Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Baruc 6


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LA SACRA BIBBIANOVA VULGATA
1 A motivo dei peccati che voi avete commesso contro Dio sarete condotti prigionieri in Babilonia da Nabucodònosor, re dei Babilonesi.1 Exemplum epistulae, quam mi sit Ieremias ad abducendos cap tivos inBabyloniam a rege Babyloniorum, ut nuntiaret illis secundum quod praeceptum estei a Deo. Propter peccata, quae peccastis ante Deum, abducemini in Babyloniam captivi aNabuchodonosor rege Babyloniorum.
2 Quando, dunque, sarete giunti in Babilonia, vi resterete molti anni e un tempo lungo fino a sette generazioni; dopo di che io vi ricondurrò di là in pace.2 Ingressi itaque in Babylonem, eritis illicannis pluribus et tempus longum usque ad generationes septem; post hoc autemeducam vos inde cum pace.
3 Ora, in Babilonia voi vedrete idoli di argento, di oro e di legno, portati a spalla, i quali ispirano timore ai gentili.3 Nunc autem videbitis in Babylone deos argenteos etaureos et ligneos in umeris portari, ostentantes metum gentibus.
4 State attenti, perciò, a non divenire anche voi come gli stranieri, e il timore dei loro dèi non si impossessi di voi,4 Cavete ergo,ne et vos assimilati assimilemini alienigenis, et metus vos capiat in ipsis.
5 quando vedrete la moltitudine prostrarsi davanti e dietro di loro per adorarli. Dite, invece, nella vostra mente: "Te bisogna adorare, o Signore".5 Videntes turbam ante et retro adorantem eos, dicite autem in corde vestro: “Te oportet adorare, Domine ”.
6 Poiché il mio angelo è con voi, egli avrà cura di custodire le vostre vite.6 Angelus enim meus vobiscum est; ipse autemexquiret animas vestras.
7 Difatti la loro lingua è stata levigata da un artigiano, sono indorati e inargentati, ma essi sono una falsità e non possono parlare.7 Nam lingua eorum polita a fabro; ipsa etiam inaurataet inargentata falsa sunt et non possunt loqui.
8 E, come per una ragazza vanitosa, prendono oro e acconciano corone sulla testa dei loro dèi.8 Et sicut virgini ornatumamanti, accepto auro fabricantur
9 A volte avviene anche che i sacerdoti asportano dai loro dèi oro e argento e lo spendono per se stessi dandone anche alle meretrici nei postriboli.9 coronas super capita deorum suorum. Interdumautem accidit etiam, ut sacerdotes, subtrahentes a diis aurum et argentum,erogent illud in semetipsos
10 Adornano con vesti, come si fa con gli uomini, questi dèi di argento e di oro e di legno; ma essi non riescono a salvarsi dalla ruggine e dai tarli.10 et dent ex ipso et prostitutis in lupanari. Etornant illos ut homines vestimentis, deos argenteos et aureos et ligneos.
11 Pur avvolti in una veste purpurea, occorre pulire il loro volto a causa della polvere del luogo, che si posa su di essi.11 Hiautem non liberantur ab aerugine et tinea.
12 Come il governatore di una regione, il dio ha uno scettro, ma non può far morire chi pecca contro di lui.12 Opertis illis veste purpurea,extergunt faciem eorum propter pulverem domus, qui est plurimus super eos.
13 Tiene il pugnale nella destra e la scure, ma non si può liberare dalla guerra e dai ladri.13 Etsceptrum habet ut homo, iudex regionis, qui in se peccantem non interficiet.
14 Per questo è chiaro che non sono dèi. Dunque non abbiate timore di loro.14 Habet etiam gladium in manu dextera et securim, se autem de bello et alatronibus non liberabit. Unde notum est quia non sunt dii;
15 Infatti, come un vaso rotto diviene inutile all'uomo, così sono i loro dèi collocati nei templi.15 non ergotimueritis eos.
Sicut enim vas hominis confractum inutile fit, tales sunt dii eorum.
16 I loro occhi sono pieni della polvere che sollevano i piedi di coloro che entrano.16 Collocatis illis in domo, oculi eorum pleni sunt pulvere ex pedibusintroeuntium.
17 Come le porte vengono rafforzate da ogni parte su di uno che si è reso reo davanti al re e che, quindi, deve essere condotto a morte, così i loro sacerdoti assicurano i loro templi con portoni, serrature e sbarre, perché non vengano derubati dai ladri.17 Et sicut alicui, qui regem offendit, circumsaeptae sunt aulae,tamquam ad mortem ducto, domus eorum muniunt sacerdotes ostiis et clausuris etseris, ne a latronibus exspolientur.
18 Accendono lampade, certamente più numerose che per se stessi, ma gli dèi non ne vedono alcuna.18 Lucernas accendunt et quidem plures quamsibi ipsis, quarum nullam videre possunt.
19 Sono come una trave del tempio: il loro interno, come si dice, viene divorato; essi non si avvedono neanche degli animali che strisciano dalla terra e li divorano insieme con le loro vesti.19 Sunt autem sicut trabes in domo;corda vero eorum dicunt elingere serpentes, qui de terra sunt; dum comedunt eoset vestimentum eorum, non sentiunt.
20 Il loro volto si annerisce per il fumo del tempio.20 Nigrae fiunt facies eorum a fumo, qui indomo fit.
21 Sul loro corpo e sulla loro testa svolazzano pipistrelli, rondini, uccelli e anche gatti.21 Super corpus eorum et super caput volitant noctuae et hirundines etaves, similiter et cattae.
22 Donde potete conoscere che non sono dèi. Dunque non abbiate timore di loro.22 Unde scietis quia non sunt dii; non ergotimueritis eos.
23 Quanto all'oro che li adorna per bellezza, se qualcuno non ne toglie la ruggine, non riescono a brillare; essi, infatti, neppure quando furono fusi se ne accorsero.23 Aurum enim, quod circa se habent ad speciem, nisi aliquis exterseritaeruginem, non fulgebit; neque enim, cum conflabantur, sentiebant.
24 A qualsiasi prezzo siano stati comprati, non c'è spirito in essi.24 Ex omnipretio empta sunt, in quibus spiritus non est.
25 Non avendo piedi, quando sono portati sulle spalle mostrano la loro vergogna agli uomini; e perfino i loro servitori per questo arrossiscono, perché, se cadessero per terra, non si rialzerebbero da se stessi.25 Sine pedibus, in umerisportantur, ostentantes ignobilitatem suam hominibus; confunduntur et, quiexcolunt ea,
26 Né, se si pongono diritti, si muoveranno da sé, né se si inclinano potranno raddrizzarsi; come a morti si pongono dinanzi a loro le offerte.26 propter quod, ne forte cadat in terram, per ipsos erigetur.Neque, si quis illud erectum statuerit, per semetipsum movebitur neque, siinclinatum fuerit, erigetur; sed sicut mortuis munera illis apponuntur.
27 Vendendo le vittime loro offerte, i loro sacerdoti ne traggono profitto; similmente le loro mogli le pongono sotto sale per non distribuirle né ai poveri né ai bisognosi. Perfino la mestruata e la puerpera si impadroniscono di tali vittime.27 Hostias vero eorum sacerdotes eorum vendunt et abutuntur; similiter et uxoreseorum, ex ipsis partes sale condientes, neque mendico neque infirmo aliquidimpertiunt. De sacrificiis eorum menstruatae et fetae contingunt.
28 Conoscendo, dunque, da ciò che non sono dèi, non abbiate timore di loro.28 Scientesitaque ex his quia non sunt dii, ne timueritis eos.
29 Come, dunque, possono essere chiamati dèi? Infatti le donne imbandiscono la mensa agli dèi d'argento, d'oro e di legno.29 Unde enim vocabuntur dii? Quia mulieres apponunt diis argenteis et aureis etligneis,
30 Nei loro templi i sacerdoti siedono con le vesti stracciate, la testa e le guance rasate, mentre le loro teste sono scoperte.30 et in domibus illorum sacerdotes sedent habentes tunicas scissas etcapita et barbam rasam, quorum capita nuda sunt.
31 Emettono grida e gemiti davanti ai loro dèi come fanno alcuni durante un banchetto funebre.31 Rugiunt autem clamantescoram diis suis sicut in cena mortui.
32 I sacerdoti prendono le vesti dei loro dèi e ne rivestono le proprie mogli e i propri figli.32 A vestimento eorum auferunt sacerdoteset vestiunt uxores suas et filios suos.
33 Gli idoli non possono retribuire né il bene né il male che ricevono da qualcuno; non possono costituire né spodestare un re;33 Neque si quid mali patiantur abaliquo neque si bonum, poterint retribuere; neque constituere regem possuntneque auferre.
34 ugualmente non possono dare né ricchezza né denaro. Se qualcuno, avendo fatto un voto, non lo mantiene, non se ne curano.34 Similiter neque divitias neque aes poterunt dare. Si quisillis votum voverit nec reddiderit, non requirent.
35 Non possono salvare un uomo dalla morte né sottrarre il debole dal forte.35 De morte hominem nonliberabunt neque infirmiorem a potentiore eripient.
36 Un uomo cieco non lo restituiscono alla vista, né possono salvare uno che si trova nell'angustia.36 Hominem caecum ad visumnon restituent, de necessitate hominem non liberabunt.
37 Non possono commiserare la vedova né beneficare l'orfano.37 Viduae nonmiserebuntur neque orphano benefacient.
38 Sono simili alle pietre delle montagne pur essendo di legno, inargentati e indorati: ma i loro servitori saranno confusi.38 Lapidibus de monte similes sunt,lignea et inaurata et inargentata; qui autem excolunt illa, confundentur.
39 Come, dunque, si può ammettere e dichiarare che sono dèi?39 Quomodo ergo aestimandum aut dicendum est esse illos deos?
40 Finanche dagli stessi Caldei essi sono disonorati, poiché quando vedono un muto che non può parlare, lo presentano a Bel e pregano che lo faccia parlare, come se questi potesse sentire:40 Adhuc etiam ipsi Chaldaei non honorant ea; qui cum viderint mutum non posseloqui, afferunt Bel postulantes illum loqui,
41 ma non possono concepire di abbandonare queste cose, perché non hanno senno.41 quasi ipse possit sentire. Etnon possunt ipsi, cum intellexerint, relinquere ea; sensum enim non habent.
42 Le donne, cinte di corde, siedono nelle strade e bruciano crusca.42 Mulieres autem circumdatae funibus in viis sedent succendentes furfurem;
43 Quando qualcuna di esse, ingaggiata da qualcuno, ha dormito con un passante, disprezza la sua vicina perché non fu stimata come lei, né fu spezzata la sua corda.43 cumautem aliqua ex ipsis, attracta ab aliquo transeunte, dormierit cum eo, proximaesuae exprobrat quod ea non sit digna habita, sicut ipsa, neque funis eiusdiruptus.
44 Tutto ciò che avviene attorno ad essi è menzogna: dunque, come si può ammettere e dichiarare che sono dèi?44 Omnia autem, quae illis fiunt, falsa sunt; quomodo ergo aestimandumest aut dicendum illos esse deos?
45 Sono opera di artigiani e di orefici; null'altro essi diventano se non quello che vogliono gli artefici che essi siano.45 A fabris et ab aurificibus facti sunt; nihil aliud erunt, nisi id quod voluntartifices.
46 Coloro che li lavorano non diventano longevi: come potrebbero essere dèi le cose lavorate da essi?46 Ipsi etiam, qui ea faciunt, non erunt multi temporis; itaquenumquid possunt, quae ab ipsis fabricata sunt, esse dii?
47 Essi lasciano ai posteri menzogna e ignominia.47 Reliquerunt enimfalsa et opprobrium postea futuris.
48 Quando, infatti, si avvicinano guerra e calamità, si consultano a vicenda i sacerdoti sul come nascondersi insieme a loro.48 Nam cum supervenerit illis proelium etmala, cogitant apud se sacerdotes, ubi se abscondant cum illis.
49 Come, dunque, non si comprende che non sono dèi coloro che non salvano se stessi dalla guerra né dalle calamità?49 Quomodo ergonon est sentiendum quia non sunt dii, qui nec liberant se de bello nec de malis?
50 Dopo ciò si conoscerà che gli dèi di legno, indorati e inargentati, sono una menzogna; a tutte le genti e ai re sarà chiaro che non sono dèi, ma opera delle mani dell'uomo e che in essi non c'è opera divina.50 Nam cum sint lignea et inaurata et inargentata, scietur postea quia falsasunt; gentibus universis et regibus manifestum erit quia non sunt dii sed operamanuum hominum, et nullum Dei opus in illis est.
51 A chi non sarà noto che essi non sono dèi?51 Cui ergo non notum est quodnon sunt dii?
52 Infatti non possono costituire assolutamente un re sulla regione, né assolutamente dare pioggia agli uomini;52 Regem enim regioni non suscitabunt neque pluviam hominibus dabunt.
53 né possono giudicare la loro causa, né liberare l'oppresso essendo impotenti; sono come cornacchie tra il cielo e la terra.53 Iudicium quoque eorum non discernent nec regiones liberabunt iniuriam patientes,quia nihil possunt sicut corniculae inter medium caeli et terrae.
54 Quando, infatti, si attacca il fuoco nella casa degli dèi di legno o indorati e inargentati, i loro sacerdoti fuggono e si mettono in salvo, mentre essi come travi bruciano là in mezzo.54 Etenim cuminciderit in domum deorum ligneorum vel inauratorum vel inargentatorum ignis,sacerdotes quidem ipsorum fugient et liberabuntur; ipsi vero sicut trabes inmedio comburentur.
55 Non possono resistere né ad un re né a nemici.55 Regi autem et hostibus non resistent. Quomodo ergoaestimandum est aut recipiendum quia dii sunt?
56 Come, dunque, si può ammettere e pensare che sono dèi?56 Neque a furibus neque a latronibus se liberabunt dii lignei et inaurati etinargentati;
57 Né dai ladri né dai briganti possono salvarsi gli dèi di legno indorati e inargentati, cui gli audaci portano via l'oro e l'argento e la veste che li ricopre e se ne fuggono: non possono aiutare neppure se stessi.57 quibus hi fortiores sunt, quia aurum et argentum et vestimentum,quo operti sunt, auferent illis et abibunt; nec illi sibi auxilium ferent.
58 Perciò è meglio un re che mostra la propria forza, ovvero un vaso utile in casa, di cui si serve chi l'ha fatto, anziché tali falsi dèi; oppure la porta di una casa che protegga quanto è in essa, anziché tali falsi dèi; oppure una colonna di legno nella reggia anziché questi falsi dèi.58 Itaque melius est esse regem ostentantem virtutem suam aut vas in domo utile,quo uti potest is, qui possidet illud, quam falsi dii, aut etiam ostium in domo,quod custodit, quae in ea sunt, quam falsi dii, et columna lignea in regiis quamfalsi dii.
59 Il sole, infatti, la luna e gli astri, essendo lucenti e disposti a essere utili, obbediscono volentieri;59 Sol quidem et luna et sidera, cum sint splendida et emissa adutilitates, oboediunt;
60 similmente anche il fulmine, quando appare, è ben visibile; parimenti il vento spira su tutta la regione.60 similiter et fulgur cum apparuerit, perspicuum est;eodem modo et spiritus in omni regione spirat;
61 Quando alle nubi viene ordinato da parte di Dio di muoversi su tutta la terra, eseguono l'ordine; anche il fuoco inviato dall'alto per distruggere monti e boschi fa ciò che è comandato.61 et nubes, quibus cum imperatumfuerit a Deo perambulare universum orbem, perficiunt, quod imperatum est;
62 Questi dèi, invece, non assomigliano a tali cose né per l'aspetto né per la potenza.62 ignis etiam missus desuper, ut consumat montes et silvas, facit, quod praeceptumest: haec autem neque speciebus neque virtutibus uni eorum similia sunt.
63 Perciò non si può ammettere né dire che essi siano dèi, non avendo essi potere né di rendere giustizia né di beneficare gli uomini.63 Undeneque aestimandum est neque dicendum illos esse deos, quando non possunt nequeiudicium iudicare neque benefacere hominibus.
64 Conoscendo dunque, che non sono dèi, non abbiate timore di loro!64 Scientes itaque quia non suntdii, ne timueritis eos.
65 Non possono né maledire né benedire i re;65 Neque enim regibus maledicent neque benedicent.
66 non mostrano segni in cielo tra le nazioni né brillano come il sole né danno luce come la luna.66 Signa in caelo gentibusnon ostendent neque ut sol lucebunt neque illuminabunt sicut luna.
67 Le bestie sono migliori di loro, perché possono rifugiarsi in un nascondiglio e procurarsi il necessario.67 Bestiaemeliores sunt illis, quae possunt, fugientes sub tegumentum, prodesse sibi.
68 In nessun modo, dunque, appare che essi siano dèi: perciò non abbiate timore di loro.68 Nullo itaque modo nobis est manifestum quia sunt dii; propter quod ne timueritiseos.
69 Come, infatti, uno spauracchio in un cocomeraio nulla custodisce, così sono i loro dèi di legno indorati e inargentati.69 Nam sicut in cucumerario formido nihil custodit, ita sunt dii illorumlignei et inaurati et inargentati.
70 Nello stesso modo, come un cespuglio nel giardino, sopra il quale si posa ogni sorta di uccelli, o come un morto gettato nelle tenebre, così sono i loro dèi di legno indorati e inargentati.70 Eodem modo et in horto spinae albae, superquam omnis avis sedet; similiter et mortuo proiecto in tenebris similes sunt diieorum lignei et inaurati et inargentati.
71 Anche dalla porpora e dal bisso che si consumano su di loro voi comprenderete che non sono dèi; alla fine saranno divorati e si diffonderà il disprezzo di loro nel paese.71 A purpura et bysso, quae super illostineant, scietis quia non sunt dii; ipsa etiam postremo comeduntur, et eritopprobrium in regione.
72 Migliore, dunque, è un uomo giusto che non ha idoli, perché egli sfuggirà all'ignominia.72 Melior est ergo homo iustus, qui non habet simulacra,nam erit longe ab opprobriis.