Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Ester 9


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I Giudei per ogni dove trucidano i loro nemici, e impiccati i dieci figliuoli di Aman, Mardocheo istituisce in perpetuo il dì solenne di Phurim, o sia delle sorti.

1Quindi è che il duodecimo mese, il quale come già abbia detto, è chiamato Adar, ai tredici del mese, quando per tutti i Giudei era preparato l'esterminio, e i loro nemici volean dissetarsi del loro sangue, cangiate le cose, principiarono i Giudei a star di sopra, e a prender vendetta de' loro avversari.2E si adunarono in tutte le città, e castelli, e luoghi, per assalire i lor nemici, e persecutori: e nissuno ardi di resistere, perchè il timore della loro grandezza si era impossessato di tutti i popoli.3Imperocché anche i giudici delle Provincie, e i governatori, e i procuratori, e tutte le dignità, che presedevano in ciascun luogo' ai lavori, prestavan favore a' Giudei per timore di Mardocheo,4Il quale sapevano, che era principe del palazzo, e che poteva assaissimo: e la rinomanza di lui cresceva ogni giorno, e volava di bocca in bocca.5Cosi i Giudei fecero grande strage de' lor nemici, e li trucidavano rendendo loro quello, che avean preparato per essi:6Talmente che in Susa stessa uccisero cinquecento persone, oltre i dieci figliuoli di Aman figliuolo di Agag, nemico de' Giudei, de quali figliuoli i nomi son questi:7Pharsandata, e Delphon, ed Esphata,8E Phorata, e Adalia, e Aridata,9E Phermesta, e Arisai, e Aridai, e Jezata.10Uccisi i quali, non vollero toccare, né predar nulla delle loro sostanze.11Or fu subito riferito al re il numero di quelli, che erano stati uccisi in Susa:12Ed ei disse alla regina: Nella città di Susa i Giudei hanno ucciso cinquecento persone, e di più dieci figliuoli di Aman: quanto grande credi tu, che sia la strage, ch'ei fanno in tutte le provincie? che chiedi di più, e che vuoi ch'io comandi che si faccia?13Ed ella rispose: Se così piace al re, sia data permissione a' Giudei, che come oggi hanno fatto in Susa, così facciano anche domani, e che i dieci figliuoli di Aman siano appesi al patibolo.14E il re ordinò, che così fosse fatto; e subito ne fu affisso l'editto in Susa,e i dieci figliuoli di Aman furono appiccati.15Raunatisi i Giudei a' quattordici del mese di Adar, furono uccisi in Susa trecento uomini: ma non furon da essi saccheggiate le loro sostanze.16E parimente in tutte le provincie soggette all'impero del re; i Giudei si unirono per loro difesa, uccidendo i loro nemici, e persecutori, talmente che il numero degli uccisi arrivò a settanta cinque mila; ma nessuno toccò alcuna cosa delle loro sostanze.17Il dì tredici del mese di Adar principiò dappertutto la uccisione, e il dì quattordici cessarono di uccidere; e questo dì ordinarono, che sarebbe un dì solenne, e che per tutti i seguenti tempi sarebbe celebrato con gaudio, e con festini, e banchetti.18Ma quelli, che fecer l'uccisione nella città di Susa, la fecero il dì tredici, e il dì quattordici dello stesso mese, e cessaron di uccidere ai quindici; e per questo lo stesso giorno ordinaron, che si selennizzasse con banchetti, e allegrie.19Ma que' Giudei, che dimoravano ne' castelli non murati, e ne' villaggi, destinarono alle allegrezze, e ai conviti il giorno decimo quarto del mese di Adar, onde in quel dì fanno gran festa, e si mandano scambievolmente dei piatti, e delle vivande.20Mardocheo pertanto scrisse tutte queste cose in una lettera, che egli mandò a' Giudei abitanti in tutte le Provincie del re sì vicine, come rimote,21Affinchè il quartodecimo, e il quintodecimo giorno del mese Adar gli avessero in conto di giorni festivi, e li celebrassero d'anno in anno in perpetuo con onore solenne;22Perchè in que' giorni i Giudei preser vendetta de' loro nemici, e il lutto, e la malinconia fu cangiata in festa, e in gaudio; onde questi giorni erano giorni di banchetti, e di letizia, e doveano mandarsi reciprocamente de' piatti, e fare de' presenti ai poverelli.23E gli Ebrei presero per rito solenne tutte quelle cose, che principiarono a fare in quel tempo, e le quali Mardocheo con sue' lettere avea prescritto loro di fare.24Perocché Aman figliuolo di Amadati, della stirpe di Agag, nemico, e persecutor de' Giudei macchinò la loro rovina, e di trucidarli, e sterminarli, e gettò le sorti, o sia in nostro linguaggio il Phur.25E dipoi Esther si presentò al re supplicando, che i tentativi di lui fossero renduti vani mediante lettera del re, e che il male, ch'egli avea pensato di fare agli Ebrei, ricadesse sulla sua testa; e alla fine misero in croce lui, e i suoi figliuoli.26E da quel tempo in poi que' giorni furono detti Phurim, cioè delle sorti, perchè il Phur, o sia la sorte fu gettata nell'urna. E tutti questi avvenimenti si contengono nel volume di questa lettera, o sia di questo libro;27E in memoria di quel, che patirono, e della mutazione, che sopravvenne, i Giudei obbligaron se stessi, e i lor discendenti, e tutti quelli, che volessero unirsi nella lor religione, onde a nissuno sia lecito di passare questi due giorni senza solennità, come da questo scritto apparisce, e ne fissarono il tempo in perpetuo per gli anni susseguenti.28Questi son giorni, che non saranno giammai posti in dimenticanza, e da tutte le generazioni, e in tutte le provincie saranno celebrati: e alcuna città non è, dove non siano solennizzati da' Giudei, e dalla loro stirpe obbligata a queste ceremonie.29Ed Esther regina figliuola di Abihail, e Mardocheo Giudeo scrissero anche una seconda lettera, affinchè con ogni premura si stabilisse la solennità di quel giorno pe' tempi avvenire:30E la mandarono a tutti i Giudei, che dimoravano nelle cento ventisette provincie del re Assuero, affinchè vivessero in pace, e tenesser la verità,31Osservando i giorni delle sorti, e celebrandoli nel suo tempo con gaudio: e quelli, conforme era stato prescritto da Esther, e da Mardocheo, e per se, e pei loro posteri abbracciarono l'osservanza de digiuni, de' clamori, e dei giorni delle sorti,32E di tutto quello, che si contiene nella storia di questo libro, che porta il nome di Esther.

Note:

9,6:Oltre i dieci figliuoli di Amari. Questi furono uccisi, come gli altri, a' tredici del mese di Adar. Quando adunque nel capo XVI 18. si dice che con Aman fu uccisa tutta la sua parentela, debbono eccettuarsi i figliuoli di lui, i quali solamente alcuni mesi dopo la morte del padre furono messi a morte.

9,13:Sia data pemissione a' Giudei, che come oggi hanno fatto... cosi facciano anche domani. Nissuno ardisca di pensare, che Esther per ispirito di vendetta oltrapassi i termini del giusto. Secondo la legge del tallione i nemici da' Giudei avrebbon dovuto soffrire quello che preparavan per essi. Or non è dubbio, che Aman e i suoi fautori avevano macchiaato il totale eccidio di quella nazione: per la qual cosa la vendetta che questi ne presero di consenso e permissione del re, non fu se non giusta; ed ella era ancor necessaria per loro sicurezza nell'avvenire, e per torre ad altri l'ordine di tentar cose simili a quelle che vedevansi punite con tal rigore.

9,19: Si mandano scambievolmente de' piatti. Si mandano gli uni agli altri parte delle carni delle vittime immolate in quella testa, e delle altre cose, che servono al banchetto, che si fa in ogni casa in quel giorno. Vedi. 2 Esdr. VIII. 10. 12.

9,21:Il quartodecimo e il quintodecimo.. gli avessero in conto di giorni festivi. La festa dovea celebrarsi in Susa a' quindici, negli altri luoghi a' quattordici del mese di Adar. Questa festa è chiamata delle sorti, come è detto in appresso, e i Giudei la celebrano anche a’ di nostri.

9,30:Affinchè vivessero in pace, e tenesser la verità. Pregando loro la pace, vale a dire ogni bene secondo il significato di questa voce presso gli Ebrei, e pregando loro la grazia di esser fedeli nell'adempir la promessa di celebrare in perpetuo la stessa festa. Verità si dice nelle Scritture la fedeltà, la costanza nel fare alcun bene.

9,31:L' osservanza de’ digiuni , de' clamori e de’ giorni delle sorti. Doveano digiunare in memoria del digiuno di Esther e di Mardocheo e, degli altri Ebrei di Susa. Doveano osservare i clamori, vale a dire i gridi dell'orazione, co' quali e gli Ebrei ed Esther e Mardocheo implorarono con gran fervore l'aiuto divino nelle stretteze grandi, in cui si trovavano; e finalmente doveano osservare la festa delle sortj. Quanto a' clamori facendosi il dì della festa delle sorti la lettura del libro di Esther nelle sinagoghe, i ragazzi ogni volla che è pronunziato il nome di Aman, fanno un fracasso tremendo con gridare, battere i piedi, e percuotere con mazzapicchi i banchi delle stesse sinagoghe.