Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Geremia 37


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1 E Sedecia figliuolo di Giosia ebbe il regno in luogo di Jeconia figliuolo di Joachim, essendo stato constituito re del paese da Nabuchodonosor re di Babilonia.1 E regnò lo re Sedecia, figliuolo di Iosia, in scambio [di Ieconia] figliuolo di Ioachim; il quale ordinò re Nabucodonosor, re di Babilonia, nella terra di Giuda.
2 E non ubbidì né egli, né i suoi servidori, né il popolo alle parole dette dal Signore per bocca del profeta Geremia.2 E non ubbidio esso, nè li suoi servi, [nè il populo] della terra sua, alle parole di Dio, le quali egli parlò in mano di Ieremia profeta.
3 E il re Sedecia mandò Juchal figliuolo di Selemia, e Sofonia figliuolo di Maasia sacerdote a dire al profeta Geremia: Fa orazione per noi al Signore Dio nostro.3 E mandò lo re Sedecia Iucal figliuolo di Selemia, e Sofonia figliuolo di Maasia, sacerdote, a Ieremia profeta, dicendo: ora per noi lo nostro Signore Iddio.
4 Or Geremia andava, e stava liberamente in mezzo al popolo: perocché non lo avevano messo in prigione. Frattanto l'esercito di Faraone uscì dall'Egitto, e udita questa nuova i Caldei, che assediavan Gerusalemme, se ne ritirarono.4 E Ieremia andava liberamente per lo mezzo del populo; e non lo aveano messo in guardia di carcere. Adunque lo esercito di Faraone sì è uscito fuori di Egitto; e udendolo i Caldei, i quali assediavano Ierusalem, a questo messaggio partironsi (e andorono) di Ierusalem.
5 E il Signore parlò a Geremia profeta, dicendo:5 E disse Iddio a Ieremia profeta:
6 Queste cose dice il Signore Dio d'Israele: Voi direte così al re di Giuda, il quale vi ha mandati a consultarmi: Ecco, che l'esercito di Faraone, che veniva in vostro soccorso, se ne tornerà nella sua terra, in Egitto:6 Questo dice lo Signore Iddio 'd' Israel: così direte allo re di Giuda, che vi mandò a domandarmi: ecco lo esèrcito di Faraone, il quale è uscito in adiutorio di voi, ritornerà nella sua terra in Egitto.
7 E i Caldei torneranno, e combatteranno questa città, e la espugeranno, e la incendieranno.7 E ritorneranno i Caldei, e combatteranno incontro a questa città, e piglierannola, e incenderannola a fuoco.
8 Queste cose dice il Signore: Non ingannate voi stessi, dicendo: Se ne anderanno assolutamente, e si allontaneranno da noi i Caldei: perocché ei non se ne anderanno.8 E questo dice Iddio: non vogliate ingannare le vostre anime, dicendo: andanti anderanno, e partirannosi da noi li Caldei; però che non anderanno.
9 Ma quand'anche voi disfaceste tutto l'esercito de' Caldei, che combattono contro di voi, e restasser di loro o solamente alcuni feriti, uscirebbe ognun di questi dalla sua tenda, e incendierebbero questa città.9 Ma se voi percoterete tutto lo esèrcito dei Caldei, i quali combattono incontro a voi, e saranno lasciati di loro alcuni feriti, ciascuno della sua tenda si leveranno, e accenderanno questa cittade a fuoco.
10 Essendosi adunque l'esercito de' Caldei ritirato da Gerusalemme per ragion dell'esercito di Faraone,10 Adunque quando fu partita l'oste de' Caldei da Ierusalem, per rispetto dello esèrcito di Faraone,
11 Si partì Geremia da Gerusalemme per andare nella terra di Benjamin, per ivi spartire una possessione alla presenza de' cittadini;11 uscitte Ieremia di Ierusalem, e andò nella (sua) terra di Beniamin, per dividere ivi la possessione nel conspetto de' cittadini.
12 E arrivato, ch'ei fu alla porta di Beniamin, il custode, che era ivi di turno, di nome Geria figliuolo di Selemia, figliuolo di Hanama, fermò Geremia profeta, dicendo: Tu vai a trovare i Caldei.12 E quando venne alla porta di Beniamin, era ivi la guardia della porta uno che avea nome Ieria, figliuolo di Selenia, figliuolo di Anania, e pigliò Ieremia profeta, dicendo: tu fuggi a' Caldei?
13 E Geremia rispose: Questo è falso, non vo' a trovare i Caldei. Ma Geria non l'ascoltò, e preso Geremia lo menò ai principi.13 E rispose Ieremia: falsa cosa è, io non fuggo a' Caldei. E non lo udio (cioè non li credette): e pigliollo, e menollo ai principi.
14 I principi adunque adirati contro Geremia, fattolo battere, lo poser nella carcere, che era nella casa di Jonathan segretario: imperocché egli avea la soprintendenza della carcere.14 Per la quale cosa i principi, adirati contro a Ieremia, ferito lo misono in carcere, la quale carcere era nella casa di Ionatan scriba; ed elli era soprastante della carcere.
15 Entrò adunque Geremia nella fossa, e nell'ergastolo, e vi stette per molti giorni.15 Sì che Ieremia entrò nella (sua casa, ovvero nella) casa del lago e nell' ergastolo; e sede ivi molti dì.
16 Ma il re Sedecia mandò a cavarlo, e lo interrogò in casa sua segretamente, e disse: V'ha egli qualche Parola da parte del Signore? E Geremia disse: Havvi; e soggiunse: Tu sarai dato in potere del re di Babilonia.16 E mandovvi lo re Sedecia per tenerlo; e dimandollo di nascoso nella casa sua, e disse: che pensi? ecci parola niuna da Dio? E disse Ieremia: sì. E disse: tu sarai dato nelle mani dello re di Babilonia.
17 E disse Geremia al re Sedecia: Qual fallo ho io commesso contro di te, e contro de' servitori tuoi, e contro il tuo popolo, per ragion del quale tu mi hai mandato in prigione?17 E disse Ieremia a Sedecia: in che peccai io a te o alli tuoi servi o allo tuo popolo, perchè mi mettesti nella casa della carcere?
18 Dove sono que' vostri profeti, i quali profetizzavano a voi, e dicevano: Non verrà il re di Babilonia sopra di voi, e sopra la vostra terra?18 Dove sono li vostri profeti, che profetavano a voi, e diccano: non verrà lo re di Babilonia sopra di voi e sopra questa terra?
19 Adesso pertanto ascolta, o re mio signore; vaglia la mia preghiera dinanzi a te, e non rimandarmi a casa di Jonathan segretario, perchè io non vi muoia.19 Ora odimi, e priegoti, o Signore re; valga la mia orazione nel conspetto tuo, e non mi rimetti nella casa di Ionatan scriba, acciò ch' io non muoia ivi.
20 Comandò adunque il re Sedecia, che Geremia fosse messo nel vestibolo della prigione, e che se gli desse ogni giorno un pane, oltre il companatico, fino a tanto che vi restasse pane in città: e Geremia se ne stava nel vestibolo della prigione.20 E comandò lo re Sedecia, che Ieremia fusse dato all' antiporto della carcere, e fusseli dato una torta di pane ogni giorno (al continuo) senza alcuno polmento, (cioè dalla cucina), insino a tanto che si consumassono tutti li pani della città; e stette Ieremia all' antiporto della carcere.