Scrutatio

Domenica, 26 maggio 2024 - San Filippo Neri ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 10


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1 Intanto Maccabeo e quelli che eran con lui, colla protezione del Signore ripresero il tempio e la città,1 E Maccabeo, e quelli ch' erano con lui, aiutandogli il Signore, ricevette la città e il templo.
2 e distrussero gli altari che gli stranieri avevano eretti per le piazze, e i tempietti,2 Ma li altari, li quali le genti forestiere aveano edificato per le piazze, e li templi degl' idoli destrussero.
3 e, purificato il tempio, fecero un altro altare, e, tratto il fuoco dalle pietre focaie, offersero i sacrifizi, dopo due anni, (fecero fumare) l'incenso, e posero le lucerne e i pani della proposizione.3 E purgato il templo, fecero uno altro altare; e tratto il fuoco delle pietre da trar fuoco, offersero sacrificii dopo due anni; e posero lo incenso, le lucerne e li pani della proposizione.
4 Fatto questo, si prostrarono per terra, e pregarono il Signore a non farli più cadere in tali sciagure, e dato anche che peccassero, d'esser da lui castigati con più mitezza, e di non esser più abbandonati a uomini barbari e bestemmiatori.4 Le quali cose fatte, prostrati In terra pregavano Iddio, che non permettesse che cadessero più in così fatti mali; e s' egli accadesse che alcuna volta peccassero, che con più pietà li castigasse, e che non fussero dati nelle mani di uomini barbari e bestemmiatori.
5 Or avvenne che proprio nel giorno in cui il tempio era stato profanato dagli stranieri, il venticinque del mese di Casleu, nel medesimo giorno ne fu fatta la purificazione.5 E (accadette) in tal dì nel quale il templo fu corrutto e contaminato, in simil dì fu purgato; e fu questo a' XXV dì del mese di decembre.
6 E celebrarono (la festa) per otto giorni, con allegrezza, come quella dei Tabernacoli, ricordando che, poco prima, avevan passato il giorno solenne dei Tabernacoli sulle montagne e nelle caverne come le fiere.6 E con letizia e gaudio fecero festa otto giorni, secondo il modo (della festa) de' tabernaculi, arricordandosi che poco dinanzi aveano fatto la solennità. de' tabernaculi nelli monti e nelle spelonche, in modo di bestie.
7 E quindi portavan tirsi e rami verdeggianti e palme in onore di Colui che aveva loro data la fortuna di purificare il suo tempio.7 Per la qual cagione portavano li tronchi e li rami verdi e le palme dinanzi a colui il qual prosperò di mondare il luogo suo.
8 E fecero un editto pubblico e generale, per tutta quanta la nazione dei Giudei, di solennizzare tutti gli anni quei giorni.8 E deliberarono per comun comandamento e (universal) statuto alla gente de' Giudei, che (tutto il tempo) ogni anno fossero celebrati questi giorni.
9 La morte di Antioco, soprannominato il Nobile, avvenne dunque così (come abbiamo detto);9 E lo eccesso della vita di Antioco, chiamato il Nobile, terminò a questo modo.
10 ora poi racconteremo le gesta di Eupatore, figlio dell'empio Antioco, compendiando i mali che avvennero nelle guerre.10 Ora veramente i fatti di Eupatore, figliuolo dello empio Antioco, narreremo, abbreviando li mali li quali furono fatti nelle battaglie.
11 Egli, dunque, preso il possesso del regno, mise a capo degli affari del regno un certo Lisia, generale delle milizie della Fenicia e della Siria.11 Essendo dunque Eupatore succeduto nel reame, ordinò sopra le faccende del regno uno chiamato Lisia, principe della gente d'arme di Fenice e di Siria.
12 Tolomeo, detto il Magro, aveva risoluto di osservare la giustizia esattamente verso i Giudei, e di usar modi pacifici verso di loro, specialmente per le ingiustizie fatte contro di loro.12 E instituì Tolomeo, il qual si chiamava il Magro, tenace del giusto sopra li Giudei, e massimamente per la iniquità la qual era stata fatta contra di loro, (e comandò) che si portasse con loro pacificamente.
13 Ma appunto per questo fu accusato dagli amici (del re) presso Eupatore, e siccome si sentiva spesso chiamato traditore, perchè aveva abbandonato Cipro, di cui gli era stato affidato il governo da Filometore, e perchè, dopo esser passato ad Antioco, aveva disertato anche da lui, finì la vita col veleno.13 Ma per questo accusato dagli inimici appresso Eupatore, avendo udito molte volte ch' elli era. traditore, però che essendoli dato Cipro in custodia da Filometore lui l'abbandonò, e menato al re Antioco (chiamato il) Nobile, anco da lui si parti, poi si morì di veneno.
14 Gorgia, poi, essendo il capo militare delle provincie, assoldata gente straniera, spesso faceva la guerra ai Giudei.14 Ed essendo Gorgia duca di quelli luoghi, congregata la gente forestiera (che gli era dintorno), spesse volte rompea i Giudei.
15 Ma i Giudei, che occupavano delle fortezze in luoghi adatti, accoglievano quelli che venivano cacciati da Gerusalemme, e tentavano di far guerra. Giuda Miccabeo vince gli Idumei15 Ma li Giudei, che teneano le munizioni necessarie, ricevevano quelli ch' erano fuggiti di Ierusalem, e tentavano di far guerra.
16 Or quelli che erano con Maccabeo, dopo avere scongiurato con preghiere il Signore a venire loro in aiuto, andarono ad assalire le fortezze degli Idumei.16 Ma quelli ch' erano con Maccabeo, pregando Iddio con orazione che li fusse propizio, fecero uno impeto contro alle munizioni degl' Idumei.
17 E, attaccando con vigore, s'impadronirono di quei luoghi, uccisero tutti quelli che loro si opposero, e trucidarono, in tutto, non meno di venti mila uomini.17 E contrastando con una grande forza, ottennero i luoghi, e uccisero tutti quelli che li veniano incontro; e tutti insieme non furono meno, quelli che uccisero, di venticinque milia.
18 Essendo alcuni (di essi) fuggiti in due torri molto fortificate e fornite di tutto il necessario alla difesa,18 Ed essendo alcuni fuggiti in due torri fornite e bene armate, avendo ogni preparazione per combattere,
19 Maccabeo, lasciato Simone, Giuseppe ed anche Zaccheo con sufficienti truppe che essi avevano, ad espugnarle, si rivolse alle battaglie che avevano più importanza.19 Maccabeo (si convertì) alla ioro espugnazione lasciando Simone e Iosefo e Zacheo, con coloro i quali erano con lui in assai buona quantità, lui si rivolse a quelle battaglie le quali più constrignea.
20 Ma la gente di Simone, essendo tirati dall'avarizia, si lasciarono corrompere col danaro da alcuni che erano in quelle torri, e, ricevute settanta mila didramme permisero ad alcuni di fuggire.20 Ma quelli i quali erano con Simone, accecati dalla loro cupidità (e avarizia) furono persuasi da alcunì ch' erano nelle torri, con promissione di danari; e avendo avuto settanta milia dramme, lasciorono fuggire alcuni.
21 Maccabeo, saputo quanto era accaduto, radunati i capi del popolo, accusò quei tali d'aver venduto per danaro i fratelli e di aver lasciato fuggire i nemici.21 Ed essendo questo nunciato a Maccabeo congregati i principi del popolo, accusò che alcuni aveano venduto i fratelli, avendo lasciato li suoi avversarii.
22 Fece dunque morire costoro che eran diventati traditori, e subito occupò le due torri;22 Questi adunque traditori, avendo fatto tal cosa, li uccisero; e sùbito prese due torri.
23 e col braccio e colle armi riuscendogli in tutto felicemente l'impresa, nelle due fortezze uccise più di venti mila uomini. Giuda Maccabeo vince Timoteo23 E succedendo le cose prospere, così con l' arme come con le mani uccisero in queste due torri più di venti milia uomini.
24 Ma Timoteo, il quale era stato precedentemente vinto dai Giudei, messo insieme un esercito di gente straniera, e radunata la cavalleria dell'Asia, s'avanzò come per impadronirsi colle armi della Giudea.24 E Timoteo, il qual era stato prima superato dai Giudei, (chiamato e) radunato lo esèrcito delle genti forestiere, e congregato lo esèrcito di quelli da cavallo, se ne venne con Asinio per pigliare la Giudea con l' arme.
25 Al suo avvicinarsi, Maccabeo e i suoi compagni si misero a pregare il Signore, spargendo di polvere la testa e portando ai fianchi il cilizio.25 (Avendo adunque udito questo,) Maccabeo e quelli ch' erano con lui, approssimandosi Timoteo, pregavano Iddio, gittandosi la terra sopra il capo, e cinti li cilicii alli lombi,
26 Prostrati ai piè dell'altare (pregavano Dio) ad essere loro propizio, nemico dei loro nemici, avversario dei loro avversari, come dice la legge.26 prostrati alla sommità dell' altare (per lo circuito), acciò che li fusse propizio, e alli suoi nimici li fusse inimico, e fusse avversario alli suoi avversarii, sì come dice la legge.
27 Così, finita la preghiera, presero le armi, si avanzarono un bel tratto dalla città, e, avvicinatisi al nemico, si fermarono.27 E fatto questo, dopo la orazione presono l' arme; e allontanandosi molto dalla città, e fatti prossimi alli inimici, si fermarono.
28 Al primo spuntare del sole, dall'una e dall'altra parte fu attaccata la battaglia, e questi avevan come mallevadori della vittoria e del buon successo il valore e il Signore, quelli avevan per guida nella guerra il furore.28 E nel primo levar del sole furono l' una parte contro all' altra a' fatti, avendo Maccabeo con li suoi Iddio con la sua virtù favorabile della prosperità della vittoria, e l'altra parte avendo confidenza e l'animo grande in lo principio della battaglia.
29 Ma nel colmo della battaglia, apparvero agli avversari, dal cielo, sopra cavalli adorni di briglie d'oro, cinque uomini splendidi a capo dei Giudei.29 Ed essendo la battaglia molto grande, apparveno agli avversarii del cielo cinque uomini a cavallo, ornati con li freni d'oro, prestando favore al suo governo e alla sua defensione.
30 Di essi, due, messo in mezzo Maccabeo, colle loro armi lo coprivano e lo rendevano in vulnerabile, mentre scagliavano dardi e fulmini contro gli avversari, che, accecati, confusi e pieni di spavento, cadevano.30 Dei quali due, avendo Maccabeo in mezzo di sè, lo conservavano salvo (e immacolato), fornito con le sue armi; e contro agli avversarii saetta[vano] dardi e folgori, mediante i quali, confusi di cecità e repleti di perturbazione, cadeano a terra;
31 E furono uccisi venti mila cinquecento fanti, e seicento cavalieri.31 intanto che ne furono morti venti milia e cinquecento, e cavalieri secento.
32 Ma Timoteo fuggì a Gazara, piazza forte di cui aveva il comando Cherea.32 Vedendo questo, Timoteo se ne fuggì in Gazara, la qual era (molto forte e) molto ben armata, la qual governava Cherea.
33 Allora Maccabeo e la sua gente, pieni di allegrezza, assediarono per quattro giorni quella piazza.33 E Maccabeo, e quelli ch' erano con lui, rallegrandosi (molto per la vittoria) assediorono la fortezza (dove Timoteo era fuggito) per quattro dì.
34 Ma quelli che v'eran dentro, fidandosi della fortezza del luogo, insultavano senza misura e scagliavano parole nefande.34 Ma quelli ch' erano dentro, confidandosi per la fortezza del luogo, maledicevano sopra modo (quelli di fuori), e con parole sceleratissime si laudavano.
35 Appena spuntato il quinto giorno, venti giovani di quelli che erano con Maccabeo, irritati dalle loro bestemmie, si accostarono eroicamente alle mura, e avanzandosi con animo fiero vi salirono sopra.35 E poi che si cominciò a chiarire il quinto dì, venti giovani di quelli ch' erano con Maccabeo erano accesi nell' animo per cagion delle blasfemie; e virilmente se n' andarono al muro, e accesi di animo feroce andando salivano.
36 Saliti nella medesima maniera anche altri, si misero a dar fuoco alle torri e alle porte, e a bruciar vivi quei bestemmiatori,36 E anco gli altri, similmente salendo suso le torri, andarono ad abbruciare le porte; e anco quelli che li maledissero, li arsero vivi.
37 Devastata per due giorni interi la fortezza, trovarono Timoteo nascosto in un certo luogo, e lo uccisero con Clierea suo fratello e con Apoilofane.37 Guastando adunque il luogo continuamente per due giorni, trovato Timoteo il qual s'era nascosto, lo uccisero; e anco uccisero il suo fratello Cherea e Apollofane.
38 Compite queste gesta, con inni e lodi benedicevano il Signore che aveva fatte grandi cose per Israele, ed aveva data ad essi la vittoria.38 Le quali cose così terminate, benedice vano il Signore Iddio con inni (e cantici) e confessioni, il qual avea fatte cose così maraviglios? in Israel, e avevali dato vittoria.