Scrutatio

Sabato, 11 maggio 2024 - San Fabio e compagni ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 8


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BIBBIA TINTORILA SACRA BIBBIA
1 Intanto Giuda Maccabeo e i suoi compagni andavano di nascosto per i castelli, e, convocando i parenti e gli amici, prendendo seco quelli restati costanti nel giudaismo, attirarono a sè sei mila uomini.1 Ora Giuda Maccabeo e i suoi compagni, introducendosi segretamente nei villaggi, chiamavano a sé i parenti e, raccolti quanti erano restati fermi nel giudaismo, formarono un gruppo di circa seimila persone.
2 E pregavano il Signore a volger lo sguardo al popolo da tutti calpestato, ad aver pietà del suo tempio profanato dagli empi,2 Supplicavano il Signore di riguardare il popolo da tutti calpestato, di aver pietà del tempio profanato dagli uomini empi,
3 ad aver compassione anche della città devastata, che ben presto sarebbe rasa al suolo, ad ascoltare la voce del sangue che alzava a lui le grida,3 d'aver compassione anche della città in rovina e prossima ad essere spianata, d'ascoltare il sangue che gridava verso di lui,
4 a ricordarsi inoltre delle iniquissime stragi di pargoletti innocenti e delle bestemmie scagliate contro il suo nome, per farne vendetta.4 di ricordarsi del massacro iniquo degli innocenti bambini e di far vendetta delle bestemmie lanciate contro il suo nome.
5 Intanto Maccabeo, radunata molta gente, diventava insopportabile per le nazioni, perchè l'ira del Signore s'era mutata in misericordia.5 Organizzato il gruppo, Giuda era ormai irresistibile per i gentili, poiché l'ira di Dio si era cambiata in misericordia.
6 Ed egli, piombando all'improvviso sopra i castelli e sopra le città, le dava alle fiamme, e, occupate le posizioni migliori, faceva non piccole stragi dei nemici;6 Giungendo all'improvviso, incendiava città e villaggi, occupava posizioni favorevoli e metteva in fuga non pochi nemici.
7 specialmente durante le notti si portava a fare scorrerie, e la fama del suo valore si spargeva per ogni parte.7 Per queste incursioni egli sceglieva soprattutto la complicità della notte. La fama della sua bravura, intanto, si diffondeva dappertutto.
8 Or Filippo, vedendo che quest'uomo, a poco a poco, faceva progressi, e che il più delle volte le cose gli riuscivano felicemente, scrisse a Tolomeo, governatore della Celesiria e della Fenicia, di mandargli aiuti per la causa del re.8 Filippo, vedendo che quest'uomo a poco a poco andava progredendo e che riportava successi sempre più frequenti, scrisse a Tolomeo, stratega della Celesiria e della Fenicia, di venirgli in aiuto per gli affari del re.
9 E Tolomeo mandò subito Nicànore di Patroclo, dei primi (della corte) e suo amico, dandogli non meno di venti mila armati di diverse nazioni, affinchè sterminasse tutta la razza dei Giudei, e aggiunse a lui anche Gorgia, uomo di guerra ed espertissimo nelle cose di guerra.9 Costui scelse subito Nicànore, figlio di Patroclo e uno dei primi amici del re, e postolo al comando di non meno di ventimila uomini di ogni nazione, lo inviò a sterminare tutta la razza dei Giudei. A lui associò pure Gorgia, stratega di professione, che aveva esperienza di cose di guerra.
10 Nicanore aveva fissato di supplire, colla vendita degli schiavi Giudei, al tributo di due mila talenti che il re doveva dare ai Romani;10 Nicànore si era proposto di ricavare dalla vendita dei Giudei fatti schiavi la somma di duemila talenti per il tributo che il re doveva ai Romani.
11 e subito mandò per le città marittime a invitare alla compra di schiavi Giudei, promettendo di dare novanta schiavi per un talento, senza pensare al castigo che gli sarebbe piombato addosso dall'Onnipotente.11 Perciò inviò subito nelle città del litorale l'invito a comprare schiavi giudei, promettendo di cederne novanta per un talento, non aspettandosi che la giustizia dell'Onnipotente stesse per raggiungerlo.
12 Giuda, appena lo seppe, informò i Giudei che aveva con sè della venuta di Nicànore.12 La notizia della spedizione di Nicànore pervenne a Giuda; ma quando questi comunicò ai suoi compagni l'avvicinarsi dell'esercito,
13 Di essi alcuni impauriti e senza fede nella giustizia di Dio si davano alla, fuga;13 quelli che avevano paura e quelli che non confidavano nella giustizia di Dio cercarono scampo altrove e si allontanarono;
14 altri poi vendevano tutto ciò che loro restava, e insieme pregavano il Signore a liberarli dall'empio Nicànore, il quale, prima di venire loro vicino, li aveva venduti,14 gli altri, invece, vendevano quanto era loro rimasto e al medesimo tempo pregavano il Signore di liberare quelli che dall'empio Nicànore erano stati venduti già prima dello scontro:
15 e a far ciò, se non per amore di essi, almeno per riguardo all'alleanza fatta coi loro padri, e perchè il suo nome santo e magnifico era invocato sopra di essi.15 se non per loro stessi, almeno per le alleanze con i loro padri e per l'invocazione del suo augusto e magnifico nome sopra di essi.
16 Or Maccabeo, radunati i sette mila uomini che eran con lui, li scongiurò a non venire mai a patti coi nemici, a non temere la moltitudine dei nemici che ingiustamente venivano contro di loro, ma di combattere da forti,16 Il Maccabeo, allora, radunati i suoi in numero di seimila, li esortava a non spaventarsi davanti ai nemici e a non temere la moltitudine dei gentili che ingiustamente li aggredivano, ma a combattere eroicamente,
17 avendo davanti agli occhi gli insulti fatti da essi iniquamente al luogo santo, e l'ingiurie alla città, resa ludibrio, e la rovina delle istituzioni degli antichi.17 tenendo davanti agli occhi l'oltraggio da essi compiuto ingiustamente contro il santo luogo, l'ingiuria della città vilipesa e l'abolizione dell'ordinamento politico degli antenati.
18 « Essi — disse — confidano nelle armi, ed anche nell'audacia; ma noi invece confidiamo nel Signore Onnipotente, il quale, con un cenno, può distruggere e quelli che vengono contro di noi e l'universo mondo ».18 Disse: "Quelli confidano nelle armi e nella loro audacia, noi invece confidiamo in Dio onnipotente, che può abbattere con un solo cenno quelli che marciano contro di noi e il mondo intero".
19 Rammentò loro gli aiuti di Dio, dati in favore dei padri, e come sotto Scnnachcrib perirono cent'ottantacinquo mila uomini;19 Ricordò loro i soccorsi ricevuti dai loro antenati, soprattutto quello contro Sennàcherib, quando perirono centottantacinquemila uomini,
20 e come in Babilonia, nella battaglia contro i Galati, quando i Macedoni loro alleati nella mischia esitavano, essi soli, in tutti sei mila uomini, coll'aiuto dato loro dal cielo, ne uccisero centoventi mila, ottenendo per questo grandi benefici.20 e la battaglia che ebbe luogo in Babilonia contro i Galati, quando ottomila Giudei con quattromila Macedoni si gettarono tutti nel combattimento, ma essendosi poi i Macedoni trovati in difficoltà, gli ottomila annientarono centoventimila nemici, con l'aiuto loro venuto dal cielo, riportandone un grande vantaggio.
21 Dopo averli con queste parole resi costanti e pronti a morire per le leggi e per la patria,21 Resili in questo modo audaci e pronti a morire per le leggi e per la patria, divise in qualche modo l'esercito in quattro parti,
22 diede il comando di una parte del suo esercito a ciascuno dei suoi fratelli, Simone, Giuseppe, Gionata, dando a ciascuno mille cinquecento uomini.22 ponendo a capo di ciascun corpo i suoi fratelli Simone, Giuseppe e Gionata, affidando a ciascuno di essi millecinquecento uomini.
23 Letto poi da Esdra il libro santo, e dato il segno dell'aiuto divino, stando egli stesso a capo del primo corpo d'esercito, attaccò la battaglia con Nicànore.23 Vi aggiunse ancora Eleazaro e quindi, letto il libro sacro e data la parola d'ordine "Aiuto di Dio", si mise egli stesso a capo del primo gruppo e si lanciò contro Nicànore.
24 Ed essendo venuto in loro aiuto l'Onnipotente, uccisero più di nove mila uomini, e dopo avere colle ferite indebolita la maggior parte dell'esercito di Nicànore, lo costrinsero alla fuga.24 Fattosi l'Onnipotente loro alleato, uccisero più di novemila nemici, ferirono e mutilarono nelle membra la maggior parte dei soldati di Nicànore e costrinsero tutti alla fuga.
25 E tolsero il danaro a quelli che eran venuti a comprarli, e di più l'inseguirono per lungo tratto.25 S'impadronirono del denaro di coloro che erano venuti per comperarli; li inseguirono a lungo, ma poi, pressati dall'ora, tornarono indietro.
26 Ma tornarono indietro costretti dall'ora: perchè era la vigilia del sabato non continuarono ad inseguirli.26 Si era, infatti, alla vigilia del sabato, e per questa ragione non si attardarono ad inseguirli.
27 Avendo dunque radunate le armi e le spoglie dei nemici, celebrarono il sabato, benedicendo il Signore, il quale li aveva in quel giorno liberati, stillando sopra di essi le prime gocce di misericordia.27 Raccolte le armi e prese le spoglie dei nemici, passarono il sabato benedicendo e lodando più che mai il Signore che li aveva salvati in tale giorno e aveva iniziato a usare misericordia con essi.
28 Passato il sabato, fecero parte delle spoglie ai deboli, agli orfani, alle vedove; il resto lo ritennero per sè e per la loro gente.28 Passato il sabato, distribuirono parte del bottino ai danneggiati, alle vedove e agli orfani, mentre essi e i loro figli si divisero il resto.
29 Compite queste cose, si misero a pregare tutti insieme, e scongiuravano il misericordioso Signore a placarsi per sempre coi suoi servi.29 Compiute queste cose, fecero una supplica in comune pregando il Signore misericordioso di riconciliarsi interamente con i suoi servi.
30 Di quelli che sotto gli ordini di Timoteo e di Bacchide combattevano contro di loro ne uccisero più di venti mila, e s'impadronirono di alte fortezze, e divisero immense spoglie, dandone uguali porzioni ai deboli, agli orfani, alle vedove ed anche ai vecchi.30 In seguito, scontratisi con gli uomini di Timoteo e di Bàcchide, ne uccisero più di ventimila, s'impadronirono saldamente di alte fortezze e divisero l'abbondante bottino in parti uguali tra se stessi, i danneggiati, gli orfani, le vedove e anche i vecchi.
31 Racoolte con diligenza le armi dei nemici, le riposero in luoghi opportuni, e il resto delle spoglie le portarono a Gerusalemme.31 Poi, raccolte le armi e riposto diligentemente tutto in luoghi sicuri, trasportarono il resto del bottino a Gerusalemme.
32 Uccisero Filarco, il quale aveva seguito Timoteo, ed era un uomo scellerato che aveva fatto molto male ai Giudei.32 Uccisero pure il filarca degli uomini di Timoteo, uomo scelleratissimo che aveva molto afflitto i Giudei;
33 E quando furono a Gerusalemme a cantar inni per la vittoria, essendosi quel Callistene che aveva bruciate le porte sante, rifugiato in una casa, ve lo bruciarono, rendendogli giusta mercede delle sue iniquità.33 e mentre in patria celebravano la vittoria, diedero fuoco a quelli che avevano incendiato le porte sacre, compreso Callìstene che si era rifugiato in una casa e che così ricevette la giusta mercede della sua empietà.
34 E lo scelleratissimo Nicànore, che aveva fatti venire mille mercanti alla vendita dei Giudei,34 Lo scelleratissimo Nicànore, che aveva condotto mille mercanti per la vendita dei Giudei,
35 umiliato, coll'aiuto del Signore, da quelli che egli stimava uomini da nulla, lasciate le vesti d'onore, fuggendo per mezzo ai campi, arrivò solo solo ad Antiochia, ridotto a somma infelicità per la distruzione del suo esercito.35 umiliato, con l'aiuto del Signore, da coloro che da lui erano reputati un nulla, deposta la sua splendida veste e reso il suo aspetto selvaggio come quello di un fuggitivo, attraverso i campi giunse ad Antiochia, straordinariamente felice per la distruzione dell'esercito.
36 Ed egli, che aveva promesso di pagare il tributo ai Romani colla vendita degli schiavi di Gerusalemme, ora diceva pubblicamente che i Giudei avevano Dio per protettore, e per questo erano in vulnerabili, perchè obbedivano alle leggi da lui stabilite.36 Intanto colui che si era impegnato a pagare il tributo ai Romani con la vendita dei prigionieri di Gerusalemme, andava dicendo che i Giudei avevano un difensore e che gli stessi Giudei erano invulnerabili perché seguivano le leggi da lui stabilite.