Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Giobbe 7


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DIODATIVULGATA
1 Non ha l’uomo un termine della sua milizia in su la terra? E non sono i suoi giorni simili a quelli di un mercenario?1 Militia est vita hominis super terram,
et sicut dies mercenarii dies ejus.
2 Come il servo aspira all’ombra, E il mercenario aspetta il premio della sua opera;2 Sicut servus desiderat umbram,
et sicut mercenarius præstolatur finem operis sui,
3 Così mi sono stati dati per eredità de’ mesi molesti; E mi sono state assegnate per parte mia notti penose.3 sic et ego habui menses vacuos,
et noctes laboriosas enumeravi mihi.
4 Se mi son posto a giacere, dico: Quando mi leverò? Quando sarà passata la notte? E mi stanco di dimenarmi fino all’alba.4 Si dormiero, dicam : Quando consurgam ?
et rursum expectabo vesperam,
et replebor doloribus usque ad tenebras.
5 La mia carne è rivestita di vermini, e di gromma di terra; La mia pelle si schianta, e si disfa.5 Induta est caro mea putredine,
et sordibus pulveris cutis mea aruit et contracta est.
6 I miei giorni son passati via più leggermente che la spola del tessitore, E son venuti meno senza speranza6 Dies mei velocius transierunt quam a texente tela succiditur,
et consumpti sunt absque ulla spe.
7 Ricordati che la mia vita è un vento, Che l’occhio mio non tornerà più a vedere il bene.7 Memento quia ventus est vita mea,
et non revertetur oculus meus ut videat bona.
8 L’occhio di chi mi vede non mi riguarderà più; Se tu rivolgi gli occhi verso me, io non sarò più.8 Nec aspiciet me visus hominis ;
oculi tui in me, et non subsistam.
9 Come la nuvola si dilegua, e se ne va via; Così chi scende nel sepolcro non ne salirà più fuori.9 Sicut consumitur nubes, et pertransit,
sic qui descenderit ad inferos, non ascendet.
10 Egli non ritornerà più a casa sua, E il luogo suo non lo riconoscerà più.10 Nec revertetur ultra in domum suam,
neque cognoscet eum amplius locus ejus.
11 Io altresì non ratterrò la mia bocca; Io parlerò nell’angoscia del mio spirito, Io mi lamenterò nell’amaritudine dell’anima mia.11 Quapropter et ego non parcam ori meo :
loquar in tribulatione spiritus mei ;
confabulabor cum amaritudine animæ meæ.
12 Sono io un mare, o una balena, Che tu mi ponga guardia attorno?12 Numquid mare ego sum, aut cetus,
quia circumdedisti me carcere ?
13 Quando io dico: La mia lettiera mi darà alleggiamento, Il mio letto solleverà parte del mio lamento;13 Si dixero : Consolabitur me lectulus meus,
et relevabor loquens mecum in strato meo :
14 Allora tu mi sgomenti con sogni, E mi spaventi con visioni.14 terrebis me per somnia,
et per visiones horrore concuties.
15 Talchè io nell’animo sceglierei innanzi di essere strangolato, E innanzi vorrei la morte che le mie ossa.15 Quam ob rem elegit suspendium anima mea,
et mortem ossa mea.
16 Io son tutto strutto; io non viverò in perpetuo; Cessati da me; conciossiachè i miei giorni non sieno altro che vanità16 Desperavi : nequaquam ultra jam vivam :
parce mihi, nihil enim sunt dies mei.
17 Che cosa è l’uomo, che tu ne faccia sì grande stima, Che tu ponga mente ad esso?17 Quid est homo, quia magnificas eum ?
aut quid apponis erga eum cor tuum ?
18 E che tu lo visiti ogni mattina, E ad ogni momento l’esamini?18 Visitas eum diluculo,
et subito probas illum.
19 Fino a quando non ti rivolgerai indietro da me, E non mi darai alcuna posa, Tanto che io possa inghiottir la mia saliva?19 Usquequo non parcis mihi,
nec dimittis me ut glutiam salivam meam ?
20 Io ho peccato; che opererò inverso te, o Guardiano degli uomini? Perchè mi hai posto per tuo bersaglio, E perchè sono io grave a me stesso?20 Peccavi ; quid faciam tibi, o custos hominum ?
quare posuisti me contrarium tibi,
et factus sum mihimetipsi gravis ?
21 E perchè non perdoni il mio misfatto, E non rimuovi la mia iniquità? Conciossiachè di presente giacerò nella polvere; E, se poi tu mi ricerchi, io non sarò più21 Cur non tollis peccatum meum,
et quare non aufers iniquitatem meam ?
ecce nunc in pulvere dormiam,
et si mane me quæsieris, non subsistam.