Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Levitico 25


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Legge intorno all'anno settimo, o sia sabatico, ed intorno al cinquantesimo, o sia del giubileo. Non dee prendersi l'usura dai fratelli; nè debbono questi opprimersi in perpetua schiavitù; anzi debbono riscattarsi dalle mani dei facoltosi stranieri.

1E il Signore parlò a Mosè sul monte Sinai, e disse:2Parla a' figliuoli d’Israele, e di' loro: Quando voi sarete entrati nella terra, di cui darovvi il dominio, (la terra) faccia il sabato in onor del Signore.3Per sei anni seminerai il tuo campo, e per sei anni poterai la tua vigna, e ne raccorrai i frutti:4Ma il settimo anno sarà per la terra il sabato del riposo del Signore: non seminerai il campo, e non poterai la vigna.5Non mieterai quello che la terra spontaneamente produrrà: e non raccoglierai, come per farne vendemmia, le uve, delle quali tu offerivi le primizie: perocché egli è l’anno di requie per la terra:6Ma ve ne ciberete tu, e il tuo servo, la serva, e gli operai tuoi, e i forestieri, che dimoran tra voi.7E servirà tutto quello che nasce, a nudrire i tuoi giumenti, e bestiami.8Conterai parimente sette settimane di anni, vale a dire, sette volte sette, che fanno in tutto quarantanove anni.9E il settimo mese a' dieci del mese nel tempo della espiazione farai sonare la tromba per tutto quanto il paese.10E santificherai l’anno cinquantesimo, e annunzierai la remissione a tutti gli abitanti del tuo paese: perocché egli è l'anno del giubileo. Ognuno tornerà alle sue possessioni, e ognuno tornerà alla sua famiglia,11Perché l’anno cinquantesimo è l’anno del giubileo. Voi non farete la sementa, e non mieterete quello che sarà nato spontaneamente pe’ campi, e non coglierete le primizie della vendemmia12Per santificare il giubileo; ma voi mangerete quello che vi si parerà davanti.13L'anno del giubileo tornerà ciascuno ne' suoi beni.14Quando venderai qualche cosa a un tuo concittadino, o comprerai da lui, non affliggere il tuo fratello, ma regolerai la compra sul numero degli anni, che vi sono sino al giubileo,15E quegli venderà a te a ragione del prodotto.16Quanto più anni vi restano dopo d'un giubileo; tanto sarà maggiore il prezzo; e quanto il tempo sarà minore, tanto calerà il prezzo della compra; perocché quegli vende a te il tempo di raccogliere i frutti.17Non vogliate affliggere gli uomini della stessa vostra tribù, ma ognun di voi tema il suo Dio; perocché io il Signore Dio vostro.18Eseguite i miei precetti, e osservate i miei giudizii, e adempietegli, affinché possiate abitare senza timore sulla terra,19E questa produca a voi i suoi frutti, de' quali vi cibiate, e vi satolliate senza temere di prepotenza.20Che se voi direte: Che mangerem noi l’anno settimo, se non semineremo, e non raccorremo le nostre biade?21Io darò a voi la mia benedizione l'anno sesto, e la terra fruttificherà per tre anni:22E seminerete l’anno ottavo, e mangerete il grano vecchio sino all’anno nono: mangerete il vecchio, fino che sia venuto il nuovo.23Parimente la terra non si venderà per sempre: perocché ella è mia, e voi siete in essa stranieri, e miei coltivatori.24Per la qual cosa tutti i fondi, che voi possederete, si venderanno colla condizione del riscatto.25Se impoverito il tuo fratello vende il suo poderuccio, il parente prossimo può, se vuole, riscattare quello che il primo ha venduto:26Che se egli non ha parente prossimo, ma trovar può il prezzo per fare il riscatto,27Si computeranno i frutti dal tempo della vendita: e quel che rimane, lo renderà egli al compratore, e rientrerà nel suo in tal guisa.28Che se non può egli trovar modo di rendere il prezzo, riterrà il compratore l’effetto comprato fino all’anno del giubileo: perché in quest'anno tutte le cose vendute ritorneranno al padrone, e possessore primiero.29Colui che vende una casa posta dentro le mura della città, avrà la libertà del riscatto per un intero anno:30S'ei non la riscatta, passato il giro d’un anno, la possederà il compratore, e i discendenti di lui in perpetuo, e non potrà farsene il riscatto, neppur nel giubileo.31Ma se la casa è in un borgo non murato, si venderà colle condizioni stesse de' poderi: tornerà al padrone nel giubileo, ove non sia stata prima riscattata.32Le case de’ Leviti, che sono nelle città, potran sempre riscattarsi:33Se non saranno state riscattate, torneranno a' padroni nel giubileo; perché le case de' Leviti nella città sono tutto quello ch’essi hanno tra' figliuoli d'Israele.34Il terreno, che essi hanno intorno alle città, non potrà vendersi; perché è di ragion loro in eterno.35Se il tuo fratello è impoverito, e impotente a sostentarsi, e tu lo hai ricettato come ospite e forestiero, ed ei vive con te,36Non prendere usura da lui, né più di quel che gli hai dato. Temi il tuo Dio, affinché possa vivere il tuo fratello in casa tua.37Non darai a lui il tuo denaro a interesse, e de' comestibili non esigerai oltre quello che hai dato.38Io il Signore Dio vostro, che vi ho tratti dalla terra di Egitto per darvi la terra di Chanaan, ed essere vostro Dio.39Se astretto da povertà si venderà a te il tuo fratello, non lo strazierai, facendolo servire come schiavo;40Ma egli sarà come un mercenario, e un lavoratore: faticherà in casa tua fino all’anno del giubileo,41E poi se n'andrà co' suoi figliuoli, e tornerà a' suoi parenti, e all’eredità de' padri suoi:42Imperocché eglino sono miei servi, e io li trassi dalla terra d'Egitto: non debbon vendersi in qualità di schiavi.43Non gli affliggere con prepotenza, ma temi il tuo Dio.44Schiavi, e schiave avrete voi di quelle nazioni che vi stanno all'intorno;45E de' forestieri che vengon tra voi, o che sieno stati generati da questi nel vostro paese, questi terrete per schiavi.46E li lascerete per diritto d'eredità a' vostri posteri, e saran vostri in eterno: ma i fratelli vostri i figliuoli d'Israele non gli opprimerete con prepotenza.47Se uno straniero tra voi si arricchisce, e un tuo fratello caduto in basso stato si vende a lui, o ad alcuno della famiglia di esso,48Dopo la vendita potrà essere riscattato. Lo riscatterà chiunque vorrà de' suoi fratelli,49E il zio, e il figliuolo del zio, e un parente da canto del padre, o da canto della madre: e s'egli stesso potrà riscattarsi, lo farà,50Contati però gli anni dal tempo della sua vendita sino all'anno del giubileo; e dalla somma, per cui fu venduto, deducendo quello che gli si dee come a mercenario secondo il numero degli anni.51Se molti anni rimangono fino al giubileo, a proporzione di questi sarà il prezzo:52Se pochi, farà i conti col compratore secondo il numero degli anni, e renderà a lui a proporzione degli anni, che restano,53Computato il salario del tempo che ha servito: il compratore nol tratterà crudamente sotto i tuoi occhi.54Che se in nissuno di questi modi può essere riscattato, se n'andrà co' suoi figliuoli l’anno del giubileo.55Perocché servi miei sono i figliuoli d'lsraele, i quali io ho tratti dalla terra d'Egitto.

Note:

25,2:( La terra ) faccia il sabato in onor del Signore. Così non solamente l'Ebreo, e i LXX., ma anche alcune edizioni della volgata. Siccome l'uomo lavora per sei giorni, e riposa il settimo; così la terra sarà arata, seminata, ec. per sei anni o dipoi riposerà: quindi l'anno settimo chiamosi l'anno sabatico. In quest'anno si rimettevano i debiti, si rendeva la libertà agli schiavi, e faceasi la lettura della legge al popolo congregato palla festa dei tabernacoli. Vedi Deut. XV. 2., Exod. XXI 2. Deut. XXXI. 10. Il riposo di quest'anno era come un tributo renduto a Dio supremo padrone della terra: e i frutti prodotti spontaneamente dalla stessa terra e lasciati a benefizio dei poveri erano una recognizione del dominio di Dio. Alessandro concedendo agli Ebrei la facoltà di vivere secondo le loro leggi, aggiunse, che il settimo anno non pagasser tributo.

25,5:Non raccoglierai, come per farne vendemmia ec. Alcuni dicono, che era permesso al proprietario di prendere qualche cosa dei suoi campi prima di ogni altro; e ciò sembra insinuarsi in queste parole, con questa limitazione però, che prendendo delle uve non se no prenda in quantità, come se si facesse vendemmia. Alcuni traducono: Tu non le chiuderai: vale a dire non impedirai, che entri a prenderne chi ne vuole.

25,8:Conterai parimente sette settimane di anni, ec. Il giubileo si intimava e si celebrava non l'anno quaranta nove, ma l'anno cinquantesimo secondo gli Ebrei e s. Girolamo e tutti i Padri col maggior numero degl'Interpreti.

25,9:Il settimo mese a' dieci del mare nel tempo dell'espiazione farai suonare la tromba ec. Col suono di questa tromba, ovvero del corno cominciava il giubileo, il dì primo del primo mese dell'anno civile verso l'equinozio autunnale: ma molto convenientemente fu istituito, che nel giorno dieci, in cui tutto il popolo chiedeva a Dio la remissione de' peccati, si annunziasse la remissione dei debiti e la libertà degli schiavi; onde in allegrezza si cangiasse la comune mestizia.

25,10:Egli è l'anno del giubileo. Lasciate da parte molte altre interpetruzîoni, pare, che il vero significato di Jobel, sia ricondurre, richiamare, e che questo nome fosse dato a quell'anno, perché allora tutte le cose erano ricondotte ai primi padroni.
Ognuno tornerà alle sue possessioni, ec. Cosi Mosè veniva prima, a impedire, che non si confondessero le tribù; lo che importava moltissimo per ragion del Messia; secondo, l'impedire la rovina delle famiglie; terzo, a raffrenare l'avidità e la prepotenza; quarto, a mantenere una certa uguaglianza e finalmente ad avvezzare gli Ebrei a considerarsi non come padroni, ma come usufruttuari della terra data loro da Dio e a dipendere dalla Providenza.

25,12:Per santificare il giubileo, ec. In quest'anno tutti i frutti sono di Dio: si permette di mangiare di quello, che viene alle mani; ma non di farne raccolta in pregiudizio dei poveri.

25,16:Quanto più anni si restano dopo di un giubileo. Intendi fino al giubileo futuro.

25,23:La terra non si venderà per sempre. La sola eccezione, che abbia questa legge, è specificata, cap. XXVII. 20.

25,27:Si computeranno i frutti dal tempo della vendita. Si farà il conto di quello che il compratore ha cavato di frutti dal tempo, in cui gli fu venduto il podere, e il di più della somma data da lui per la compra se gli restituirà. Pongasi che avesse comprato per cinquanta sicli, e che i frutti calcolati arrivino alla somma di quaranta, il venditore pagherà ancor dieci sicli, e ripiglierà il suo podere.

25,29:Avrà la libertà del riscatto per un intero anno. Passato l'anno, il venditore non la poteva riaver più, nemmeno l'anno del giubileo. Si fa qui la distinzione tralle case poste in città murata e quelle de' villaggi; perché le prime sono di maggior importanza, e sono talora come il patrimonio d'una famiglia,

25,34:Il terreno, che essi hanno intorno alle città ec. La legge dava a' leviti un tratto di due mila cubiti di terreno attorno alla loro città per pascolo de' loro greggi. Il piccolo campo suburbano, dice s. Girolamo in Jerem. XXXII. 7. nol potea rendere un sacerdote fino all'anno del giubileo, se non al più propinquo di sangue: nissun adunque di verun' altra tribù poteva comprarlo.

25,35:Se il tuo fratello è impoverito e tu lo hai ricettato, come ospite e forestiero, ec. Nell'Ebreo sono qui due precetti; il primo riguardo al fratello Ebreo caduto in povertà, al quale dee prestarsi soccorso; il secondo riguardo allo straniero ( forse proselito di giustizia ) da cui non dee prendersi usura per quello, che gli s'impresta.

25,39:Se astretto da offrirlà ec. Non poteva vendersi un Ebreo, se non nell'ultima necessità; ed era un dettato egli Ebrei: chi compra un servo Ebreo, si compra un padrone: perocchè dee metterlo alla sua mensa, ec.

25,41:Se n' andrà co' suoi figliuoli. Notisi, che vendendosi un Ebreo, la sua vendita non nuoceva alla libertà della moglie, nè de'figliuoli, benché ed ella, ed essi vivessero in casa del padrone, da cui eran mantenuti.

25,49:E s'egli stesso potrà riscattarsi. Risparmiando di quello, che riceve dal padrone, o in altro modo guadagnando, talmente che possa dare il prezzo del suo riscatto.

25,53:Il compratore nol tratterà, ec. É un precetto fatto a tutti gli Ebrei di aver cura, che quelli di loro, i quali costretti da dura necessità si fossero venduti, non venissero maltrattati da' loro padroni nel tempo, che durava la loro servitù: perocchè (dice Dio) anche questi poveri sono miei servi.