Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Corinzi 3


font
BIBBIA MARTINIBIBBIA VOLGARE
1 Ed io, o fratelli, non potei parlare a voi, come a spirituali, ma come a carnali. Come a pargoletti in Cristo.1 E io, fratelli, non potei parlare a voi, sì come a spirituali, ma secondo che a uomini carnali. E sì come a parvoli di Cristo,
2 Vi nutrii con latte, non con cibo: imperocché non ne eravate per anco capaci: anzi noi siete neppur adesso: dappoiché siete ancora carnali.2 io vi diedi latte a bere, non cibo a manducare; chè voi non potevate (intendere); e certo ancora non potete, imperò che ancora siete carnali.
3 Imperocché essendo tra voi livore, e discordia, non siete voi carnali, e non camminate voi secondo l'uomo?3 Conciosia cosa che tra voi sì è invidia e contenzione, non siete voi carnali, e andanti secondo che li uomini?
4 Imperocché quando uno dice: io son di Paolo; e un altro: io son di Apollo: non siete voi uomini? Che è adunque Apollo? E che è egli di Paolo?4 E quando l'uno di voi dice: io son di Paulo, e l'altro dice: io son di Apollo, non siete voi uomini? E chi è Apollo? e chi è Paulo?
5 Ministri di colui, cui voi avete creduto, e secondo quel, che a ciascheduno ha concesso il Signore.5 Sono servi di colui in cui voi credete, e [a] ciascuno di voi, secondo che il Signore diede.
6 Io piantai, Apollo innaffiò: ma Dio diede il crescere.6 Chè io piantai, e Apollo adacquoe; ma Dio è quello che dà l' accrescimento.
7 Di modo che non è nulla né colui, che pianta, né colui che innaffia: ma Dio, che da il crescere.7 Adunque nè quello che pianta nè quello che bagna [sì è] alcuna cosa; ma quello che dà crescimento, quello è Dio.
8 E una stessa cosa è quegli, che pianta, e quegli, che innaffia. E ognuno riceverà la sua mercede a proporzione di sua fatica.8 E quello che pianta e quello che bagna son una cosa; e ciascuno riceverà il suo guiderdone, secondo la sua fatica.
9 Imperocché noi siamo cooperatori di Dio: cultura di Dio siete voi, voi edifizio di Dio.9 E noi siamo aiutatori di Dio; voi siete cultura del campo di Dio, voi siete edificamento di Dio.
10 Secondo la grazia di Dio, che è stata a me concessa, da perito architetto io gettai il fondamento: un altro poi vi fabbrica sopra. Badi però ognuno al modo, onde tira su la fabbrica.10 Secondo la grazia di Dio la qual è data a me, e secondo che savio maestro, io puosi il fondamento; ma altri edificarono. E ciascuno sì guardi com' elli sopra mura.
11 Imperocché altro fondamento non può gettar chicchessia fuori di quello, che è stato gettato, che è Cristo Gesù.11 Chè altro fondamento non si può porre, se non quello ch' è posto, il qual è Iesù Cristo.
12 Che se uno sopra questo fondamento fabbrica oro, argento, pietre preziose, legna, fieno, stoppie,12 Ma se alcuno edifica sopra questo fondamento, oro o argento o pietre preziose, o legno o fieno ovver stipula,
13 Si farà manifesto il lavoro di ciascheduno: imperocché il dì del Signore lo porrà in chiaro, dappoiché sarà di svelato per mezzo del fuoco: e il fuoco proverà, quale sia il lavoro di ciascheduno,13 l'opera di ciascuno sarà manifesta; chè il di del Signore l'averà a manifestare, imperò che ella si manifestarà con fuoco; e quello fuoco averà a provare, quale fu l'opera di ciascuno.
14 Se sussisterà il lavoro, che uno vi ha sopra edificato, ne avrà ricompensa.14 E quelli riceverà guiderdone, l'opera del quale rimarrà di quel fuoco.
15 Se di alcuno il lavoro arderà, nè soffrirà egli il danno: ma sarà salvato, così però, come per mezzo del fuoco.15 E quelli sosterrà pena, l' opera del quale arderà; ma elli sarà salvo, sì come per fuoco.
16 Non sapete voi, che siete tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi?16 Non sapete voi, che voi siete tempio di Dio, e il Spirito di Dio abita in voi?
17 Se alcuno violerà il tempio di Dio, Iddio lo sperderà. Imperocché santo è il tempio di Dio, che siete voi.17 Ma se alcuno contaminerà questo tempio, Dio disperderà lui; chè il tempio di Dio sì è santo, il qual siete voi.
18 Niuno inganni se stesso: se alcuno tra di voi si tien per sapiente secondo questo secolo, diventi stolto, affine di essere sapiente.18 Niuno inganni voi; chè se alcuno intra voi li pare esser savio in questo secolo, sì si faccia matto, perchè elli sia savio.
19 Imperocché la sapienza di questo mondo e stoltezza dinanzi a Dio. Imperocché sta scritto: io impiglierò i sapienti nella loro astuzia.19 Chè la saviezza di questo mondo si è stultizia appo Dio; imperò che dice Dio (nella scrittura del profeta): io prenderò li savii nella loro saviezza.
20 E di nuovo: il Signore conosce, come sono vani i pensamenti de' sapienti.20 E ancora dice (la scrittura): il Signore conosce le cogitazioni delli savii, ch' elle son vane.
21 Niuno adunque si glorii sopra di uomini.21 Adunque nessuno si glorifichi tra gli uomini.
22 Imperocché tutte le cose sono vostre, o sia Paolo, o sia Apollo, o sia Cefa, o il mondo, o la vita, o la morte, o le cose presenti, o le future: imperocché tutto è vostro:22 Chè tutte le cose son vostre, ovver Paulo, ovver Apollo, ovver Cefa, ovver il mondo, ovver la vita, ovver la morte, le cose che son testè, ovver quelle che verranno; chè tutte le cose son vostre.
23 Voi poi di Cristo: e Cristo di Dio.23 E voi siete di Cristo, e Cristo è di Dio.