Scrutatio

Domenica, 12 maggio 2024 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

Giobbe 37


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BIBBIA MARTINIVULGATA
1 Per questo tremò a me il cuore, e mi sbalzò dalla sua sede.1 Super hoc expavit cor meum,
et emotum est de loco suo.
2 Attentamente ascoltate la tremenda voce di lui, e il suono, che parte dalla sua bocca.2 Audite auditionem in terrore vocis ejus,
et sonum de ore illius procedentem.
3 Egli porta il suo pensiero alle cose di sotto de' cieli, e la sua luce fino alle estremità della terra.3 Subter omnes cælos ipse considerat,
et lumen illius super terminos terræ.
4 Dietro a lui un suono di ruggito, egli tuona colla voce di sua Maestà, e udita che sia la sua voce, aggiungervi non si potrà.4 Post eum rugiet sonitus ;
tonabit voce magnitudinis suæ :
et non investigabitur, cum audita fuerit vox ejus.
5 Mirabilmente rimbomba nel tuono la voce di Dio, che fa cose grandi, e imperscrutabili.5 Tonabit Deus in voce sua mirabiliter,
qui facit magna et inscrutabilia ;
6 Egli comanda alla neve di calar sulla terra, e alle pioggie d'inverno, e alle sue impetuose procelle.6 qui præcipit nivi ut descendat in terram,
et hiemis pluviis, et imbri fortitudinis suæ ;
7 Egli nella mano d'ogni uomo pone un segno, affinchè ciascuno conosca le opere sue.7 qui in manu omnium hominum signat,
ut noverint singuli opera sua.
8 La fiera si ritira nella sua tana, e si sta ferma nel suo covile.8 Ingredietur bestia latibulum,
et in antro suo morabitur.
9 Da' luoghi reconditi la tempesta vien fuora, e il freddo da settentrione.9 Ab interioribus egredietur tempestas,
et ab Arcturo frigus.
10 Al soffio di Dio il gelo si addensa, e si spandono dipoi le acque da tutte parti.10 Flante Deo, concrescit gelu,
et rursum latissimæ funduntur aquæ.
11 Il frumento brama le nuvole, e le nuvole gettan la loro luce.11 Frumentum desiderat nubes,
et nubes spargunt lumen suum.
12 Elle van girando all'intorno dovunque le guidi il volere di lui, che le governa, ad eseguire i suoi ordini per tutte le parti della terra,12 Quæ lustrant per circuitum,
quocumque eas voluntas gubernantis duxerit,
ad omne quod præceperit illis super faciem orbis terrarum :
13 Sia in una data tribù, sia nella terra di lui, o in qualunque altro luogo, dove alla bontà di lui piacerà, che elle si trovino.13 sive in una tribu, sive in terra sua,
sive in quocumque loco misericordiæ suæ
eas jusserit inveniri.
14 Ascolta queste cose, o Giobbe, levati su, e considera le meraviglie di Dio.14 Ausculta hæc, Job :
sta, et considera mirabilia Dei.
15 Sai tu forse quando Dio abbia comandato alle piogge di fare apparire la luce dalle sue nuvole?15 Numquid scis quando præceperit Deus pluviis,
ut ostenderent lucem nubium ejus ?
16 Hai tu conosciute le vie delle nuvole, e quel grande, e perfetto sapere?16 Numquid nosti semitas nubium magnas,
et perfectas scientias ?
17 Non son elleno calde le tue vestimenta, allorché l'austro soffia sopra la terra?17 Nonne vestimenta tua calida sunt,
cum perflata fuerit terra austro ?
18 Tu forse insieme con lui fabbricasti i cieli, i quali sono saldissimi, come se fosser gettati in bronzo?18 Tu forsitan cum eo fabricatus es cælos,
qui solidissimi quasi ære fusi sunt.
19 Insegna tu a noi quello, che abbiamo da dire a lui; perocché noi siamo avvolti nelle tenebre.19 Ostende nobis quid dicamus illi :
nos quippe involvimur tenebris.
20 Chi ridirà a lui quello, ch'io dico? Se un uomo ardirà di parlarne, resterà oppresso.20 Quis narrabit ei quæ loquor ?
etiam si locutus fuerit homo, devorabitur.
21 Ma adesso gli uomini non veggon la luce; l'aria subitamente comprimesi in nuvole, ma un vento, che passa le mette in fuga.21 At nunc non vident lucem :
subito aër cogetur in nubes,
et ventus transiens fugabit eas.
22 L'oro vien da settentrione, e a Dio laude diasi con timore.22 Ab aquilone aurum venit,
et ad Deum formidolosa laudatio.
23 Noi non siam degni di raggiungerlo, egli è grande in sua possanza, ne' suoi giudizj, e nella giustizia, ed è ineffabile.23 Digne eum invenire non possumus :
magnus fortitudine, et judicio, et justitia :
et enarrari non potest.
24 Per questo gli uomini lo temeranno, e nissuno di quelli, che si credono saggi ardirà di contemplarlo.24 Ideo timebunt eum viri,
et non audebunt contemplari omnes qui sibi videntur esse sapientes.