Scrutatio

Domenica, 12 maggio 2024 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

Giuditta 8


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LA SACRA BIBBIABIBBIA MARTINI
1 In quei giorni venne a conoscenza di questi fatti Giuditta, figlia di Merari, figlio di Oks, figlio di Giuseppe, figlio di Oziel, figlio di Elkia, figlio di Anania, figlio di Gedeone, figlio di Rafain, figlio di Achitob, figlio di Elia, figlio di Chelkia, figlio di Eliàb, figlio di Natanaèl, figlio di Salamiel, figlio di Sarasadai, figlio d'Israele.1 Or quelle parole furono intese da Giuditta vedova, la quale era figlivola di Merari, figliuolo di Idox,figliuolo di Joseph figliuolo di Ozia, figliuolo di Elai, figliuolo di Jamnor,figliuolo di Gedeon, figliuolo di Raphaim, figliuolo di Achitob, figliuolo di Melchia, figliuolo di Enan, figliuolo di Natania, figliuolo di Salathiel, figliuolo di Simeon: figliuolo di Ruben:
2 Suo marito era stato Manasse, della stessa tribù e della stessa famiglia di lei; egli era morto al tempo della mietitura dell'orzo.2 E marito di lei fu Manasse, il quale morì in tempo della mietitura dell'orzo:
3 Stava infatti sorvegliando quelli che legavano i covoni nella campagna, quando fu colpito da un'insolazione al capo; dovette adagiarsi sul letto e morì in Betulia, sua città. Lo seppellirono con i suoi padri nel campo tra Dotain e Balamon.3 Perocchè mentre si sollecitava quei, che legavano i covoni nel campo, il caldo lo prese al capo, e si morì in Betulia sua patria, e ivi fu sepolto co padri suoi.
4 Giuditta, rimasta vedova, viveva nella sua casa da tre anni e quattro mesi.4 Ed erano già tre anni e sei mesi che Giuditta era rimasa vedova di lui.
5 Si era fatta costruire una tenda sul terrazzo della propria casa, aveva cinto i suoi fianchi di sacco e portava gli abiti della vedovanza.5 Ed ella si era fatta nella parte superiore della casa una stanza appartata dove se ne stava rinchiusa colle sue ancelle,
6 Digiunava tutti i giorni, da quando era vedova, eccettuate le vigilie dei sabati e i sabati, le vigilie dei noviluni e i noviluni, le feste e i giorni di letizia per il popolo d'Israele.6 E portando a suoi fianchi il cilicio, digiunava tutti i giorni di sua vita, toltine i sabati, e i novilumi, e i dì festivi della casa d'Israello.
7 Era bella d'aspetto e molto avvenente a vederla e suo marito Manasse le aveva lasciato oro e argento, servi e ancelle, bestiame e terreni; essa dimorava in mezzo a tutto questo.7 Or ella era di bellissimo aspetto, e suo marito le avea lasciate molte ricchezze, e una numerosa famiglia, e delle possessioni, dov'erano molti armenti di bovi, e branchi di pecore.
8 Non c'era nessuno che potesse dir male sul suo conto, perché temeva grandemente Dio.8 Ed ella era in grandissimo concetto presso di tutti, perchè molto temeva Dio; e non v'era chi dicesse una mala parola di essa.
9 Ella dunque venne a conoscenza delle esasperate parole che il popolo aveva rivolto ai capi, perché s'erano scoraggiati per la penuria d'acqua, e venne pure a conoscere tutte le risposte che aveva dato loro Ozia, come egli avesse giurato loro di consegnare la città agli Assiri dopo cinque giorni.9 Avendo adunque ella sentito,come Ozia avea promesso, che passati cinque giorni avrebbe renduta la città, mandò a chiamare Chabri, e Charmi seniori.
10 Allora mandò la sua ancella preposta all'amministrazione di tutte le sue sostanze a chiamare Cabri e Carmi, gli anziani della sua città.10 E questi andarono a lei, ed ella disse loro: Che discorso è mai quello fatto da Ozia di render la città agli Assiri, se dentro cinque giorni non viene a voi soccorso?
11 Giunti che furono presso di lei, disse loro: "Ascoltatemi, o capi degli abitanti di Betulia! Non è stato opportuno il discorso che avete fatto oggi davanti al popolo, interponendo questo giuramento pronunciato tra Dio e voi di consegnare la città ai nostri nemici, se nel frattempo il Signore non vi viene in aiuto.11 E chi siete voi, che tentate il Signore?
12 Ora, chi siete voi, che avete tentato Dio in mezzo ai figli degli uomini?12 Non è questo un fare, che inviti la misericordia, ma che provoca l'ira, ed accende il furore.
13 Ora voi volete mettere alla prova il Signore onnipotente, ma non comprenderete nulla mai.13 Voi avete fissato il tempo alla misericordia del Signore, e ad arbitrio vostro le avete prescritto il giorno.
14 Se non siete capaci di scrutare la profondità del cuore dell'uomo né di afferrare i pensieri della sua mente, come potreste scandagliare Dio, che ha fatto tutto ciò, conoscere la sua mente e comprendere i suoi disegni? No, fratelli, non provocate a ira il Signore nostro Dio.14 Ma da che il Signore è paziente, facciam penitenza ancora di questo, ed imploriamo con abbondanza di lagrime la sua indulgenza:
15 Se egli non vuole soccorrerci nel periodo di cinque giorni, egli ha il potere di difenderci nei giorni che vuole, come anche di distruggerci in faccia ai nostri nemici.15 Perocchè le minacce di Dio non sono come quelle degli uomini, ed ei non si accende di sdegno, come i figliuoli degli uomini.
16 Voi però non vogliate ipotecare i disegni del Signore, nostro Dio, perché Dio non è come un uomo cui si possano fare delle minacce, o un figlio d'uomo sul quale si possano esercitare delle pressioni.16 Per la qual cosa umiliamo dinanzi a lui le anime nostre, e in ispirito di umiliazione, come suoi servi,
17 Perciò, attendendo con costanza la salvezza che viene da lui, invochiamolo in nostro aiuto ed esaudirà il nostro grido, se a lui piacerà.17 Diciamo con lacrime al Signore, che in quel modo, che a lui piace usi con noi di sua misericordia, onde come per la superbia di coloro è rimaso sbigottito il cuor nostro; così pure della umiliazione nostra abbiamo a gloriarci:
18 Invero, nella nostra generazione non c'è stata né esiste oggi tribù o famiglia o popolo o città tra noi che adori gli dèi fatti da mano d'uomo, come avvenne nei tempi passati.18 Perocchè noi non abbiamo imitati i falli de padri nostri, i quali abbandonarono il loro Dio, ed onorarono gli dei stranieri:
19 Per questo i nostri padri furono abbandonati alla spada e alla devastazione e caddero miseramente al cospetto dei loro nemici.19 Scelleraggine, per cui furon essi abbandonati alla spada, alle rapine, agli scherni de lor nemici: ma noi altro Dio non conosciamo fuori di lui.
20 Noi invece non riconosciamo altro Dio all'infuori di lui, onde speriamo che non vorrà disdegnare noi né la nostra nazione.20 Aspettiamo con umiltà le sue consolazioni, ed egli vendicherà il nostro sangue dalle oppressioni de'nostri nemici, e umilierà le nazioni tutte, che si levano contro di noi, e le svergognerà il signore Dio nostro.
21 Se noi saremo presi, sarà presa anche l'intera Giudea, sarà saccheggiato il nostro santuario e Dio chiederà conto al nostro sangue di quella profanazione.21 Or adunque, o fratelli, giacchè voi siete gli anziani del popolo di Dio, e da voi pendono gli animi loro, ravvivate i loro cuori colle vostre parole, rammentando loro, come furon tentati i padri nostri, affinchè apparisse, se veracemente onorassero il Dio loro.
22 L'uccisione dei nostri fratelli, la deportazione del paese, la devastazione della nostra eredità, Dio la farà ricadere sul nostro capo in mezzo alle nazioni pagane, tra le quali diventeremo schiavi; saremo allora motivo di scandalo e di derisione di fronte ai nostri padroni.22 Debbon essi avere in memoria, come fu tentato Abramo,padre nostro, e dopo la prova di molte tribolazioni divenne l'amico di Dio.
23 La nostra schiavitù non si volgerà in benevolenza, ma il Signore Dio nostro la volgerà a nostro disonore.23 Così Isacco, così Giacobbe, così Mosè, e tutti quelli, che piacquero a Dio, mantenendo la fede passaron per molte tribolazioni.
24 Ora pertanto, fratelli, dimostriamo ai nostri fratelli che da noi dipende la loro vita e che le cose sante, il tempio e l'altare riposano su di noi.24 Quelli poi, i quali non nel timor del Signore incontraron le tentazioni, ma si versaron in impazienze, e in vergognose mormorazioni contro il Signore.
25 Oltre tutto ringraziamo il Signore, nostro Dio, che ci mette alla prova, come già i nostri padri.25 Dallo sterminatore furono sterminati, e morsi dai serpenti perirono,
26 Ricordate quanto fece con Abramo, a quante prove sottopose Isacco e quanto avvenne a Giacobbe in Mesopotamia di Siria, quando pascolava le greggi di Labano, suo zio materno.26 Noi pure adunque non cerchiam di sfogarci, per quel, che soffriamo,
27 Come li fece passare al crogiolo per scrutare i loro cuori, così non è che vuole vendicarsi di noi, ma è a scopo di correzione che il Signore castiga quelli che gli sono vicino".27 Ma ripensando, che minori de' nostri peccati son questi supplizi, crediamo, che i flagelli del Signore, coi quali siam gastigati quali servi, sono mandati per emendazione nostra, non per rovina.
28 Ozia le rispose: "Tutto ciò che hai detto, l'hai proferito con cuore retto e nessuno può contraddire le tue parole.28 E Ozìa,e gli anziani le dissero: Tutto quel che hai detto è verità, e nelle tue parole nulla è da riprendere.
29 Perché non da oggi è palese la tua sapienza, ma dall'inizio dei tuoi giorni tutto il popolo riconosce la tua prudenza, così come è nobile l'indole del tuo cuore.29 Ora pertanto prega (il Signore) per noi giacchè tu se una santa donna, e temi Iddio.
30 Ma il popolo soffre tremendamente la sete e ci ha costretto ad agire come noi abbiamo loro promesso e a prendere sopra di noi la responsabilità di un giuramento che non potremo violare.30 E Giuditta disse loro: Siccome voi conoscete, che di Dio è quello, che ho potuto dire;
31 Ma ora, prega per noi, perché sei una donna pia, e il Signore invierà la pioggia a riempire le nostre cisterne e noi non verremo meno".31 Così fate prova, se da Dio è quello, che ho risoluto di fare, e pregate Dio, che ratifichi il mio disegno,
32 Giuditta rispose loro: "Ascoltatemi! Compirò un'azione che passerà di generazione in generazione ai figli del nostro popolo.32 Voi questa notte starete alla porta, e io uscirà colla mia serva; e voi fate orazione, affinchè dentro i cinque giorni, come avete promesso, volga il Signore lo sguardo verso il popolo suo d'Israele.
33 Questa notte voi vi troverete alla porta della città e io uscirò con la mia ancella ed entro i giorni, dopo i quali voi avete promesso di consegnare la città ai nostri nemici, il Signore per mano mia visiterà Israele.33 Non voglio però che si indaghi da voi quel che io sia per fare, e sino a tanto ch'io ve ne porti novella, non altro si faccia, se non pregare il Signore Dio nostro per me.
34 Voi però non andate indagando sulla mia impresa, non vi dirò nulla, fino a quando non sarà compiuto ciò che ho in mente di fare".34 E Ozia principe di Giuda le disse: Va in pace e siate co il Signore a far vendetta de nostri nemici, e quelli si ritirarono.
35 Ozia e i capi le risposero: "Va' in pace e il Signore Dio sia con te per far vendetta dei nostri nemici".
36 E ritiratisi dalla tenda di lei, se ne andarono ai loro posti.