Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Actus Apostolorum 26


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VULGATABIBBIA CEI 2008
1 Agrippa vero ad Paulum ait : Permittitur tibi loqui pro temetipso. Tunc Paulus extenta manu cœpit rationem reddere :1 Agrippa disse a Paolo: «Ti è concesso di parlare a tua difesa». Allora Paolo, fatto cenno con la mano, si difese così:
2 De omnibus quibus accusor a Judæis, rex Agrippa, æstimo me beatum apud te cum sim defensurus me hodie,2 «Mi considero fortunato, o re Agrippa, di potermi difendere oggi da tutto ciò di cui vengo accusato dai Giudei, davanti a te,
3 maxime te sciente omnia, et quæ apud Judæos sunt consuetudines et quæstiones : propter quod obsecro patienter me audias.3 che conosci a perfezione tutte le usanze e le questioni riguardanti i Giudei. Perciò ti prego di ascoltarmi con pazienza.
4 Et quidem vitam meam a juventute, quæ ab initio fuit in gente mea in Jerosolymis, noverunt omnes Judæi :4 La mia vita, fin dalla giovinezza, vissuta sempre tra i miei connazionali e a Gerusalemme, la conoscono tutti i Giudei;
5 præscientes me ab initio (si velint testimonium perhibere) quoniam secundum certissimam sectam nostræ religionis vixi pharisæus.5 essi sanno pure da tempo, se vogliono darne testimonianza, che, come fariseo, sono vissuto secondo la setta più rigida della nostra religione.
6 Et nunc, in spe quæ ad patres nostros repromissionis facta est a Deo, sto judicio subjectus :6 E ora sto qui sotto processo a motivo della speranza nella promessa fatta da Dio ai nostri padri,
7 in quam duodecim tribus nostræ nocte ac die deservientes, sperant devenire. De qua spe accusor a Judæis, rex.7 e che le nostre dodici tribù sperano di vedere compiuta, servendo Dio notte e giorno con perseveranza. A motivo di questa speranza, o re, sono ora accusato dai Giudei!
8 Quid incredibile judicatur apud vos, si Deus mortuos suscitat ?8 Perché fra voi è considerato incredibile che Dio risusciti i morti?
9 Et ego quidem existimaveram me adversus nomen Jesu Nazareni debere multa contraria agere,9 Eppure anche io ritenni mio dovere compiere molte cose ostili contro il nome di Gesù il Nazareno.
10 quod et feci Jerosolymis, et multos sanctorum ego in carceribus inclusi, a principibus sacerdotum potestate accepta : et cum occiderentur, detuli sententiam.10 Così ho fatto a Gerusalemme: molti dei fedeli li rinchiusi in prigione con il potere avuto dai capi dei sacerdoti e, quando venivano messi a morte, anche io ho dato il mio voto.
11 Et per omnes synagogas frequenter puniens eos, compellebam blasphemare : et amplius insaniens in eos, persequebar usque in exteras civitates.11 In tutte le sinagoghe cercavo spesso di costringerli con le torture a bestemmiare e, nel colmo del mio furore contro di loro, davo loro la caccia perfino nelle città straniere.
12 In quibus dum irem Damascum cum potestate et permissu principum sacerdotum,12 In tali circostanze, mentre stavo andando a Damasco con il potere e l’autorizzazione dei capi dei sacerdoti,
13 die media in via vidi, rex, de cælo supra splendorem solis circumfulsisse me lumen, et eos qui mecum simul erant.13 verso mezzogiorno vidi sulla strada, o re, una luce dal cielo, più splendente del sole, che avvolse me e i miei compagni di viaggio.
14 Omnesque nos cum decidissemus in terram, audivi vocem loquentem mihi hebraica lingua : Saule, Saule, quid me persequeris ? durum est tibi contra stimulum calcitrare.14 Tutti cademmo a terra e io udii una voce che mi diceva in lingua ebraica: “Saulo, Saulo, perché mi perséguiti? È duro per te rivoltarti contro il pungolo”.
15 Ego autem dixi : Quis es, domine ? Dominus autem dixit : Ego sum Jesus, quem tu persequeris.15 E io dissi: “Chi sei, o Signore?”. E il Signore rispose: “Io sono Gesù, che tu perséguiti.
16 Sed exsurge, et sta super pedes tuos : ad hoc enim apparui tibi, ut constituam te ministrum, et testem eorum quæ vidisti, et eorum quibus apparebo tibi,16 Ma ora àlzati e sta’ in piedi; io ti sono apparso infatti per costituirti ministro e testimone di quelle cose che hai visto di me e di quelle per cui ti apparirò.
17 eripiens te de populo et gentibus, in quas nunc ego mitto te,17 Ti libererò dal popolo e dalle nazioni, a cui ti mando
18 aperire oculos eorum, ut convertantur a tenebris ad lucem, et de potestate Satanæ ad Deum, ut accipiant remissionem peccatorum, et sortem inter sanctos, per fidem quæ est in me.18 per aprire i loro occhi, perché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ottengano il perdono dei peccati e l’eredità, in mezzo a coloro che sono stati santificati per la fede in me”.
19 Unde, rex Agrippa, non fui incredulus cælesti visioni :19 Perciò, o re Agrippa, io non ho disobbedito alla visione celeste,
20 sed his qui sunt Damasci primum, et Jerosolymis, et in omnem regionem Judææ, et gentibus, annuntiabam, ut pœnitentiam agerent, et converterentur ad Deum, digna pœnitentiæ opera facientes.20 ma, prima a quelli di Damasco, poi a quelli di Gerusalemme e in tutta la regione della Giudea e infine ai pagani, predicavo di pentirsi e di convertirsi a Dio, comportandosi in maniera degna della conversione.
21 Hac ex causa me Judæi, cum essem in templo, comprehensum tentabant interficere.21 Per queste cose i Giudei, mentre ero nel tempio, mi presero e tentavano di uccidermi.
22 Auxilio autem adjutus Dei usque in hodiernum diem, sto, testificans minori atque majori, nihil extra dicens quam ea quæ prophetæ locuti sunt futura esse, et Moyses,22 Ma, con l’aiuto di Dio, fino a questo giorno, sto qui a testimoniare agli umili e ai grandi, null’altro affermando se non quello che i Profeti e Mosè dichiararono che doveva accadere,
23 si passibilis Christus, si primus ex resurrectione mortuorum, lumen annuntiaturus est populo et gentibus.23 che cioè il Cristo avrebbe dovuto soffrire e che, primo tra i risorti da morte, avrebbe annunciato la luce al popolo e alle genti».
24 Hæc loquente eo, et rationem reddente, Festus magna voce dixit : Insanis, Paule : multæ te litteræ ad insaniam convertunt.24 Mentre egli parlava così in sua difesa, Festo a gran voce disse: «Sei pazzo, Paolo; la troppa scienza ti ha dato al cervello!».
25 Et Paulus : Non insanio, inquit, optime Feste, sed veritatis et sobrietatis verba loquor.25 E Paolo: «Non sono pazzo – disse – eccellentissimo Festo, ma sto dicendo parole vere e sagge.
26 Scit enim de his rex, ad quem et constanter loquor : latere enim eum nihil horum arbitror. Neque enim in angulo quidquam horum gestum est.26 Il re è al corrente di queste cose e davanti a lui parlo con franchezza. Penso infatti che niente di questo gli sia sconosciuto, perché non sono fatti accaduti in segreto.
27 Credis, rex Agrippa, prophetis ? Scio quia credis.27 Credi, o re Agrippa, ai profeti? Io so che tu credi».
28 Agrippa autem ad Paulum : In modico suades me christianum fieri.28 E Agrippa rispose a Paolo: «Ancora un poco e mi convinci a farmi cristiano!».
29 Et Paulus : Opto apud Deum, et in modico et in magno, non tantum te, sed etiam omnes qui audiunt hodie fieri tales, qualis et ego sum, exceptis vinculis his.29 E Paolo replicò: «Per poco o per molto, io vorrei supplicare Dio che, non soltanto tu, ma tutti quelli che oggi mi ascoltano, diventino come sono anche io, eccetto queste catene!».
30 Et exsurrexit rex, et præses, et Bernice, et qui assidebant eis.30 Allora il re si alzò e con lui il governatore, Berenice e quelli che avevano preso parte alla seduta.
31 Et cum secessissent, loquebantur ad invicem, dicentes : Quia nihil morte aut vinculis dignum quid fecit homo iste.31 Andandosene, conversavano tra loro e dicevano: «Quest’uomo non ha fatto nulla che meriti la morte o le catene».
32 Agrippa autem Festo dixit : Dimitti poterat homo hic, si non appellasset Cæsarem.32 E Agrippa disse a Festo: «Quest’uomo poteva essere rimesso in libertà, se non si fosse appellato a Cesare».