Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Isaiæ 17


font
VULGATABIBBIA MARTINI
1 Onus Damasci. Ecce Damascus desinet esse civitas,
et erit sicut acervus lapidum in ruina.
1 Annunzio pesante contro Damasco: Ecco che Damasco finirà d'esser città, e resterà come un mucchio di pietre di una rovina.
2 Derelictæ civitates Aroër
gregibus erunt,
et requiescent ibi, et non erit qui exterreat.
2 Le citta di di Aroer sono lasciate ai greggi, ed ivi riposeranno, né saravvi chi ne gli scacci.
3 Et cessabit adjutorium ab Ephraim,
et regnum a Damasco ;
et reliquiæ Syriæ
sicut gloria filiorum Israël erunt,
dicit Dominus exercituum.
3 Ed Ephraim non avrà più il suo sostegno, né Damasco il reame; e sarà degli avanzi della Siria, come de' gloriosi figliuoli d'Israele, dice il Signore degli eserciti.
4 Et erit in die illa :
attenuabitur gloria Jacob,
et pinguedo carnis ejus marcescet.
4 E in quel giorno sarà annichilata la gloria della casa di Giacobbe, e la pinguedine della carne di lei smagrirà.
5 Et erit sicut congregans in messe quod restiterit,
et brachium ejus spicas leget ;
et erit sicut quærens spicas
in valle Raphaim.
5 Ed ei sarà come uno, che va a spigolare dopo la messe, e colla mano raccoglie le spighe, che restano, ed ei sarà come uno, che vada in cerca di spighe nella valle di Raphaim.
6 Et relinquetur in eo sicut racemus et sicut excussio oleæ
duarum vel trium olivarum in summitate rami,
sive quatuor aut quinque in cacuminibus ejus fructus ejus,
dicit Dominus Deus Israël.
6 E rimarrà di lui quasi un raspollo, e come dopo scosso l'ulivo due, o tre ulive rimangono alla punta di un ramo ovver quattro, o cinque de' frutti di lu alla vetta della pianta, dice il Signore Dio d'Israele.
7 In die illa inclinabitur homo ad
factorem suum,
et oculi ejus ad Sanctum Israël respicient ;
7 In quel giorno si umilierà l'uomo dinanzi al suo Fattore, e gli occhi di lui saranno rivolti al Santo di Israele:
8 et non inclinabitur ad altaria quæ fecerunt manus ejus ;
et quæ operati sunt digiti ejus non respiciet
lucos et delubra.
8 E non si incurverà davanti agli altari, che furon lavoro delle mani, e non darà più un'occhiata a' boschi, e a' delubri, che furon fatti da lui.
9 In die illa erunt civitates fortitudinis ejus
derelictæ sicut aratra, et segetes
quæ derelictæ sunt a facie filiorum Israël ;
et eris deserta.
9 In quel giorno le sue città forti saranno abbandonate, come gli aratri, e le biade furono abbandonate all'arrivo de' figliuoli d'Israele: cosi tu sarai abbandonata.
10 Quia oblitus es Dei salvatoris tui,
et fortis adjutoris tui non es recordata :
propterea plantabis plantationem fidelem,
et germen alienum seminabis ;
10 Perchè ti se' scordata di Dio tuo Salvatore, né avesti in memoria il forte tuo difensore: per questo tu pianterai pianta fedele, e seminerai semenza straniera.
11 in die plantationis tuæ labrusca,
et mane semen tuum florebit ;
ablata est messis in die hæreditatis,
et dolebit graviter.
11 E allorché tu piantasti, venne fuor la lambrusca, e la tua semenza al mattino fiorì: la messe è a te tolta quando dovea raccogliersi, e ti dorrà grandemente.
12 Væ multitudini populorum multorum,
ut multitudo maris sonantis ;
et tumultus turbarum,
sicut sonitus aquarum multarum.
12 Guai alla moltitudine del popolo, numeroso come i molti flutti del mar fremente: e alla turba romoreggiante, come romoreggian le molte acque.
13 Sonabunt populi sicut sonitus aquarum inundantium,
et increpabit eum, et fugiet procul ;
et rapietur sicut pulvis montium a facie venti,
et sicut turbo coram tempestate.
13 I popoli faran romore, come le acque, che inondano. E Dio gli sgriderà, ed ei fuggiranno lontano, e saran dispersi, come sui monti la polvere al soffiare del vento, e come un globo di fumo al levarsi della bufera.
14 In tempore vespere, et ecce turbatio ;
in matutino, et non subsistet.
Hæc est pars eorum qui vastaverunt nos,
et sors diripientium nos.
14 Al tempo della sera, ecco ch'ei danno turbamento, alla mattina ei più non sono. Tale è la mercede di quelli, che ci han devastati, e la sorte di quelli, che ci han saccheggiati.