Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Levitico 12


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Immondezza della partoriente, e come ella si purifichi, e quel, che offerisca.

1E il Signore parlò a Mosè, e disse:2Parla a' figliuoli d'Israele, e dirai loro: La donna, la quale rimasa incinta partorirà un figliuolo maschio, sarà immonda per sette giorni, come ne' mensuali suoi corsi.3E l’ottavo giorno si circonciderà il bambino.4Ed ella trenta tre giorni starà a purificarsi dal suo sangue. Non toccherà nulla di santo, e non entrerà nel santuario, fino a tanto che sien compiuti i giorni di sua purificazione.5Che se avrà partorito una bambina, ella sarà immonda per due settimane, come nei mensuali suoi corsi, e per sessanta sei giorni starà a purificarsi dal suo sangue.6E compiuti che sieno i giorni della sua purificazione pel figliuolo, ovver pella figlia, porterà all’ingresso del tabernacolo del testimonio un agnello dell’anno per l’olocausto, e un colombino, o una tortora per il peccato, e darà queste cose al sacerdote,7Il quale le offerirà dinanzi al Signore, e farà orazione per lei; e così sarà ella purificata dal flusso del sangue suo. Quest'è la legge per colei, che partorisce un maschio, o una femmina.8Che se ella non ha il modo di poter offerire l'agnello, prenderà due tortore, ovvero due colombini, uno per l'olocausto, e l'altro per il peccato: e il sacerdote farà orazione per lei, e così sarà purificata.

Note:

12,2:La donna la quale rimase incinta ec. Le parole stesse di questa legge mostrano, che qui si parla della donna, la quale concepisce, e partorisce secondo l'andamento ordinario e naturale; a ragione però i Padri ne hanno concluso, che dalla medesima legge veniva eccettuata colui che dovra concepire, e rimaner vergine, e partorire eziandìo senza pregiudizi o veruno di sua integrità, e senza essere soggetta nè ai dolori, che accompagnano il parto, né agl'incomodi, che lo seguono.
Sarà immonda per sette giorni, come ne' mensuali suoi corsi. In questi sette giorni la donna comunicava la sua immondezza a qualunque cosa, cui ella toccasse; onde era separata dal consorzio di tutti, e fin dal marito: dopo i sette giorni poteva convivere cogli altri, e attendere alle faccende della casa; ma non le era permesso fino al quadragesimo giorno di accostarsi alle cose sante. Se in vece d'un maschio avesse partorita una figlia, si raddoppiava il primo termine de' sette giorni d'immondezza; e per partecipare alle cose sante dovea aspettare, che fossero passati sessanta sei giorni.

12,4:Starà a purificarsi dal suo sangue. Starà in sua casa purificandosì dal corso del sangue, che la rende tutt'ora immonda riguardo alle cose sante.

12,6:Pel figliuolo, ovver pella figlia. Queste parole sembrami, che debbano riferirsi non a quel che segue, ma alle precedenti parole; e che il senso sia questo: passato il tempo di sua purificazione; il qual tempo è maggiore, o minore, come si è detto, secondo che il parto è un maschio, o una femmina. Posto ciò i sacrifizj qui ordinati sono per la madre, e non per la prole: e ciò sembra ossei chiaro da quelle parole: Il sacerdote le offerirà dinanzi al Signore, e farà orazione per lei: lo che è ancor ripetuto. vers. ult.: e anche da quelle: Questa è la legge per color, che partorisce un maschio, o una femmina.
Per il peccato.Per la sua immondezza: questa immondezza e chiamata peccato legale particolarmente, perché traendo questa la sua origine dal peccato originale chiaramente dimostra, come la nostra stirpe fu viziata in Adamo. Così s. Agostino.