Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Ester 14


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Lutto di Esther, la quale in ispirito di umiltà prega Dio.

1Similmente la regina Esther ricorse al Signore atterrita pell'imminente pericolo.2E deposte le vesti reali, prese abiti convenienti al lutto, e alle lagrime, e in vece di unguenti si coperse la testa di cenere, e di sozzure, e umiliò co' digiuni il suo corpo, e in tutti i luoghi, dove prima era solita dì rallegrarsi, spargeva i capelli, che si strappava.3E pregava il Signore Dio d'Israele dicendo: Signore mio, che se' il solo nostro Re, aiuta me dibandonata, e che altro aiuto non ho fuori di te.4Il mio pericolo è imminente.5Io ho udito raccontare dal padre mio, come tu, o Signore, separasti Israele da tutte le genti, e i padri nostri da tutti i loro maggiori per possedergli in eterno come tua eredità, e facesti vergo di loro, come avevi promesso.6Noi peccammo dinanzi a te, e per questo tu ci abbandonasti nelle mani de' nostri nemici:7Perché noi adorammo gli dei loro: giusto se' tu, o Signore.8E adesso ei non sono contenti di tenerci oppressi in durissima schiavitù; ma attribuendo alla potenza de' loro idoli la fortezza delle lor braccia,9Pretendono di cangiare le tue promesse, e di sterminare la tua eredità, e di chiuder le bocche a quei, che ti lodano, e di estinguer la gloria del tuo tempio, e del tuo altare,10Affinchè le bocche de' Gentili si aprano a lodare la possanza degli idoli, e a celebrare perpetuamente un re di carne.11Non dare, o Signore, il tuo scettro a que' che non sono, affinché della rovina nostra non ridano, ma i loro disegni volgi contro di loro, e disperdi colui, che ha principiato ad infierire contro di noi.12Ricorditi di noi, o Signore, e fatti vedere a noi nel tempo della tribolazione nostra, e da a me coraggio, Signore, Re degli dei, e di tutte le potestà:13Metti nella mia bocca parole adattate, nel cospetto di quel lione, e il cuore di lui volgi a odiare il nemico nostro, onde ed egli, e tutti gli altri, che son d'accordo con lui, periscano.14E noi libera colla tua mano, e aiuta me, che altro aiuto non ho, se non te, o Signore, il quale conosci tutte le cose,15E sai com'io ho in odio la gloria degli ingiusti, e detesto il letto degli in circoncisi, e di qualunque straniero.16Tu sai la mia necessità, e com'io ho in abominazione il distintivo della superbia, e della mia gloria, che io porto sulla testa ne' giorni di mia comparsa, e lo ho in orrore, come un panno intriso di sporco sangue, e nol porto ne' giorni della mia quiete.17E come io non ho mangiato alla mensa di Aman, e non ho avuto piacere ai conviti del re, e non ho bevuto del vino di libagione:18E mai ho avuto contento dacché fui qua trasferita sino al dì d'oggi, sa non in te, Signore Dio d'Abramo.19Dio sopra tutti possente, esaudisci le voci di coloro, che non hanno altra speranza, e noi salva dalle mani degli iniqui, e me libera dal mio timore.

Note:

14,11:Non dare, o Signore, il tuo scettro a que', che non sono, affinchè ec. Tuo è lo scettro, tua è la potenza: non permettere, che a quegli dei, che sono un nulla, si attribuisca dalle cieche nazioni il patere di far qualche cosa.

14,13:Nel cospetto di quel lione. Nel cospetto di Assuero, l'ira del quale è terribile come di un lione.

14,16:Il distintivo della superbia, ec. il diadema reale. Ne' giorni della mia quiete. Nel tempo, in cui posso vivere nel mio ritiro lungi dagli occhi del re, e della sua corte.