Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Levitico 2


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Riti nell'offerta de' sacrifizi del fior di farina aspersa d'olio, dell'incenso, delle stiacciate, e delle primizie, aggiunto a tutte queste cose il sale, e non mai il lievito, nè il miele.

1Quando un uomo farà un’offerta di farina in sacrifizio al Signore, la sua obblazione sarà di fior di farina: e verserà sopra di essa dell'olio, e vi porrà dell'incenso;2E la porterà a' sacerdoti figliuoli d'Aronne: uno dei quali piglierà una piena manata di farina, e dell'olio, e tutto l'incenso, e porrallo per memoria sopra l'altare in soavissimo odore al Signore.3Quello poi, che rimarrà del sacrifizio, sarà di Aronne, e de' suoi figliuoli, cosa santissima presa dalle oblazioni fatte al Signore.4Quando poi offerirai obblazione cotta nel forno, sarà di fior di farina, cioè pani senza lievito, intrisi coll'olio, e stiacciate azzime unte con olio.5Se la tua obblazione sarà di cosa cotta nella padella, di fior di farina impastata coll'olio e senza lievito,6La farai in bricioli, e vi verserai sopra dell'olio.7Che se il sacrifizio sarà di cosa cotta sulla gratella, sarà parimente la farina impastata coll’olio:8E tu offerendola al Signore la porrai nelle mani del sacerdote:9Il quale, fattane l’offerta, prenderà la parte della obblazione per memoria, e faralla bruciar sopra l’altare in odore soavissimo al Signore,10Quello poi, che rimane, sarà di Aronne, e de' suoi figliuoli, cosa santissima presa dalle obblazioni del Signore.11Qualunque offerta, che si faccia al Signore, sarà senza lievito, e niente di fermento, o di miele si brucerà nel sacrifizio del Signore.12Di questi offerirete solamente primizie, e doni: ma non saranno posti sopra l'altare in obblazione di grato odore.13Qualunque cosa offerirai in sacrifizio, la condirai con sale; e non separerai dal tuo sacrifizio il sale che entra nell'alleanza del tuo Dio. In tutte le tue obblazioni offerirai il sale.14Che se offerirai al Signore il dono delle primizie delle tue biade, delle spighe ancor verdeggianti, le tosterai al fuoco, e le stritolerai, come si usa del grano, e così offerirai al Signore le tue primizie,15Versandovi sopra dell'olio, e mettendovi dell'incenso, perché ella è obblazione del Signore:16E di essa il sacerdote farà bruciare per memoria del dono una parte de' granelli stritolati, e dell’olio, e tutto l'incenso.

Note:

2,1:Un' offerta di farina. Ho aggiunto questa parola di farina, che è portata dall'Ebreo, ed è necessaria a spiegare di qual sorta di sacrifizio si parli in questo luogo. Queste offerte erano di varie specie, come vedremo, ed erano tutto accompagnate e condite, per cosi dire, coll'olio, sale, vino, e incenso, e non vi avea mai luogo il fermento: l'offerente portava insieme colla farina tutte l'altre cose.

2,2:Porrallo per memoria sopra l'altare ec. Si può tradurre forse meglio: Porrallo sopra l'altare pel culto di soavissimo odore al Signore.

2,4:Oblazione cotta nel forno, sarà, ec. Ecco la seconda specie di offerta di cose fatte colla farina: si distinguono i pani impastati intrisi coll'olio da quelli, ch' eran solamente unti coll'olio o prima, o dopo d'esser cotti.

2,5:Se sarà di cosa cotta nella padella. Ecco la terza specie d'offerta.

2,7:Di cosa cotta sulla gratella. Ecco la quarta specie: quello che la volgata dice. gratella, potrebbe benissimo significare una padella bucata, come quelle, sulle quali s'arrostiscono i marroni.

2,9:Il quale fattane l'offerta, ec. Il sacerdote, ricevuta l'offerta, ne prenderà quella porzione, che dee bruciarsi in onore del Signore, e l'alzerà, e la presenterà al Signore; e riterrà il resto per se.

2,11:Qualunque offerta, che si faccia al Signore, sarà senza lievito ec. Nelle offerte fin qui descritte non dovea esservi niente di lievito; in altre occasioni qualche volta offerivasi del pane fermentato anche col sacrifizio. Vedi cap. XXIII. 17., e VII. 13. Il miele proibito in queste offerte non meno che il lievito, non era cosa impura, mentre se ne offerivano le primizie come del pane fermentato, vers. 12. S. Cirillo con altri dice, che il miele e simbolo de' carnali diletti; e l'Apostolo disse già, che il fermento figurava la malvagità e la malizia, 1. Cor. v. 3. Ed ecco quello, che Dio vieta, che si porti nel suo Santuario, e si abbruci sul suo altare.

2,12:Di questi offerirete solamente primizie e doni. Si offerivano a' sacerdoti le primizie di tutto il pane, che cuocevasi per le cose: le quali primizie servivano al sostentamento dei sacerdoti. Quanto al miele, di cui qui dicesi, che si offeriran pur le primizie, gli Ebrei e molti altri autori credono, che non debba solo intendersi del miele delle api, ma anche di quello, che cavavasi, e tutt'ora si cava dai datteri.

2,13:Qualunque cosa offerirai, la condirai con sale.I Giudei intesero questo precetto non solo riguardo alle oblazioni sopra descritte, ma riguardo ancora a qualunque sacrifizio; onde quella parola di Cristo in s. Marco, cap. IX. 48. Ogni vittima sarà condita con sale. Anche co' pani della proposizione andava unito il sale, Philo de vita Moys. lib. III.
Il sale, che entra nell'alleanza del tuo Dio. Il sale, che entra in tutti i sacrifizj, co' quali si rinnovella e si rafferma l'alleanza, che Dio ha fatta con te. Il sale simbolo d'incorruttibilità dinotava ancora la fermezza di quest'alleanza.

2,14:Se offerirai...il dono delle primizie ec. Gli Ebrei offerivano le primizie dell'orzo alla Pasqua; le primizie de' pani di grano alla Pentecoste; le primizie di tutti i prodotti alla festa de' tabernacoli: qui si parla delle primizie dell'orzo: tostate le spighe al fuoco, stritolavensi colla mano i granelli, e riducevansi in farina; vi si metteva sopra una dose d'olio, e dell'incenso; quindi il sacerdote offeriva, e abbruciava tutto l'incenso, e parte della farina; la qual parte serviva a mostrare, come tutto il dono era offerto al Signore; il resto era pel sacerdote.