Scrutatio

Venerdi, 17 maggio 2024 - San Pasquale Baylon ( Letture di oggi)

Qoelet 7


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DIODATIBIBBIA RICCIOTTI
1 LA buona fama val meglio che il buon olio odorifero, e il giorno della morte meglio che il giorno della natività.1 - Ma qual necessità [e qual vantaggio] ha l'uomo di ricercar al disopra di sè, mentre ignora quel ch'è bene per lui nella sua vita, durante i giorni del suo pellegrinaggio, nel tempo che trascorre come un'ombra? E chi potrà far sapere all'uomo, quel che avverrà dopo di lui sotto il sole?
2 Meglio vale andare in una casa di duolo, che andare in una casa di convito; perciocchè quello è il fine d’ogni uomo; e chi vive vi pon mente.2 Meglio il buon nome che gli unguenti preziosi, e il dì della morte che quello della nascita.
3 Meglio vale la tristezza che il riso; perciocchè il cuore migliora per la mestizia del volto.3 Meglio andare alla casa del lutto, che alla casa del festino: perchè colà è rammentata la fine d'ogni uomo, e il vivente pensa al futuro.
4 Il cuore de’ savi è nella casa del duolo; e il cuor degli stolti è nella casa dell’allegrezza.4 Meglio la mestizia che il riso; perchè con la tristezza del volto si migliora il cuor del colpevole.
5 Meglio vale udir lo sgridar del savio, che se alcuno ode il cantar de’ pazzi.5 Il cuore de' savi è dove sta il lutto, e il cuor degli stolti, dove l'allegria.
6 Perciocchè, quale è il romore delle spine sotto la caldaia, tale è il ridere dello stolto. Anche questo è vanità6 Meglio esser rimproverati dal saggio, che ingannati dall'adulazione degli stolti.
7 Certo l’oppressione fa impazzare il savio, e il presente fa perdere il senno.7 Perchè come il crepitar de' pruni sotto il paiuolo, così è il riso degli stolti. E anche questo è vanità!
8 Meglio vale il fin della cosa, che il principio di essa; meglio vale chi è di spirito paziente, che chi è di spirito altiero.8 La calunnia conturba il saggioe abbatte la forza del suo cuore.
9 Non esser subito nell’animo tuo ad adirarti; perciocchè l’ira riposa nel seno degli stolti.9 Meglio la fine d'un discorso, che il principio: meglio il paziente che l'arrogante.
10 Non dire: Che vuol dire che i giorni di prima sono stati migliori di questi? perciocchè tu non domanderesti di ciò per sapienza10 Non esser facile ad adirarti, perchè l'ira riposa in seno dello stolto.
11 La sapienza è buona come una eredità; e quelli che veggono il sole han del vantaggio.11 Non dire: «Chi sa mai perchèi tempi di prima eran migliori di questi?»; giacchè stolta è una tale domanda.
12 Perciocchè la sapienza è all’ombra, e i danari sono all’ombra; ma la scienza della sapienza ha questo vantaggio, ch’ella fa vivere quelli che ne son dotati.12 Migliore è la sapienza unita agli averi, e giova maggiormente a chi vede il sole.
13 Riguarda le opere di Dio; perciocchè chi potrà ridirizzare ciò ch’egli avrà travolto?13 Come infatti protegge la sapienza, così protegge il danaro; ma la dottrina e la sapienza han questo in più, che dàn vita a chi le possiede.
14 Nel giorno del bene sta’ in allegrezza; e nel giorno dell’avversità, ponvi mente; ancora ha fatto Iddio l’uno contrapposto all’altro, per questa cagione, che l’uomo non troverà nulla dopo sè.14 Considera le opere di Dio: come niuno possa raddrizzare ciò ch'Egli dispregiò [e torse].
15 Io ho veduto tutto questo a’ giorni della mia vanità. Vi è tal giusto, che perisce per la sua giustizia; e vi è tal empio, che prolunga la sua vita con la sua malvagità.15 Nel dì della prosperità goditi i beni, o premunisciti contro il giorno dell'avversità; perchè questo e quello ha fatto parimenti Iddio, onde non trovi l'uomo giusta querela contro di lui.
16 Non esser troppo giusto, e non farti savio oltre misura; perchè ti diserteresti?16 Anche questo vidi ne' giorni della mia vanità: c'è il giusto che perisce nella sua giustizia, e l'empio che a lungo vive [e prospera] nella sua malvagità.
17 Non esser troppo empio, nè stolto; perchè morresti fuor del tuo tempo?17 Tu non esser troppo giusto, e non ti fare eccessivamente savio, perchè tu non abbia a perdere il senno [affatto].
18 Egli è bene che tu ti attenga ad una cosa, sì però che tu non allenti la mano dall’altra; perciocchè, chi teme Iddio esce d’ogni cosa.18 Non agire troppo empiamentenè essere stolto, perchè tu non muoia prima del tempo.
19 La sapienza rinforza il savio, più che dieci rettori non fanno la città nella quale sono.19 È bene che tu sostenga il giusto, ma neppure da quell'altro non ritirar la tua mano; giacchè chi teme Iddio, nulla trascura.
20 Certo non vi è niun uomo giusto in terra, il quale faccia bene, e non pecchi.20 La sapienza rende il saggio più fortedi dieci capi [che sian] nella città.
21 Tu altresì non por mente a tutte le parole che altri dirà; anzi non pure ascoltare il tuo servo che ti maledice.21 Certo non v'ha giusto sulla terra, che faccia il bene e non pecchi[mai].
22 Perciocchè il tuo cuore sa che tu ancora ne hai maledetti altri, eziandio più volte22 Non badare a tutto quello che si dice, che tu non abbia a udire il tuo servo sparlare di te!
23 Io ho provate tutte queste cose per sapienza; onde ho detto: Io son savio; ma la sapienza è longi da me.23 Sa invero la tua coscienza, che spesso tu pure hai sparlato degli altri.
24 Chi troverà una cosa che è cotanto lontana, ed è profondissima?24 Tutto saggiai con la sapienza. Dissi: «Diventerò sapiente!»; ma quella s'allontanò da me,
25 Io mi sono aggirato con l’anima mia, per conoscere, per investigare, e per ricercar sapienza, e come si deve ben giudicar delle cose; e per conoscere l’empietà della stoltizia, e la follia delle pazzie;25 più assai che prima non era. È grande la [sua] profondità: chi può scovarla?
26 ed ho trovata una cosa più amara che la morte, cioè: quella donna che non è altro che reti, e il cui cuore non è altro che giacchi, e le cui mani son tanti lacci; l’uomo gradevole a Dio scamperà da essa; ma il peccatore sarà preso da lei.26 Investigai ogni cosa con l'animo mio per sapere, e indagare e cercar la sapienza e la ragione [delle cose], e riconoscer l'empietà dello stoltoe l'errore de' folli.
27 Vedi, io ho trovato questo, dice il Predicatore, cercando ogni cosa ad una ad una, per trovare come si deve ben giudicar delle cose;27 E più amara della morte trovai la donna, ch'è un laccio da cacciatori, e una rete è il suo cuore, e le sue mani catene. Chi è caro a Dio, ne scampa; ma il peccatore sarà accalappiato da lei.
28 il che ancora cerca l’anima mia, e non l’ho trovato ben ho trovato un uomo fra mille; ma fra altrettante donne, non ne ho trovata neppur una.28 Ecco quel ch'io trovai, - dice l'Ecclesiaste -[osservando le cose]ad una ad una per scoprir[ne] la ragione,
29 Sol ecco ciò che io ho trovato: che Iddio ha fatto l’uomo diritto; ma gli uomini hanno ricercati molti discorsi29 che l'anima mia ricerca ancora, e io non ho trovato! Un uomo su mille lo trovai, ma una donna tra tutte non la trovai.
30 Questo solo trovai, che Dio fece l'uomo retto, ma egli si perde dietro a infinite questioni. Chi è come il savio? e chi conosce la spiegazione delle cose?