Scrutatio

Giovedi, 1 maggio 2025 - San Giuseppe Lavoratore ( Letture di oggi)

Terzo dei Re 3


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 2008
1 E fu confermato il regno nelle mani di Salomone, e fu congiunto di parentado con Faraone re d'Egitto; però che tolse la sua figliuola, e menolla nella città di David, tanto che finirono di edificare la casa sua, e la casa di Dio, e il muro dintorno a Ierusalem.1 Salomone divenne genero del faraone, re d’Egitto. Prese la figlia del faraone, che introdusse nella Città di Davide, ove rimase finché non terminò di costruire la propria casa, il tempio del Signore e le mura di cinta di Gerusalemme.
2 Ma il popolo sacrificava nelle luogora alte; però che insino a quello tempo non era edificato il tempio di Dio.2 Il popolo però offriva sacrifici sulle alture, perché ancora non era stato costruito un tempio per il nome del Signore.
3 E Salomone amò il Signore, andando per gli comandamenti di David suo padre, fuori ch' egli sacrificava nell' alte luogora, e accendeva il timiama.3 Salomone amava il Signore e nella sua condotta seguiva le disposizioni di Davide, suo padre; tuttavia offriva sacrifici e bruciava incenso sulle alture.
4 E andossene in Gabaon per farvi sacrificio, però che ivi è altezza grandissima; e offerse Salomone sopra quello altare in Gabaon mille ostie.4 Il re andò a Gàbaon per offrirvi sacrifici, perché ivi sorgeva l’altura più grande. Su quell’altare Salomone offrì mille olocausti.
5 E la notte in sonno Dio apparve a Salomone, e disse: domanda ciò che tu vuogli, ch' io ti dea.5 A Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte. Dio disse: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda».
6 E disse Salomone: tu facesti col tuo servo mio padre David grande misericordia, secondo che egli andò nel tuo cospetto in verità e giustizia e con diritto cuore teco; e tu gli servasti la tua grande misericordia, e desti a lui figliuolo il quale sedesse sopra la sedia sua, sì come è oggi.6 Salomone disse: «Tu hai trattato il tuo servo Davide, mio padre, con grande amore, perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con giustizia e con cuore retto verso di te. Tu gli hai conservato questo grande amore e gli hai dato un figlio che siede sul suo trono, come avviene oggi.
7 E ora, Signore Iddio, tu hai fatto regnare il tuo servo per lo mio padre David; e io sono giovane piccolo, e non so il mio entramento nè il mio uscimento.7 Ora, Signore, mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide, mio padre. Ebbene io sono solo un ragazzo; non so come regolarmi.
8 E il tuo servo è nel mezzo del popolo il quale tu hai eletto, il quale per la moltitudine non si può numerare.8 Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che hai scelto, popolo numeroso che per quantità non si può calcolare né contare.
9 E però darai al tuo servo il cuore intendente, acciò che possa giudicare il tuo popolo, e discernere tra il bene e il male; e chi potrà giudicare cotanto popolo?9 Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male; infatti chi può governare questo tuo popolo così numeroso?».
10 E piacque nel cospetto di Dio questo sermone, cioè che Salomone domandasse così fatta cosa.10 Piacque agli occhi del Signore che Salomone avesse domandato questa cosa.
11 E disse Iddio a Salomone: però che tu hai domandata questa cosa, non domandasti molti dì, nè ricchezze, nè l'anima degli tuoi nemici, ma domandasti sapienza per discernere il giudicio;11 Dio gli disse: «Poiché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te molti giorni, né hai domandato per te ricchezza, né hai domandato la vita dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento nel giudicare,
12 ecco ch' io ho fatto secondo la tua parola, e hotti dato, il cuore savio e intendente, che innanzi a te non fu simile a te, e non sarà dopo te.12 ecco, faccio secondo le tue parole. Ti concedo un cuore saggio e intelligente: uno come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te.
13 E anco queste cose, che tu non domandasti, io le t'ho date, cioè ricchezze e gloria, sì che tra tutti i re non fu mai simile a te.13 Ti concedo anche quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria, come a nessun altro fra i re, per tutta la tua vita.
14 Se tu anderai per le mie vie, e osserverai gli miei comandamenti, sì come fece il tuo padre David, io farò lunghi gli dì tuoi.14 Se poi camminerai nelle mie vie osservando le mie leggi e i miei comandi, come ha fatto Davide, tuo padre, prolungherò anche la tua vita».
15 E Salomone si desedò, e cognobbe ch' era istato sogno; e venuto lui in Ierusalem, istette dinanzi all' arca del patto di Dio, e offerse olocausti e pacifiche vittime, e fece grande convito a tutti! servi suoi.15 Salomone si svegliò; ecco, era stato un sogno. Andò a Gerusalemme; stette davanti all’arca dell’alleanza del Signore, offrì olocausti, compì sacrifici di comunione e diede un banchetto per tutti i suoi servi.
16 E allora vennero due femine meretrici al re Salomone, e istettero dinanzi [a lui].16 Un giorno vennero dal re due prostitute e si presentarono innanzi a lui.
17 Delle quali l' una dicea: signore mio, io ti priego; io e questa femina abitavamo in una casa e io istando con esso lei, partorii uno fanciullo.17 Una delle due disse: «Perdona, mio signore! Io e questa donna abitiamo nella stessa casa; io ho partorito mentre lei era in casa.
18 E il terzo dì poi ch' io ebbi partorito, costei ne partori un altro; e costei ed io ci radunammo insieme, e niuno altro con esso noi, se non noi due sole.18 Tre giorni dopo il mio parto, anche questa donna ha partorito; noi stiamo insieme e non c’è nessun estraneo in casa fuori di noi due.
19 E la notte morìo il figliuolo di costei; però che dormendo l'affogò.19 Il figlio di questa donna è morto durante la notte, perché lei gli si era coricata sopra.
20 E levandosi nel silenzio della profonda notte, costei tolsemi il mio figliuolo delle braccia; e il suo figliuolo, ch' era morto, puose nelle braccia mie.20 Ella si è alzata nel cuore della notte, ha preso il mio figlio dal mio fianco, mentre la tua schiava dormiva, e se lo è messo in seno e sul mio seno ha messo il suo figlio morto.
21 E levandomi io la mattina per dare suggere al mio figliuolo, apparve ch' era morto; e veggendolo, ch' era ischiarata la luce, diligentemente, viddi che non era il mio, il quale io avea partorito.21 Al mattino mi sono alzata per allattare mio figlio, ma ecco, era morto. L’ho osservato bene al mattino; ecco, non era il figlio che avevo partorito io».
22 E l'altra femina respuose, e disse: non è così, ma il tuo figliuolo è morto, e il mio è vivo. E l'altra dicea dirincontro: tu menti, però che il mio figliuolo è vivo, e il tuo sì è morto. E in questo modo contendeano dinanzi al re.22 L’altra donna disse: «Non è così! Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto». E quella, al contrario, diceva: «Non è così! Quello morto è tuo figlio, il mio è quello vivo». Discutevano così alla presenza del re.
23 E il re disse: costei dice: il mio figliuolo è vivo, e il tuo è morto; e questa responde: no; ma il tuo è morto, e il mio figliuolo è vivo.23 Il re disse: «Costei dice: “Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto”, mentre quella dice: “Non è così! Tuo figlio è quello morto e il mio è quello vivo”».
24 E disse il re: datemi uno coltello. E portato il coltello dinanzi al re,24 Allora il re ordinò: «Andate a prendermi una spada!». Portarono una spada davanti al re.
25 disse: dividete il fanciullo vivo in due parti, e date la metà all' una, e l'altra metà all'altra.25 Quindi il re aggiunse: «Tagliate in due il bambino vivo e datene una metà all’una e una metà all’altra».
26 E la femina, di cui era il figliuolo vivo, disse al re; però che il cuore gli era commosso per lo suo figliuolo: signore, io vi priego che voi diate a costei il fanciullino vivo, e non lo uccidete. E l'altra dicea il contrario: non sia dato nè a me nè a te, anzi sia partito.26 La donna il cui figlio era vivo si rivolse al re, poiché le sue viscere si erano commosse per il suo figlio, e disse: «Perdona, mio signore! Date a lei il bimbo vivo; non dovete farlo morire!».
L’altra disse: «Non sia né mio né tuo; tagliate!».
27 Allora il re disse: date a costei il fanciullino vivo, e non sia morto; però che questa sì è la sua madre.27 Presa la parola, il re disse: «Date alla prima il bimbo vivo; non dovete farlo morire. Quella è sua madre».
28 E tutto Israel intese il giudicio, il quale il re Salomone avea giudicato; e temettero il re, veggendo ch' era in lui la sapienza di Dio a fare i giudicii.28 Tutti gli Israeliti seppero della sentenza pronunciata dal re e provarono un profondo rispetto per il re, perché avevano constatato che la sapienza di Dio era in lui per rendere giustizia.