Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Genesi 19


font

Perversità dei Sodomiti.

1- I due angeli giunsero a Sodoma sulla sera, e Lot era seduto sulla porta della città. Egli, avendoli visti, s'alzò, andò loro incontro, s'inchinò sino a terra,2e disse: «Vi prego, signori, venite alla casa del vostro servo, ed ivi fermatevi: lavatevi i piedi, e domattina riprenderete il vostro cammino». Risposero: «No davvero, ma staremo sulla piazza».3Egli però li obbligò ad entrare in città, prendendo stanza da lui; ed entrati in sua casa, fece loro una cena, cosse dei pani azzimi, ed essi mangiarono.4Prima che andassero a dormire, gli abitanti della città, circondaron la casa, tutto il popolo, dai ragazzi sino ai vecchi.5E chiamarono Lot, per dirgli: «Dove sono quelli uomini che son entrati da te a notte? Conducili fuori che li vogliamo noi».6Uscito Lot [per parlare] a loro, si chiuse alle spalle la porta, e disse:7«Vi supplico, fratelli miei, non vogliate commettere un tal delitto.8Ho due figliuole che non hanno ancora conosciuto un uomo; ve le darò, e ne farete quel che vorrete, purchè niente di male facciate a questi uomini che si son posti all'ombra del mio tetto».9Ma quelli dicevano: «Esci di costì». Ed ancora: «Tu sei arrivato fra noi come forestiero; forse per farci da giudice? Faremo dunque più male a te che a quelli». E spingevano Lot con gran forza, ed eran già quasi per sfondare la porta.10Allora gli angeli stesero le mani, trassero a sè Lot, richiusero la porta,11e colpirono di cecità quelli che erano fuori dal più piccolo al più grande, così che non potevano più trovare la porta.12Poi dissero a Lot: «Hai qui qualcuno de' tuoi, o genero o figli o figlie? Tutti i tuoi, conducili via dalla città;13perchè noi la distruggeremo, troppo essendosi alzati innanzi a Dio il grido [delle loro iniquità], e ci ha mandati a sterminarli».14Uscito dunque Lot, si rivolse ai suoi generi, quelli che dovevano sposare le sue figlie, e disse: «Levatevi, uscite da questo luogo, chè il Signore distruggerà la città». Ma parve loro ch'egli dicesse per scherzo.

Distruzione di Sodoma

15Sul fare del giorno, gli angeli gli fecero fretta, e dissero: «Alzati, e prendi la moglie e le due figliuole che hai, acciò tu pure non perisca per le scelleratezze della città».16Esitando egli, lo presero per mano, lui e la moglie e le due figlie, perchè il Signore lo voleva salvo.17Lo condussero via, e lo misero fuori della città, ed ivi gli parlarono ancora, dicendo: «Salvati la vita; non guardare indietro, e non rimanere in tutta la circostante pianura; ma riparati alla montagna, per non perire tu pure».18E disse loro Lot: «Di grazia, Signore,19giacchè il tuo servo ha trovato grazia innanzi a te, ed hai mostrato quanto è grande la tua misericordia usandola meco per salvarmi la vita, io non posso rifugiarmi sul monte; m'incoglierà la rovina e morrò.20V'è qui vicina quella città, nella quale posso ripararmi; è piccola, e vi sarò salvo; non è proprio piccolina? Così resterò in vita».21E gli disse [il Signore]: «Ho esaudito le tue preghiere anche in questo, che non subisserò la città in pro della quale hai parlato.22Affrettati, e salvati lì, perchè io non potrò far niente, sinchè tu non vi sia entrato». Perciò a quella città fu dato il nome di "Segor".23Il sole era già levato, quando Lot entrò in Segor.24Allora il Signore fece piovere dal cielo, dal Signore, su Sodoma e Gomorra, zolfo e fuoco;25e subissò quelle città, tutta la circostante pianura, tutti gli abitanti delle città, e tutta la vegetazione della terra.26E la moglie di Lot, essendosi voltata indietro, fu cambiata in una statua di sale.27Abramo, alzatosi al mattino nel luogo ov'era stato prima col Signore,28guardò Sodoma, Gomorra, e tutta la terra di quella regione, e vide le faville che ne salivano come il fumo d'una fornace.29Così, mentre Dio distruggeva la città di quel luogo, ricordatosi d'Abramo, liberò Lot dalla rovina di quelle città dove aveva abitato.

Peccato delle figlie di Lot

30Uscì poi Lot da Segor, ed abitò sulla montagna, e le due sue figliuole con lui, perchè ebbe paura a rimanere in Segor; riparò in una caverna, egli e le sue due figlie.31E disse la maggiore alla minore: «Nostro padre è vecchio, e non c'è rimasto in questa regione un uomo che possa esser nostro, come si costuma in tutto il mondo.32Vieni, ubriachiamolo col vino, e stiamo con lui, acciò possiamo assicurare al padre nostro una figliolanza».33Dettero dunque in quella sera al padre loro a bere del vino. Ed entrò la maggiore, e stette col padre; ed egli non se n'accòrse, nè quando la figlia si pose giù nè quando si alzò.34Il giorno dipoi, disse ancora la maggiore alla minore: «Io son stata ieri col padre mio: diamogli del vino a bere anche stanotte, e starai tu con lui, per assicurare a nostro padre una discendenza».35Dettero dunque, anche quella notte, del vino da bere al padre, ed entrata a lui la figlia minore con lui stette, ed anche quella volta egli non se ne accòrse, nè quando essa si pose giù, nè quando si alzò.36Concepirono dunque le due figlie di Lot per mezzo del padre loro.37La maggiore partorì un figlio, e lo chiamò Moab; fu il padre de' Moabiti, che sono anc'oggi.38Anche la minore partorì un figlio, e gli mise nome Ammon; fu padre degli Ammoniti, che durano anc'oggi.