Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Actus Apostolorum 27


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VULGATABIBBIA
1 Ut autem judicatum est navigare eum in Italiam, et tradi Paulum cum reliquis custodiis centurioni nomine Julio cohortis Augustæ,1 Quando fu deciso che ci imbarcassimo per l'Italia, consegnarono Paolo, insieme ad alcuni altri prigionieri, a un centurione di nome Giulio della coorte Augusta.
2 ascendentes navem Adrumetinam, incipientes navigare circa Asiæ loca, sustulimus, perseverante nobiscum Aristarcho Macedone Thessalonicensi.2 Salimmo su una nave di Adramitto, che stava per partire verso i porti della provincia d'Asia e salpammo, avendo con noi Aristarco, un Macèdone di Tessalonica.
3 Sequenti autem die devenimus Sidonem. Humane autem tractans Julius Paulum, permisit ad amicos ire, et curam sui agere.3 Il giorno dopo facemmo scalo a Sidone e Giulio, con gesto cortese verso Paolo, gli permise di recarsi dagli amici e di riceverne le cure.
4 Et inde cum sustulissemus, subnavigavimus Cyprum, propterea quod essent venti contrarii.4 Salpati di là, navigammo al riparo di Cipro a motivo dei venti contrari
5 Et pelagus Ciliciæ et Pamphyliæ navigantes, venimus Lystram, quæ est Lyciæ :5 e, attraversato il mare della Cilicia e della Panfilia, giungemmo a Mira di Licia.
6 et ibi inveniens centurio navem Alexandrinam navigantem in Italiam, transposuit nos in eam.6 Qui il centurione trovò una nave di Alessandria in partenza per l'Italia e ci fece salire a bordo.
7 Et cum multis diebus tarde navigaremus, et vix devenissemus contra Gnidum, prohibente nos vento, adnavigavimus Cretæ juxta Salmonem :7 Navigammo lentamente parecchi giorni, giungendo a fatica all'altezza di Cnido. Poi, siccome il vento non ci permetteva di approdare, prendemmo a navigare al riparo di Creta, dalle parti di Salmóne,
8 et vix juxta navigantes, venimus in locum quemdam qui vocatur Boniportus, cui juxta erat civitas Thalassa.8 e costeggiandola a fatica giungemmo in una località chiamata Buoni Porti, vicino alla quale era la città di Lasèa.

9 Multo autem tempore peracto, et cum jam non esset tuta navigatio eo quod et jejunium jam præteriisset, consolabatur eos Paulus,9 Essendo trascorso molto tempo ed essendo ormai pericolosa la navigazione poiché era già passata la festa dell'Espiazione, Paolo li ammoniva dicendo:
10 dicens eis : Viri, video quoniam cum injuria et multo damno non solum oneris, et navis, sed etiam animarum nostrarum incipit esse navigatio.10 "Vedo, o uomini, che la navigazione comincia a essere di gran rischio e di molto danno non solo per il carico e per la nave, ma anche per le nostre vite".
11 Centurio autem gubernatori et nauclero magis credebat, quam his quæ a Paulo dicebantur.11 Il centurione però dava più ascolto al pilota e al capitano della nave che alle parole di Paolo.
12 Et cum aptus portus non esset ad hiemandum, plurimi statuerunt consilium navigare inde, si quomodo possent, devenientes Phœnicen hiemare, portum Cretæ respicientem ad Africum et ad Corum.12 E poiché quel porto era poco adatto a trascorrervi l'inverno, i più furono del parere di salpare di là nella speranza di andare a svernare a Fenice, un porto di Creta esposto a libeccio e a maestrale.
13 Aspirante autem austro, æstimantes propositum se tenere, cum sustulissent de Asson, legebant Cretam.
13 Appena cominciò a soffiare un leggero scirocco, convinti di potere ormai realizzare il progetto, levarono le ancore e costeggiavano da vicino Creta.
14 Non post multum autem misit se contra ipsam ventus typhonicus, qui vocatur Euroaquilo.14 Ma dopo non molto tempo si scatenò contro l'isola un vento d'uragano, detto allora "Euroaquilone".
15 Cumque arrepta esset navis, et non posset conari in ventum, data nave flatibus, ferebamur.15 La nave fu travolta nel turbine e, non potendo più resistere al vento, abbandonati in sua balìa, andavamo alla deriva.
16 In insulam autem quamdam decurrentes, quæ vocatur Cauda, potuimus vix obtinere scapham.16 Mentre passavamo sotto un isolotto chiamato Càudas, a fatica riuscimmo a padroneggiare la scialuppa;
17 Qua sublata, adjutoriis utebantur, accingentes navem, timentes ne in Syrtim inciderent, summisso vase sic ferebantur.17 la tirarono a bordo e adoperarono gli attrezzi per fasciare di gòmene la nave. Quindi, per timore di finire incagliati nelle Sirti, calarono il galleggiante e si andava così alla deriva.
18 Valida autem nobis tempestate jactatis, sequenti die jactum fecerunt :18 Sbattuti violentemente dalla tempesta, il giorno seguente cominciarono a gettare a mare il carico;
19 et tertia die suis manibus armamenta navis projecerunt.19 il terzo giorno con le proprie mani buttarono via l'attrezzatura della nave.
20 Neque autem sole, neque sideribus apparentibus per plures dies, et tempestate non exigua imminente, jam ablata erat spes omnis salutis nostræ.20 Da vari giorni non comparivano più né sole, né stelle e la violenta tempesta continuava a infuriare, per cui ogni speranza di salvarci sembrava ormai perduta.
21 Et cum multa jejunatio fuisset, tunc stans Paulus in medio eorum, dixit : Oportebat quidem, o viri, audito me, non tollere a Creta, lucrique facere injuriam hanc et jacturam.21 Da molto tempo non si mangiava, quando Paolo, alzatosi in mezzo a loro, disse: "Sarebbe stato bene, o uomini, dar retta a me e non salpare da Creta; avreste evitato questo pericolo e questo danno.
22 Et nunc suadeo vobis bono animo esse : amissio enim nullius animæ erit ex vobis, præterquam navis.22 Tuttavia ora vi esorto a non perdervi di coraggio, perché non ci sarà alcuna perdita di vite in mezzo a voi, ma solo della nave.
23 Astitit enim mihi hac nocte angelus Dei, cujus sum ego, et cui deservio,23 Mi è apparso infatti questa notte un angelo del Dio al quale appartengo e che servo,
24 dicens : Ne timeas, Paule : Cæsari te oportet assistere : et ecce donavit tibi Deus omnes qui navigant tecum.24 dicendomi: Non temere, Paolo; tu devi comparire davanti a Cesare ed ecco, Dio ti ha fatto grazia di tutti i tuoi compagni di navigazione.
25 Propter quod bono animo estote, viri : credo enim Deo quia sic erit, quemadmodum dictum est mihi.25 Perciò non perdetevi di coraggio, uomini; ho fiducia in Dio che avverrà come mi è stato annunziato.
26 In insulam autem quamdam oportet nos devenire.26 Ma è inevitabile che andiamo a finire su qualche isola".
27 Sed posteaquam quartadecima nox supervenit, navigantibus nobis in Adria circa mediam noctem, suspicabantur nautæ apparere sibi aliquam regionem.27 Come giunse la quattordicesima notte da quando andavamo alla deriva nell'Adriatico, verso mezzanotte i marinai ebbero l'impressione che una qualche terra si avvicinava.
28 Qui et summittentes bolidem, invenerunt passus viginti : et pusillum inde separati, invenerunt passus quindecim.28 Gettato lo scandaglio, trovarono venti braccia; dopo un breve intervallo, scandagliando di nuovo, trovarono quindici braccia.
29 Timentes autem ne in aspera loca incideremus, de puppi mittentes anchoras quatuor, optabant diem fieri.29 Nel timore di finire contro gli scogli, gettarono da poppa quattro ancore, aspettando con ansia che spuntasse il giorno.
30 Nautis vero quærentibus fugere de navi, cum misissent scapham in mare, sub obtentu quasi inciperent a prora anchoras extendere,30 Ma poiché i marinai cercavano di fuggire dalla nave e già stavano calando la scialuppa in mare, col pretesto di gettare le ancore da prora, Paolo disse al centurione e ai soldati:
31 dixit Paulus centurioni et militibus : Nisi hi in navi manserint, vos salvi fieri non potestis.31 "Se costoro non rimangono sulla nave, voi non potrete mettervi in salvo".
32 Tunc absciderunt milites funes scaphæ, et passi sunt eam excidere.32 Allora i soldati recisero le gòmene della scialuppa e la lasciarono cadere in mare.
33 Et cum lux inciperet fieri, rogabat Paulus omnes sumere cibum, dicens : Quartadecima die hodie exspectantes jejuni permanetis, nihil accipientes.33 Finché non spuntò il giorno, Paolo esortava tutti a prendere cibo: "Oggi è il quattordicesimo giorno che passate digiuni nell'attesa, senza prender nulla.
34 Propter quod rogo vos accipere cibum pro salute vestra : quia nullius vestrum capillus de capite peribit.34 Per questo vi esorto a prender cibo; è necessario per la vostra salvezza. Neanche un capello del vostro capo andrà perduto".
35 Et cum hæc dixisset, sumens panem, gratias egit Deo in conspectu omnium : et cum fregisset, cœpit manducare.35 Ciò detto, prese il pane, rese grazie a Dio davanti a tutti, lo spezzò e cominciò a mangiare.
36 Animæquiores autem facti omnes, et ipsi sumpserunt cibum.36 Tutti si sentirono rianimati, e anch'essi presero cibo.
37 Eramus vero universæ animæ in navi ducentæ septuaginta sex.37 Eravamo complessivamente sulla nave duecentosettantasei persone.
38 Et satiati cibo alleviabant navem, jactantes triticum in mare.38 Quando si furono rifocillati, alleggerirono la nave, gettando il frumento in mare.
39 Cum autem dies factus esset, terram non agnoscebant : sinum vero quemdam considerabant habentem littus, in quem cogitabant si possent ejicere navem.39 Fattosi giorno non riuscivano a riconoscere quella terra, ma notarono un'insenatura con spiaggia e decisero, se possibile, di spingere la nave verso di essa.
40 Et cum anchoras sustulissent, committebant se mari, simul laxantes juncturas gubernaculorum : et levato artemone secundum auræ flatum, tendebant ad littus.40 Levarono le ancore e le lasciarono andare in mare; al tempo stesso allentarono i legami dei timoni e spiegata al vento la vela maestra, mossero verso la spiaggia.
41 Et cum incidissemus in locum dithalassum, impegerunt navem : et prora quidem fixa manebat immobilis, puppis vero solvebatur a vi maris.41 Ma incapparono in una secca e la nave vi si incagliò; mentre la prua arenata rimaneva immobile, la poppa minacciava di sfasciarsi sotto la violenza delle onde.
42 Militum autem consilium fuit ut custodias occiderent, ne quis cum enatasset, effugeret.42 I soldati pensarono allora di uccidere i prigionieri, perché nessuno sfuggisse gettandosi a nuoto,
43 Centurio autem volens servare Paulum, prohibuit fieri : jussitque eos qui possent natare, emittere se primos, et evadere, et ad terram exire :43 ma il centurione, volendo salvare Paolo, impedì loro di attuare questo progetto; diede ordine che si gettassero per primi quelli che sapevano nuotare e raggiunsero la terra;
44 et ceteros, alios in tabulis ferebant, quosdam super ea quæ de navi erant. Et sic factum est, ut omnes animæ evaderent ad terram.44 poi gli altri, chi su tavole, chi su altri rottami della nave. E così tutti poterono mettersi in salvo a terra.