Scrutatio

Mercoledi, 8 maggio 2024 - Madonna del Rosario di Pompei ( Letture di oggi)

Qoelet 1


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BIBBIA RICCIOTTINOVA VULGATA
1 - Detti dell'Ecclesiaste, figliuolo di David, re di Gerusalemme.1 Verba Ecclesiastes filii David regis Ierusalem.”
2 Vanità delle vanità - dice l'Ecclesiaste - vanità delle vanità! e tutto è vanità.2 “ Vanitas vanitatum,
dixit Ecclesiastes,
vanitas vanitatum et omnia vanitas ”.
3 Che vantaggio ha l'uomo di tutta la sua fatica con cui si travaglia sotto il sole?3 Quid lucri est homini
de universo labore suo, quo laborat sub sole?
4 Passa una generazione e ne succede un'altra, e la terra sussiste sempre.4 Generatio praeterit, et generatio advenit,
terra autem in aeternum stat.
5 Sorge il sole e tramontae s'affretta al suo posto, donde si leva ancora.5 Oritur sol, et occidit sol
et ad locum suum anhelat ibique renascitur.
6 S'avanza verso mezzodì e volge a settentrione[e] va intorno il vento, girando per ogni dove, e torna quindi sui suoi giri.6 Gyrat per meridiem et flectitur ad aquilonem,
lustrans universa in circuitu pergit spiritus
et in circulos suos revertitur.
7 Tutti i fiumi sboccano nel mare e il mare non trabocca: al luogo donde i fiumi scaturiscono, ivi fan ritorno per rifluir novamente.7 Omnia flumina pergunt ad mare, et mare non redundat;
ad locum, unde exeunt, flumina illuc revertuntur in cursu suo.
8 Ogni cosa è in travaglio, nè può l'uomo spiegarlo a parole: l'occhio non si sazia di vedere, nè mai è pieno l'orecchio d'ascoltare.8 Cunctae res difficiles;
non potest eas homo explicare sermone.
Non saturatur oculus visu,
nec auris auditu impletur.
9 [Eppure] che è ciò ch'è stato? quello stesso che sarà che è ciò ch'è accaduto? quello stesso che accadrà.9 Quod fuit,
ipsum est, quod futurum est.
Quod factum est,
ipsum est, quod faciendum est:
10 Non c'è nulla di nuovo sotto il sole, nè alcuno può dire:«Guarda, questa cosa è nuova!», poichè essa esisteva già ne' tempi andati, prima di noi.10 nihil sub sole novum.
Si de quadam re dicitur: “ Ecce hoc novum est ”,
iam enim praecessit in saeculis, quae fuerunt ante nos.
11 Non resta memoria delle cose antiche!ma neppur di quelle che son per accadere vi sarà ricordopresso quei che verran più tardi.11 Non est priorum memoria,
sed nec eorum quidem, qui postea futuri sunt,
erit recordatio apud eos,
qui futuri sunt in novissimo.
12 Io, l'Ecclesiaste, fui re d'Israele in Gerusalemme.12 Ego Ecclesiastes fui rex Israel in Ierusalem
13 E mi detti con tutto l'animo a cercare ed esplorar per mezzo della sapienzatutto quanto si fa sotto il sole. Questa triste occupazioneDio ha dato agli uomini, perché si travaglino in essa!13 et proposui in animo meoquaerere et investigare sapienter de omnibus, quae fiunt sub sole. Hancoccupationem pessimam dedit Deus filiis hominum, ut occuparentur in ea.
14 Tutto io vidi quel che si fa sotto il sole, ed ecco tutto è vanità e afflizione di spirito!14 Vidicuncta, quae fiunt sub sole; et ecce universa vanitas et afflictio spiritus.
15 I perversi difficilmente si raddrizzano, e degli stolti il numero è infinito.15 Quod est curvum, rectum fieri non potest;
et, quod deficiens est, numerari non potest.
16 Dissi in cuor mio: «Ecco ch'io son diventato grande, e ho sorpassato in sapienza quanti furon prima di me in Gerusalemme. Molte cose ha approfondito con sapienza la mente mia, e ho imparato [molto].16 Locutus sum ego in corde meo dicens: “ Ecce ego magnificavi et apposuisapientiam super omnes, qui fuerunt ante me in Ierusalem; et mens meacontemplata est multam sapientiam et scientiam ”.
17 Ho applicato il mio cuore ad apprender la saggezza, e a conoscer l'insipienza e la stoltezza, e mi sono accorto che anche in questo è travaglio e afflizione di spirito».17 Dedique cor meum, utscirem sapientiam et scientiam, insipientiam et stultitiam. Et agnovi quod inhis quoque esset afflictio spiritus, eo quod
18 Perchè in molta sapienza, molta inquietudine, e chi aumenta il sapere, aumenta il travaglio.18 in multa sapientia multus sit maeror;
et, qui addit scientiam, addit et laborem.