Scrutatio

Giovedi, 6 giugno 2024 - San Norberto ( Letture di oggi)

Tobia 1


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LA SACRA BIBBIABIBBIA VOLGARE
1 Storia di Tobi, figlio di Tòbiel, figlio di Anàniel, figlio di A'duel, figlio di Gàbael, della famiglia di A'siel, della tribù di Neftali.1 Tobia fue della tribù e della città di Neftali, la quale città è nelle parti superiori di Galilea sopra Naasson dopo la via che vae ad occidente, e hae dal lato manco la città di Sefet.
2 Al tempo di Salmanàssar, re degli Assiri, egli fu deportato da Tisbe, che si trova a sud di Kades di Neftali, nell'alta Galilea, sopra Casor, verso occidente, a nord di Safet.2 Questo Tobia, essendo preso nel tempo di Salmanasar re degli Assirii, avvegna che egli fosse prigione, non abbandonò però la via della veritade.
3 Io, Tobi, mi comportai con sincerità e giustizia per tutto il tempo della mia vita e feci molte elemosine ai miei parenti e ai compatrioti che furono deportati con me a Ninive, nel paese degli Assiri.3 Però che ciò ch' egli potea avere, dividea continuamente coi prigioni ch' erano della sua tribù, a guisa di fratelli.
4 Da giovane, quando mi trovavo in Israele, mia patria, tutta la tribù del mio antenato, Neftali, si separò dalla dinastia di Davide e da Gerusalemme, la città scelta tra tutte le tribù d'Israele come luogo dei loro sacrifici, essendo stato ivi edificato e consacrato per tutte le generazioni future il tempio, dimora dell'Altissimo.4 E avvegnadio ch' egli fosse più giovane di tutti nella tribù di Neftali, niuna cosa fece sì come fanciullo nella sua operazione.
5 Tutti i miei parenti e la casa di Neftali, mio antenato, offrivano sacrifici al vitello che Geroboamo, re d'Israele,5 E conciofosse cosa che finalmente andassero tutti ad adorare vitelli dell' oro, i quali fece Ieroboam re d' Israel, egli (Tobia) solo fuggìa la loro compagnia.
6 aveva collocato in Dan, sulle montagne di Galilea; molte volte io ero l'unico che andavo a Gerusalemme per le feste, come prescrive a tutto Israele una legge perpetua. Correvo a Gerusalemme con le primizie dei frutti e degli animali, con le decime del bestiame e con la prima lana delle pecore.6 E andava in Ierusalem al tempio di Dio, e ivi adorava il Signore Iddio d' Israel, e offeriva fedelmente tutte le primizie e decime sue,
7 Consegnavo tutto per il culto ai sacerdoti figli di Aronne, mentre le decime del grano, del vino, dell'olio, delle melagrane, dei fichi e degli altri frutti le consegnavo ai leviti che officiavano a Gerusalemme. Per sei anni consecutivi cambiavo in denaro la seconda decima e andavo ogni anno a spenderla a Gerusalemme.7 sì che il terzo anno dava agli avventicii e a' peregrini tutta la decima di tutte le cose.
8 La terza decima la davo ogni tre anni agli orfani, alle vedove ed ai proseliti aggregati ad Israele. La consumavamo insieme secondo la prescrizione della legge di Mosè concernente le decime e secondo le istruzioni date da Debora, madre di Anàniel, nostro nonno, perché mio padre morì lasciandomi orfano.8 Queste cose e le somiglianti, essendo egli ancora fanciullo, osservava secondo la legge di Dio.
9 Giunto all'età adulta, presi in moglie Anna, una donna della mia parentela e da essa ebbi un figlio, cui diedi il nome di Tobia.9 E quando egli fu fatto uomo, prese moglie della schiatta sua, la quale moglie avea nome Anna; ed ella generoe uno figliuolo, al quale pose il nome suo.
10 Dopo che mi deportarono in Assiria, andai come prigioniero a Ninive.10 E insino ch' egli era fanciullo, sì gli insegnò temere Iddio, e guardarsi da ogni peccato.
11 Tutti i miei parenti e compatrioti mangiavano i cibi dei pagani, io invece mi guardavo bene dal farlo.11 Adunque, quando intervenne ch' egli fu menato in prigione, insieme con la moglie e col figliuolo e con tutta la sua schiatta, nella città di Ninive,
12 Siccome rimasi fedele a Dio con tutto il cuore,12 `e tutti gli altri mangiavano de' cibi de' pagani, egli guardò l'anima sua, e mai non si corruppe a mangiare le loro vivande.
13 l'Altissimo mi fece guadagnare il favore di Salmanàssar, diventando suo provveditore.13 Perciò ch' egli si ricordoe di Dio con tutto il suo cuore, sì gli diede Iddio grazia nel (suo) cospetto del re Salmanasar.
14 Finché egli rimase in vita, solevo andare nella Media e fare ivi compere per suo conto. Così depositai a Rage di Media presso Gàbael, un mio parente, figlio di Gabri, dei sacchetti di denaro del valore di dieci talenti d'argento.14 E diede il re a lui libertade d' andare dovunque egli volesse, e diedegli arbitrio di fare ciò che gli piacesse.
15 Quando morì Salmanàssar, suo figlio Sennàcherib gli successe sul trono. Le strade della Media si chiusero e io non potei ritornarvi.15 Adunque andava (Tobia) visitando tutti quelli ch' erano in prigione, e dava loro ammaestramenti di salute.
16 Al tempo di Salmanàssar avevo fatto molte elemosine ai miei compatrioti;16 Onde essendo egli venuto nella città di Rages nella regione de' Medi, da' quali era suto molto onorato, e avuto dal re di quella diece talenti d'argento;
17 davo il pane agli affamati, vestivo gli ignudi; se vedevo qualcuno dei miei connazionali morto e gettato dietro le mura di Ninive, lo seppellivo.17 e veggendo uno (gentile) uomo della sua schiatta, il quale avea nome Gabelo, essere in grande necessità, insieme con grande compagnia di sua gente, sì gli prestò X talenti d'ariento (i quali avea ricevuti Tobia dal re, quando il volse onorare. Promise Gabelo di rendergli, e fecegliene una scritta di sua mano).
18 Seppellii anche coloro che Sennàcherib aveva ucciso, quando ritornò fuggendo dalla Giudea; il Re del cielo lo castigò per le sue bestemmie ed egli nel suo furore uccise molti Israeliti; io sottraevo i loro corpi e li seppellivo, mentre Sennàcherib li faceva cercare, ma invano.18 E dopo molto tempo, essendo morto il re Salmanasar, e regnando il suo figliuolo Sennacherib per lui, il quale avea in odio i figliuoli d' Israel,
19 Senonché uno degli abitanti di Ninive andò a denunciarmi al re, che ero io che li avevo sepolti. Mi nascosi dunque, ma quando seppi che il re era al corrente del fatto ed ero ricercato per essere messo a morte, ebbi paura e presi la fuga.19 Tobia andava per tutta la sua schiatta, e consolavagli, e dividea il suo avere a ciascheduno di loro, secondo ch' egli potea.
20 Furono confiscati tutti i miei beni, che passarono in blocco al tesoro reale; non mi fu lasciata che la moglie Anna con il mio figlio Tobia.20 Egli nutricava gli affamati, e rivestiva gli ignudi, e sollecitamente seppelliva i morti e li uccisi.
21 Ma non passarono quaranta giorni che il re fu assassinato da due dei suoi figli, i quali poi fuggirono sui monti dell'Ararat. Gli successe allora sul trono il figlio Assaraddon. Questi pose Achikar, figlio di mio fratello A'nael, a capo di tutte le finanze del regno con autorità su tutta l'amministrazione.21 E quando Sennacherib fu tornato, fuggendo di Giudea per la piaga che Dio gli avea fatta, però ch' egli avea biastemato, fece uccidere con grande ira molti de' figliuoli d' Israel; allora Tobia seppelliva i (morti e') corpi loro.
22 Allora Achikar intercedette per me e potei ritornare a Ninive. Durante il regno di Sennàcherib di Assiria, Achikar era stato gran coppiere, guardasigilli, capo dell'amministrazione e della contabilità e Assaraddon l'aveva mantenuto in carica. Egli era mio nipote, uno della mia parentela.22 Ma quando ciò fu detto al re, comandò ch' egli fosse morto; e tolsegli tutto il suo avere.
23 Ma Tobia ignudo si fuggì colla moglie e col figliuolo suo, e stette nascoso; però che molti lui amavano.
24 Ma dopo XLV die il re fu morto da' suoi figliuoli.
25 E Tobia si ritornò a casa sua; e tutto ciò ch' egli avea perduto gli fu renduto.