Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Secondus Machabaeorum 15


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VULGATALA SACRA BIBBIA
1 Nicanor autem, ut comperit Judam esse in locis Samariæ, cogitavit cum omni impetu die sabbati committere bellum.1 Nicànore poi, avendo appreso che gli uomini di Giuda si trovavano nei pressi della Samaria, decise di assalirli con tutta sicurezza nel giorno del riposo.
2 Judæis vero qui illum per necessitatem sequebantur, dicentibus : Ne ita ferociter et barbare feceris, sed honorem tribue diei sanctificationis, et honora eum qui universa conspicit :2 Gli dissero, allora, i Giudei che lo seguivano per necessità: "Non li far perire in maniera così selvaggia e barbara, ma rendi piuttosto gloria a quel giorno che a preferenza degli altri è stato onorato con la santità da Colui che veglia su tutte le cose".
3 ille infelix interrogavit si est potens in cælo, qui imperavit agi diem sabbatorum.3 Ma quel tre volte scellerato domandò se vi fosse in cielo un sovrano che avesse ordinato di celebrare il giorno del sabato.
4 Et respondentibus illis : Est Dominus vivus ipse in cælo potens, qui jussit agi septimam diem :4 Gli risposero: "Vi è il Signore vivente. Egli è il sovrano del cielo, che ha ordinato di osservare il sabato".
5 at ille ait : Et ego potens sum super terram qui impero sumi arma, et negotia regis impleri. Tamen non obtinuit ut consilium perficeret.5 L'altro ribatté: "Anch'io sono un sovrano sulla terra e ordino di prendere le armi e di eseguire gli ordini del re". Tuttavia non riuscì ad eseguire il suo crudele disegno.
6 Et Nicanor quidem cum summa superbia erectus, cogitaverat commune trophæum statuere de Juda.
6 In verità Nicànore, gonfiandosi con tutta la sua arroganza, aveva deciso di erigere un pubblico trofeo con le spoglie degli uomini di Giuda.
7 Machabæus autem semper confidebat cum omni spe auxilium sibi a Deo affuturum :7 Il Maccabeo però era fermamente convinto, con ogni speranza, di ottenere soccorso dal Signore.
8 et hortabatur suos ne formidarent ad adventum nationum, sed in mente haberent adjutoria sibi facta de cælo, et nunc sperarent ab Omnipotente sibi affuturam victoriam.8 Perciò esortava i suoi a non temere l'attacco dei gentili, ma a tener presenti nella mente gli aiuti che in passato erano stati loro concessi dal cielo e a sperare anche nel presente che dall'Onnipotente sarebbe loro venuta la vittoria.
9 Et allocutus eos de lege et prophetis, admonens etiam certamina quæ fecerant prius, promptiores constituit eos :9 Confortatili con parole della legge e dei profeti, ricordò poi anche le battaglie che essi stessi avevano combattuto e li rese più audaci.
10 et ita animis eorum erectis simul ostendebat gentium fallaciam, et juramentorum prævaricationem.10 Rinfrancati così i loro animi, denunziò e insieme dimostrò la perfidia dei pagani e la loro violazione dei giuramenti.
11 Singulos autem illorum armavit, non clypei et hastæ munitione, sed sermonibus optimis et exhortationibus, exposito digno fide somnio, per quod universos lætificavit.11 Avendo in questo modo armato ciascuno di loro, non con la sicurezza degli scudi e delle lance, ma col conforto delle buone parole, narrò infine un sogno degno di fede, una specie di visione che li rallegrò tutti.
12 Erat autem hujuscemodi visus : Oniam, qui fuerat summus sacerdos, virum bonum et benignum, verecundum visu, modestum moribus, et eloquio decorum, et qui a puero in virtutibus exercitatus sit, manus protendentem orare pro omni populo Judæorum.12 La sua visione era questa. Onia, l'ex sommo sacerdote, uomo onesto e buono, modesto nell'aspetto, mite nel tratto, elegantemente spedito nel parlare e fin da fanciullo esercitato nella pratica di tutte le virtù, con le mani protese pregava per tutta la comunità dei Giudei.
13 Post hoc apparuisse et alium virum ætate et gloria mirabilem, et magni decoris habitudine circa illum.13 Poi, nello stesso modo, era apparso un uomo distinto per età e maestà, circonfuso di una gloria meravigliosa e splendidissima.
14 Respondentem vero Oniam dixisse : Hic est fratrum amator, et populi Israël : hic est qui multum orat pro populo et universa sancta civitate, Jeremias propheta Dei.14 Prendendo la parola, Onia disse: "Questi è l'amico dei suoi fratelli, che prega molto per il popolo e per la santa città: Geremia, il profeta di Dio".
15 Extendisse autem Jeremiam dextram, et dedisse Judæ gladium aureum, dicentem :15 Quindi Geremia, stendendo la destra, consegnò a Giuda una spada d'oro, dicendo nell'atto di consegnargliela:
16 Accipe sanctum gladium munus a Deo, in quo dejicies adversarios populi mei Israël.16 "Prendi questa santa spada, dono di Dio; con essa farai a pezzi gli avversari".
17 Exhortati itaque Judæ sermonibus bonis valde, de quibus extolli posset impetus, et animi juvenum confortari, statuerunt dimicare et confligere fortiter : ut virtus de negotiis judicaret, eo quod civitas sancta et templum periclitarentur.17 Incoraggiati da queste parole di Giuda, veramente belle e capaci di incitare al valore e di rendere virili gli animi dei giovani, decisero di non attardarsi nell'accampamento, ma di attaccare coraggiosamente e di risolvere l'affare gettandosi nella mischia con tutto il vigore, perché tanto la città quanto le cose sante e il tempio erano in pericolo.
18 Erat enim pro uxoribus et filiis, itemque pro fratribus et cognatis, minor sollicitudo : maximus vero et primus pro sanctitate timor erat templi.18 Infatti il timore per le mogli e per i figli, come per i fratelli e i parenti, era in essi cosa di poco conto in confronto a quello, grandissimo e primario, per il tempio consacrato.
19 Sed et eos qui in civitate erant, non minima sollicitudo habebat pro his qui congressuri erant.19 Intanto anche tra quelli rimasti in città non minore era la loro angustia, preoccupati com'erano per lo scontro in aperta campagna.
20 Et cum jam omnes sperarent judicium futurum, hostesque adessent atque exercitus esset ordinatus, bestiæ equitesque opportuno in loco compositi,20 Tutti ormai attendevano una risoluzione prossima, essendo già i nemici vicini, l'esercito schierato, le bestie disposte in posizione conveniente e la cavalleria ordinata ai lati.
21 considerans Machabæus adventum multitudinis, et apparatum varium armorum, et ferocitatem bestiarum, extendens manus in cælum, prodigia facientem Dominum invocavit, qui non secundum armorum potentiam, sed prout ipsi placet, dat dignis victoriam.21 Al vedersi davanti tale moltitudine, la varietà delle armi preparate e la ferocia delle bestie, il Maccabeo stese le mani al cielo e invocò il Signore, operatore di prodigi, ben sapendo che non per virtù delle armi, ma a coloro che ne son degni egli procura la vittoria, quando lo giudica opportuno.
22 Dixit autem invocans hoc modo : Tu Domine, qui misisti angelum tuum sub Ezechia rege Juda, et interfecisti de castris Sennacherib centum octoginta quinque millia :22 Pregando si espresse in questo modo: "Tu, o sovrano, al tempo di Ezechia re della Giudea inviasti il tuo angelo, il quale fece perire centottantacinquemila uomini.
23 et nunc, dominator cælorum, mitte angelum tuum bonum ante nos in timore et tremore magnitudinis brachii tui,23 Invia anche ora, o sovrano del mondo, un angelo buono davanti a noi per incutere timore e spavento.
24 ut metuant qui cum blasphemia veniunt adversus sanctum populum tuum. Et hic quidem ita peroravit.
24 Con la potenza del tuo braccio siano colpiti quelli che, bestemmiando, sono venuti contro il tuo santo popolo". Con queste parole terminò.
25 Nicanor autem et qui cum ipso erant, cum tubis et canticis admovebant.25 Gli uomini di Nicànore intanto avanzavano tra suoni di trombe e canti di guerra.
26 Judas vero et qui cum eo erant, invocato Deo, per orationes congressi sunt :26 Gli uomini di Giuda, invece, si gettarono nella mischia contro i nemici tra invocazioni e preghiere.
27 manu quidem pugnantes, sed Dominum cordibus orantes, prostraverunt non minus triginta quinque millia, præsentia Dei magnifice delectati.27 Combattendo con le mani, ma con i cuori pregando Dio, ne abbatterono non meno di trentacinquemila e si rallegrarono grandemente per questa manifestazione divina.
28 Cumque cessassent, et cum gaudio redirent, cognoverunt Nicanorem ruisse cum armis suis.28 Cessato il combattimento, mentre con gioia si ritiravano, riconobbero Nicànore caduto con la sua armatura.
29 Facto itaque clamore, et perturbatione excitata, patria voce omnipotentem Dominum benedicebant.29 Fu un esplodere di grida e di confusione. Dopo di che benedissero l'Onnipotente nella lingua paterna.
30 Præcepit autem Judas, qui per omnia corpore et animo mori pro civibus paratus erat, caput Nicanoris, et manum cum humero abscissam, Jerosolymam perferri.30 Colui che, corpo ed anima, era stato sempre in prima linea nella lotta per i cittadini e che aveva conservato per i suoi connazionali l'affetto dell'età giovanile, comandò allora di mozzare la testa di Nicànore, la sua destra con il braccio e di portarli a Gerusalemme.
31 Quo cum pervenisset, convocatis contribulibus et sacerdotibus ad altare, accersiit et eos qui in arce erant.31 Qui giunto, dopo aver convocato i connazionali e i sacerdoti, stando davanti all'altare, mandò a chiamare quelli dell'Acra.
32 Et ostenso capite Nicanoris, et manu nefaria quam extendens contra domum sanctam omnipotentis Dei magnifice gloriatus est.32 Quindi, mostrata loro la testa dell'impuro Nicànore e la mano che quel bestemmiatore aveva steso con arroganza contro la santa casa dell'Onnipotente,
33 Linguam etiam impii Nicanoris præcisam jussit particulatim avibus dari : manum autem dementis contra templum suspendi.33 comandò che, recisa anche la lingua, a pezzi fosse data in pasto agli uccelli e che la mercede della sua follia fosse appesa davanti al tempio.
34 Omnes igitur cæli benedixerunt Dominum, dicentes : Benedictus qui locum suum incontaminatum servavit.34 Tutti allora, rivolti al cielo, benedissero il Signore glorioso, dicendo: "Benedetto sia colui che ha conservato incontaminato il suo luogo!".
35 Suspendit autem Nicanoris caput in summa arce, ut evidens esset, et manifestum signum auxilii Dei.35 Giuda poi fece appendere all'Acra la testa di Nicànore come segno chiaro e manifesto a tutti dell'aiuto del Signore.
36 Itaque omnes communi consilio decreverunt nullo modo diem istum absque celebritate præterire :36 Infine, con comune suffragio, decretarono tutti insieme di non lasciare in nessun modo tale giorno senza un riconoscimento, ma di solennizzarlo il 13 del dodicesimo mese, che in lingua siriaca si chiama Adar, un giorno prima della festa di Mardocheo.
37 habere autem celebritatem tertiadecima die mensis Adar, quod dicitur voce syriaca, pridie Mardochæi diei.
37 Così, dunque, andarono le cose riguardo a Nicànore. E poiché da quei tempi la città rimase in possesso dei Giudei, qui stesso anch'io porrò fine al mio discorso.
38 Igitur his erga Nicanorem gestis, et ex illis temporibus ab Hebræis civitate possessa, ego quoque in his faciam finem sermonis.38 Se la composizione è riuscita bene, è ciò che anch'io volevo; ma se è di poco conto e mediocre, è tutto ciò che potevo fare.
39 Et si quidem bene, et ut historiæ competit, hoc et ipse velim : sin autem minus digne, concedendum est mihi.39 Come, infatti, il bere solo vino è nocivo, allo stesso modo che la sola acqua, mentre il vino mescolato con acqua è gradevole e procura un piacere delizioso, così è pure della preparazione di un discorso che voglia deliziare le orecchie dei lettori della composizione. Qui perciò sarà la fine.
40 Sicut enim vinum semper bibere, aut semper aquam, contrarium est ; alternis autem uti, delectabile : ita legentibus si semper exactus sit sermo, non erit gratus. Hic ergo erit consummatus.