Scrutatio

Domenica, 12 maggio 2024 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

Baruc 6


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LA SACRA BIBBIABIBBIA MARTINI
1 A motivo dei peccati che voi avete commesso contro Dio sarete condotti prigionieri in Babilonia da Nabucodònosor, re dei Babilonesi.1 COPIA della lettera mandata da Geremia a quegli, che dovcano essere condotti schiavi a Babilonia dal re de' Babilonesi, per far loro sapere quello, che Dio aveva a lui comandato.
Per ragion de' peccati commessi dinanzi al Signore voi sarete condotti schiavi a Babilonia da Nabuchodonosor re de' Babilonesi.
2 Quando, dunque, sarete giunti in Babilonia, vi resterete molti anni e un tempo lungo fino a sette generazioni; dopo di che io vi ricondurrò di là in pace.2 Arrivati adunque a Babilonia, ivi starete per moltissimi anni, e per lungo tempo fino a sette generazioni: e dipoi vi trarrò di colà in pace.
3 Ora, in Babilonia voi vedrete idoli di argento, di oro e di legno, portati a spalla, i quali ispirano timore ai gentili.3 Ma adesso voi vedrete in Babilonia dei d'oro, e d'argento, e di pietra, e di legno portarsi sopra le spalle, e incuter timore alle genti.
4 State attenti, perciò, a non divenire anche voi come gli stranieri, e il timore dei loro dèi non si impossessi di voi,4 Badate adunque di non imitar voi pure il fare degli stranieri, sicché abbiate paura, e vi prenda il timore di tali dei.
5 quando vedrete la moltitudine prostrarsi davanti e dietro di loro per adorarli. Dite, invece, nella vostra mente: "Te bisogna adorare, o Signore".5 Quando adunque vedrete la turba dinanzi, e di dietro adorarli, dite ne' vostri cuori: Te fa d'uopo di adorare, o Signore;
6 Poiché il mio angelo è con voi, egli avrà cura di custodire le vostre vite.6 Perocché il mio Angelo è con voi, ed io stesso avrò cura delle anime vostre.
7 Difatti la loro lingua è stata levigata da un artigiano, sono indorati e inargentati, ma essi sono una falsità e non possono parlare.7 Conciossiachè la loro lingua fu limata dall'artefice: quegli ancora, che sono indorati, e inargentati, sono menzogna, e non posson parlare.
8 E, come per una ragazza vanitosa, prendono oro e acconciano corone sulla testa dei loro dèi.8 E come si fa ad una fanciulla, che ama gli ornamenti, così dato di mano all'oro si ornano questi con arte.
9 A volte avviene anche che i sacerdoti asportano dai loro dèi oro e argento e lo spendono per se stessi dandone anche alle meretrici nei postriboli.9 Certo, che i loro dei hanno sulle lor teste corone di oro, onde poi i sacerdoti tolgon ad essi l'oro, e l'argento, e se l'appropriano.
10 Adornano con vesti, come si fa con gli uomini, questi dèi di argento e di oro e di legno; ma essi non riescono a salvarsi dalla ruggine e dai tarli.10 E di questo ne ornano le prostitute, e le meretrici, e vicendevolmente riavutolo dalle meretrici ne abbelliscono i loro dei;
11 Pur avvolti in una veste purpurea, occorre pulire il loro volto a causa della polvere del luogo, che si posa su di essi.11 E questi (dei) non san liberarsi dalla ruggine, e dalla tignuola.
12 Come il governatore di una regione, il dio ha uno scettro, ma non può far morire chi pecca contro di lui.12 Ma quando gli han rivestiti di porpora, lavati loro la faccia a motivo della polvere, che è grandissima ne' loro templi.
13 Tiene il pugnale nella destra e la scure, ma non si può liberare dalla guerra e dai ladri.13 E l'idolo ha in mano lo scettro come un uomo, come uno, che governa un paese: ma egli non fa morir chi lo offende.
14 Per questo è chiaro che non sono dèi. Dunque non abbiate timore di loro.14 Ha talora in mano la spada, e la scure, ma non si può salvar dalla guerra, né dai ladri; per le quali cose in tendete com'ei non son dii.
15 Infatti, come un vaso rotto diviene inutile all'uomo, così sono i loro dèi collocati nei templi.15 Non abbiate adunque timore di essi: imperocché tali sono i loro dei, qnal è un vaso rotto, che non è buono a nulla.
16 I loro occhi sono pieni della polvere che sollevano i piedi di coloro che entrano.16 Collocati, che sono in una casa, i loro occhi si cuopron di polvere smossa da' piedi di color, che vi entrano.
17 Come le porte vengono rafforzate da ogni parte su di uno che si è reso reo davanti al re e che, quindi, deve essere condotto a morte, così i loro sacerdoti assicurano i loro templi con portoni, serrature e sbarre, perché non vengano derubati dai ladri.17 E siccome colui, che ha offeso il re, si chiude dentro molte porte, o come fassi ad un morto, che si conduca alla sepoltura; cosi i sacerdoti assicuran le porte con serrature, e chiavistelli, affinché i ladri non ispoglin gli dei.
18 Accendono lampade, certamente più numerose che per se stessi, ma gli dèi non ne vedono alcuna.18 Accendon loro eziandio molte lampane, delle quali non posson quelli vederne pur una: ei sono come le travi in una casa.
19 Sono come una trave del tempio: il loro interno, come si dice, viene divorato; essi non si avvedono neanche degli animali che strisciano dalla terra e li divorano insieme con le loro vesti.19 Dicono, che i serpenti, che son dalla terra, mangian le loro interiora quando mangiano ad essi i lor vestimenti, ed essi noi sentono.
20 Il loro volto si annerisce per il fumo del tempio.20 Le loro facce son nere pel fumo, che si fa nelle lor case.
21 Sul loro corpo e sulla loro testa svolazzano pipistrelli, rondini, uccelli e anche gatti.21 Sopra il loro corpo, e sopra il loro capo volano le civette, e le rondini, e altri uccelli, e il simile fanno i gatti.
22 Donde potete conoscere che non sono dèi. Dunque non abbiate timore di loro.22 Donde imparate, che questi non sono dei: non abbiate adunque di essi timore.
23 Quanto all'oro che li adorna per bellezza, se qualcuno non ne toglie la ruggine, non riescono a brillare; essi, infatti, neppure quando furono fusi se ne accorsero.23 l'oro ancora, che hanno, è per mostra: se qualcheduno non li ripulisce dalla ruggine, non saran risplendenti: e quando erano fusi, nulla sentivano.
24 A qualsiasi prezzo siano stati comprati, non c'è spirito in essi.24 E furon comprati a prezzo sommo, benché spirito non sia in essi.
25 Non avendo piedi, quando sono portati sulle spalle mostrano la loro vergogna agli uomini; e perfino i loro servitori per questo arrossiscono, perché, se cadessero per terra, non si rialzerebbero da se stessi.25 Li portano sulle spalle quasi sian senza piedi, facendo vedere agli uomini la vergognosa loro impotenza. Siano confusi anche color, che gli adorano.
26 Né, se si pongono diritti, si muoveranno da sé, né se si inclinano potranno raddrizzarsi; come a morti si pongono dinanzi a loro le offerte.26 Per questo se cascan per terra, non si rialzan da loro, e se uno li collocherà ritti, da per loro non istaranuo, ma si reggeranno sugli omeri di quelli, come i morti.
27 Vendendo le vittime loro offerte, i loro sacerdoti ne traggono profitto; similmente le loro mogli le pongono sotto sale per non distribuirle né ai poveri né ai bisognosi. Perfino la mestruata e la puerpera si impadroniscono di tali vittime.27 Le loro ostie le vendono i sacerdoti in loro prò, ed anche le loro donne ne strappano, e non ne fanno parte all'ammalato, né al mendico;
28 Conoscendo, dunque, da ciò che non sono dèi, non abbiate timore di loro.28 I lor sagrifizj li toccano donne fresche dal parto, e le menstruate. Conoscendo adunque da tali cose, ch'ei non son dei, non li temete;
29 Come, dunque, possono essere chiamati dèi? Infatti le donne imbandiscono la mensa agli dèi d'argento, d'oro e di legno.29 Imperocché a qual titolo si chiaman dei perché le donne presentano doni a questi dei d'argento, d'oro, e di legno,
30 Nei loro templi i sacerdoti siedono con le vesti stracciate, la testa e le guance rasate, mentre le loro teste sono scoperte.30 E nelle case di essi seggono i sacerdoti, portando tonache stracciate, e rase le teste, e la barba, e il capo ignudo.
31 Emettono grida e gemiti davanti ai loro dèi come fanno alcuni durante un banchetto funebre.31 E dan ruggiti alzando la voce ai loro dei, come si fa alla cena di un morto.
32 I sacerdoti prendono le vesti dei loro dèi e ne rivestono le proprie mogli e i propri figli.32 I sacerdoti tolgon loro le vestimenta, e ne rivéston le mogli, e i figliuoli.
33 Gli idoli non possono retribuire né il bene né il male che ricevono da qualcuno; non possono costituire né spodestare un re;33 E se è fatto loro del male, e se è fatto loro del bene, non posson rendere il contraccambio: e non possono fare un re, né disfarlo.
34 ugualmente non possono dare né ricchezza né denaro. Se qualcuno, avendo fatto un voto, non lo mantiene, non se ne curano.34 Parimente non possono né dar ricchezze, né vendicarsi. Se uno fa ad essi un voto, e noll'adempie, neppur di ciò si querelano.
35 Non possono salvare un uomo dalla morte né sottrarre il debole dal forte.35 Non liberanti' uomo dalla morte, e non salvano il debole dal più possente.
36 Un uomo cieco non lo restituiscono alla vista, né possono salvare uno che si trova nell'angustia.36 Non rendono a' ciechi la vista non traggon uomo dalla miseria.
37 Non possono commiserare la vedova né beneficare l'orfano.37 Non avran pietà della vedova, né faranno bene agli orfani.
38 Sono simili alle pietre delle montagne pur essendo di legno, inargentati e indorati: ma i loro servitori saranno confusi.38 Simili alle pietre del monte son questi loro dei di legno, di pietra, d'oro, e d'argento. E color, che gli onorano, saran confusi.
39 Come, dunque, si può ammettere e dichiarare che sono dèi?39 Come dunque è da pensarsi, o da dirsi, ch'ei siano dei,
40 Finanche dagli stessi Caldei essi sono disonorati, poiché quando vedono un muto che non può parlare, lo presentano a Bel e pregano che lo faccia parlare, come se questi potesse sentire:40 Quando di più i Caldei stessi non li rispettano? eglino quando hanno udito, che uno non può parlare, perché è unitolo, lo presentano a Bel, pre gandolo a far, ch'ei parli;
41 ma non possono concepire di abbandonare queste cose, perché non hanno senno.41 Come se potessero aver sentimento coloro, che non hanno moto; ed egli stessi, fatti accorti, gli abbandonano; perocché i loro dei non han senso.
42 Le donne, cinte di corde, siedono nelle strade e bruciano crusca.42 Ma le donne cinte di corde seggon per le strade, brugiando noccioli d'ulivi.
43 Quando qualcuna di esse, ingaggiata da qualcuno, ha dormito con un passante, disprezza la sua vicina perché non fu stimata come lei, né fu spezzata la sua corda.43 E quando una di esse condotta via da uno, che passa, ha dormito con lui getta in faccia alla sua vicina, che ella non è stata stimata da tanto com'essa, e che la sua corda non è stata rotta.
44 Tutto ciò che avviene attorno ad essi è menzogna: dunque, come si può ammettere e dichiarare che sono dèi?44 E tutto quello, che intorno ad essi ai fa, è cosa falsa. Come mai è da pensarsi, o da dirsi, ch'ei siano dei?
45 Sono opera di artigiani e di orefici; null'altro essi diventano se non quello che vogliono gli artefici che essi siano.45 Sono stati fatti da legnajuoli, e da orefici. E non altro saranno, che quello, che piacerà a' sacerdoti.
46 Coloro che li lavorano non diventano longevi: come potrebbero essere dèi le cose lavorate da essi?46 Gli stessi artefici, che li fanno, non son di lunga durata. Potrann' eglino adunque esser dei i lavori fatti da essi?
47 Essi lasciano ai posteri menzogna e ignominia.47 Hanno lasciate menzogne, e ob brobrio a quei, che saranno dopo di loro.
48 Quando, infatti, si avvicinano guerra e calamità, si consultano a vicenda i sacerdoti sul come nascondersi insieme a loro.48 Che se sopraggiunge loro guerra, e sciagure, i sacerdoti vanno pensando dove riporsi con que' lor dei.
49 Come, dunque, non si comprende che non sono dèi coloro che non salvano se stessi dalla guerra né dalle calamità?49 Come mai adunque possono essere in concetto di dei coloro, che né dalla guerra si liberano, né si sottraggono alle sciagure?
50 Dopo ciò si conoscerà che gli dèi di legno, indorati e inargentati, sono una menzogna; a tutte le genti e ai re sarà chiaro che non sono dèi, ma opera delle mani dell'uomo e che in essi non c'è opera divina.50 Imperocché essendo cose di legno, e indorate, e inargentate, si conoscerà una volta da tutte le genti, e dai regi che son falsità: manifesto essendo, ch'ei non son dei, ma opere delle mani degli uomini, e non fanno nulla, che sia da Dio.
51 A chi non sarà noto che essi non sono dèi?51 E donde adunque conoscesi, ch'ei non sono dei, ma opere delle mani degli uomini, e che nulla fanno, che sia da Dio?
52 Infatti non possono costituire assolutamente un re sulla regione, né assolutamente dare pioggia agli uomini;52 Non danno il re ad un regno, né concedono agli uomini la pioggia,
53 né possono giudicare la loro causa, né liberare l'oppresso essendo impotenti; sono come cornacchie tra il cielo e la terra.53 Non decideranno le controversie, né libereranno le provincie dalle ingiurie; perocché nulla possono, come cornacchie, che volan di mezzo tral cielo, e la terra.
54 Quando, infatti, si attacca il fuoco nella casa degli dèi di legno o indorati e inargentati, i loro sacerdoti fuggono e si mettono in salvo, mentre essi come travi bruciano là in mezzo.54 Imperocché quando si sarà appiccato il fuoco alla casa degli dei di legno, d'argento, e d'oro, i lor sacerdoti fuggiran certamente, e si metteranno in salvo; ma eglino vi brugeranno dentro non men che le travi.
55 Non possono resistere né ad un re né a nemici.55 E non faran resistenza a un re in tempo di guerra: come adunque da pensarsi, o da tenersi, ch'ei siano dei?
56 Come, dunque, si può ammettere e pensare che sono dèi?56 Non si salveranno da' ladri, né da' malandrini gli dei di legno, e di pietra, e indorati, e inargentati, perchè quelli ne posson più,
57 Né dai ladri né dai briganti possono salvarsi gli dèi di legno indorati e inargentati, cui gli audaci portano via l'oro e l'argento e la veste che li ricopre e se ne fuggono: non possono aiutare neppure se stessi.57 E terranno loro l'argento, e l'oro e il vestito, onde son ricoperti, e se n' anderanno; e gli dei non aiuteranno se stessi.
58 Perciò è meglio un re che mostra la propria forza, ovvero un vaso utile in casa, di cui si serve chi l'ha fatto, anziché tali falsi dèi; oppure la porta di una casa che protegga quanto è in essa, anziché tali falsi dèi; oppure una colonna di legno nella reggia anziché questi falsi dèi.58 Perla qual cosa miglior cosa è un re, che fa mostra di suo valore, od un vaso utile nella casa, di cui si farà gloria il padrone, o la porta della casa, che custodisce quel, che in essa si trova, che i falsi dei.
59 Il sole, infatti, la luna e gli astri, essendo lucenti e disposti a essere utili, obbediscono volentieri;59 Certamente il sole, e la luna, e le stelle mandate ad esser utili col loro splendore, sono ubbidienti.
60 similmente anche il fulmine, quando appare, è ben visibile; parimenti il vento spira su tutta la regione.60 Similmente anche il folgore si fa distinguere quando apparisce; e pari mente anche il vento spira in ogni regione.
61 Quando alle nubi viene ordinato da parte di Dio di muoversi su tutta la terra, eseguono l'ordine; anche il fuoco inviato dall'alto per distruggere monti e boschi fa ciò che è comandato.61 E le nuvole quando è lor comandato da Dio di scorrere tutto l'orbe, fanno quel, che fu lor comandato.
62 Questi dèi, invece, non assomigliano a tali cose né per l'aspetto né per la potenza.62 Il fuoco ancora mandato di sopra a consumare i monti, e le selve, fa quel, che gli fu ordinato. Ma costoro né per bellezza, né per virtudi sono simili ad una di queste cose:
63 Perciò non si può ammettere né dire che essi siano dèi, non avendo essi potere né di rendere giustizia né di beneficare gli uomini.63 Per la qual cosa da pensarsi non è, né da dirsi, che questi siano dei, mentre non possono né far giustizia, né far cosa alcuna agli uomini.
64 Conoscendo dunque, che non sono dèi, non abbiate timore di loro!64 Conoscendo pertanto, che ei non son dei, voi perciò non li temete;
65 Non possono né maledire né benedire i re;65 Imperocché eglino non manderanno maledizione ai regi, né benedizione.
66 non mostrano segni in cielo tra le nazioni né brillano come il sole né danno luce come la luna.66 Ei non mostrano a' popoli nel cielo i segni de' tempi: né splenderan come il sole, né faran lume come la luna.
67 Le bestie sono migliori di loro, perché possono rifugiarsi in un nascondiglio e procurarsi il necessario.67 Da più di loro sono le bestie, che possono fuggire al coperto, e giovare a se stesse.
68 In nessun modo, dunque, appare che essi siano dèi: perciò non abbiate timore di loro.68 In verun modo adunque non sono, dei, com'è manifesto: per questo adunque non li temete;
69 Come, infatti, uno spauracchio in un cocomeraio nulla custodisce, così sono i loro dèi di legno indorati e inargentati.69 Imperocché siccome in un cocomeraio uno spauracchio non è buona guardia, cosi sono i loro dei di legno, d'argento, e d'oro.
70 Nello stesso modo, come un cespuglio nel giardino, sopra il quale si posa ogni sorta di uccelli, o come un morto gettato nelle tenebre, così sono i loro dèi di legno indorati e inargentati.70 E nella stessa guisa succede della vitalba in un orto, sulla quale vanno posarsi tutti gli uccelli. Simili ancora son questi loro dei di legno, e indorati, e inargentati ad un morto gittato tralle tenebre.
71 Anche dalla porpora e dal bisso che si consumano su di loro voi comprenderete che non sono dèi; alla fine saranno divorati e si diffonderà il disprezzo di loro nel paese.71 Dalla porpora ancora, e dallo scarlatto, che intignono addosso a loro, imparerete di certo, ch'ei non sou dei. Eglino stessi finalmente saran mangiati, e saranno l'obbrobrio d'ogni paese.
72 Migliore, dunque, è un uomo giusto che non ha idoli, perché egli sfuggirà all'ignominia.72 Migliore è l'uomo giusto, che non ha idoli: perocché egli sarà lungi dall'ignominia.