Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 11


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1Oh, se voleste sopportare un po' di stoltezza da parte mia! Ma sì, sopportatemi!2Io sento per voi una specie di gelosia divina, avendovi fidanzato a uno sposo, per presentarvi qual vergine pura a Cristo.3E temo che, come il serpente nella sua malizia ha ingannato Eva, così i vostri pensieri vengano traviati dalla semplicità e dalla purezza che c'è in Cristo.4Se infatti il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, o si tratta di ricevere uno Spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi sareste capaci di accettarlo.5Ora io ritengo di non essere per nulla inferiore a questi "arciapostoli":6se sono un profano nell'eloquenza, non lo sono però nella scienza; e ve l'abbiamo dimostrato dovunque e in ogni modo.7Avrei forse commesso una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio?8Ho spogliato altre chiese per il mio sostentamento, al fine di servire voi;9e quando giunsi da voi, pur trovandomi nel bisogno, non sono stato di aggravio a nessuno. Alle mie necessità vennero incontro i fratelli venuti dalla Macedonia; mi sono guardato in ogni modo dall'esservi a carico, e me ne guarderò.10Com'è vero che c'è la verità di Cristo in me, nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acaia!11Perché? Perché non vi amo? Lo sa Dio!12Ma lo faccio e lo farò ancora per togliere ogni pretesto a quelli che ne cercano uno per essere come noi in quello di cui si vantano.13Questi tali sono falsi apostoli, maneggiatori fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo.14Né fa meraviglia, perché anche Satana si maschera da angelo di luce;15è naturale che anche i suoi ministri si màscherino da ministri di giustizia. Ma la loro fine sarà secondo le loro opere.16Nessuno, lo ripeto, mi consideri come insensato; o se no, ritenetemi pure come insensato, affinché possa anch'io vantarmi un poco.17Quello che sto per dire, non lo dico secondo il Signore, ma come da stolto, in questa esibizione di vanto.18Poiché molti si vantano secondo la carne, anch'io mi vanterò.19E voi, sapienti come siete, sopportate facilmente gli insensati;20sopportate infatti chi vi asservisce, chi vi divora, chi vi sfrutta, chi è arrogante, chi vi colpisce in volto.21Lo dico con vergogna: siamo stati deboli noi! Però in quello di cui altri ardisce vantarsi, lo dico da stolto, ardisco vantarmi anch'io.22Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono stirpe di Abramo? Anch'io!23Sono ministri di Cristo? Lo dico da stolto, io più di loro! Molto di più per le fatiche, molto di più per la prigionia, infinitamente di più per le percosse. Ho rasentato spesso la morte.24Cinque volte dai Giudei ho ricevuto quaranta colpi meno uno;25tre volte passato alle verghe, una volta lapidato, tre volte naufragato, ho trascorso un giorno e una notte sull'abisso.26Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di ladri, pericoli dai connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli dai falsi fratelli;27fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, digiuno frequente, freddo e nudità.28E oltre tutto, il mio peso quotidiano, la preoccupazione di tutte le chiese.29Chi è debole, che non lo sia anch'io? Chi riceve scandalo, senza che io ne frema?30Se ancora è necessario vantarsi, mi vanterò delle mie infermità.31E Dio, Padre del Signore Gesù -- sia benedetto nei secoli -- sa che non mentisco.32A Damasco, l'etnarca del re Areta montava la guardia alla città di Damasco per catturarmi;33ma da una finestra fui calato per il muro in una cesta e così sfuggii dalle sue mani.