Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Levitico 22


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Gli stranieri, e gl'immondi si guardino dal mangiare delle cose sacrificate, e delle vittime. Da quali difetti, o vizj debbano essere esenti le vittime; e quali siano quelle, che debbono offerirsi.

1Parlò di nuovo il Signore a Mosè, e disse:2Di' ad Aronne, e a' suoi figliuoli, che si astengano dalle cose, le quali sono consacrate a me da' figliuoli d'Israele; e non profanino le cose santificate in onor mio, le quali eglino offeriscono. Io il Signore.3Fa' sapere ad essi, e a' loro posteri, che qualunque uomo della loro stirpe, il quale essendo immondo si accosterà alle cose consacrate, e offerte dai figliuoli d'Israele al Signore, perirà dinanzi al Signore. Io sono il Signore.4Un uomo della stirpe d'Aronne, che sia lebbroso, o malato di gonorrea, non mangerà delle cose consacrate a me, fino a tanto ch'ei sia guarito. Chi toccherà un uomo, che è immondo per ragione d'un morto, o uno, che è soggetto a gonorrea,5E chi toccherà un rettile, e qualunque cosa immonda, il toccamento della quale porta impurità,6Sarà immondo fino alla sera, e non mangerà delle cose santificate; ma lavata che avrà la sua carne nell'acqua,7E tramontato il sole, allora essendo mondo mangerà delle cose santificate; perché elle sono suo cibo.8Non mangeranno d’una bestia morta da sé, ovvero uccisa da un’altra bestia, e non si contamineranno con tali cose. Io sono il Signore.9Osservino i miei comandamenti, affinché non cadano in peccato, e non muoiano nel santuario dopo d’averlo profanato. Io il Signore, che li santifico.10Nissun d'altra stirpe mangerà delle cose santificate; colui, che coabita col sacerdote, e il servo mercenario non ne mangeranno.11Ma il servo comprato dal sacerdote, e il servo nato in sua casa, questi ne mangeranno.12Se la figlia del sacerdote sposa un uomo qualunque del popolo, non mangerà delle cose santificate, e delle primizie:13Ma se divenuta vedova, ovvero ripudiata, e senza figliuoli, ella fa ritorno alla casa di suo padre, mangerà di quel che mangia suo padre, com'ella usava di far da fanciulla. Nissuno d'altra nazione ha potestà di mangiarne.14Chi per ignoranza avrà mangiato delle cose santificate, aggiungerà un quinto a quel che ha consumato, e darallo al sacerdote per uso del santuario.15Guardinsi dal profanare le cose santificate, offerte dai figliuoli d'Israele al Signore:16Affinché non abbiano a portar la pena del loro delitto, quando abbian mangiato delle cose santificate. Io il Signore, che li santifico.17E il Signore parlò a Mosè, e disse:18Parla ad Aronne, e ai suoi figliuoli, e a tutt’i figliuoli d'Israele, e di' loro: Qualunque uomo della casa d'Israele, o forestiero abitante tra voi, il quale faccia sua obblazione o per isciogliere un voto, o per libera elezione, qualunque sia la vittima, che egli presenta per farne olocausto al Signore per le mani vostre,19Ella sarà un maschio senza macchia, o bue, o agnello, o capro:20Se avrà difetto, non l'offerirete, né sarà accettevole.21Chi offerisce al Signore un'ostia pacifica, o per isciogliere un voto, o di libera elezione, sia ella di buoi, o di pecore, la offerirà immacolata, affinché ella sia accettevole: nissun difetto sarà in essa.22Se sarà cieca, se stroppiata, se con qualche cicatrice, se ha scrofole, o rogna, o scabbia, non l’offerirete al Signore, e non ne farete andare sull’altare del Signore.23Il bue, o la pecora, a cui sia stato tagliato un orecchio, o la coda, tu puoi offerirla volontariamente; ma non puoi con essa sciogliere un voto.24Non offerirete al Signore nissuno animale, a cui sieno stati ammaccati, o pestati, o tagliati, o strappati i testicoli, e non farete assolutamente tal cosa nel vostro paese.25Non offerirete al vostro Dio de' pani presentati a voi da uomo straniero, né qualunque altra cosa, che questi voglia dare, perocché tutte le cose loro sono contaminate: non le accettate.26E il Signore parlò a Mosè, e disse:27Il vitello, la pecora, e la capra, nate che sieno, per sette giorni staranno alla mammella della madre: e l’ottavo giorno, e in appresso potranno offerirsi al Signore.28Sia vacca, sia pecora, non sarà immolata lo stesso dì coi suoi parti.29Se immolate al Signore un'ostia in rendimento di grazie affinché egli vi sia propizio,30Voi la mangerete lo stesso dì: non ne resterà nulla pella mattina del dì seguente. Io il Signore.31Osservate i miei comandamenti, e mettetegli in pratica. Io il Signore.32Non profanate il nome mio santo, affinché io sia glorificato dalla società de' figliuoli d'Israele. Io il Signore, che vi santifico,33E vi ho tratti dalla terra d'Egitto per essere vostro Dio. Io il Signore.

Note:

22,2:Che si astengano dalle cose ec. Che quando avranno qualche immondezza (vers. 3.), si guardino dal far uso delle cose consacrate a me ( pane, carne, vino, ec. ) ne' sacrifizj de' figliuoli d'Israele, e dal profanare le cose separate per me, e in onor mio mediante l'offerta, che essi stessi ne hanno a me fatta.

22,3:Perirà dinanzi al Signore. Il Signore se lo leverà dinanzi, lo sterminerà egli stesso, se il delitto è occulto; perocchè essendo noto, v'era la pena di morte per sentenza del giudice.

22,4:Chi toccherà un uomo, che è immondo per ragione d'un morto. Questa immondezza durava sino alla sera (vers. 6); ma quella proveniente dall'aver toccato lo stesso morto durava sette giorni, Num. XIX. 11.

22,9:E non muoiano nel Santuario. Come Nadab e Abiu: perocchè sarebbero profanatori del mio Santuario, se si accostassero alle cose sante, essendo immondi.

22,11:Ma il servo comprato ec. Questo, come pure il servo nato in casa appartenevano per sempre al padrone, ed erano come della famiglia di esso.

22,14:Chi per ignoranza avrà mangiato ec. Se un laico ha mangiato senza riflessione alcuna cosa consacrata al Signore, restituirà quello, che ha consunto, e il quinto di più in pena. Nel capo v. 15. era già stabilito il sacrifizio, che ci dee fare per la sua ignoranza. Se avesse fatto ciò appostalamente, o per disprezzo, v'era pena di morte, Num. XV. 5.

22,18:O forestiero abitante tra voi. Proselito di giustizia divenuto Ebreo di straniero, e Gentile, che egli era.

22,23:Puoi offerirla volontariamente. Se il sacrifizio tuo è di libera elezione.

22,24:Non farete assolutamente tal cosa nel vostro paese. Generalmente gl'interpreti intendono, che questa proibizione riguardi gli uomini non meno, che gli animali, e che Dio vieti di castrare e gli uni e gli altri.

22,25:Non offerirete... de' pani presentati a voi da uomo straniero, ec. Alcuni intendono per nome di pani i pani della proposizione, i quali dovean essere di grano seminato, mietuto, macinato, e cotto da' sacerdoti. Vedi Hieron. in cap. 1. Malach. Altri generalmente intendono proibito di ricevere dello straniero checché si fosse per offerirlo in sacrifizio: pane che non è cosa nuova nelle Scritture, che le vittime, che si sacrificano, sian chiamato pane di Dio. Non poteva adunque acettarsi nè vittima, né altro da offerirsi in sacrifizio al Signore dalle mani d'un uomo non circonciso; poteva però riceversi da lui del denaro, col quale gli stessi sacerdoti comprasscro le vittime da offerire per lo stesso incirconcisione, e di ciò si sono degli esempj. Questa seconda sposizione mi sembra la vera. Certamente la ragione, che Dio ne apporta è generale; perché essendo costoro corrotti di cuore, e incirconcisi, tutto quello, che offeriscono, è corrotto e non può essere presentato al Signore, il quale non gradirebbe tal Sacrifizio venuto a dirittura dalle mani d'un infedele.

22,28:Sia vacca, sia pecora non sarà ec. Dio voleva, che l'umanità e la compassione comandata verso le bestie disponesse il cuore alla bontà e amorevolezza verso degli uomini, dice Tertulliano. Vedi una non dissimil legge, Deuter. XXII. 7.