Scrutatio

Sabato, 11 maggio 2024 - San Fabio e compagni ( Letture di oggi)

Giona 4


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA CEI 2008
1 - E Giona ne provò gran dispiacere, e con parole risentite,1 Ma Giona ne provò grande dispiacere e ne fu sdegnato.
2 fece orazione al Signore e disse: «Permetti di grazia, Signore: non lo diceva io quando era ancora nel mio paese? E per questo mi affrettai a fuggire a Tarsis, perchè ti conosco che sei un Dio clemente e misericordioso, pieno di pazienza e molto compassionevole e che perdoni il mal fatto.2 Pregò il Signore: «Signore, non era forse questo che dicevo quand’ero nel mio paese? Per questo motivo mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore e che ti ravvedi riguardo al male minacciato.
3 E ora, o Signore, prenditi te ne prego l'anima mia, perchè mi è più cara la morte che la vita!».3 Or dunque, Signore, toglimi la vita, perché meglio è per me morire che vivere!».
4 E il Signore disse: «E ti pare ben fatto di risentirti così?».4 Ma il Signore gli rispose: «Ti sembra giusto essere sdegnato così?».
5 E Giona uscì dalla città e si collocò ad oriente della città e ivi si formò un frascato e vi si sedette sotto all'ombra, aspettando di vedere ciò che sarebbe per sopravvenire alla città.5 Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì una capanna e vi si sedette dentro, all’ombra, in attesa di vedere ciò che sarebbe avvenuto nella città.
6 E il Signore aveva preparato un'edera che salì alta sopra il capo di Giona per ombreggiargli la testa e proteggerlo contro il sole, perchè incominciava a soffrire il caldo; e Giona provò un gran sollievo per quell'edera.6 Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona, per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino.
7 Ma il Signore preparò per il giorno seguente, allo spuntar dell'alba, un verme, che rosicchiò l'edera e la fece seccare.7 Ma il giorno dopo, allo spuntare dell’alba, Dio mandò un verme a rodere la pianta e questa si seccò.
8 E nato già il sole, il Signore ordinò che si levasse un vento caldo e cocente, e il sole dardeggiava sul capo di Giona che soffocava e si desiderava la morte e andava dicendo: «È meglio per me morire che vivere!».8 Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un vento d’oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì venire meno e chiese di morire, dicendo: «Meglio per me morire che vivere».
9 E il Signore disse a Giona: «Ti par ben fatto risentirti così per causa di un'edera?». Rispose: «Ho ben ragione di risentirmi, non mi manca che la morte!».9 Dio disse a Giona: «Ti sembra giusto essere così sdegnato per questa pianta di ricino?». Egli rispose: «Sì, è giusto; ne sono sdegnato da morire!».
10 E il Signore soggiunse: «Tu, per un'erba che non ti ha costato nessuna fatica e non hai fatto crescere, che in una notte è nata e in una notte è perita, te ne duoli:10 Ma il Signore gli rispose: «Tu hai pietà per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita!
11 ed io non dovrò dolermi per una grande città come Ninive, nella quale vi sono più di centoventimila persone che non sanno discernere tra la mano destra e la sinistra, e animali in gran numero?».11 E io non dovrei avere pietà di Ninive, quella grande città, nella quale vi sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali?».