Scrutatio

Sabato, 10 maggio 2025 - San Giobbe ( Letture di oggi)

Seconda Epistola di San Pietro Apostolo 1


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1 Simon Pietro, apostolo di Iesù Cristo, a quelli che con noi hanno ricevuta la fede nella giustizia dell' Iddio nostro e del Salvatore Iesù Cristo.1 Simon Pietro, servo, e Apostolo di Gesù Cristo, a quegli, i quali pari alla nostra hanno avuto in sorte la fede con la giustizia del nostro Dio, e salvator Gesù Cristo.
2 Grazia sia in voi, e adempiasi la pace nel cognoscimento del nostro Iddio [e del nostro] Signore Iesù Cristo;2 Sia a voi moltiplicata la grazia, e la pace mediante la cognizione di Dio, e di Gesù Cristo Signor nostro:
3 sì come le cose della sua divina virtù son date a noi, le quali son a vita e a pietà, per il cognoscimento di colui il quale ci chiamò nella sua gloria e virtù;3 Come avendoci la divina potenza di lui donate tutte quelle cose, che fanno alla vita, e alla pietà, per mezzo della cognizione di lui, il qual ci chiamò per la sua gloria, e virtù,
4 per il quale grandi e preziose promissioni diede a noi (Iddio), acciò che per queste cose siate fatti consorti della divina natura, fuggendo la corruzione di quello desiderio ch' è nel mondo.4 Per mezzo del quale feco a noi dono di grandissime, e preziose promesse: affinchè per queste diventaste partecipi della divina natura: fuggendo la corruzione, che è nel mondo per la concupiscenza.
5 Ma voi sopportando ogni rancura, dimostrate nella vostra fede virtù, e nella virtù scienza,5 Or voi con ogni sollecitudine adoperandovi, alla vostra fede unite la virtù, alla virtù la scienza,
6 e nella scienza astinenza, e nella astinenza sofferenza, e nella sofferenza pietà,6 Alla scienza poi la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà,
7 e nella pietà amor di fraternità, e nell' amore di fraternità carità.7 Alla pietà l'amore fraterno, all'amore fraterno la carità.
8 Però che se tutte queste cose son (al presente) con voi, e soperchiano, non vi lasceranno vacui, nè senza frutto, nel cognoscimento del nostro Signore Iesù Cristo.8 Imperocché ove queste cose siano con voi, e vadano augumentandosi, non lascieranno vuoto, e infruttifero in voi il conoscimento del Signor nostro Gesù Cristo.
9 Però che a cui non son presenti queste cose, è cieco e palpa con mano, ricevendo dimenticamento di purgamento de' suoi vecchi peccati.9 Imperocché chi tali cose non ha, egli è cieco, e va a tastoni, e si dimentica di essere stato mondato da' suoi antichi peccati.
10 Per la qual cosa, fratelli, maggiormente vi sforzate, che per buone opere facciate certo il chiamamento e la elezione vostra; e queste cose facendo, non peccarete mai.10 Per la qual cosa, o fratelli, vie più studiatevi di certa rendere la vocazione, ed elezione vostra per mezzo delle buone opere: imperocché così facendo, non peccherete giammai.
11 Chè così abbondevolmente sarà apparecchiata a voi l'entrata nel regno eternale del nostro Signore e (del nostro) Salvatore Iesù Cristo.11 Imperocché così saravvi dato ampio l'ingresso nel regno eterno del Signor nostro, e Salvator Gesù Cristo.
12 Per la qual cosa incomincerò sempre (insieme) ad ammonire voi di queste cose, avvegna che (fermamente) voi sapienti e confermati nella presente verità.12 Per la qual cosa non trascurerò di ammonirvi intorno a tali cose; benché istruiti, e confermati nella presente verità.
13 Ma io penso che sia giusta cosa, mentre che io son in questo corpo, di sollecitare voi in ammonimento.13 Ma io credo ben fatto, che sino a tanto ch'io sono in questo tabernacolo, vi risvegli con le ammonizioni:
14 Certo so, che prestamente egli è la fine del mio corpo, secondo che il nostro Signore Iesù Cristo significò a me.14 Essend'io sicuro, che ben presto deporrò il mio tabernacolo, secondo quello, che l'istesso Signor nostro Gesù Cristo ha a me fatto intendere.
15 Ma io darò opera, e spessamente, d' aver voi dopo la mia fine, acciò che facciate ricordanza di queste cose.15 Ma farò sì, che ancor dopo la mia morte abbiate voi onde far sovente commemorazione di tali cose.
16 Però che noi, non seguitando le vane favole, facciamo manifesta a voi la virtù, e il sapimento dinanzi, del nostro Signore Iesù Cristo; ma fatti siete guardatori della sua grandezza,16 Imperocché non per aver noi dato retta ad argute favole, vi abbiamo esposta la virtù, e la venuta del Signor nostro Gesù Cristo: ma per essere stati spettatori della grandezza di lui.
17 ricevendo da Iddio padre gloria e onore con la voce mandata a lui dalla grande gloria', di questa guisa questo è il mio Figliuolo diletto, nel quale mi son compiaciuto; udite lui.17 Imperocché ricevette egli onore, e gloria da Dio Padre, essendo discesa a lui dalla maestosa gloria quella voce: questo è il mio Figliuolo diletto, in cui mi son compiacciuto, ascoltatelo.
18 E questa voce noi udimmo portata dal cielo, quando eravamo con lui nel santo monte.18 E questa voce procedente dal cielo la udimmo noi, mentre eravamo con lui sul monte santo.
19 E avemo più fermo sermone di profezia; al quale voi fate bene attendendo, come a lucerna lucente nel luogo tenebroso, insino a tanto che il die cominci a lucere, e il portatore della luce nasca nei vostri cuori;19 Ma abbiamo più fermo il parlar de' profeti, a cui ben fate in prestan dovi attenzione come ad una lucerna, la quale in luogo oscuro risplenda, sino a tanto che spunti il giorno, e la stella del mattino nasca ne' vostri cuori:
20 questo primamente intendendo, che ogni profezia di Scrittura non è fatta di sua disposizione.20 Ponendo mente principalmente a questo, che nissuna profezia della scrittura è di privata interpretazione.
21 Però che non fu, di qui a dietro, apportata la profezia per volontà dell' uomo; ma dal Santo Spirito inspirati parlarono li santi uomini di Dio.21 Imperocché non per umano volere fu portato una volta la profezia: ma ispirati dallo Spirito santo, parlarono i santi uomini di Dio.