Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Apocalisse 9


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BIBBIA MARTINIDIODATI
1 E il quinto Angelo diè fiato alla tromba: e vidi la stella caduta dal cielo sopra la terra, e a lui fu data la chiave del pozzo dell'abisso.1 POI sonò il quinto angelo, ed io vidi una stella caduta dal cielo in terra; e ad esso fu data la chiave del pozzo dell’abisso.
2 Ed aprì il pozzo dell'abisso: e sali il fumo del pozzo, come il fumo di gran fornace: e il sole, e l'aria si oscurò pel fumo del pozzo:2 Ed egli aperse il pozzo dell’abisso, e di quel pozzo salì un fumo, simigliante al fumo d’una gran fornace ardente; e il sole e l’aria scurò, per il fumo del pozzo.
3 E dal fumo del pezzo uscirono locuste per la terra, alle quali fu dato potere, quale lo hanno gli scorpioni della terra:3 E di quel fumo uscirono in terra locuste; e fu loro dato potere, simile a quello degli scorpioni della terra.
4 E fu loro ordinato di non far male all'erbe della terra, né a nulla di verde, né ad alcuna pianta: ma solo agli uomini, i quali non hanno la marca di Dio sulle loro fronti:4 E fu lor detto, che non danneggiassero l’erba della terra, nè verdura alcuna, nè albero alcuno; ma solo gli uomini che non hanno il segnale di Dio in su le lor fronti.
5 E fu dato loro non di ammazzargli, ma che fossero tormentati per cinque mesi: e il tormento di essi (sia) come il tormento, che da lo scorpione, quando morde un uomo.5 E fu loro dato, non di ucciderli, ma di tormentarli lo spazio di cinque mesi; e il lor tormento era come quello dello scorpione, quando ha ferito l’uomo.
6 Ed in que' giorni cercheran gli uomini la morte, né la troveranno: e bramaran di morire, e fuggirà da loro la morte.6 E in que’ giorni gli uomini cercheranno la morte, e non la troveranno; e desidereranno di morire, e la morte fuggirà da loro.
7 E le figure delle locuste, simili a cavalli messi in punto per la battaglia: e sulle teste di esse una specie di corone simili a all'oro: e i loro volti simili al volto dell'uomo.7 Or i sembianti delle locuste erano simili a cavalli apparecchiati alla battaglia; ed aveano in su le lor teste come delle corone d’oro, e le lor facce erano come facce d’uomini.
8 E avevano i capelli simili a' capelli delle donne, e i loro denti eran come di leoni:8 Ed avean capelli, come capelli di donne: e i lor denti erano come denti di leoni.
9 E avean corazze simili alle corazze di ferro, e il rumore, che facevan coll'ali, simile al rumore de' cocchi a più cavalli correnti alla guerra:9 Ed aveano degli usberghi, come usberghi di ferro; e il suon delle loro ale era come il suono de’ carri, o di molti cavalli correnti alla battaglia.
10 E avevan le code simili a quelle degli scorpioni, e i loro pungiglioni gli avevano nelle code, e il lor potere (è) di far male agli uomini per cinque mesi: e avevano sopra di loro10 Ed aveano delle code simili a quelle degli scorpioni, e v’erano delle punte nelle lor code; e il poter loro era di danneggiar gli uomini lo spazio di cinque mesi.
11 Per re l'angelo dell'abisso, chiamato in Ebreo Abaddon, in Greco Apollyon, in latino Sterminatore.11 Ed aveano per re sopra loro l’angelo dell’abisso, il cui nome in Ebreo è Abaddon, ed in Greco Appollion.
12 Un guai è passato, ed ecco, che ne vengono due guai in appresso.12 Il primo Guaio è passato; ecco, vengono ancora due Guai dopo queste cose
13 E il sesto angelo diè fiato alla tromba, e udii una voce da' quattro angoli dell'altare d'oro, che è dinanzi agli occhi di Dio,13 POI il sesto angelo sonò; ed io udii una voce dalle quattro corna dell’altar d’oro, ch’era davanti a Dio;
14 La quale diceva al sesto angelo che aveva la tromba: sciogli i quattro angeli, che sono legati presso il fiume, grande Eufrate.14 la quale disse al sesto angelo che avea la tromba: Sciogli i quattro angeli, che son legati in sul gran fiume Eufrate.
15 E furono sciolti i quattro angeli preparati per l'ora, il giorno, il mese e l'anno a uccidere la terza parte degli uomini.15 E furono sciolti que’ quattro angeli, che erano apparecchiati per quell’ora, e giorno, e mese, ed anno; per uccider la terza parte degli uomini.
16 E il numero dell'esercito a cavallo venti mila volte dugento mila. Imperocché udii il numero di essi.16 E il numero degli eserciti della cavalleria era di venti migliaia di decine di migliaia; ed io udii il numero loro.
17 Similmente vidi nella visione i cavalli: e quegli, che vi stavan sopra, e avevano corazze fiammanti, e di color ceruleo, e di colore di zolfo, e le teste de' cavalli erano come teste di leoni; e dalla lor bocca usciva fuoco, e fumo, e zolfo.17 Simigliantemente ancora vidi nella visione i cavalli, e quelli che li cavalcavano, i quali aveano degli usberghi di fuoco, di giacinto, e di zolfo; e le teste de’ cavalli erano come teste di leoni; e dalle bocche loro usciva fuoco, e fumo, e zolfo.
18 E da queste tre piaghe fu uccisa la terza parte degli uomini col fuoco, e, col fumo, e col zolfo, che uscivano dal le loro bocche.18 Da queste tre piaghe: dal fuoco, dal fumo, e dallo zolfo, che usciva delle bocche loro, fu uccisa la terza parte degli uomini.
19 Imperocché il potere de' cavalli sta nelle loro bocche, e nelle loro code. Attesoché le code di esiti (sono) simili, ai serpenti, ed hanno teste, colle quali, offendono.19 Perciocchè il poter de’ cavalli era nella lor bocca, e nelle lor code; poichè le lor code erano simili a serpenti, avendo delle teste, e con esse danneggiavano.
20 E il resto degli uomini, che non furono uccisi da queste piaghe, neppur fecero penitenza delle opere delle lor mani, per non adorare i demoni, e i simulacri d'oro, e d'argento, e di bronzo, e di pietra, e di legno, i quali non hanno né vista, né udito, né movimento:20 E il rimanente degli uomini, che non furono uccisi di queste piaghe, non si ravvide ancora delle opere delle lor mani, per non adorare i demoni, e gl’idoli d’oro, e d’argento, e di rame, e di pietra, e di legno, i quali non possono nè vedere, nè udire, nè camminare.
21 Né fecero penitenza de' loro omicidj, né de' loro veneficj, né de' loro adulterj, né de' loro ladronecci.21 Parimente non si ravvidero de’ lor omicidii, nè delle lor malie, nè della loro fornicazione, nè de’ lor furti