Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Esther 13


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VULGATABIBBIA RICCIOTTI
1 Rex maximus Artaxerxes ab India usque Æthiopiam, centum viginti septem provinciarum principibus et ducibus qui ejus imperio subjecti sunt, salutem.1 - «Il re grande Artaserse [che regna] dall'India sino all'Etiopia, dei principi e governatori delle centoventisette province che sottostanno al suo impero, salute.
2 Cum plurimis gentibus imperarem, et universum orbem meæ ditioni subjugassem, volui nequaquam abuti potentiæ magnitudine, sed clementia et lenitate gubernare subjectos, ut absque ullo terrore vitam silentio transigentes, optata cunctis mortalibus pace fruerentur.2 Comandando io a molte nazioni, ed avendo sottoposto al mio impero tutta la terra, non ho mai voluto abusare della grandezza di mia potenza, ma sì governare con clemenza e benignità i miei sudditi, affinchè passando essi tranquillamente la vita senz'alcun timore, godessero di quella pace che tutti i mortali desiderano.
3 Quærente autem me a consiliariis meis quomodo posset hoc impleri, unus qui sapientia et fide ceteros præcellebat, et erat post regem secundus, Aman nomine,3 Or dimandando io a' miei consiglieri come ciò potesse ottenersi, uno di loro che tutti gli altri avanzava in sapienza e fedeltà, ed era secondo dopo il re, chiamato Aman,
4 indicavit mihi in toto orbe terrarum populum esse dispersum, qui novis uteretur legibus, et, contra omnium gentium consuetudinem faciens, regum jussa contemneret, et universarum concordiam nationum sua dissensione violaret.4 mi fece osservare esservi un popolo, disperso su tutta la terra, il quale vive secondo leggi insolite, e facendo contro le usanze di tutti i popoli, disprezza gli ordini dei re, e con la sua ribellione turba la concordia di tutte le nazioni.
5 Quod cum didicissemus, videntes unam gentem rebellem adversus omne hominum genus perversis uti legibus, nostrisque jussionibus contraire, et turbare subjectarum nobis provinciarum pacem atque concordiam,5 Ciò avendo noi saputo, vedendo che un solo popolo ribelle a tutto il genere umano segue leggi perverse, contradice ai nostri comandi, e turba la pace e la concordia delle province a noi soggette,
6 jussimus ut quoscumque Aman, qui omnibus provinciis præpositus est et secundus a rege, et quem patris loco colimus, monstraverit, cum conjugibus ac liberis deleantur ab inimicis suis, nullusque eorum misereatur, quartadecima die duodecimi mensis Adar anni præsentis :6 abbiamo dato ordine che ai quattordici del mese dodicesimo, detto Adar, dell'anno presente, tutti quelli che verranno indicati da Aman, il quale presiede a tutte le province, e viene secondo dopo il re, e che noi veneriamo come un padre, siano sterminati con le mogli e coi figli dai loro nemici, e nessuno abbia di loro pietà,
7 ut nefarii homines uno die ad inferos descendentes, reddant imperio nostro pacem, quam turbaverant. Pergensque Mardochæus, fecit omnia quæ ei mandaverat Esther.
7 così che quelli scellerati, scendendo in un sol giorno negli abissi, rendano al nostro impero la pace che avevano turbata». (Fin qui la copia della lettera. Ciò che segue, lo trovai scritto dopo quel luogo, dove si legge: «E Mardocheo andò e fece tutto ciò che Ester gli aveva ordinato». Questo però non si trova nel [testo] ebraico e non è riportato affatto da nessun traduttore.)
8 Mardochæus autem deprecatus est Dominum, memor omnium operum ejus,8 Allora Mardocheo pregò il Signore, ricordando tutte le opere di lui,
9 et dixit : Domine, Domine rex omnipotens, in ditione enim tua cuncta sunt posita, et non est qui possit tuæ resistere voluntati, si decreveris salvare Israël.9 e disse: «Signore, Signore, re onnipotente, al tuo impero tutte le cose son sottoposte, e non v'è chi possa resistere alla tua volontà se tu decreterai di salvare Israele.
10 Tu fecisti cælum et terram, et quidquid cæli ambitu continetur.10 Tu facesti il cielo e la terra, e tutto quello che nell'ambito del cielo è contenuto.
11 Dominus omnium es, nec est qui resistat majestati tuæ.11 Tu sei il Signore di tutte le cose, e non v'è chi resista alla tua maestà.
12 Cuncta nosti, et scis quia non pro superbia et contumelia, et aliqua gloriæ cupiditate, fecerim hoc, ut non adorarem Aman superbissimum12 Tu conosci tutto, tu sai che non per superbia nè per disprezzo nè per desiderio alcuno di gloria io ho fatto questo, di non adorare il superbissimo Aman;
13 (libenter enim pro salute Israël etiam vestigia pedum ejus deosculari paratus essem),13 che anzi per il bene d'Israele volentieri sarei pronto anche a baciare le orme dei piedi di lui;
14 sed timui ne honorem Dei mei transferrem ad hominem, et ne quemquam adorarem, excepto Deo meo.14 ma non volli riportare su un uomo l'onore dovuto al mio Dio, nè adorare alcuni altri all'infuori del mio Dio.
15 Et nunc, Domine rex, Deus Abraham, miserere populi tui, quia volunt nos inimici nostri perdere, et hæreditatem tuam delere.15 Ora dunque, o Signore e re, o Dio d'Abramo, abbi pietà del tuo popolo, poichè i nostri nemici vogliono perdere noi, e distruggere la tua eredità.
16 Ne despicias partem tuam, quam redemisti tibi de Ægypto.16 Non dimenticare il [popolo] che eleggesti per tua porzione, liberandola dall'Egitto.
17 Exaudi deprecationem meam, et propitius esto sorti et funiculo tuo, et converte luctum nostrum in gaudium, ut viventes laudemus nomen tuum, Domine : et ne claudas ora te canentium.17 Ascolta la mia preghiera; sii propizio [al popolo che è] tua sorte e tua porzione, e cangia il nostro lutto in gaudio, acciò scampati da morte lodiamo il tuo nome, o Signore, e tu non chiuda la bocca a quei che ti cantano».
18 Omnis quoque Israël pari mente et obsecratione clamavit ad Dominum, eo quod eis certa mors impenderet.18 Anche tutto Israele, con un solo animo ed una eguale preghiera, gridò al Signore, poichè la morte senza scampo gli sovrastava.