Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Isaiæ 51


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VULGATADIODATI
1 Audite me, qui sequimini quod justum est,
et quæritis Dominum ;
attendite ad petram unde excisi estis,
et ad cavernam laci de qua præcisi estis.
1 ASCOLTATEMI, voi che procacciate la giustizia, che cercate il Signore; riguardate alla roccia onde siete stati tagliati, e alla buca della cava onde siete stati cavati.
2 Attendite ad Abraham, patrem vestrum,
et ad Saram, quæ peperit vos :
quia unum vocavi eum,
et benedixi ei, et multiplicavi eum.
2 Riguardate ad Abrahamo, vostro padre, ed a Sara, che vi ha partoriti; perciocchè io lo chiamai solo, e lo benedissi, e lo moltiplicai.
3 Consolabitur ergo Dominus Sion,
et consolabitur omnes ruinas ejus :
et ponet desertum ejus quasi delicias,
et solitudinem ejus quasi hortum Domini.
Gaudium et lætitia invenietur in ea,
gratiarum actio et vox laudis.
3 Perciocchè il Signore consolerà Sion, egli consolerà tutte le sue ruine, e renderà il suo deserto simile ad Eden, e la sua solitudine simile al giardino del Signore; in essa si troverà gioia ed allegrezza; lode, e voce di canto
4 Attendite ad me, popule meus,
et tribus mea, me audite :
quia lex a me exiet,
et judicium meum in lucem populorum requiescet.
4 Attendi a me, popol mio; e tu, mia nazione, porgimi gli orecchi; perciocchè la Legge procederà da me, ed io assetterò il mio giudicio, per luce de’ popoli.
5 Prope est justus meus, egressus est salvator meus,
et brachia mea populos judicabunt ;
me insulæ exspectabunt,
et brachium meum sustinebunt.
5 La mia giustizia è vicina; la mia salute è uscita fuori, e le mie braccia giudicheranno i popoli; le isole mi aspetteranno, e spereranno nel mio braccio.
6 Levate in cælum oculos vestros,
et videte sub terra deorsum :
quia cæli sicut fumus liquescent,
et terra sicut vestimentum atteretur,
et habitatores ejus sicut hæc interibunt :
salus autem mea in sempiternum erit,
et justitia mea non deficiet.
6 Alzate gli occhi vostri al cielo, e riguardate in terra abbasso; perciocchè i cieli si dissolveranno a guisa di fumo, e la terra sarà logorata come un vestimento, ed i suoi abitanti similmente morranno; ma la mia salute sarà in eterno, e la mia giustizia non iscaderà.
7 Audite me, qui scitis justum,
populus meus, lex mea in corde eorum :
nolite timere opprobrium hominum,
et blasphemias eorum ne metuatis :
7 Ascoltatemi, voi che conoscete la giustizia; e tu, o popolo, nel cui cuore è la mia Legge. Non temiate delle onte degli uomini, e non vi sgomentate per li loro oltraggi.
8 sicut enim vestimentum, sic comedet eos vermis,
et sicut lanam, sic devorabit eos tinea :
salus autem mea in sempiternum erit,
et justitia mea in generationes generationum.
8 Perciocchè la tignuola li roderà come un vestimento, e la tarma li mangerà come lana; ma la mia giustizia sarà in eterno, e la mia salute per ogni età
9 Consurge, consurge, induere fortitudinem,
brachium Domini !
consurge sicut in diebus antiquis,
in generationibus sæculorum.
Numquid non tu percussisti superbum,
vulnerasti draconem ?
9 O braccio del Signore, risvegliati, risvegliati, rivestiti di forza, risvegliati come a’ giorni antichi, come nelle età dei secoli passati. Non sei tu quel che tagliasti a pezzi Rahab, che uccidesti il dragone?
10 numquid non tu siccasti mare,
aquam abyssi vehementis ;
qui posuisti profundum maris viam,
ut transirent liberati ?
10 Non sei tu quel che seccasti il mare, le acque del grande abisso? Che riducesti le profondità del mare in un cammino, acciocchè i riscattati passassero?
11 Et nunc qui redempti sunt a Domino, revertentur,
et venient in Sion laudantes,
et lætitia sempiterna super capita eorum :
gaudium et lætitiam tenebunt ;
fugiet dolor et gemitus.
11 Quelli adunque che dal Signore saranno stati riscattati ritorneranno, e verranno in Sion con canto; ed allegrezza eterna sarà sopra il capo loro; otterranno gioia e letizia; il dolore ed il gemito fuggiranno.
12 Ego, ego ipse consolabor vos.
Quis tu, ut timeres ab homine mortali,
et a filio hominis qui quasi fœnum ita arescet ?
12 Io, io son quel che vi consolo; chi sei tu che temi dell’uomo che morrà, del figliuol dell’uomo che diverrà simile a fieno?
13 Et oblitus es Domini, factoris tui,
qui tetendit cælos et fundavit terram ;
et formidasti jugiter tota die
a facie furoris ejus qui te tribulabat,
et paraverat ad perdendum.
Ubi nunc est furor tribulantis ?
13 Ed hai dimenticato il Signore che ti ha fatto, che ha distesi i cieli, e fondata la terra; ed hai del continuo, tuttodì, avuto paura dell’indegnazione di colui che ti stringeva, quando egli si apparecchiava per distruggere; ora, dove è l’indegnazione di colui che ti stringeva?
14 Cito veniet gradiens ad aperiendum ;
et non interficiet usque ad internecionem,
nec deficiet panis ejus.
14 Colui che è stato menato in cattività si affretta a sciogliersi, acciocchè non muoia nella fossa, e che non gli manchi il pane.
15 Ego autem sum Dominus Deus tuus,
qui conturbo mare, et intumescunt fluctus ejus :
Dominus exercituum nomen meum.
15 Or io sono il Signore Iddio tuo, che muovo il mare, e fo che le sue onde romoreggiano; il cui Nome è: Il Signor degli eserciti.
16 Posui verba mea in ore tuo,
et in umbra manus meæ protexi te,
ut plantes cælos, et fundes terram,
et dicas ad Sion : Populus meus es tu.
16 Ed ho messe le mie parole nella tua bocca, e ti ho coperto con l’ombra della mia mano, per piantare i cieli, e per fondar la terra, e per dire a Sion: Tu sei il mio popolo
17 Elevare, elevare,
consurge, Jerusalem,
quæ bibisti de manu Domini
calicem iræ ejus ;
usque ad fundum calicis soporis bibisti,
et potasti usque ad fæces.
17 Risvegliati, risvegliati, levati, o Gerusalemme, che hai bevuta dalla mano del Signore la coppa della sua indegnazione; tu hai bevuta, anzi succiata la feccia della coppa di stordimento.
18 Non est qui sustentet eam,
ex omnibus filiis quos genuit ;
et non est qui apprehendat manum ejus,
ex omnibus filiis quos enutrivit.
18 Infra tutti i figliuoli ch’ella ha partoriti, non vi è alcuno che la guidi; nè, fra tutti i figliuoli che ha allevati, alcuno che la prenda per la mano.
19 Duo sunt quæ occurrerunt tibi ;
quis contristabitur super te ?
Vastitas, et contritio, et fames, et gladius ;
quis consolabitur te ?
19 Queste due cose ti sono avvenute; chi se ne conduole teco? Guastamento e ruina; spada e fame; per chi ti consolerei io?
20 Filii tui projecti sunt, dormierunt
in capite omnium viarum
sicut oryx illaqueatus,
pleni indignatione Domini,
increpatione Dei tui.
20 I tuoi figliuoli son venuti meno, son giaciuti in capo d’ogni strada, come un bue salvatico che è ne’ lacci, pieni dell’indegnazione del Signore, dello sgridar dell’Iddio tuo.
21 Idcirco audi hoc, paupercula,
et ebria non a vino.
21 Perciò ascolta ora questo, o tu afflitta ed ebbra, e non di vino;
22 Hæc dicit dominator tuus Dominus,
et Deus tuus, qui pugnabit pro populo suo :
Ecce tuli de manu tua
calicem soporis,
fundum calicis indignationis meæ :
non adjicies ut bibas illum ultra.
22 così ha detto il tuo Signore, il Signore, e l’Iddio tuo, che difende la causa del suo popolo: Ecco, io ti ho tolta di mano la coppa di stordimento, la feccia della coppa della mia indegnazione; tu non ne berrai più per l’innanzi.
23 Et ponam illum in manu eorum qui te humiliaverunt,
et dixerunt animæ tuæ :
Incurvare, ut transeamus ;
et posuisti ut terram corpus tuum,
et quasi viam transeuntibus.
23 Ed io la metterò in mano a quelli che ti affliggono, che han detto all’anima tua: Inchinati, e noi ti passeremo addosso: laonde tu hai posto il tuo corpo come terra, e come una strada a’ passanti