Scrutatio

Giovedi, 16 maggio 2024 - San Simone Stock ( Letture di oggi)

Isaia 17


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LA SACRA BIBBIABIBBIA MARTINI
1 Oracolo su Damasco. Ecco, Damasco cesserà di essere una città e diventerà un cumulo di rovine.1 Annunzio pesante contro Damasco: Ecco che Damasco finirà d'esser città, e resterà come un mucchio di pietre di una rovina.
2 Per sempre saranno abbandonate le sue città, diventeranno pascoli per le greggi, che vi si accovacceranno senza che qualcuno le spaventi.2 Le citta di di Aroer sono lasciate ai greggi, ed ivi riposeranno, né saravvi chi ne gli scacci.
3 Tolte saranno ad Efraim le fortificazioni e a Damasco il regno; il resto di Aram avrà una gloria simile a quella dei figli d'Israele. Oracolo del Signore degli eserciti.3 Ed Ephraim non avrà più il suo sostegno, né Damasco il reame; e sarà degli avanzi della Siria, come de' gloriosi figliuoli d'Israele, dice il Signore degli eserciti.
4 In quel giorno la gloria di Giacobbe sfumerà e il grasso della sua carne sarà ridotto.4 E in quel giorno sarà annichilata la gloria della casa di Giacobbe, e la pinguedine della carne di lei smagrirà.
5 Sarà come quando il mietitore prende una bracciata di grano e il suo braccio taglia le spighe, come quando si raccolgono le spighe nella valle di Rèfaim.5 Ed ei sarà come uno, che va a spigolare dopo la messe, e colla mano raccoglie le spighe, che restano, ed ei sarà come uno, che vada in cerca di spighe nella valle di Raphaim.
6 Vi rimarranno solo racimoli, come quando si bacchiano le olive; due o tre bacche sulla cima dell'albero, quattro o cinque sui rami dell'albero. Oracolo del Signore, Dio d'Israele.6 E rimarrà di lui quasi un raspollo, e come dopo scosso l'ulivo due, o tre ulive rimangono alla punta di un ramo ovver quattro, o cinque de' frutti di lu alla vetta della pianta, dice il Signore Dio d'Israele.
7 In quel giorno l'uomo volgerà lo sguardo al suo Creatore e i suoi occhi guarderanno al Santo d'Israele.7 In quel giorno si umilierà l'uomo dinanzi al suo Fattore, e gli occhi di lui saranno rivolti al Santo di Israele:
8 Egli non si volgerà più agli altari, opera delle sue mani; non vedrà più ciò che hanno eseguito le sue mani, i pali sacri e gli altari.8 E non si incurverà davanti agli altari, che furon lavoro delle mani, e non darà più un'occhiata a' boschi, e a' delubri, che furon fatti da lui.
9 In quel giorno le tue città saranno abbandonate, come quelle che l'Eveo e l'Amorreo abbandonarono di fronte ai figli d'Israele e sarà una desolazione.9 In quel giorno le sue città forti saranno abbandonate, come gli aratri, e le biade furono abbandonate all'arrivo de' figliuoli d'Israele: cosi tu sarai abbandonata.
10 Perché hai dimenticato Dio, tuo salvatore, e non ti sei ricordato della Rocca, tuo rifugio, per cui hai piantato delle piantagioni amene, e inserito dei germogli esotici.10 Perchè ti se' scordata di Dio tuo Salvatore, né avesti in memoria il forte tuo difensore: per questo tu pianterai pianta fedele, e seminerai semenza straniera.
11 Di giorno fai crescere ciò che hai piantato e il mattino fai germogliare i tuoi semi, ma nel giorno della sventura svanisce la raccolta e il dolore è incurabile.11 E allorché tu piantasti, venne fuor la lambrusca, e la tua semenza al mattino fiorì: la messe è a te tolta quando dovea raccogliersi, e ti dorrà grandemente.
12 Guai, un tumulto di popoli numerosi, tumultuanti come il tumulto dei mari, rumore di popoli come il rumore travolgente di acque potenti.12 Guai alla moltitudine del popolo, numeroso come i molti flutti del mar fremente: e alla turba romoreggiante, come romoreggian le molte acque.
13 I popoli rumoreggiano come il rumore di grandi acque, ma egli le minaccia e fuggono lontano, sospinte come la pula dei monti di fronte al vento, e come il vortice davanti al turbine.13 I popoli faran romore, come le acque, che inondano. E Dio gli sgriderà, ed ei fuggiranno lontano, e saran dispersi, come sui monti la polvere al soffiare del vento, e come un globo di fumo al levarsi della bufera.
14 Alla sera, ecco, c'è il terrore, prima ancora del mattino non c'è più nulla. Questo è il destino di chi ci preda, e la sorte di chi ci saccheggia.14 Al tempo della sera, ecco ch'ei danno turbamento, alla mattina ei più non sono. Tale è la mercede di quelli, che ci han devastati, e la sorte di quelli, che ci han saccheggiati.