Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Secondus Machabaeorum 3


font
VULGATABIBBIA TINTORI
1 Igitur cum sancta civitas habitaretur in omni pace, leges etiam adhuc optime custodirentur, propter Oniæ pontificis pietatem, et animos odio habentes mala,1 Nel tempo in cui la santa città godeva completa pace e le leggi erano pure osservate esattamente, per la pietà del pontefice Onia e, per l'odio ch'egli portava all'iniquità,
2 fiebat ut et ipsi reges et principes locum summo honore dignum ducerent, et templum maximis muneribus illustrarent :2 avveniva che gli stessi re e i principi onorassero il luogo santo e ornassero il tempio di magnifici doni,
3 ita ut Seleucus Asiæ rex de redditibus suis præstaret omnes sumptus ad ministerium sacrificiorum pertinentes.3 tanto che lo stesso Seleuco, re d'Asia, somministrava del suo tutte le spese necessarie al servizio dei sacrifizi.
4 Simon autem de tribu Benjamin, præpositus templi constitutus, contendebat, obsistente sibi principe sacerdotum, iniquum aliquid in civitate moliri.4 Ma un certo Simone, della tribù di Beniamino, creato sopraintendente del tempio, faceva ogni sforzo, per macchinare qualche cosa di empio in città, non ostante l'opposizione del sommo sacerdote.
5 Sed cum vincere Oniam non posset, venit ad Apollonium Tharsææ filium, qui eo tempore erat dux Cœlesyriæ et Phœnicis :5 Non potendo averla vinta contro Onia, andò a trovare Apollonio figlio di Tarsea, che allora governava la Celesiria e la Fenicia,
6 et nuntiavit ei pecuniis innumerabilibus plenum esse ærarium Jerosolymis, et communes copias immensas esse, quæ non pertinent ad rationem sacrificiorum : esse autem possibile sub potestate regis cadere universa.6 e gli disse che Ovario di Gerusalemme era pieno d'innumerevoli ricchezze, e il tesoro pubblico, il quale nulla aveva a che fare coi sacrifizi, era immenso, e che era possibile far passar tutto nelle mani del re.
7 Cumque retulisset ad regem Apollonius de pecuniis quæ delatæ erant, illæ accitum Heliodorum, qui erat super negotia ejus, misit, cum mandatis ut prædictam pecuniam transportaret.7 Avendo Apollonio avvisato il m riguardo alle ricchezze delle quali aveva sentito parlare, il richiamato Eliodoro, suo amministratore, lo spedì coll'ordine di portar via tutto quel danaro.
8 Statimque Heliodorus iter est agressus, specie quidem quasi per Cœlesyriam et Phœnicen civitates esset peragraturus, re vera autem regis propositum perfecturus.8 Eliodoro si mise subito in viaggio, col pretesto di visitare la Celesiria e la Fenicia, ma in realtà per eseguire l'ordine del re.
9 Sed cum venisset Jerosolymam, et benigne a summo sacerdote in civitate esset exceptus, narravit de dato indicio pecuniarum, et cujus rei gratia adesset, aperuit : interrogabat autem si vere hæc ita essent.9 Giunto a Gerusalemme, e accolto con ogni cortesia in città dal pontefice Onia, gli raccontò delle notizie avute riguardo alle ricchezze, e gli manifestò lo scopo della sua venuta, domandando se le cose stessero in quella maniera.
10 Tunc summus sacerdos ostendit deposita esse hæc, et victualia viduarum et pupillorum :10 Allora il sommo sacerdote gli dimostrò che tali cose eran depositi pel sostentamento delle vedove e degli orfani;
11 quædam vero esse Hircani Tobiæ viri valde eminentis, in his quæ detulerat impius Simon : universa autem argenti talenta esse quadringenta, et auri ducenta :11 e che le cose di cui aveva parlato l'empio Simene, in parte erano d'Ircano di Tobia, uomo di gran condizione, e che in tutto v'erano quattrocento talenti d'argento e duecento talenti d'oro;
12 decipi vero eos qui credidissent loco et templo quod per universum mundum honoratur pro sui veneratione et sanctitate, omnino impossibile esse.12 e che poi dovessero essere defraudati quelli i quali avevano affidato il suo a quel luogo, a quel tempio onorato come santo e venerato da tutta la terra, non era da permettersi in verun modo.
13 At ille pro his quæ habebat in mandatis a rege, dicebat omni genere regi ea esse deferenda.13 L'altro, adducendo gli ordini del re, sosteneva che tutto in ogni modo doveva esser portato al re.
14 Constituta autem die, intrabat de his Heliodorus ordinaturus. Non modica vero per universam civitatem erat trepidatio.14 Fissato il giorno, Eliodoro entrò nel tempio per sbrigare l'affare, e non poca era la trepidazione per tutta la città.
15 Sacerdotes autem ante altare cum stolis sacerdotalibus jactaverunt se, et invocabant de cælo eum qui de depositis legem posuit, ut his qui deposuerant ea salva custodiret.15 I sacerdoti stavan prostrati per terra colle loro vesti sacerdotali davanti all'altare, e invocavano dal cielo Colui che aveva fatta la legge sui depositi, affinchè li conservasse intatti a chi li aveva depositati.
16 Jam vero qui videbat summi sacerdotis vultum, mente vulnerabatur : facies enim et color immutatus declarabat internum animi dolorem :16 Chi poi avesse osservato il volto del sommo sacerdote, si sentiva passar il cuore, perchè la faccia e il cambiamento di colore mostravano l'interno dolore dell'animo:
17 circumfusa enim erat mœstitia quædam viro, et horror corporis, per quem manifestus aspicientibus dolor cordis ejus efficiebatur.17 la mestizia di cui era ravvolto, lo spavento che traspariva dal corpo manifestavano, a chi l'avesse veduto, il dolore del suo cuore.
18 Alii etiam gregatim de domibus confluebant, publica supplicatione obsecrantes, pro eo quod in contemptum locus esset venturus.18 Alcuni si precipitarono a frotte dalle loro case a scongiurare con pubbliche preghiere che quel luogo non fosse esposto al disprezzo.
19 Accinctæque mulieres ciliciis pectus, per plateas confluebant : sed et virgines quæ conclusæ erant, procurrebant ad Oniam, aliæ autem ad muros, quædam vero per fenestras aspiciebant :19 Le donne, coi cilizi sul petto, si affollavano sulle piazze; anche le vergini, che stavano rinchiuse, correvano chi verso Onia, chi verso le mura, e chi stava a guardar dalla finestra;
20 universæ autem protendentes manus in cælum, deprecabantur :20 e tutte, alzando al cielo le mani, pregavano.
21 erat enim misera commistæ multitudinis, et magni sacerdotis in agone constituti exspectatio.21 Faceva compassione quella folla confusa, e l'attesa angosciosa del sommo sacerdote.
22 Et hi quidem invocabant omnipotentem Deum, ut credita sibi his qui crediderant, cum omni integritate conservarentur.22 Mentre questi supplicavano l'onnipotente Dio, a far conservare intatto, per quelli che avevan fatti i depositi, quello che era loro stato affidato,
23 Heliodorus autem, quod decreverat, perficiebat eodem loco ipse cum satellitibus circa ærarium præsens.23 Eliodoro eseguiva i suoi disegni, ed era già coi suoi satelliti presso l'erario.
24 Sed spiritus omnipotentis Dei magnam fecit suæ ostensionis evidentiam, ita ut omnes qui ausi fuerant parere ei, ruentes Dei virtute, in dissolutionem et formidinem converterentur.24 Ma lo Spirito di Dio Onnipotente si manifestò grandemente, e con tanta evidenza che tutti quelli i quali ebbero l'audacia d'obbedire a Eliodoro, rovesciati per terra dalla virtù divina, ri­masero privi di forze e pieni di spavento.
25 Apparuit enim illis quidam equus terribilem habens sessorem, optimis operimentis adornatus : isque cum impetu Heliodoro priores calces elisit : qui autem ei sedebat, videbatur arma habere aurea.25 Apparve loro un cavallo montato da terribile cavaliere; il cavallo, che era riccamente bardato, coi piedi anteriori diede furiosissimi calci a Eliodoro; il cavaliere che lo montava pareva che avesse armi d'oro.
26 Alii etiam apparuerunt duo juvenes virtute decori, optimi gloria, speciosique amictu : qui circumsteterunt eum, et ex utraque parte flagellabant, sine intermissione multis plagis verberantes.26 Di più comparvero due giovani forti e belli e maestosi e magnificamente vestiti: questi, postisi un di qua e un di là da Eliodoro, lo flagellavano senza posa con molte nerbate.
27 Subito autem Heliodorus concidit in terram, eumque multa caligine circumfusum rapuerunt, atque in sella gestatoria positum ejecerunt.27 Eliodoro cadde subito per terra ravvolto in densa caligine, e fu preso, messo in una lettiga e portato fuori.
28 Et is, qui cum multis cursoribus et satellitibus prædictum ingressus est ærarium, portabatur nullo sibi auxilium ferente, manifesta Dei cognita virtute :28 Così colui che era entrato con tanti satelliti nel detto tesoro, era portato via, senza che nessuno lo potesse aiutare, vedendovi tutti chiaramente la mano di Dio.
29 et ille quidem per divinam virtutem jacebat mutus, atque omni spe et salute privatus.29 Così egli sotto la potenza divina giaceva muto, senza alcuna speranza di salvezza,
30 Hi autem Dominum benedicebant, quia magnificabat locum suum : et templum, quod paulo ante timore ac tumultu erat plenum, apparente omnipotente Domino, gaudio et lætitia impletum est.30 di altri invece benedicevano il Signore, perchè aveva glorificato la sua casa; e il tempio che avanti era pieno di terrore e di tumulto, all'apparir del Signore Onnipotente fu ripieno di gaudio e di letizia.
31 Tunc vero ex amicis Heliodori quidam rogabant confestim Oniam, ut invocaret Altissimum ut vitam donaret ei qui in supremo spiritu erat constitutus.31 Allora degli amici d'Eliodoro si misero subito a pregare Onia d'invocare l'Altissimo, affinchè ridonasse la vita a colui che era già ridotto agli estremi.
32 Considerans autem summus sacerdos ne forte rex suspicaretur malitiam aliquam ex Judæis circa Heliodorum consummatum, obtulit pro salute viri hostiam salutarem.32 Il sommo sacerdote, considerando che forse il re avrebbe potuto sospettare che i Giudei avessero fatto qualche tradimento a Eliodoro, offerse vittime salutari per la sua guarigione.
33 Cumque summus sacerdos exoraret, iidem juvenes eisdem vestibus amicti astantes Heliodoro, dixerunt : Oniæ sacerdoti gratias age : nam propter eum Dominus tibi vitam donavit.33 Mentre il sommo sacerdote pregava, i due medesimi giovani, vestiti delle stesse vesti, si accostarono a Eliodoro, e gli dissero: « Ringrazia il sommo sacerdote Onia, perchè in grazia sua il Signore ti dona la vita.
34 Tu autem a Deo flagellatus, nuntia omnibus magnalia Dei, et potestatem. Et his dictis, non comparuerunt.34 Or tu, castigato da Dio, racconta a tutti le maraviglie di Dio e la sua potenza ». Ciò detto sparirono.
35 Heliodorus autem, hostia Deo oblata, et votis magnis promissis ei qui vivere illi concessit, et Oniæ gratias agens, recepto exercitu, repedabat ad regem.35 Eliodoro, dopo aver offerto sacrifizio a Dio e fatti voti a colui che gli aveva donata la vita, e ringraziato Onia, presa con sè la sua gente, tornò al re,
36 Testabatur autem omnibus ea quæ sub oculis suis viderat opera magni Dei.36 a raccontare a tutti le opere del grande Dio, da lui vedute coi propri occhi.
37 Cum autem rex interrogasset Heliodorum, quis esset aptus adhuc semel Jerosolymam mitti, ait :37 Avendo poi il re domandato a Eliodoro chi potesse essere capace per esser mandato un'altra volta a Gerusalemme, rispose:
38 Si quem habes hostem, aut regni tui insidiatorem, mitte illuc, et flagellatum eum recipies, si tamen evaserit : eo quod in loco sit vere Dei quædam virtus.38 « Se tu hai nel regno qualche nemico o traditore, mandalo là, chè ti tornerà flagellato, se riuscirà a scamparla, perchè senza dubbio v'è in quel luogo una forza divina;
39 Nam ipse, qui habet in cælis habitationem, visitator et adjutor est loci illius, et venientes ad malefaciendum percutit ac perdit.39 e colui che abita nei cieli veglia su quel luogo e lo protegge, e percuote e stermina chi va per farvi del male ».
40 Igitur de Heliodoro et ærarii custodia ita res se habet.40 Così andaron le cose riguardo a Eliodoro e alla conservazione del tesoro sacro.