Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Isaiæ 37


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VULGATADIODATI
1 Et factum est, cum audisset rex Ezechias, scidit vestimenta sua, et obvolutus est sacco, et intravit in domum Domini.1 E QUANDO il re Ezechia ebbe intese queste cose, stracciò le sue vesti, e si coprì di un sacco ed entrò nella Casa del Signore.
2 Et misit Eliacim, qui erat super domum, et Sobnam scribam, et seniores de sacerdotibus, opertos saccis, ad Isaiam, filium Amos, prophetam,2 E mandò Eliachim, mastro del palazzo, e Sebna, segretario, e i più vecchi de’ sacerdoti, coperti di sacchi, al profeta Isaia, figliuolo di Amos.
3 et dixerunt ad eum : Hæc dicit Ezechias : Dies tribulationis, et correptionis, et blasphemiæ, dies hæc ; quia venerunt filii usque ad partum, et virtus non est pariendi.3 Ed essi gli dissero: Così ha detto Ezechia: Questo è un giorno di angoscia, di rimprovero, e di bestemmia; perciocchè i figliuoli son venuti fino all’apritura della matrice, ma non vi è forza da partorire.
4 Si quomodo audiat Dominus Deus tuus verba Rabsacis, quem misit rex Assyriorum dominus suus ad blasphemandum Deum viventem et exprobrandum sermonibus quos audivit Dominus Deus tuus : leva ergo orationem pro reliquiis quæ repertæ sunt.4 Forse che il Signore Iddio tuo avrà intese le parole di Rab-sache, il quale il re di Assiria, suo signore, ha mandato, per oltraggiar l’Iddio vivente, e per fargli rimprovero con le parole che il Signore Iddio tuo ha udite; perciò mettiti a fare orazione per lo rimanente del popolo che si ritrova.
5 Et venerunt servi regis Ezechiæ ad Isaiam.5 Così i servitori del re Ezechia vennero ad Isaia.
6 Et dixit ad eos Isaias : Hæc dicetis domino vestro : Hæc dicit Dominus : Ne timeas a facie verborum quæ audisti, quibus blasphemaverunt pueri regis Assyriorum me.6 Ed Isaia disse loro: Dite così al vostro signore: Così ha detto il Signore: Non temere per le parole che tu hai udite, con le quali i servitori del re degli Assiri mi hanno oltraggiato.
7 Ecce ego dabo ei spiritum, et audiet nuntium, et revertetur ad terram suam, et corruere eum faciam gladio in terra sua.
7 Ecco, io di presente metterò un tale spirito in lui, che, avendo inteso un certo grido, egli ritornerà al suo paese, ed io ho farò cader per la spada nel suo paese
8 Reversus est autem Rabsaces, et invenit regem Assyriorum præliantem adversus Lobnam : audierat enim quia profectus esset de Lachis.8 Or essendosene Rab-sache ritornato, e andato a trovare il re di Assiria, che combatteva Libna perciocchè egli avea inteso ch’egli s’era partito di Lachis;
9 Et audivit de Tharaca rege Æthiopiæ, dicentes : Egressus est ut pugnet contra te. Quod cum audisset, misit nuntios ad Ezechiam, dicens :9 esso ebbe novelle di Tirhaca, re di Etiopia, che dicevano: Egli è uscito fuori per darti battaglia. Ed avendo ciò udito, mandò messi ad Ezechia, dicendo:
10 Hæc dicetis Ezechiæ regi Judæ, loquentes : Non te decipiat Deus tuus in quo tu confidis, dicens : Non dabitur Jerusalem in manu regis Assyriorum.10 Dite così ad Ezechia, re di Giuda: Il tuo Dio, nel qual tu ti confidi, non t’inganni, dicendo: Gerusalemme non sarà data nelle mani del re di Assiria.
11 Ecce tu audisti omnia quæ fecerunt reges Assyriorum omnibus terris, quas subverterunt : et tu poteris liberari ?11 Ecco, tu hai inteso quello che i re degli Assiri hanno fatto a tutti gli altri paesi, distruggendoli; e tu scamperesti?
12 Numquid eruerunt eos dii gentium quos subverterunt patres mei, Gozam, et Haram, et Reseph, et filios Eden qui erant in Thalassar ?12 Gl’Iddii delle genti, che i miei padri distrussero, cioè: di Gozan, di Haran, di Resef, e de’ figliuoli di Eden, che sono in Telasar, le hanno essi liberate?
13 Ubi est rex Emath, et rex Arphad, et rex urbis Sepharvaim, Ana, et Ava ?
13 Dove è il re di Hamat, e il re di Arpad, e il re della città di Sefarvaim, di Hena, e di Ivva?
14 Et tulit Ezechias libros de manu nuntiorum, et legit eos, et ascendit in domum Domini, et expandit eos Ezechias coram Domino :14 Quando Ezechia ebbe ricevute quelle lettere, per mano di que’ messi, e le ebbe lette, salì alla Casa del Signore, e le spiegò davanti al Signore.
15 et oravit Ezechias ad Dominum, dicens :15 Ed Ezechia fece orazione al Signore, dicendo:
16 Domine exercituum, Deus Israël, qui sedes super cherubim, tu es Deus solus omnium regnorum terræ : tu fecisti cælum et terram.16 O Signore degli eserciti, Iddio d’Israele, che siedi sopra i Cherubini, tu solo sei l’Iddio di tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra.
17 Inclina, Domine, aurem tuam, et audi ; aperi, Domine, oculos tuos, et vide : et audi omnia verba Sennacherib, quæ misit ad blasphemandum Deum viventem.17 O Signore, inchina il tuo orecchio, e odi; o Signore, apri i tuoi occhi, e vedi; ed ascolta tutte le parole di Sennacherib, ch’egli ha mandate a dire, per oltraggiar l’Iddio vivente.
18 Vere enim, Domine, desertas fecerunt reges Assyriorum terras, et regiones earum,18 Egli è vero, Signore, che i re degli Assiri hanno distrutti tutti que’ paesi, e le lor terre;
19 et dederunt deos earum igni : non enim erant dii, sed opera manuum hominum, lignum et lapis, et comminuerunt eos.19 ed hanno gettati nel fuoco gl’iddii loro; perciocchè non erano dii, anzi opera di mani d’uomini, pietra, e legno; onde li hanno distrutti.
20 Et nunc, Domine Deus noster, salva nos de manu ejus, et cognoscant omnia regna terræ quia tu es Dominus solus.20 Ma ora, o Signore Iddio nostro, liberaci dalla sua mano; acciocchè tutti i regni della terra conoscano che tu solo sei il Signore
21 Et misit Isaias, filius Amos, ad Ezechiam, dicens : Hæc dicit Dominus Deus Israël : Pro quibus rogasti me de Sennacherib, rege Assyriorum,21 Allora Isaia, figliuolo di Amos, mandò a dire ad Ezechia: Così ha detto il Signore Iddio d’Israele: Quant’è a ciò, di che tu mi hai fatta orazione intorno a Sennacherib, re degli Assiri;
22 hoc est verbum quod locutus est Dominus super eum : Despexit te et subsannavit te,
virgo filia Sion ;
post te caput movit,
filia Jerusalem.
22 questa è la parola, che il Signore ha pronunziata contro a lui: La vergine, figliuola di Sion, ti ha sprezzato, e ti ha beffato; la figliuola di Gerusalemme ha scossa la testa dietro a te.
23 Cui exprobrasti ? et quem blasphemasti ?
et super quem exaltasti vocem,
et levasti altitudinem oculorum tuorum ?
ad Sanctum Israël.
23 Chi hai tu schernito ed oltraggiato? e contro a chi hai tu alzata la voce, e levati in alto gli occhi tuoi? contro al Santo d’Israele.
24 In manu servorum tuorum exprobrasti Domino,
et dixisti : In multitudine quadrigarum mearum
ego ascendi altitudinem montium juga Libani ;
et succidam excelsa cedrorum ejus,
et electas abietes illius,
et introibo altitudinem summitatis ejus,
saltum Carmeli ejus.
24 Tu hai schernito il Signore per li tuoi servitori; ed hai detto; Con la moltitudine de’ miei carri, io son salito in cima de’ monti fino al sommo del Libano; io taglierò i suoi più alti cedri, e i suoi più scelti abeti; e perverrò infino all’alto della sua cima, al bosco del suo Carmel.
25 Ego fodi, et bibi aquam,
et exsiccavi vestigio pedis mei
omnes rivos aggerum.
25 Io ho cavati dei pozzi, e ne ho bevute le acque; ed ho asciutti con le piante de’ miei piedi tutti i rivi de’ luoghi assediati.
26 Numquid non audisti quæ olim fecerim ei ?
Ex diebus antiquis ego plasmavi illud ;
et nunc adduxi,
et factum est in eradicationem collium compugnantium,
et civitatum munitarum.
26 Non hai tu inteso che già da lungo tempo io ho fatto questo, e l’ho formato ab antico? ed ora l’ho fatto venire, ed è stato per desolare, e per ridurre in mucchi di ruine le città forti.
27 Habitatores earum breviata manu
contremuerunt, et confusi sunt.
Facti sunt sicut fœnum agri,
et gramen pascuæ,
et herba tectorum,
quæ exaruit antequam maturesceret.
27 E gli abitanti di esse, scemi di forza, sono stati spaventati e confusi; sono stati come l’erba de’ campi, e come la verzura dell’erbetta, e come il fieno de’ tetti, e come le biade riarse, avanti che sieno salite in ispiga.
28 Habitationem tuam, et egressum tuum,
et introitum tuum cognovi,
et insaniam tuam contra me.
28 Ma io conosco il tuo stare, e il tuo uscire, e il tuo andare, e il tuo furore contro a me.
29 Cum fureres adversum me,
superbia tua ascendit in aures meas.
Ponam ergo circulum in naribus tuis,
et frenum in labiis tuis,
et reducam te in viam
per quem venisti.
29 Perciocchè tu sei infuriato contro a me, e il tuo romoreggiare è salito a’ miei orecchi; io ti metterò il mio raffio nelle nari, e il mio freno nelle mascelle; e ti farò ritornare indietro per la via stessa, per la quale sei venuto.
30 Tibi autem hoc erit signum : comede hoc anno quæ sponte nascuntur, et in anno secundo pomis vescere ; in anno autem tertio seminate et metite, et plantate vineas, et comedite fructum earum.30 E questo, o Ezechia, te ne sarà il segno: Quest’anno si mangerà quel che sarà nato de’ granelli caduti nella ricolta precedente; e l’anno seguente quello che sarà nato da sè stesso; ma l’anno terzo voi seminerete, e mieterete; e pianterete vigne, e mangerete del frutto loro.
31 Et mittet id quod salvatum fuerit de domo Juda, et quod reliquum est, radicem deorsum, et faciet fructum sursum :31 E quello che sarà restato della casa di Giuda, e sarà scampato, continuerà a far radici di sotto, ed a portar frutto di sopra.
32 quia de Jerusalem exibunt reliquiæ, et salvatio de monte Sion : zelus Domini exercituum faciet istud.32 Perciocchè di Gerusalemme uscirà un rimanente, e del monte di Sion un residuo. La gelosia del Signore degli eserciti farà questo.
33 Propterea hæc dicit Dominus de rege Assyriorum : Non intrabit civitatem hanc,
et non jaciet ibi sagittam,
et non occupabit eam clypeus,
et non mittet in circuitu ejus aggerem.
33 Perciò, il Signore ha detto così intorno al re degli Assiri: Egli non entrerà in questa città, e non vi tirerà dentro alcuna saetta, e non verrà all’assalto contro ad essa con iscudi, e non farà alcun argine contro ad essa.
34 In via qua venit, per eam revertetur,
et civitatem hanc non ingredietur, dicit Dominus.
34 Egli se ne ritornerà per la medesima via, per la quale è venuto, e non entrerà in questa città, dice il Signore.
35 Et protegam civitatem istam, ut salvem eam
propter me, et propter David, servum meum.
35 Ed io sarà protettor di questa città, per salvarla, per amor di me stesso, e di Davide, mio servitore.
36 Egressus est autem angelus Domini, et percussit in castris Assyriorum centum octoginta quinque millia. Et surrexerunt mane, et ecce omnes cadavera mortuorum.36 Or un Angelo del Signore uscì, e percosse centottantacinquemila uomini nel campo degli Assiri; e quando si furono levati la mattina, ecco non si vedeva altro che corpi morti.
37 Et egressus est, et abiit, et reversus est Sennacherib, rex Assyriorum, et habitavit in Ninive.37 E Sennacherib, re degli Assiri, si partì, e se ne andò, e ritornò in Ninive, e vi dimorò.
38 Et factum est, cum adoraret in templo Nesroch deum suum, Adramelech et Sarasar, filii ejus, percusserunt eum gladio, fugeruntque in terram Ararat ; et regnavit Asarhaddon, filius ejus, pro eo.38 Ed avvenne che mentre egli adorava nella casa di Nisroc, suo dio, Adrammelec, e Sareser, suoi figliuoli lo percossero con la spada, e poi scamparono nel paese di Ararat. Ed Esar-haddon, suo figliuolo, regnò in luogo suo