Scrutatio

Domenica, 12 maggio 2024 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

Giobbe 41


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DIODATIBIBBIA CEI 2008
1 Trarrai tu fuori il leviatan con l’amo, O con una fune che tu gli avrai calata sotto alla lingua?1 Ecco, davanti a lui ogni sicurezza viene meno,
al solo vederlo si resta abbattuti.
2 Gli metterai tu un uncino al muso? Gli forerai tu le mascelle con una spina?2 Nessuno è tanto audace da poterlo sfidare:
chi mai può resistergli?
3 Userà egli molti preghi teco? Ti parlerà egli con lusinghe?3 Chi mai lo ha assalito e ne è uscito illeso?
Nessuno sotto ogni cielo.
4 Patteggerà egli teco, Che tu lo prenda per servo in perpetuo?4 Non passerò sotto silenzio la forza delle sue membra,
né la sua potenza né la sua imponente struttura.
5 Scherzerai tu con lui, come con un uccello? E lo legherai tu con un filo, per darlo alle tue fanciulle?5 Chi mai ha aperto il suo manto di pelle
e nella sua doppia corazza chi è penetrato?
6 I compagni ne faranno essi un convito? Lo spartiranno essi fra i mercatanti?6 Chi mai ha aperto i battenti della sua bocca,
attorno ai suoi denti terrificanti?
7 Gli empirai tu la pelle di roncigli, E la testa di raffi da pescare?7 Il suo dorso è formato da file di squame,
saldate con tenace suggello:
8 Pongli pur la mano addosso, Tu non ricorderai mai più la guerra.8 l’una è così unita con l’altra
che l’aria fra di esse non passa;
9 Ecco, la speranza di pigliarlo è fallace; Anzi l’uomo non sarà egli atterrato, solo a vederlo?9 ciascuna aderisce a quella vicina,
sono compatte e non possono staccarsi.
10 Non vi è alcuno così feroce, che ardisca risvegliarlo; E chi potrà presentarsi davanti a me?10 Il suo starnuto irradia luce,
i suoi occhi sono come le palpebre dell’aurora.
11 Chi mi ha prevenuto in darmi cosa alcuna? ed io gliela renderò; Quello che è sotto tutti i cieli è mio.11 Dalla sua bocca erompono vampate,
sprizzano scintille di fuoco.
12 Io non tacerò le membra di quello, Nè ciò ch’è delle sue forze, nè la grazia della sua disposizione.12 Dalle sue narici esce fumo
come da caldaia infuocata e bollente.
13 Chi scoprirà il disopra della sua coverta? Chi verrà a lui con le sue doppie redini?13 Il suo fiato incendia carboni
e dalla bocca gli escono fiamme.
14 Chi aprirà gli usci del suo muso? Lo spavento è d’intorno a’ suoi denti.14 Nel suo collo risiede la forza
e innanzi a lui corre il terrore.
15 I suoi forti scudi sono una cosa superba; Son serrati strettamente come con un suggello.15 Compatta è la massa della sua carne,
ben salda su di lui e non si muove.
16 L’uno si attiene all’altro, Talchè il vento non può entrar per entro.16 Il suo cuore è duro come pietra,
duro come la macina inferiore.
17 Sono attaccati gli uni agli altri, ed accoppiati insieme, E non possono spiccarsi l’uno dall’altro.17 Quando si alza si spaventano gli dèi
e per il terrore restano smarriti.
18 I suoi starnuti fanno sfavillar della luce, E i suoi occhi son simili alle palpebre dell’alba.18 La spada che lo affronta non penetra,
né lancia né freccia né dardo.
19 Della sua gola escono fiaccole, Scintille di fuoco ne sprizzano.19 Il ferro per lui è come paglia,
il bronzo come legno tarlato.
20 Delle sue nari esce un fumo, Come d’una pignatta bollente, o d’una caldaia.20 Non lo mette in fuga la freccia,
per lui le pietre della fionda sono come stoppia.
21 L’alito suo accende i carboni, E fiamma esce della sua bocca.21 Come stoppia è la mazza per lui
e si fa beffe del sibilo del giavellotto.
22 La possa alberga nel suo collo, E la doglia tresca davanti a lui.22 La sua pancia è fatta di cocci aguzzi
e striscia sul fango come trebbia.
23 Le polpe della sua carne son compresse; Egli ha la carne addosso soda, e non tremola punto.23 Fa ribollire come pentola il fondo marino,
fa gorgogliare il mare come un vaso caldo di unguenti.
24 Il cuor suo è sodo come una pietra, E massiccio come un pezzo della macina disotto.24 Dietro di sé produce una scia lucente
e l’abisso appare canuto.
25 I più forti e valenti hanno paura di lui, quando egli si alza; E si purgano de’ lor peccati, per lo gran fracasso.25 Nessuno sulla terra è pari a lui,
creato per non aver paura.
26 Nè la spada di chi l’aggiungerà potrà durare, Nè l’asta, nè lo spuntone, nè la corazza:26 Egli domina tutto ciò che superbo s’innalza,
è sovrano su tutte le bestie feroci».
27 Egli reputa il ferro per paglia, E il rame per legno intarlato.
28 La saetta non lo farà fuggire; Le pietre della frombola si mutano inverso lui in istoppia.
29 Gli ordigni son da lui riputati stoppia; Ed egli si beffa del vibrare dello spuntone.
30 Egli ha sotto di sè de’ testi pungenti; Egli striscia come una trebbia di ferro in sul pantano.
31 Egli fa bollire il profondo mare come una caldaia; Egli rende il mare simile a una composizione d’unguentaro.
32 Egli fa rilucere dietro a sè un sentiero, E l’abisso pare canuto.
33 Non vi è alcuno animale in su la terra che gli possa essere assomigliato, Che sia stato fatto per esser senza paura.
34 Egli riguarda ogni cosa eccelsa, Ed è re sopra tutte le più fiere belve