Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Genesis 48


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VULGATABIBBIA TINTORI
1 His ita transactis, nuntiatum est Joseph quod ægrotaret pater suus : qui, assumptis duobus filiis Manasse et Ephraim, ire perrexit.1 Dopo queste cose vennero a dire a Giuseppe che suo padre era malato; ed egli, presi con sè i due figli, Manasse ed Efraim, andò a trovarlo.
2 Dictumque est seni : Ecce filius tuus Joseph venit ad te. Qui confortatus sedit in lectulo.2 E fu detto al vecchio: « Ecco il tuo figlio Giuseppe è venuto a trovarti ». Ed egli, riprese le forze, si pose a sedere sul letto.
3 Et ingresso ad se ait : Deus omnipotens apparuit mihi in Luza, quæ est in terra Chanaan : benedixitque mihi,3 E, entrato che fu Giuseppe, gli disse: « Dio onnipotente mi apparve a Luza, nella terra di Canaan, mi benedì
4 et ait : Ego te augebo et multiplicabo, et faciam te in turbas populorum : daboque tibi terram hanc, et semini tuo post te in possessionem sempiternam.4 e mi disse: Io ti farò crescere e moltiplicare, e ti farò capo di una turba di popoli, e questa terra la darò a te e alla tua stirpe dopo di te in perpetuo dominio.
5 Duo ergo filii tui, qui nati sunt tibi in terra Ægypti antequam huc venirem ad te, mei erunt : Ephraim et Manasses, sicut Ruben et Simeon reputabuntur mihi.5 0r dunque i due figli che ti son nati nella terra d'Egitto, prima che io venissi a trovarti, saranno miei. Efraim e Manasse saranno tenuti per miei, come Ruben e Simeone.
6 Reliquos autem quos genueris post eos, tui erunt, et nomine fratrum suorum vocabuntur in possessionibus suis.6 Ma gli altri che avrai dopo di questi saranno tuoi, e saran chiamati col nome dei loro fratelli in ciò che riguarda la loro eredità.
7 Mihi enim, quando veniebam de Mesopotamia, mortua est Rachel in terra Chanaan in ipso itinere, eratque vernum tempus : et ingrediebar Ephratam, et sepelivi eam juxta viam Ephratæ, quæ alio nomine appellatur Bethlehem.7 Rachele mi morì nella terra di Canaan, quando io tornavo dalla Mesopotamia, nel viaggio stesso: era primavera, io stavo per entrare in Efrata, e la seppellii presso la strada di Efrata, che con altro nome è detta Betlemme»,
8 Videns autem filios ejus dixit ad eum : Qui sunt isti ?8 Vedendo poi i figli di Giuseppe, gli disse: « E questi, chi sono? »
9 Respondit : Filii mei sunt, quos donavit mihi Deus in hoc loco. Adduc, inquit, eos ad me, ut benedicam illis.9 Rispose: « Sono i miei due figli che Dio mi ha dati qui ». Ed egli disse: « Falli appressare a me, affinchè io li benedica ».
10 Oculi enim Israël caligabant præ nimia senectute, et clare videre non poterat. Applicitosque ad se, deosculatus et circumplexus eos,10 Or gli occhi d'Israele erano annebbiati per la gran vecchiaia, e non poteva più distinguere. Avvicinati che furono li baciò, li abbracciò,
11 dixit ad filium suum : Non sum fraudatus aspectu tuo : insuper ostendit mihi Deus semen tuum.11 e disse al suo figliolo: «Non solo non mi è stato negato di rivederti; ma Dio m'ha dato divedere anche la tua stirpe».
12 Cumque tulisset eos Joseph de gremio patris, adoravit pronus in terram.12 Giuseppe, dopo averli ripresi dal seno del padre, si prostrò fino a terra.
13 Et posuit Ephraim ad dexteram suam, id est, ad sinistram Israël : Manassen vero in sinistra sua, ad dexteram scilicet patris, applicuitque ambos ad eum.13 Poi posto Efraim alla sua destra, che era la sinistra d'Israele, e Manasse alla sua sinistra, che era la destra del padre, li fece accostare a lui.
14 Qui extendens manum dexteram, posuit super caput Ephraim minoris fratris : sinistram autem super caput Manasse qui major natu erat, commutans manus.14 E Israele, stesa la mano destra, la pose sul capo di Efraim, fratello minore, e la sinistra sul capo di Manasse, che era il maggiore, incrociando le mani.
15 Benedixitque Jacob filiis Joseph, et ait : Deus, in cujus conspectu ambulaverunt patres mei Abraham, et Isaac ; Deus qui pascit me ab adolescentia mea usque in præsentem diem :15 E Giacobbe benedisse i figli di Giuseppe, dicendo: « Dio, alla presenza del quale camminarono i miei padri Abramo e Isacco, Dio, che mi pasce dalla mia adolescenza fino a questo giorno,
16 angelus, qui eruit me de cunctis malis, benedicat pueris istis : et invocetur super eos nomen meum, nomina quoque patrum meorum Abraham et Isaac, et crescant in multitudinem super terram.16 L'Angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi fanciulli: essi portino il mio nome ed anche i nomi dei miei padri Abramo e Isacco, e si moltiplichino copiosamente sopra la terra ».
17 Videns autem Joseph quod posuisset pater suus dexteram manum super caput Ephraim, graviter accepit : et apprehensam manum patris levare conatus est de capite Ephraim, et transferre super caput Manasse.17 Ma Giuseppe, vedendo che suo padre aveva posta la mano destra sul capo d'Efraim, n'ebbe dispiacere, e presa la mano del padre tentò di levarla dal capo d'Efraim e di trasportarla sul capo di Manasse;
18 Dixitque ad patrem : Non ita convenit, pater : quia hic est primogenitus, pone dexteram tuam super caput ejus.18 e disse al padre: « Non così, padre, perchè il primogenito è questo: poni la tua: destra sopra il suo capo ».
19 Qui renuens, ait : Scio, fili mi, scio : et iste quidem erit in populos, et multiplicabitur : sed frater ejus minor, major erit illo : et semen illius crescet in gentes.19 Ma egli, ricusando di farlo, disse: « Lo so, figlio mio, lo so: sì, anche lui sarà capo di popoli e si moltiplicherà; ma il suo fratello minore sarà maggiore di lui, e la sua stirpe diventerà nazioni ».
20 Benedixitque eis in tempore illo, dicens : In te benedicetur Israël, atque dicetur : Faciat tibi Deus sicut Ephraim, et sicut Manasse. Constituitque Ephraim ante Manassen.20 E allora li benedisse, dicendo: « In te sarà benedetto Israele; e si dirà: Dio ti faccia simile ad Efraim e a Manasse ». E mise Efraim prima di Manasse.
21 Et ait ad Joseph filium suum : En ego morior, et erit Deus vobiscum, reducetque vos ad terram patrum vestrorum.21 Poi disse a Giuseppe suo figlio: « Ecco io me ne muoio; ma Dio sarà con voi, e vi ricondurrà nella terra dei vostri padri.
22 Do tibi partem unam extra fratres tuos, quam tuli de manu Amorrhæi in gladio et arcu meo.22 Io ti dono, di più che ai tuoi fratelli, quella parte che io conquistai sopra gli Amorrei, colla spada e col mio arco ».