Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Regum II 19


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VULGATADIODATI
1 Quæ cum audisset Ezechias rex, scidit vestimenta sua, et opertus est sacco, ingressusque est domum Domini.1 E QUANDO il re Ezechia ebbe intese queste cose, stracciò i suoi vestimenti, e si coprì di un sacco, ed entrò nella Casa del Signore.
2 Et misit Eliacim præpositum domus, et Sobnam scribam, et senes de sacerdotibus, opertos saccis, ad Isaiam prophetam filium Amos.2 E mandò Eliachim, mastro del palazzo, e Sebna, segretario, e i più vecchi de’ sacerdoti, coperti di sacchi, al profeta Isaia, figliuolo di Amos.
3 Qui dixerunt : Hæc dicit Ezechias : Dies tribulationis, et increpationis, et blasphemiæ dies iste : venerunt filii usque ad partum, et vires non habet parturiens.3 Ed essi gli dissero: Così ha detto Ezechia: Questo è un giorno d’angoscia, e di rimprovero, e di bestemmia; perciocchè i figliuoli son venuti fino all’apritura della matrice, ma non vi è forza da partorire.
4 Si forte audiat Dominus Deus tuus universa verba Rabsacis, quem misit rex Assyriorum dominus suus ut exprobraret Deum viventem et argueret verbis, quæ audivit Dominus Deus tuus : et fac orationem pro reliquiis quæ repertæ sunt.4 Forse che il Signore Iddio tuo avrà intese tutte le parole di Rab-sache, il quale il re degli Assiri, suo signore, ha mandato, per oltraggiar l’Iddio vivente, e per fargli rimprovero, con le parole che il Signore Iddio tuo ha udite; perciò mettiti a fare orazione per lo rimanente che si ritrova.
5 Venerunt ergo servi regis Ezechiæ ad Isaiam.5 I servitori adunque del re Ezechia vennero ad Isaia.
6 Dixitque eis Isaias : Hæc dicetis domino vestro : Hæc dicit Dominus : Noli timere a facie sermonum quos audisti, quibus blasphemaverunt pueri regis Assyriorum me.6 Ed Isaia disse loro: Dite così al vostro signore: Così ha detto il Signore: Non temere per le parole che tu hai udite, con le quali i servitori del re degli Assiri mi hanno oltraggiato.
7 Ecce ego immittam ei spiritum, et audiet nuntium, et revertetur in terram suam, et dejiciam eum gladio in terra sua.
7 Ecco, io di presente metterò un tale spirito in lui, che, intendendo un certo grido, egli ritornerà al suo paese, ed io lo farò cadere per la spada nel suo paese
8 Reversus est ergo Rabsaces, et invenit regem Assyriorum expugnantem Lobnam : audierat enim quod recessisset de Lachis.8 Or Rab-sache, essendosene ritornato, e andato a trovare il re degli Assiri, che combatteva Libna perciocchè egli avea inteso ch’egli si era partito di Lachis,
9 Cumque audisset de Tharaca rege Æthiopiæ, dicentes : Ecce egressus est ut pugnet adversum te : et iret contra eum, misit nuntios ad Ezechiam, dicens :9 esso ebbe novelle di Tirhaca, re di Etiopia, che dicevano: Ecco, egli è uscito per darti battaglia. Ed avendo ciò udito, mandò di nuovo messi ad Ezechia, dicendo:
10 Hæc dicite Ezechiæ regi Juda : Non te seducat Deus tuus in quo habes fiduciam, neque dicas : Non tradetur Jerusalem in manus regis Assyriorum.10 Dite così ad Ezechia, re di Giuda: Il tuo Dio nel qual tu ti confidi, non t’inganni, dicendo: Gerusalemme non sarà data in mano del re degli Assiri.
11 Tu enim ipse audisti quæ fecerunt reges Assyriorum universis terris, quomodo vastaverunt eas : num ergo solus poteris liberari ?11 Ecco, tu hai inteso quello che i re degli Assiri hanno fatto a tutti i paesi, distruggendoli; e tu scamperesti?
12 Numquid liberaverunt dii gentium singulos quos vastaverunt patres mei, Gozan videlicet, et Haran, et Reseph, et filios Eden qui erant in Thelassar ?12 Gl’iddii delle genti, che i miei padri distrussero, di Gozan, e di Haran, e di Resef, e de’ figliuoli di Eden, che sono in Telasar, le hanno essi liberate?
13 ubi est rex Emath, et rex Arphad, et rex civitatis Sepharvaim, Ana, et Ava ?13 Dov’è il re di Hamat, e il re di Arpad, e il re della città di Sefarvaim, di Hena e d’Ivva?
14 Itaque cum accepisset Ezechias litteras de manu nuntiorum, et legisset eas, ascendit in domum Domini, et expandit eas coram Domino,14 Quando Ezechia ebbe ricevute quelle lettere, per mano di que’ messi, e le ebbe lette, egli salì alla Casa del Signore, e le spiegò nel cospetto del Signore;
15 et oravit in conspectu ejus, dicens : Domine Deus Israël, qui sedes super cherubim, tu es Deus solus regum omnium terræ : tu fecisti cælum et terram.15 e fece orazione davanti al Signore, e disse: O Signore Iddio d’Israele, che siedi sopra i Cherubini, tu solo sei l’Iddio di tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra.
16 Inclina aurem tuam, et audi : aperi, Domine, oculos tuos, et vide : audi omnia verba Sennacherib, qui misit ut exprobraret nobis Deum viventem.16 O Signore, inchina il tuo orecchio, e odi; o Signore, apri gli occhi tuoi e vedi; ed ascolta le parole di Sennacherib, il quale ha mandato questo, per oltraggiare l’Iddio vivente.
17 Vere, Domine, dissipaverunt reges Assyriorum gentes, et terras omnium.17 Egli è vero, Signore, che i re degli Assiri hanno distrutte quelle genti ed i lor paesi;
18 Et miserunt deos eorum in ignem : non enim erant dii, sed opera manuum hominum, ex ligno et lapide : et perdiderunt eos.18 ed hanno gittati nel fuoco gl’iddii loro; perciocchè essi non erano dii, ma opera di mani d’uomini, pietra e legno; perciò li hanno distrutti.
19 Nunc igitur Domine Deus noster, salvos nos fac de manu ejus, ut sciant omnia regna terræ quia tu es Dominus Deus solus.19 Ma ora, o Signore Iddio nostro, liberaci, ti prego, dalla sua mano, acciocchè tutti i regni della terra conoscano che tu solo Signore, sei Dio
20 Misit autem Isaias filius Amos ad Ezechiam, dicens : Hæc dicit Dominus Deus Israël : Quæ deprecatus es me super Sennacherib rege Assyriorum, audivi.
20 Allora Isaia, figliuolo di Amos, mandò a dire ad Ezechia: Così ha detto il Signore Iddio d’Israele: Io ho esaudita la tua orazione intorno a Sennacherib, re degli Assiri.
21 Iste est sermo, quem locutus est Dominus de eo : Sprevit te, et subsannavit te, virgo filia Sion :
post tergum tuum caput movit, filia Jerusalem.
21 Questa è la parola che il Signore ha pronunziata contro a lui: La vergine, figliuola di Sion, ti ha sprezzato, e ti ha beffato; e la figliuola di Gerusalemme ha scossa la testa dietro a te.
22 Cui exprobrasti, et quem blasphemasti ?
contra quem exaltasti vocem tuam, et elevasti in excelsum oculos tuos ?
Contra Sanctum Israël.
22 Chi hai tu schernito ed oltraggiato? e contro a cui hai tu alzata la voce, e levati in alto gli occhi tuoi? contro al Santo d’Israele.
23 Per manum servorum tuorum exprobrasti Domino, et dixisti :
In multitudine curruum meorum ascendi excelsa montium in summitate Libani,
et succidi sublimes cedros ejus, et electas abietes illius.
Et ingressus sum usque ad terminos ejus,
et saltum Carmeli ejus
23 Tu hai, per li tuoi messi, schernito il Signore; e hai detto: Con la moltitudine de’ miei carri, io son salito in cima de’ monti, fino al sommo del Libano; io taglierò i suoi più alti cedri, ed i suoi scelti abeti, e perverrò fino alla stanza che è nella sommità di esso, al bosco del suo Carmelo.
24 ego succidi.
Et bibi aquas alienas, et siccavi vestigiis pedum meorum omnes aquas clausas.
24 Io ho cavati pozzi, ed ho bevute acque strane, ed ho asciutti con le piante de’ miei piedi tutti i rivi de’ luoghi assediati.
25 Numquid non audisti quid ab initio fecerim ?
ex diebus antiquis plasmavi illud, et nunc adduxi :
eruntque in ruinam collium pugnantium civitates munitæ.
25 Non hai tu inteso che già da lungo tempo io ho fatto questo, e l’ho formato ab antico? ed ora l’ho fatto venire, ed è stato per desolare, e per ridurre in mucchi di ruine le città forti.
26 Et qui sedent in eis, humiles manu, contremuerunt et confusi sunt :
facti sunt velut fœnum agri, et virens herba tectorum,
quæ arefacta est antequam veniret ad maturitatem.
26 E gli abitanti di esse, scemi di forza, sono stati spaventati e confusi; sono stati come l’erba de’ campi, e come la verzura dell’erbetta, e come l’erba de’ tetti, e le biade riarse dal vento, avanti che sieno salite in ispiga.
27 Habitaculum tuum, et egressum tuum, et introitum tuum, et viam tuam ego præscivi,
et furorem tuum contra me.
27 Ma io conosco il tuo stare, e il tuo uscire, e il tuo entrare, e il tuo furore contro a me.
28 Insanisti in me, et superbia tua ascendit in aures meas :
ponam itaque circulum in naribus tuis, et camum in labiis tuis,
et reducam te in viam per quam venisti.
28 Perciocchè tu sei infuriato contro a me, e il tuo strepito è salito a miei orecchi; perciò io ti metterò il mio raffio nelle nari, e il mio freno nelle mascelle, e ti farò ritornare indietro per la via stessa per la quale sei venuto.
29 Tibi autem, Ezechia, hoc erit signum :
comede hoc anno quæ repereris :
in secundo autem anno, quæ sponte nascuntur :
porro in tertio anno seminate et metite :
plantate vineas, et comedite fructum earum.
29 E questo, o Ezechia, ti sarà per segno: Quest’anno si mangerà quello che sarà nato de’ granelli caduti nella ricolta precedente; e l’anno seguente altresì si mangerà quello che sarà nato da sè stesso; ma l’anno terzo voi seminerete, e ricoglierete; e pianterete vigne, e mangerete del frutto.
30 Et quodcumque reliquum fuerit de domo Juda, mittet radicem deorsum,
et faciet fructum sursum.
30 E quello che sarà restato della casa di Giuda, e sarà scampato, continuerà a far radici disotto, ed a portar frutto disopra.
31 De Jerusalem quippe egredientur reliquiæ,
et quod salvetur de monte Sion :
zelus Domini exercituum faciet hoc.
31 Perciocchè di Gerusalemme uscirà un rimanente, e del monte di Sion un residuo. La gelosia del Signore degli eserciti farà questo.
32 Quam ob rem hæc dicit Dominus de rege Assyriorum :
Non ingredietur urbem hanc, nec mittet in eam sagittam,
nec occupabit eam clypeus, nec circumdabit eam munitio.
32 Perciò il Signore ha detto così intorno al re degli Assiri: Egli non entrerà in questa città, e non vi tirerà dentro alcuna saetta, e non verrà all’assalto contro ad essa con iscudi, e non farà alcun argine contro ad essa.
33 Per viam qua venit, revertetur :
et civitatem hanc non ingredietur, dicit Dominus.
33 Egli se ne ritornerà per la medesima via, per la quale è venuto, e non entrerà in questa città, dice il Signore.
34 Protegamque urbem hanc, et salvabo eam propter me,
et propter David servum meum.
34 Ed io sarò protettore di questa città, per salvarla; per amor di me stesso, e di Davide, mio servitore
35 Factum est igitur in nocte illa, venit angelus Domini, et percussit in castris Assyriorum centum octoginta quinque millia. Cumque diluculo surrexisset, vidit omnia corpora mortuorum : et recedens abiit,35 Or quella stessa notte avvenne che un Angelo del Signore uscì, e percosse centottantacinquemila uomini, nel campo degli Assiri; e quando si furono levati la mattina, ecco, non si vedeva altro che corpi morti.
36 et reversus est Sennacherib rex Assyriorum, et mansit in Ninive.36 E Sennacherib, re degli Assiri, si partì di là, e se ne andò, e ritornò in Ninive, e vi dimorò.
37 Cumque adoraret in templo Nesroch deum suum, Adramelech et Sarasar filii ejus percusserunt eum gladio, fugeruntque in terram Armeniorum : et regnavit Asarhaddon filius ejus pro eo.37 Ed avvenne che, mentre egli adorava nella casa di Nisroc, suo dio, Adrammelec, e Sareser, suoi figliuoli, lo percossero con la spada; e poi scamparono nel paese di Ararat. Ed Esar-haddon, suo figliuolo, regnò in luogo suo