Scrutatio

Domenica, 26 maggio 2024 - San Filippo Neri ( Letture di oggi)

Isaia 6


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LA SACRA BIBBIABIBBIA VOLGARE
1 Nell'anno della morte del re Ozia vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato, e i suoi lembi riempivano il tempio.1 Nell' anno il quale morì il re Ozia, io vidi sedere il Signore sopra una sedia grande e levata; (e la casa era piena della sua maestà), e quelle cose che erano sotto lui riempievano il tempio.
2 Dei serafini stavano sopra di lui; ognuno di essi aveva sei ali; con due si coprivano la faccia, con due si coprivano i piedi e con due volavano.2 Li Serafini stavano di sopra quello; ed erano sei ale ad uno, e sei all' altro; e con due ale velavano la sua faccia, e con due ale velavano i suoi piedi, e con due ali volavano.
3 L'uno all'altro gridavano dicendo: "Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti; tutta la terra è piena della sua gloria".3 E gridavano l'uno all' altro, e dicevano: santo, santo, santo, Signore Iddio degli eserciti, piena è ogni terra della sua gloria.
4 Gli stipiti delle soglie tremavano per la voce di quelli che gridavano, mentre il tempio si riempiva di fumo.4 E alla voce di colui che gridava son commossi li sopra sogliari de' cardini, e la casa fu piena di fumo.
5 E dissi: "Ohimè, sono perduto, poiché sono un uomo dalle labbra impure, e vivo in mezzo a un popolo dalle labbra impure; eppure i miei occhi hanno visto il Re, il Signore degli eserciti!".5 E io dissi: guai a me! imperciò che io tacetti, imperciò che fui uomo il quale hae i labbri polluti, e abito nel mezzo del popolo che ha le labbra corrutte, e hoe veduto il re Signore delli eserciti colli miei occhi.
6 Uno dei serafini volò verso di me tenendo nella mano un carbone acceso, che aveva preso con delle molle dall'altare.6 E voloe uno delli Serafini a me; e nella mano sua era una pietra picciola ritonda e durissima (e parea ignita di fuoco), la quale è detta calcolo, il quale [lo] Serafino avea tolto dell' altare colla forfece.
7 Egli mi toccò la bocca dicendo: "Ecco, questo ha toccato le tue labbra; la tua colpa è rimossa e il tuo peccato espiato".7 E toccò la mia bocca, e sì mi disse: ecco io hoe toccate le tue labbra, e sarà tolta da te la tua iniquità, e sarae il tuo peccato mondato.
8 Poi udii la voce del Signore che diceva: "Chi manderò? Chi andrà per noi?". E risposi: "Eccomi, manda me!".8 E udi' io la voce del Signore dicente: chi manderò? e chi girà per noi? E io dissi: ecco me (Signore), manda me.
9 Allora disse: "Va' e di' a questo popolo: Ascoltate bene, ma senza comprendere, osservate bene, ma senza riconoscere.9 E disse: va, e dirai a questo popolo: audite voi che udite, e non vogliate intendere; e vedete la visione, e non vogliate conoscere.
10 Indurisci il cuore di questo popolo, appesantisci le sue orecchie, vela i suoi occhi, affinché non veda con i suoi occhi né ascolti con le sue orecchie né intenda con il suo cuore, si converta e guarisca".10 Acceca il cuore di questo popolo, e aggrava li suoi orecchi, e chiudi li suoi occhi, acciò che non veggia colli suoi occhi, e non oda colle sue orecchie, e non intenda col suo cuore, e convertasi, e poi lo liberi.
11 Io dissi: "Fino a quando, Signore?". Egli rispose: "Fino a che le città non saranno deserte, senza abitanti, le case senza uomini e il paese devastato e desolato".11 E io dissi: Signore, quanto tempo sarà questo? E disse il Signore: dinfino a tanto che le cittadi saranno desolate sanza abitatore, e le case sanza alcuno uomo, e la terra rimarrà deserta.
12 Il Signore allontanerà la popolazione e vi sarà grande abbandono in mezzo al paese.12 E da lungi manderà gli uomini il Signore, e sarae multiplicata quella che istà derelitta in mezzo della terra.
13 Vi rimarrà una decima parte ma sarà di nuovo consumata, come la quercia e il terebinto, di cui, abbattuti, resta solo il ceppo. Una semente santa è il ceppo.13 E ancora è in lei la decimazione; e convertirassi e sarae nel conspetto di tutti come terebinto e quercia la quale li suoi rami spande; seme santo sarae quello che istarae in lei.