Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Isaiæ 47


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VULGATABIBBIA RICCIOTTI
1 Descende, sede in pulvere,
virgo filia Babylon :
sede in terra ; non est solium
filiæ Chaldæorum,
quia ultra non vocaberis
mollis et tenera.
1 - Scendi e siedi nella polvere, vergine figlia di Babilonia, siedi in terra; non c'è più trono per la figlia dei Caldei, non sarai più oltre chiamata la voluttuosa, la delicata.
2 Tolle molam, et mole farinam ;
denuda turpitudinem tuam ;
discooperi humerum, revela crura,
transi flumina.
2 Prendi la mola e macina la farina; metti in mostra la tua nudità, discopri le spalle, succingi le ànche, passa i fiumi.
3 Revelabitur ignominia tua,
et videbitur opprobrium tuum ;
ultionem capiam, et non resistet mihi homo.
3 La tua ignominia sarà disvelata e si vedrà la tua turpitudine; prenderò vendetta, e nessun uomo potrà resistere a me.
4 Redemptor noster, Dominus exercituum nomen illius,
Sanctus Israël.
4 Il redentore nostro ha nome Signore degli eserciti, Santo d'Israele!
5 Sede tacens, et intra in tenebras,
filia Chaldæorum,
quia non vocaberis ultra
domina regnorum.
5 Siedi nel silenzio, sprofondati nelle tenebre, figlia dei Caldei, perchè non sarai più oltre chiamata signora dei regni.
6 Iratus sum super populum meum :
contaminavi hæreditatem meam,
et dedi eos in manu tua :
non posuisti eis misericordias ;
super senem aggravasti jugum tuum valde.
6 Io mi sono sdegnato contro il mio popolo, ho profanata la mia eredità e li ho dati nelle tue mani; ma tu li hai trattati senza pietà, sopra i vecchi hai fatto orribilmente pesare il tuo giogo.
7 Et dixisti : In sempiternum ero domina.
Non posuisti hæc super cor tuum,
neque recordata es novissimi tui.
7 Tu hai detto: «Sarò signora in sempiterno»; ma non hai riflettuto a quello che poteva accaderti alla fine.
8 Et nunc audi hæc delicata,
et habitans confidenter,
quæ dicis in corde tuo :
Ego sum, et non est præter me amplius ;
non sedebo vidua,
et ignorabo sterilitatem.
8 Ed ora ascolta, o deliziosa, che siedi sicura, che dici in cuor tuo: «Io e nessun altro fuori di me; non resterò vedova e non conoscerò la sterilità!».
9 Venient tibi duo hæc
subito in die una,
sterilitas et viduitas :
universa venerunt super te,
propter multitudinem maleficiorum tuorum,
et propter duritiam incantatorum tuorum vehementem.
9 Queste due cose ti avverranno improvvisamente, in un sol giorno; la sterilità e la vedovanza; piomberanno su di te in tutta la loro pienezza, a dispetto della moltitudine delle tue magie, e della tenacia potente dei tuoi incantatori.
10 Et fiduciam habuisti in malitia tua,
et dixisti : Non est qui videat me.
Sapientia tua et scientia tua,
hæc decepit te.
Et dixisti in corde tuo :
Ego sum, et præter me non est altera.
10 E ti confidasti nella tua malizia e dicesti: «Non c'è nessuno che mi vede». La tua sapienza e la tua scienza è quella che ti ha sedotta. E hai detto in cuor tuo: «Io sono, e fuori di me non ce n'è altra».
11 Veniet super te malum,
et nescies ortum ejus ;
et irruet super te calamitas
quam non poteris expiare ;
veniet super te repente miseria
quam nescies.
11 T'invoglierà una sciagura senza che tu sappia donde venga: ti sopraggiungerà una sventura che tu non potrai scongiurare; improvvisamente verrà sopra di te la rovina quando meno lo penserai.
12 Sta cum incantatoribus tuis
et cum multitudine maleficiorum tuorum,
in quibus laborasti ab adolescentia tua,
si forte quod prosit tibi,
aut si possis fieri fortior.
12 Rèstati coi tuoi incantatori, e colla moltitudine dei tuoi maliardi in cui t'affaticasti sin dalla tua gioventù, se mai potessi cavarne qualche giovamento o divenire più forte!
13 Defecisti in multitudine consiliorum tuorum.
Stent, et salvent te
augures cæli,
qui contemplabantur sidera,
et supputabant menses,
ut ex eis annuntiarent ventura tibi.
13 Con tutta la moltitudine dei tuoi consigli ti sei trovata impotente; sorgano e ti salvino gli astrologi che contemplavano le stelle e computavano i mesi, affine di predirti le cose che ti dovevano avvenire.
14 Ecce facti sunt quasi stipula,
ignis combussit eos ;
non liberabunt animam suam
de manu flammæ ;
non sunt prunæ quibus calefiant,
nec focus ut sedeant ad eum.
14 Ecco che sono diventati come paglia, il fuoco li ha divorati; non si potranno liberare dalle fiamme; eh, non sono quelle d'un braciere per scaldarsi, nè d'un fuoco da sedersi accanto!
15 Sic facta sunt tibi in quibuscumque laboraveras :
negotiatores tui ab adolescentia tua,
unusquisque in via sua erraverunt ;
non est qui salvet te.
15 Così sarà di tutte quelle cose per le quali ti sei affaticata; gli uomini che in te trafficavano fin dalla tua gioventù si sono dispersi ciascuno per la sua strada, non c'è nessuno che ti salvi.