Scrutatio

Domenica, 12 maggio 2024 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 12


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BIBBIA MARTINIBIBBIA RICCIOTTI
1 E Gionata vedendo, che il tempo era favorevole, elesse deputati per mandargli a Roma a stabilire e rinnovar l'amicizia.1 Vedendo Gionata che le circostanze lo favorivano, scelse alcuni, e li mandò a Roma a confermare e rinnovare l’amicizia coi Romani.
2 Similmente agli Sparziati e ad altri potentati scrisse lettere dello stesso tenore.2 Anche agli Spartani ed in altri luoghi mandò lettere allo stesso scopo.
3 E quegli andarono a Roma, ed entrati nella Curia, dissero: Gionata sommo Sacerdote e la nazione dei Giudei ci hanno mandati a rinnovare l'amicizia e la confederazione, quale ella è stata per la passato.3 Quelli dunque andarono a Roma, entrarono nella curia, e dissero: «Gionata sommo sacerdote, e la nazione giudea, cl hanno mandati per rinnovare con voi amicizia ed alleanza come per il passato ».
4 E (i Romani) diedero ad essi lettere pe' loro presidi d'un luogo all'altro, affinché li facesser condurre con sicurezza nella terra di Giuda.4 Ed i Romani dettero a loro delle lettere pel loro ministri di diversi luoghi, acciò li riconducessero in sicurtà nella terra di Giuda.
5 Or ecco la copia della lettera scritta da Gionata agli Sparziati:5 Ed ecco il testo della lettera scritta da Gionata agli Spartani:
6 Gionata sommo Sacerdote e i seniori della nazione e i sacerdoti e tutto il popolo dei Giudei, agli Sparziati fratelli, salute.6 « Gionata sommo sacerdote, i seniori della nazione, i sacerdoti, e tutto il popolo de' Giudei, agli Spartani fratelli, salute.
7 È già tempo, che fu scritta lettera da Ario, che regnava tra voi a Onia sommo Sacerdote, nella quale si dicea come voi siete nostri fratelli, come lo dimostra la copia, che qui sotto si riferirà.7 Già prima, da Ario che era vostro re, fu mandata ad Onia sommo sacerdote una lettera, che diceva voi essere nostri fratelli, come si esprime il rescritto qui portato.
8 E Onia accolse onorevolmente il messo e le lettere, nelle quali si trattava di fare amicizia e confederazione.8 Ed Onia accolse con onore il personaggio inviato, ed accettò la lettera ove si parlava di alleanza ed amicizia.
9 Noi non avendo bisogno di nissuna di queste cose, perchè abbiamo per nostra consolazione i libri santi a che sono nelle nostre mani,9 Noi però, non avendo di ciò alcun bisogno, perchè abbiamo per nostro sostegno i libri santi che sono in mano nostra,
10 Abbiam voluto nulladimeno mandar a voi deputati per rinovellare la fraternità e l'amicizia, affinché non accada, che noi diventiamo stranieri a voi; perocchè gran tempo è trascorso dopo che voi mandaste a visitarci.10 abbiamo tuttavia voluto mandare a rinnovare con voi la fraternità e l'amicizia, acciò non v'avessimo a divenir estranei; è infatti molto tempo da che mandaste a noi.
11 Noi però in ogni tempo non abbiam mai tralasciato nè giorni solenni e negli altri tempi quando convien di farlo, di far commemorazione di voi nè sacrifizj; che da noi sono offerti, e nelle orazioni, come è giusto e convenevole di aver memoria de' fratelli.11 Noi dunque, in ogni occasione, senza mai tralasciarlo, nei giorni solenni, ed in quelli altri nel quali è di regola, ci ricordiamo di voi nei sacriflzil che offriamo, e nelle supplicazioni, com' è giusto e conveniente ricordarsi de' fratelli.
12 Or noi ci rallegriamo della vostra gloria.12 Godiamo dunque della vostra gloria.
13 Ma noi siamo stati circondati da molte tribolazioni e guerre; e i re circonvicini ci hanno vessati.13 Ma noi siamo stati stretti da molte tribolazioni e da molte guerre, ed assaliti dai re circonvicini. ’
14 Noi adunque non abbiam voluto in queste guerre recar molestia a voi, né agli altri confederati e amici nostri:14 In queste guerre, però, non abbiamo voluto esser molesti a voi nè agli altri nostri alleati ed amici ;
15 Perocchè noi abbiam ricevuto soccorso dal cielo, e siamo stati liberati, e son rimasi svergognati i nostri nemici.15 avemmo infatti aiuto dal cielo, e noi siamo stati liberati, ed umiliati i nostri nemici.
16 Ma avendo noi eletto Numenio figliuolo' di Antioco, e Antipatro figliuolo di Giasone per mandargli ai Romani a rinnovar con essi l'amicizia e la confederazione antica,16 Abbiamo dunque scelto Numenio figlio d'Antioco, ed Antipatro figlio di Giasone, e li abbiamo mandati al Romani, a rinnovar con loro l'amicizia e l'alleanza di prima ;
17 Abbiam data ad essi commissione di venir anche da voi a salutarvi, e a portarvi questa nostra lettera, che ha per fine di rinnovellare la nostra fraternità.17 ed abbiamo loro dato ordine di venire anche a voi, a salutarvi, e presentarvi le nostre lettere di rinnovamento della nostra fraternità.
18 Or voi ben farete rispondendo a noi sopra tali cose.18 Ed ora farete bene rispondendoci in proposito ».
19 E questa è la copia della lettera scritta ad Onia:19 Questo poi è il tenore della lettera mandata ad Onta:
20 Ario re degli Sparziati, ad Onia sommo Sacerdote, salute.20 « Ario re degli Spartani, ad Onla gran sacerdote, salute.
21 Si è trovato in certa scrittura, che gli sparziali e i Giudei sono fratelli, e sono della stirpe d'Abramo.21 Degli Spartani e de' Giudei, s’è trovato in un certo scritto che sono fratelli, e che vengono dalla stirpe d'Abramo.
22 Or dacchè noi abbiamo scoperta tal cosa, voi farete bene a scriverci, se siate in pace.22 Ed ora, avendo noi scoperto questa cosa, farete bene a scriverci della vostra prosperità,
23 E noi pure scriviamo a voi: I nostri bestiami e le nostre possessioni sono vostre, e nostre sono le vostre: queste cose adunque abbiamo dato commissione di far sapere a voi.23 come anche noi abbiamo scritto a voi. Il nostro bestiame ed i nostri possedimenti son vostri, ed i vostri son nostri. Abbiamo dunque mandato a parteciparvi queste cose ».
24 Or Gionata seppe come i capitani di Demetrio eran tornati con esercito maggior di prima per assalirlo:24 Di poi Gionata seppe che i generali di Demetrio eran tornati con un esercito più grande di prima, per combatter con lui.
25 Ed egli parti da Gerusalemme, e andò ad incontrarti nel paese di Amath; perocchè non avea dato loro il tempo di metter piede nel suo paese.25 Uscì di Gerusalemme, ed andò incontro a loro nella terra di Amat, non volendo dar loro tempo d’entrar nella terra sua.
26 E mandò delle spie nel loro campo, le quali tornarono a dirgli, che quelli avean risoluto di coglierlo all'improvviso quella notte.26 E mandò esploratori sul loro campo, i quali tornarono a riferire che quelli avevano stabilito d’attaccarll all’ improvviso, la notte.
27 Or tramontata che fu il sole, Gionata ordinò ai suoi di vegliare, e di stare coll'armi in ordine per la battaglia tutta la notte, e pose sentinelle intorno al quartiere.27 Quando dunque il sole fu tramontato, Gionata ordinò ai suoi di vegliare, e star in armi preparati a battaglia per tutta la notte; e mise delle guardie tutt’ intorno all’accampamento.
28 Ma i nemici avendo risaputo come Giornata era colla sua gente in ordine per la battaglia, ebber timore, e perderon coraggio, e acceser de' fuochi nel loro campo.28 Ed i nemici seppero che Gionata co’ suoi stava pronto a battaglia, ed ebber timore, e si persero d'animo; accesero dei fuochi ne’ loro accampamenti [e si ritirarono].
29 E Gionata e i suoi non si accorsero del fatto fino alla mattina, oeggendo quei fuochi accesi:29 Gionata ed i suoi non se n’avvidero sino alle mattina, vedendo risplendere i fuochi.
30 E Gionata andò dietro ad essi, e non li raggiunse; perocchè avean passato il fiume Eleuthero.30 Allora Gionata li Inseguì; ma non li raggiunse, perchè avevan passato il fiume Eleutero.
31 E Gionata piegò verso gli Arabi detti Zabadei, e gli sconfisse, e prese le loro spoglie.31 Poi, deviò Gionata versogli Arabi chiamati Zabadel, li sconfisse, e ne prese le spoglie.
32 E riuniti i suoi andò a Damasco, e andava attorno per tutto quel paese.32 Di lì mosse, e venne a Damasco, e percorreva tutta quella regione.
33 E Simone partì, e andò fino ad Ascalon e alle vicine fortezze; e si voltò verso Joppe, e la occupò.33 Simone pure si mosse, e venne sino ad Ascalon ed alle fortezze vicine; poi si diresse ad Joppe, e l’occupò;
34 Perocche' aveva inteso come quelli volevano rimettere la fortezza alle genti di Demetrio: ond'egli vi mise presidio, che la custodisse.34 aver infatti saputo che quelli volevan consegnare la piazza a Demetrio, e vi collocò una guarnigione che la custodisse.
35 E Gionata al suo ritorno convocò i seniori del popolo, e risolvè con essi di fabbricare delle cittadella nella Giudea,35 Tornato che fu Gionata, convocò i seniori del popolo, e pensò con loro di edificar fortezze in Giudea,
36 E di riedificare le mura di Gerusalemme, e di alzare un muro altissimo in mezzo tralla cittadella e la città per separar quella dalla città, affinché restasse isolata, e quelli non potessero nè comprare, nè vendere:36 alzar muri in Gerusalemme, ed uno di grande altezza fra la cittadella e la città, per separar quella da questa, acciò rimanesse isolata, e [quei di dentro] non potessero comprare nè vendere.
37 E si adunò la gente per fabbricare attorno alla città; e cadde la muraglia, che era lungo il torrente da levante: ed egli ristorò il muro chiamato Caphetetha:37 Si trovaron dunque d’accordo per riedificar la città; e cadde il muro posto sopra il torrente, a levante; e Gionata ricostruì quello chiamato Cafeteta.
38 E Simone fabbricò, Adiada in Sephela, e la fortificò e vi pose le porte e le sbarre.38 Simone poi edificò Adiada in Sefela, e la fortificò, e vi mise le porte ed i serramenti.
39 Ma Trifone avendo disegnato di farsi re dell'Asia, e di prendere il diadema, e di porre le mani addosso al re Antioco:39 Ma Trifone pensava di farsi re dell’Asia, prender la corona, e disfarsi dei re Antioco.
40 Temendo, che Gionata non gli fosse di ostacolo, e anzi gli facesse guerra, cercava di averlo nelle mani e ucciderlo: quindi si mosse, e andò a Bethsan.40 Temendo però che Gionata non glielo permettesse ma prendesse le armi contro di lui, cercava d'averlo nelle mani ed ucciderlo. Si mosse dunque, ed andò In Betsan.
41 E Gionata gli andò incontro con quaranta mila guerrieri scelti,e giunse a Bethsan.41 Allora Gionata gli uscì incontro con quarantamila soldati scelti, e venne a Betsan.
42 Ma veggendo Trifone, che Gionata era venuto con grosso esercito per assalirlo, ebbe paura.42 Quando Trifone vide che Gionata era venuto con esercito grande per attaccarlo, ebbe paura.
43 E lo accolse onorevolmente, e lo raccomandò a tutti i suoi amici, e gli fece dei regali, e ordinò ai suoi eserciti, che obbedissero a lui come a se stesso.43 Lo ricevè con onore, lo raccomandò a tutt’i suoi amici, gli fece regali, e dette ordine a’ suol soldati che gli obbedissero come a lui medesimo.
44 E disse a Gionata: Per qual motivo hai tu incomodata tutta la tua gente, mentre noi non abbiam guerra?44 E disse a Gionata: « Perchè hai tu disturbato tutto il tuo popolo, mentre non v'è guerra fra noi?
45 Or tu rimandagli alle case loro, e scegli un piccol numero d'uomini, che restin teco, e vieni meco a Tolemaide, e io te ne farò padrone, come degli altri presidj e delle milizie e di tutte le persone del governo, e me ne ritornerò in dietro; perocchè a questo fine son venuto.45 Rimandali alle loro case, scegliti pochi uomini per scorta, e vieni con me in Tolemaide; io te la darò, con le rimanenti piazze forti e l’esercito e tutti gli addetti al governo; poi tornerò indietro e me n'andrò; chè solo per questo sono venuto ».
46 E quegli prestogli fede, e fece come egli avea detto; e licenziò i soldati, i quali se n'andarono nel paese di Giuda.46 Gionata gli credè; fece come gli aveva detto, e congedò l'esercito che se ne tornò nella terra di Giuda.
47 E ritenne seco tre mila uomini; dei quali ne rimando due mila nella Galilea, e mille andaron con lui.47 Ritenne con sè tremila uomini, de’ quali poi rimandò duemila In Galilea; gli altri mille andaron con lui.
48 Ma appena ebbe Gionata messo il piede in Tolemaide, que' cittadini chiuser le porte della città, e lo fecero prigione, e messer a fil di spada tutti quelli che erano venuti dentro con lui.48 Or quando Gionata fu entrato In Tolemaide, i cittadini chiusero le porte, e lo fecero prigioniero, ed uccisero di spada tutti quelli ch’eran entrati con lui.
49 E Trifone mandò un esercito e la cavalleria nella Galileo e nella pianura grande per isterminar tutti quelli che aveano accompagnato Gionata.49 Poi Trifone mandò l’esercito e la cavalleria In Galilea e nella gran pianura, a sterminare tutti i compagni di Gionata.
50 Ma quelli avendo saputo, come Gionata era stato preso, e messo a morte con tutti quelli che eran con lui, si esortarono gli uni gli altri, e si mossero pronti a venir alle mani.50 Ma questi, quando seppero che Gionata era stato catturato ed ucciso con tutti quelli che eran con lui, s’incoraggiarono l’un l’altro, e si misero in ordine di battaglia.
51 Or quelli che erano andati in traccia di essi, veggendoli disposti a far tutto per la loro vita, tornarono indietro:51 Or quelli che li avevano inseguiti, vedendo che questi giocavan la vita, tornaron indietro.
52 E quelli se ne tornarono tutti salvi nella Giudea: e piansero grandemente Gionata e i suoi compagni; e Israele meno gran duolo.52 Ed essi giunsero tutti senza ostacolo nella terra di Giuda. E piansero molto Gionata e quelli ch’eran stati con lui: pianse di gran pianto Israele.
53 E tutte le circonvicine nazioni cercavano di abbatterli; perocchè dicevano.53 Allora tutte le genti circonvicine pensavano di schiacciarli, dicendo:
54 Ei non han condottiero, ne chi gli aiuti: adesso pertanto sterminiamoli, e si cancelli il loro nome dalla memoria degli uomini.54 «Non hanno un capo, nè chi li aiuti. Ora dunque distruggiamoli, e disperdiamo di fra gli uomini la loro memoria »