Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Primo libro dei Re 2


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Davidde dopo aver dati diversi documenti a Salomone, muore. Adonia, che chiedeva Abisag per sua consorte, avendo con tal frode tentato di giugnere al trono, è fatto uccidere da Salomone. Abiathar è privato del Sacerdozio, e finalmente Gioab è ucciso nel tabernacolo. Semei, perchè tre anni dopo era uscito da Gerusalemme contro il divieto del re, anch' egli è ucciso.

1Frattanto avvicinandosi per Davidde il dì della morte, diede egli questi ordini a Salomone suo figliuolo, e disse:2Io sto per giungere al termine co­mune di tutti gli uomini: armati di for­tezza, e di petto virile;3E osserva i precetti del Signore Dio tuo, camminando nelle sue vie, mettendo in pratica le sue ceremonie, e i comandamenti, e le leggi, e gli inse­gnamenti, come sta scritto nella legge di Mosè: affinchè qualunque cosa tu facci, e in qualunque parte ti volga, tu operi con saggezza.4Affinchè il Signore confermi le pa­role dette da lui in mio favore, quando disse: Se i tuoi figliuoli vogheranno sopra iloro andamenti, e cammineranno dinanzi a me nella verità con tutto il cuore, e con tutta l'anima loro, non resterà mai il soglio d'Israele senza uno dei tuoi, che vi segga.5Tu pur sai quello, che fece a me Gioab figliuolo di Sarvia, e quello, ch'ei fece ai due principi dell'esercito d'Israele, Abner figliuolo di Ner, e Ama­sa figliuolo di Jether, i quali egli am­mazzo, spargendo in tempo di pace il sangue, come si fa in guerra, e aven­done macchiata la bandoliera, che ave­va ai suoi fianchi, e le scarpe, che aveva ai piedi.6Tu farai adunque secondo la tua saggezza, e non aspetterai, che la sua vecchiaia lo meni tranquillamente al sepolcro.7A' figliuoli poi di Berzellai Galaadite mostrerai riconoscenza, e mange­ranno alla tua mensa: perocché mi ven­nero incontro, quand'io fuggiva dalla presenza di Assalonne tuo fratello.8Tu hai ancora presso di te Semei figliuolo di Gera, figliuolo di Jemini di Bahurim, il quale vomitò contro di me orrende maledizioni, quand'io andava agli alloggiamenti; ma perchè egli venne ad incontrarmi, quand'io ripassai il Giordano, io gli feci giuramento pel Signore, e dissi: Non ti farò morire di spada:9Tu non permettere che resti impunito il suo peccato. Or tu se' saggio per conoscere quel, che tu debba fargli, e vecchio com' è, lo farai scendere nel sepolcro con morte violenta.10Davidde adunque andò a riposare co' padri suoi, e fu sepolto nella città di David.11La durata del regno di Davidde sopra Israele fu di quarant' anni. In Hebron regnò sette anni, in Gerusa­lemme trentatrè.12E Salomone succedette nel trono di Davidde suo padre, e il suo regno fu stabilmente assicurato.13Ma Adonia figliuolo di Haggith andò a trovar Bethsabea madre di Sa­lomone, la quale gli disse: Se' tu apportator di pace? Ed egli rispose: Io porto pace.14E soggiunse: Ho da parlare con te. E quella rispose: Parla. Ed egli:15Tu ben sai, disse, come mio era il regno, e come tutto Israele mi avea preeletto per suo ré; ma il regno è stato trasferito, e fatto passare al mio fratello: perocché a lui è stato dato dal Signore.16Or io una sola preghiera fo a te: tu non rigettarla. Ed ella gli disse: Parla.17Ed egli disse: Io ti prego di dire al re Salomone (il quale nulla a te può negare), che mi dia per moglie Abisag Sunamite.18E Bethsabea disse: Bene sta; io parlerò al re in tuo favore.19Bethsabea pertanto andò a trovare il re Salomone, per parlargli in favor di Adonia: e il re si alzò, e le andò in­contro, e se le inchinò, e si pose a se­dere sul suo trono: e fu posto un trono per la madre del re, la quale si assise alla sua destra.20Ed ella gli disse: Una piccola grazia ho da domandarti; tu non mi fare arrossire. E il re le disse: Chiedi pure, madre mia: perocché non è do­vere ch'io ti disgusti.21Ed ella disse: Diasi Abisag Su­namite per moglie ad Adonia tuo fra­tello.22Ma il re Salomone rispose, e disse alla madre: Perchè mai domandi tu Abisag Sunamite per Adonia? chiedi per lui anche il regno: perocché egli è mio fratello maggiore, e ha dalla sua Abiathar Sacerdote, e Gioab figliuolo di Sarvia.23E il re Salomone giurò pel Si­gnore, e disse: Il Signore faccia a me questo, e peggio, s'ei non è vero, che in danno della sua propria vita ha prof­ferite queste parole Adonia.24E ora, viva il Signore, il quale mi ha confermato, e collocato sul trono di Davidde mio padre, e ha fondata la mia casa, conforme avea promesso; oggi Adonia sarà ucciso.25E il re Salomone diede l'ordine a Banaia figliuolo dì Joiada, il quale lo uccìse: così morì Adonia.26E ad Abiathar Sacerdote disse il re: Vattene in Anathoth al tuo podere: veramente tu se' degno di morte; ma io oggi non ti farò morire, perchè portasti l'arca del Signore Dio dinanzi al padre mio Davidde, e fosti a parte di tutti i travagli, che sofferse mio padre.27Così Salomone discacciò Abiathar, perchè non fosse più sommo Sacerdote del Signore, affinchè fosse adempiuta la parola detta dal Signore in Silo con­tro la casa di Heli.28Or questa nuova fu portata, a Gioab, il quale avea seguitato il partito di Adonia, e non quello di Salomone: Gioab pertanto si rifugiò nel taberna­colo del Signore, e si attaccò al corno dell'altare.29E fu riferito al re Salomone, come Gioab si era rifugiato nel tabernacolo del Signore, e si stava presso all'altare. E Salomone mandò Banaia figliuolo di Joiada, e dissegli: Va, e uccidilo.30E Banaia andò al tabernacolo del Signore, e disse a Gioab: Il re dice, che tu venga fuora. E quegli rispose: Non verrò, ma qui mi morrò. E Banaia riferì, e disse al re: Questo, e questo mi ha detto, e risposto Gioab.31E il re gli disse: Fa tu, come egli ha detto, e uccidilo, e dagli sepoltura; e così laverai me, e la casa del padre mio dal sangue innocente, che fu sparso da Gioab.32E il Signore farà cadere sulla te­sta dì lui il sangue, che egli sparse, avendo egli uccisi due uomini giusti, e migliori di lui (i quali egli trafisse colla sua spada senza saputa del padre mio Davidde). Abner figliuolo di Ner capo delle milizie d'Israele, e Amasa figliuolo di Jether capo dell'esercito di Giuda.33E il loro sangue cadrà sulla testa di Gioab, e sopra quella de' suoi discen­denti in eterno. Ma Davidde, e la stirpe di lui, e la sua casa, e il suo trono abbia eterna pace dal Signore.34E Banaia figliuolo di Joiada andò, e lo assalì, e lo uccise: e fu sepolto in casa sua nel deserto.35E il re fece in luogo di lui capo dell'esercito Banaia figliuolo di Joiada, e costituì sommo Sacerdote Sadoc in luogo di Abiathar.36E il re fece parimente chiamare Semei, e dissegli: Fatti una casa in Gerusalemme, e fa qui tua dimora, e non partirne per andare quà, o là.37Ma la prima volta, che uscirai, e passerai il torrente Cedron, sappi, cne tu sarai ucciso: il tuo sangue cadrà sopra la tua testa.38È Semei disse al re: Questo par­lare è giusto: come ha ordinato il re signor mio, così farà il tuo servo: Semei adunque dimorò assai tempo in Gerusalemme.39Ma di lì a tre anni avvenne, che gli schiavi di Semei si fuggirono presso Achis figliuolo di Maacha re di Geth e fu riferito a Semei, come i suoi servi erano in Geth.40E Semei sì mosse, e fatto appa­recchiare il suo asino, andò a trovar Achis in Geth, per ridomandare i suoi schiavi; e rimenolli da Geth.41E fu riferito a Salomone, come Semei era andato da Gerusalemme a Geth, ed era tornato.42E mandò a chiamarlo, e gli disse «Non ti giurai io pel Signore, e non predissi: Ogni qual volta tu uscirai» per andare in questa, o in quella parte, sappi, che sarai messo a morte? E tu mi rispondesti: Questo parlare, che io ho ascoltato, egli è giusto.43Per qual motivo adunque hai tra­sgredito il giuramento fatto al Signore, e il comandamento, ch'io ti feci?44E il re disse a Semei: E' noto a te tutto il male fatto da te a Davidde pa­dre mio, del qual male è consapevole a se stessa la tua coscienza. Il Signore ha fatto cadere la tua malvagità sopra la tua testa.45Ma il re Salomone sarà benedet­to, e il trono di Davidde sarà stabile in eterno dinanzi al Signore.46Il re adunque ordinò a Banaia figliuolo di Joiada, di andare ad ucci­derlo. E quegli morì.

Note:

2,5:Tu pur sai quello, che fece a me Gioab ec. Rammenta Davidde la uccisione del figliuolo Assalonne, l'arroganza colla quale trattò lui stesso, e le minacce di voltargli contro tutto Israele, e quello, che di fresco avea fatto lo stesso Gioab in favor di Adonia; indi la morte di Amasa, e quella di Abner uccisi a tradimento, delle quali cose non avea potuto Davidde finora far render conto a quell'uomo malvagio e potente. Davidde doveva anche temere, che lo stesso Gioab sotto il giovane re Salomone, a cui si era già dimostrato contrario, non si movesse a turbare lo stato. Quindi prima di morire pronunzia contro l'uomo micidiale in sentenza di morte, e ne raccomanda al figlio l'esecuzione. Davidde lasciava Israele in perfetta tranquillità, e Salomone pacifico possessore del regno; onde non era difficile allo stesso Salomone il togliere dal mondo Gioab, il quale non era da temersi se non in occasione di turbolenza e di guerra.

2,8:Io gli feci giuramento ec. Davidde avea soddisfatto alla sua bontà e clemenza, dimenticando le ingiurie fatte alla sua propria persona; soddisfa alla giustizia, raccomandando al figliuolo di non lasciare senza il debito gastigo simili eccessi.

2,9:Tu se' saggio ec. S. Girolamo, s. Ignazio M., Eusebio e molti Interpreti han creduto, che Salomone avesse al più dodici anni, quando succedette a Davidde; ma generalmente i Cronologi lo fanno di diciannove in venti anni.

2,10:E fu sepolto nella città di Davidde. Il suo sepolcro vedevasi a' tempi degli Apostoli, Atti. II. 29, e a tempo di s. Girolamo, il quale vi andava spesso a far orazione, ep. ad Marcel. L'elogio di questo re piu grande ancora per la pietà, che per le imprese guerriere, si ha nell'Ecclesiastico XLVII. Io mi restringo a toccar brevemente due sole cose riguardo a questo re, perchè elle sono particolarmente di importanza pe' nostri cristiani. Egli non solo fu Profeta; ma fu tra tutti i Profeti quello, che più specialmente e individualmente può dirsi il Profeta di Cristo e della sua Chiesa. Egli non solamente in ne' diversi avvenimenti della sua vita una viva immagine del Messia suo figliuolo secondo la carne; mai misteri di lui e della sua Chiesa descrisse e colori a parte a parte negli ammirabiil suoi Cantici, de' quali Cantici, le testimonianze furono citate sovente da Cristo medesimo e dagli Apostoli alla nazione Ebrea. Ma quanto è glorioso per questo re Profeta l'uso continuo, che degli stessi Cantici fa la Chiesa, la quale dal suo divino Sposo e Maestro imparò a non avere, per cosi dire, altra voce per esprimere a Dio la sua gratitudine, i suoi affetti, le sue lodi, i suoi desideri, i suoi timori, il suo amore, le sue speranze! Imperocchè il libro de' Salmi di Davidde non solamente contiene tutta la storia della Sinagoga, ma con divino artificio delinea tutti quanti e i misteri e gli avvenimenti e i diversi stati della Chiesa di Cristo; onde Davidde sia riguardo alla medesima Chiesa il Profeta di tutti i tempi, e il maestro della vera pietà per tutti i fedeli, a' quali insegna a conoscere le grandezze di Dio, e soprattutto la sovreminente di lui carità nell'aver dato al mondo quel Salvatore, che è il perpetuo obbietto di tutti i suoi Salmi.

2,16:Una sola preghiera ec. Toodoreto e molti altri interpreti credono, che ad istigazione di Gioab facesse Adonia la richiesta di avere per moglie la Sunamitide; lo che era come un passo verso il trono. Abisag era stata moglie di Davidde; ma non era stato mai consumato il matrimonio; onde Adonia non peccava contro la legge, che vieta il matrimonio del figliastro colla matrigna, Levit. XVIII. 7. Tal è il sentimento di molti dotti interpreti, altri pero condannano Adonia per avere aspirato a un tal matrimonio, il quale veramente sembra, che in qualunque caso offenda l'onestà naturale.

2,22:Chiedi per lui anche il regno, ec. La richiesta di avere per moglie una moglie del re, tende a facilitargli il conseguimento del trono: egli è maggiore di età, ha in suo favore l'aura popolare, l'amicizia di Gioab e di Abiathar, se gli diamo per moglie una regina cara al popolo per la sua avvenenza e per le sue doti, egli non ha bisogno di altro per farsi re.

2,24:Oggi Adonia sarà ucciso. Notisi, che questo non era il primo peccato di Adonia; era una seconda caduta, e tanto peggiore, perché ora dopo il perdono della prima. Salomone tardando a punire Adonia esponeva lo stato a una guerra civile; onde non può condannarsi di precipitazione la sua sentenza.

2,26:Vattene in Anathoth al tuo podere. Anathoth era città sacerdotale. Non si sa, se il podere, che avea presso quella città il Pontefice Abiathar fosse venuto a lui, o al padre da qualche fanciulla erede, e di altra tribù, sposata dall'uno, o dall'altro, ovvero lo avesse comperato. Vedi Jerem. XXXII. 7. Notisi, che Salomone non priva Abiathar del sacerdozio (lo che non era in sua potestà), e nemmeno del sommo Pontificato; ma in pena di aver cospirato in favore di Adonia lo manda a sua casa ad Anathoth; e cosi lo priva dell'esercizio dei Pontificato, e dell'entrate annesse a quella dignità. Vedremo in fatti, che Abiathar continuo ad essere riguardato come sommo Sacerdote, cap. IV. 1. Avendo Salomone allontanato Abiathar, restò solo all'esercizio del sommo Sacerdozio Sadoc; onde alla famiglia di Eleazar tornò il Pontificato, rigettata la famiglia di Ithamar e di Heil, come avea predetto Samuele, 1. Rag. II. II. Cosi Salomone fu in questo l'esecutore della sentenza pronunziata da Dio contro Heli e i suoi discendenti.

2,31:Fa' tu, come egli ha detto. Gioab avea detto: Qui mi morrò: Salomone adunque ordina, che nello stesso luogo Banaia lo uccida. Gioab reo di due omicidi volontari e proditori, e di più reo di ribellione contro del proprio Sovrano, non potea godere dell'asilo dell'altare; ma secondo la legge dovea essere strappato dell'altare, e ucciso, Exod. XXI. 14. Salomone crede, che se l'estrazione violenta di tali rei dall'altar del Signore era permessa da Dio, potesse essere ancor permesso di ucciderli nel medesimo luogo, senza mancare al rispetto dovuto allo stesso alture. Alcuni hanno creduto, che Banaia lo facesse ti rar dall'altare,e lo uccidesse; ma le parole del testo sacro non danno luogo a questa interpretazione. Fa d'uopo di confessare, che se Salomone riguardo a un tal reo oltre passo le regale ordinarie, pote essere scusato dinnazi a Dio, il quale volle nella rovine di quest' uomo famoso pei suoi talenti e pel valor militare, ma di genio torbido, superbo e crudele, far conoscere agli uomini, come tutte le doti e le qualità naturali e acquisite, ove sieno scompagnate dalla pietà e dalla vera virtù, sono più atte a strascinare l'uomo ne' precipizj, che a farlo veramente grande e felice.