Scrutatio

Giovedi, 13 giugno 2024 - Sant´Antonio da Padova ( Letture di oggi)

Sapienza 18


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BIBBIA TINTORIBIBBIA VOLGARE
1 Ma i tuoi santi godevano gran­dissima luce; ed essi ne ascoltavan la voce senza vederne la faccia, e perchè non soffrivan le stesse cose ti magnificavano.1 Grandissima luce era alli sauti tuoi, e udivano (li nimici) la voce di costoro, ma non vedeano la figura. E però ch' elli non patiano quelle medesime cose, magnificavano te.
2 E quelli avanti maltrattati ringraziavano di non esserlo più e chiedevano come grazia che tal differenza durasse.2 E quelli che erano stati prima offesi, però che ora non erano offesi, ringraziavano te; e accid che fussen differenza, chiedevano (te, Iddio).
3 Per questo ebbero una colonna di fuoco fiammante qual guida nell'ignoto cammino, e desti loro un sole innocuo nel bel pellegrinaggio.3 Per la qual cosa ebbono la colonna di fuoco ardente, conduttrice della non saputa via; e dèsti loro il sole sanza offensione di buono albergo.
4 Ben si meritava­no gli altri d'esser privi di luce e di soffrire il carcere delle tenebre, avendo tenuti prigionieri i tuoi figli pei quali la luce immacolata della tua legge cominciava ad es­sere data al mondo.4 Però certo coloro erano degni d' avere difetto di luce, di patire la carcere delle tenebre, li quali teneano rinchiusi li (santi) tuoi figliuoli, per li quali sì cominciava d'essere dato al mondo il non rotto lume della legge.
5 Essi avevan deliberato di uc­cidere i bambini dei santi; ma tu, liberato uno dei bambini esposti, in punizione loro togliesti la mol­titudine dei figli, ed insieme li affogasti nelle onde impetuose.5 Quando elli pensarono uccidere li fanciulli de' giusti, e uno figliuolo posto giù e liberato, nel trapassamento di coloro togliesti via moltitudine di loro figliuoli, ed egualmente dispergesti coloro nella forte acqua.
6 Quella notte fu fatta conoscere avanti ai nostri padri, affinchè sapendo bene a quali giuramenti avevan creduto, fossero più tran­quilli.6 Quella notte primamente fu conosciuta dalli padri nostri, acciò ch' elli sappiendo a quali giuramenti elli credessero, fusseno meno di tutte.
7 Quindi il tuo popolo già aspettava la salvezza dei giusti e lo sterminio degli empi.7 Ricevuta fue dal popolo tuo sanitade de' giusti, ma sterminazione de' malvagi.
8 Come castigasti i nemici, così esaltasti noi, chiamandoci a te.8 Sì come tue offendesti li avversarii, così noi provocando magnificasti.
9 I pii figli dei buoni facevan sacrifizio in segreto, e concordi stabilirono questa legge di giustizia, che i giusti avrebbero ugualmente pre­so parte ai beni e ai mali, e già cantavano gli inni dei padri.9 Nascosamente li giusti fanciulli de' buoni sacrificavano, e [la] legge di giustizia spianarono in concordia; somigliantemente cantando laude della loro patria li giusti, che dovevano ricevere prosperitade e avversitade.
10 Intanto echeggiava lo stonante grido dei nemici, e si sentiva il lu­gubre lamento per i pianti figli.10 Risuonava la sconvenevole voce de' nemici, ed era udito il pianto delli piangenti fanciulli.
11 Il servo e il padrone ebbero la medesima pena, l'uomo del volgo e il re soffrirono lo stesse cose.11 Di simile pena fue afflitto il servo col signore; e l'uomo popolare patie simili cose, come fece il re.
12 Nello stesso tempo, col medesi­mo genere di morte, tutti avevan morti senza numero, nè i vivi ba­stavano a seppellire, perchè in un sol momento la loro più no­bile prole fu sterminata.12 Somigliantemente tutti dunque, con uno nome di morte, avevano innumerabili morti; nè i vivi bastavano a seppellire (i morti); però che in uno punto disfatta fu (e diradicata) quella loro schiatta che era più nobile.
13 Mentre a tutto avevan ricusato di credere a causa delle magie, allo­ra per la prima volta, alla morte dei primogeniti, riconobbero che era il popolo di Dio.13 Di tutti quelli che credettono per li veneficii (tuoi), allora primamente, quando fu lo sterminamento delli loro primigeniti, promisono (sè) essere popolo di Dio.
14 Infatti, mentre un profondo silenzio av­volgeva ogni cosa, e la notte era alla metà del suo corso,14 Ma quando il cheto silenzio teneva tutte le cose, e la notte nel suo corso avea il mezzo cammino,
15 la tua onnipotente parola, dal cielo, dal trono reale, balzò, inflessibile guerriero, in mezzo alla terra de­stinata allo sterminio,15 il tuo sermone onnipotente (o Signore), saltando di cielo, venne dalle regali sedie; lo duro battagliatore si lanciò in mezzo la terra dello combattimento,
16 portando affilata spada e il tuo irrevocabile decreto; appena giunta riempì tutto di morte, e, stando sulla terra, arrivava fino al cielo.16 l''acuto coltello, portante il tuo non simulato comandamento, e istando, riempiè tutte le cose di morte; e stando in terra sì giugnea insino al cielo.
17 Allora quelli furon d'un tratto turbati da tetri sogni, e oppressi da inaspettate paure.17 Allora continuamente apparimenti di mali sogni turbarono coloro; e non sperate paure sopra vennero.
18 E, but­tati chi qua chi là, mezzi morti, mostravano la causa della loro morte.18 E un altro, altrove gittato mezzo vivo, per qual cagione di morte si moriva dimostrava.
19 Infatti le visioni da cui erano stati agitati li avevano av­vertiti, affinchè non perissero senza sapere perchè soffrivano ta­li mali.19 Le visioni, che li turbavano, antimonivano questi mali, acciò ch' elli sapessono ch' elli patiano li mali, anzi ch' elli morissono.
20 Certo anche i giusti furono alla prova della morte, e nel deserto fa fatta strage del popolo; ma non durò a lungo il tuo sdegno.20 E anco toccoe la tentazione della morte li giusti, e com movimento della moltitudine fece nel bosco; ma non istette molto l'ira tua.
21 Perchè un uomo irreprensibile si affrettò a inter­cedere pel popolo, e, dato di ma­no allo scudo del suo ministero, offrendo preghiere, incenso e sup­pliche, si oppose allo sdegno, pose fine alla sciagura, mostrando di essere tuo servo.21 Affrettandosi l' uomo sanza querela a pregare per li popoli, proferendo lo scudo della sua servitù nella orazione, e allegando per incenso il suo priego, resisteo alla ira, e impose fine alle necessitadi, dimostrando ch' elli (Moisè) fosse tuo servo.
22 Trionfò dei sediziosi non colle forze del corpo, nè col potere delle armi, ma colla parola vinse chi lo af­fliggeva, ricordando i giuramenti fatti ai padri e i patti.22 Vinse (Moisè) le turbe, non nella forza del corpo, nè armato con potenza; ma con parola vinse colui che il turbava, (e soggiogoe) li giuramenti dei padri e il testamento di Dio commemorando.
23 Quando già i morti cadevano ammucchia­ti gli uni su gli altri, egli, postosi in mezzo, fiaccò la collera, e le tagliò la strada che la conduceva ai vivi.23 Conciofosse cosa che a monti (celati) cadessono [li] morti l'uno sopra l'altro, (ma) trastette, e tagliò lo impeto, e divise quella via che andava alli vivi.
24 Infatti nella veste ta­lare che portava v'era tutto il mondo, e le glorie dei padri, scolpite in quattro ordini di pietre, e la tua magnificenza era scolpi­ta sul diadema della sua testa.24 Nelle vestimenta (di Aaron) ch' egli avea nella estrema parte di sotto, era tutto il giro della terra, ed eranvi tutte le grandissime cose delli padri; in quattro ordini di pietre erano tagliate; e la magnificenza tua nella corona del capo suo era scritta.
25 A queste cose cedette lo ster­minatore, le rispettò; perchè ba­stava la sola prova dell'ira.25 Imperò diede luogo a queste cose colui che disterminava, e queste temette; la tentazione sola dell' ira era sufficiente (a quello).