Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Genesis 27


font
VULGATABIBBIA MARTINI
1 Senuit autem Isaac, et caligaverunt oculi ejus, et videre non poterat : vocavitque Esau filium suum majorem, et dixit ei : Fili mi ? Qui respondit : Adsum.1 Ma Isacco era invecchiato, e se gli era infiacchita la vista, e non poteva vedere: e chiamò il figlio suo maggiore Esaù, e gli disse: Figliuol mio? E quegli rispose: Eccomi qui.
2 Cui pater : Vides, inquit, quod senuerim, et ignorem diem mortis meæ.2 A cui il padre: Tu vedi, disse, che io son vecchio, e non so il giorno della mia morte.
3 Sume arma tua, pharetram, et arcum, et egredere foras : cumque venatu aliquid apprehenderis,3 Prendi le tue armi, il turcasso, e l'arco, e va' fuori: e quando avrai preso qualche cosa alla caccia,
4 fac mihi inde pulmentum sicut velle me nosti, et affer ut comedam : et benedicat tibi anima mea antequam moriar.4 Fammene una pietanza nel modo, che sai, che a me piace, e portamela, perché io la mangi: e l'anima mia ti benedica avanti che io muoia.
5 Quod cum audisset Rebecca, et ille abiisset in agrum ut jussionem patris impleret,5 La qual cosa avendo udito Rebecca, ed essendo quegli andato alla campagna per fare il comando del padre,
6 dixit filio suo Jacob : Audivi patrem tuum loquentem cum Esau fratre tuo, et dicentem ei :6 Disse ella a Giacobbe suo figliuolo: Ho sentito tuo padre parlare con Esaù tuo fratello, e dirgli:
7 Affer mihi de venatione tua, et fac cibos ut comedam, et benedicam tibi coram Domino antequam moriar.7 Portami della tua cacciagione, e fammi una pietanza, perché io la mangi, e ti benedica dinanzi al Signore prima di morire:
8 Nunc ergo, fili mi, acquiesce consiliis meis :8 Ora dunque, figliuol mio, attienti al mio consiglio:
9 et pergens ad gregem, affer mihi duos hædos optimos, ut faciam ex eis escas patri tuo, quibus libenter vescitur :9 E va' alla greggia, e portami due de' migliori capretti, affinché io faccia pel tuo padre le pietanze, delle quali con piacere si ciba:
10 quas cum intuleris, et comederit, benedicat tibi priusquam moriatur.10 Le quali quando tu avrai portate a lui, ed egli le avrà mangiate, ti benedica prima di morire.
11 Cui ille respondit : Nosti quod Esau frater meus homo pilosus sit, et ego lenis :11 Le rispose egli: Tu sai che Esaù mio fratello è peloso, ed io senza un pelo.
12 si attrectaverit me pater meus, et senserit, timeo ne putet me sibi voluisse illudere, et inducam super me maledictionem pro benedictione.12 Se mio padre viene a palpeggiarmi, e mi riconosce, temo, che ei non si pensi, che io abbia voluto burlarlo, onde io mi tiri addosso la maledizione in cambio della benedizione.
13 Ad quem mater : In me sit, ait, ista maledictio, fili mi : tantum audi vocem meam, et pergens, affer quæ dixi.13 La madre a lui: Sia sopra di me, disse, questa maledizione, figliuol mio: solamente fa' a modo mio, e va' tosto, e porta quello che ho detto.
14 Abiit, et attulit, deditque matri. Paravit illa cibos, sicut velle noverat patrem illius.14 Andò, e portò, e diede alla madre. Ella condizionò le pietanze, come sapeva esser di genio del padre di lui.
15 Et vestibus Esau valde bonis, quas apud se habebat domi, induit eum :15 E lo rivestì delle vesti migliori di Esaù, le quali ella teneva in casa presso di sé:
16 pelliculasque hædorum circumdedit manibus, et colli nuda protexit :16 E le mani di lui involse colle delicate pelli de' capretti, e ne ricoprì la parte nuda del collo.
17 deditque pulmentum, et panes, quos coxerat, tradidit.17 E diede (a lui) le pietanze, e i pani, che ella avea cotti.
18 Quibus illatis, dixit : Pater mi ? At ille respondit : Audio. Quis es tu, fili mi ?18 I quali avendo egli portati dentro, disse: Padre mio? E quegli rispose: Che vuoi? Chi sei tu, figliuol mio?
19 Dixitque Jacob : Ego sum primogenitus tuus Esau : feci sicut præcepisti mihi : surge, sede, et comede de venatione mea, ut benedicat mihi anima tua.19 E Giacobbe disse: Io sono il tuo primogenito Esaù: ho fatto quel che m'hai comandato: alzati, siedi, e mangia della mia cacciagione, affinché l'anima tua mi benedica.
20 Rursumque Isaac ad filium suum : Quomodo, inquit, tam cito invenire potuisti, fili mi ? Qui respondit : Voluntas Dei fuit ut cito occurreret mihi quod volebam.20 E soggiunse Isacco al figliuol suo: Come, figliuol mio, hai potuto trovare così presto? Egli rispose: Fu volere di Dio, ch'io tosto m'imbattessi in quello ch'io bramava.
21 Dixitque Isaac : Accede huc, ut tangam te, fili mi, et probem utrum tu sis filius meus Esau, an non.21 E Isacco disse: Appressati qua, ch'io ti tocchi, figliuol mio, e riconosca, se tu sei, o no il figliuol mio Esaù.
22 Accessit ille ad patrem, et palpato eo, dixit Isaac : Vox quidem, vox Jacob est : sed manus, manus sunt Esau.22 S'appressò egli al padre, e quando l'ebbe palpato, disse Isacco: La voce veramente ella è la voce di Giacobbe, ma le mani sono quelle di Esaù.
23 Et non cognovit eum, quia pilosæ manus similitudinem majoris expresserant. Benedicens ergo illi,23 E nol riconobbe perché le mani pelose eran del tutto simili a quelle del maggiore. Benedicendolo adunque,
24 ait : Tu es filius meus Esau ? Respondit : Ego sum.24 Disse: Tu sei il figliuol mio Esaù? Rispose: Io sono.
25 At ille : Affer mihi, inquit, cibos de venatione tua, fili mi, ut benedicat tibi anima mea. Quos cum oblatos comedisset, obtulit ei etiam vinum. Quo hausto,25 E quegli: Dammi, disse, figliuol mio, le pietanze di tua cacciagione, affinché l'anima mia ti benedica. Portate le quali, e mangiate, (Giacobbe) gli presentò anche il vino, e bevuto che l'ebbe,
26 dixit ad eum : Accede ad me, et da mihi osculum, fili mi.26 Disse a lui: Accostati a me, figliuol mio, e dammi un bacio.
27 Accessit, et osculatus est eum. Statimque ut sensit vestimentorum illius fragrantiam, benedicens illi, ait : Ecce odor filii mei
sicut odor agri pleni,
cui benedixit Dominus.
27 Si appressò, e baciollo. E tosto che egli sentì la fragranza delle sue vestimenta, benedicendolo disse: Ecco l'odore del figliuol mio è come l'odore di un campo ben fiorito e benedetto dal Signore.
28 Det tibi Deus de rore cæli
et de pinguedine terræ
abundantiam frumenti et vini.
28 Dia a te il Signore la rugiada del cielo, e la pinguedine della terra, e l'abbondanza di frumento, e di vino;
29 Et serviant tibi populi,
et adorent te tribus :
esto dominus fratrum tuorum,
et incurventur ante te filii matris tuæ :
qui maledixerit tibi, sit ille maledictus,
et qui benedixerit tibi, benedictionibus repleatur.
29 E servi a te sieno i popoli, e ti adorino le tribù: sii tu il signore de' tuoi fratelli, e s'inchinino dinanzi a te i figliuoli della tua madre. Chi ti maledirà, sia egli maledetto; e chi ti benedirà, sia di benedizioni ricolmo.
30 Vix Isaac sermonem impleverat, et egresso Jacob foras, venit Esau,30 Appena avea Isacco finite queste parole: e Giacobbe se n'era andato, quando arrivò Esaù.
31 coctosque de venatione cibos intulit patri, dicens : Surge, pater mi, et comede de venatione filii tui, ut benedicat mihi anima tua.31 E le pietanze di sua cacciagione cucinate portò al padre suo, dicendo: Alzati, padre mio, e mangia della caccia del figliuol tuo; affinché l'anima tua mi benedica.
32 Dixitque illi Isaac : Quis enim es tu ? Qui respondit : Ego sum filius tuus primogenitus Esau.32 E Isacco gli disse: Ma chi sei tu? Rispose egli: Io sono il figliuol tuo primogenito Esaù,
33 Expavit Isaac stupore vehementi : et ultra quam credi potest admirans, ait : Quis igitur ille est qui dudum captam venationem attulit mihi, et comedi ex omnibus priusquam tu venires ; benedixique ei, et erit benedictus ?33 Inorridì per grande stupore Isacco: e oltre ogni credere stupefatto disse: Chi è adunque colui, il quale già a me portò la presa cacciagione, e io di tutto mangiai prima che tu venissi? e io l'ho benedetto, e benedetto sarà.
34 Auditis Esau sermonibus patris, irrugiit clamore magno : et consternatus, ait : Benedic etiam et mihi, pater mi.34 Udito il discorso del padre, ruggì Esaù, e diè grande strido, e costernato disse: Da' la benedizione anche a me, padre mio.
35 Qui ait : Venit germanus tuus fraudulenter, et accepit benedictionem tuam.35 Disse egli: Venne con astuzia il tuo fratello, e si prese la tua benedizione.
36 At ille subjunxit : Juste vocatum est nomen ejus Jacob : supplantavit enim me en altera vice : primogenita mea ante tulit, et nunc secundo surripuit benedictionem meam. Rursumque ad patrem : Numquid non reservasti, ait, et mihi benedictionem ?36 Ma quegli soggiunse: Con giustizia fu a lui posto nome Giacobbe: imperocché ecco che per la seconda volta egli mi ha soppiantato: mi tolse già la mia primogenitura, e di nuovo la mia benedizione mi ha tolto. E di nuovo disse al padre: Non hai tu, o padre, serbata benedizione anche per me?
37 Respondit Isaac : Dominum tuum illum constitui, et omnes fratres ejus servituti illius subjugavi ; frumento et vino stabilivi eum : et tibi post hæc, fili mi, ultra quid faciam ?37 Rispose Isacco: Io lo ho costituito tuo signore, e ho soggettati al suo servaggio tutti i suoi fratelli: lo ho fatto forte a frumento, e a vino: e dopo di ciò, che farò io ancora per te, figlio mio?
38 Cui Esau : Num unam, inquit, tantum benedictionem habes, pater ? mihi quoque obsecro ut benedicas. Cumque ejulatu magno fleret,38 Disse a lui Esaù: Hai tu, o padre, sol una benedizione? benedici, ti prego, anche me. E piangendo egli, e urlando altamente,
39 motus Isaac, dixit ad eum : In pinguedine terræ,
et in rore cæli desuper,
39 Commosso Isacco gli disse: Nella pinguedine della terra, e nella rugiada di su dal cielo
40 erit benedictio tua.
Vives in gladio, et fratri tuo servies :
tempusque veniet, cum excutias et solvas jugum ejus de cervicibus tuis.
40 Sarà la tua benedizione. Viverai della spada, e sarai servo del tuo fratello: e tempo verrà, che tu scuoterai, e scioglierai dal tuo collo il suo giogo.
41 Oderat ergo semper Esau Jacob pro benedictione qua benedixerat ei pater : dixitque in corde suo : Venient dies luctus patris mei, et occidam Jacob fratrem meum.41 Esaù adunque avea sempre in odio Giacobbe per la benedizione, che questi avea ricevuto dal padre; e disse in cuor suo: Verranno i giorni del lutto pel padre mio, e io ammazzerò Giacobbe mio fratello.
42 Nuntiata sunt hæc Rebeccæ : quæ mittens et vocans Jacob filium suum, dixit ad eum : Ecce Esau frater tuus minatur ut occidat te.42 Fu ciò riferito a Rebecca: la quale mandò a chiamare Giacobbe suo figlio, e gli disse: Ecco che Esaù tuo fratello minaccia d'ucciderti.
43 Nunc ergo, fili mi, audi vocem meam, et consurgens fuge ad Laban fratrem meum in Haran :43 Or adunque, figlio mio, credi a me, e fuggi tosto a casa di Laban mio fratello in Haran:
44 habitabisque cum eo dies paucos, donec requiescat furor fratris tui,44 E con lui ti starai per un poco di tempo, fintantoché si ammansisca il furore di tuo fratello;
45 et cesset indignatio ejus, obliviscaturque eorum quæ fecisti in eum : postea mittam, et adducam te inde huc : cur utroque orbabor filio in uno die ?45 E passi la sua iracondia, e si scordi delle cose, che tu gli hai fatte: poscia io manderò chi di là ti riconduca in questo luogo. Perché dovrò io perdere tutti due i figli miei in un sol giorno?
46 Dixitque Rebecca ad Isaac : Tædet me vitæ meæ propter filias Heth : si acceperit Jacob uxorem de stirpe hujus terræ, nolo vivere.46 E disse Rebecca ad Isacco: Mi viene a noia la vita a causa di queste figliuole di Heth. Se Giacobbe prende una moglie della razza di questo paese, io non voglio più vivere.