Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Ester 13


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Copia della lettera del re mandata da Aman ai principi delle provincie intorno alla strage de' Giudei; e orazione di Mardocheo per la loro liberazione.

1Artaserse re massimo dall'India sino all'Etiopia, ai principi, e governatori delle cento ventisette provincie soggette al suo impero, salute.2Comandando io a moltissime nazioni, e avendo al mio dominio soggettata tutta la terra, non ho voluto abusare della mia gran possanza, ma governare con clemenza, e bontà i sudditi, affinchè senza timore alcuno menando tranquillamente la vita loro godessero della pace bramata da tutti i mortali.3Or cercando io da' miei consiglieri in qual modo ciò potesse ottenersi, uno, che tutti gli altri sorpassava in saggezza, e fedeltà, ed era il secondo dopo del re, di nome Aman,4Mi significò, esservi un popolo disperso per tutta la terra, vivente con leggi inusitate, e avverso ai costumi di tutte le genti, il quale disprezzava i comandi dei re, e colle sue dissensioni alterava la concordia di tutte le genti.5Ciò avendo noi inteso, vcggcndo come una sola nazione contraria ad ogni specie d'uomini segue leggi perverse, e disubbidisce ai nostri ordini, e turba la concordia, e la pace delle provincie soggette a noi,6Abbiam comandato, che tutti quelli, che saranno indicati da Aman (che ha la soprintendenza di tutte le provincie, ed è il secondo dopo del re, e il quale noi come padre onoriamo) siano sterminati da' loro nemici insieme colle mogli, e figliuoli ai quattordici del mese duo decimo Adar, di questo anno, e nissuno abbia di essi pietà:7Affinchè questi uomini scelerati scendendo lo stesso dì nell'inferno, rendano al nostro impero la pace, che aveano turbata.8E Mardocheo fece preghiera al Signore, rammentandosi tutte le opere fatte da lui,9E disse: Signore, Signore, Re onnipotente, dapoichè in tuo dominio sono tutte le cose, e non havvi chi al tuo volere resister possa, quando tu abbi risoluto di salvare Israello.10Tu facesti il cielo, e la terra, e tutto quello, cbe nel giro de' cieli contiensi.11Tu se' il Signore di tutte le cose, e alla maestà tua nissuno resiste.12Tu sai ogni cosa, e sai, che non per superbia, né per ispregio, né per qualche desiderio di gloria ho fatto questo, di non adorare il superbissimo Aman;13Perocché volentieri per salvare Israele sarei pronto a baciare le orme de' suoi piedi;14Ma ho temuto di trasportare ad un uomo L'onor del mio Dio, e di adorar qualcheduno oltre il mio Dio.15Ora tu, o Signore Re, Dio d'Abramo, abbi pietà del tuo popolo, perocché i nostri nemici vogliono sterminarci, e distruggere la tua eredità.16Non disprezzare il tuo retaggio da te riscattato dall'Egitto.17Esaudisci la mia preghiera, e sii propizio al popolo, che è tua porzione eletta a sorte, e converti in allegrezza i gemiti nostri, amnchè vivendo diamo lode, o Signore, al tuo nome, e non chiuder la bocca a quei, che cantano le tue glorie.18Tutto ancora Israele unanimamente orando alzava le grida al Signore; sovrastando ad essi indubitata la morte.

Note:

13,6:A'quattordici del mese duodecimo. Dee intendersi che l'uccisione degli Ebrei dovea esser terminata a' quattordici, ovvero prima de' quattordici, essendo il giorno assegnato per essa il tredicesimo di Adar, come si è già veduto, cap. III. 12., IX. I., VIII. 12.

13,9:Signore, Signore, Re onnipotente. Questa bellissima e tenerissima orazione è letto dalla chiesa nella Messa della feria quarta della seconda Domenica di quaresima.

13,17:Al popolo, che è tua porzione eletta a sorte. Letteralmente, tua porzione e tua funicella, perché le porzioni dei terreni si misuravano colla corda, come se veduto più volte.