Scrutatio

Domenica, 12 maggio 2024 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

Sapienza 17


font
LA SACRA BIBBIANOVA VULGATA
1 Grandi e imperscrutabili sono i tuoi giudizi: per questo le anime senza istruzione furono tratte in errore.1 Magna sunt enim iudicia tua et inenarrabilia;
propter hoc indisciplinatae animae erraverunt.
2 Persuasi di poter opprimere il popolo santo, gli iniqui giacevano inerti, prigionieri delle tenebre, avvolti da una lunga notte, rinchiusi dentro le case, lungi dalla provvidenza eterna.2 Dum enim persuasum habent iniqui posse dominari nationi sanctae,
captivi tenebrarum et longae noctis compediti,
inclusi sub tectis, fugitivi perpetuae providentiae iacuerunt.
3 Mentre pensavano di restare nascosti con gli occulti peccati sotto l'oscuro velo dell'oblio, furono dispersi, colti da orribile spavento e sconvolti da fantasmi.3 Et dum putant se latere in obscuris peccatis,
tenebroso oblivionis velamento
dispersi sunt, paventes horrende,
et umbris perturbati.
4 Neppure il nascondiglio che li accoglieva poté preservarli dalla paura, ma rumori sconvolgenti risuonavano intorno a loro e apparivano spettri minacciosi dai volti tristi.4 Neque enim, quae continebat illos, spelunca sine timore custodiebat,
quoniam sonitus descendentes perturbabant illos,
et phantasmata tristi vultu maerentia apparebant.
5 Nessun fuoco, per quanto potente, aveva la forza di far luce, né le luci fulgide degli astri potevano illuminare quella orribile notte.5 Et ignis quidem nulla vis poterat illis lumen praebere,
nec siderum limpidae flammae
illuminare poterant illam noctem horrendam.
6 Appariva loro soltanto un fuoco spontaneo, pieno di timore; atterriti da quello spettacolo non conosciuto stimavano ancora peggiori le cose che vedevano.6 Apparebat autem illis tantum subitaneus ignis timore plenus,
et timore perculsi illius, quae non videbatur, visionis
aestimabant deteriora esse, quae videbantur;
7 Le risorse dell'arte magica giacevano a terra e vergognosa era la confutazione della scienza dell'arrogante.7 et magicae artis appositi erant derisus,
et in sapientia gloriae correptio cum contumelia.
8 Quanti promettevano di cacciare i timori e i turbamenti dell'anima abbattuta, gli stessi erano malati di paura ridicola.8 Illi enim, qui promittebant
timores et perturbationes expellere se ab anima languente,
hi cum ridiculo timore languebant.
9 Anche se niente di spaventoso li intimoriva, spaventati dal passaggio delle bestie e dal sibilo dei serpenti,9 Nam, etsi nihil turbulenti illos terrebat,
transitu animalium et serpentium sibilatione commoti,
tremebundi peribant,
et aerem, quem nulla ratione quis effugere posset, negantes se videre.
10 morivano di paura e si rifiutavano di guardare l'aria, che in nessun modo si può evitare.10 Formidinis enim suae propriae nequitia dat testimonium,
cum sit condemnata;
semper autem praesumit saeva perturbata conscientia.
11 La malvagità, quando è condannata, si rivela particolarmente vile; oppressa dalla coscienza, suppone sempre il peggio.11 Nihil enim est timor nisi proditio auxiliorum, quae sunt a cogitatione;
12 Il timore infatti non è altro che l'abbandono degli aiuti del ragionamento:12 et, dum ab intus minor est exspectatio,
maiorem computat inscientiam eius causae, quae tormentum praestat.
13 quanto minore è internamente l'attesa degli aiuti, tanto più si valuta l'ignoranza della causa che procura il tormento.13 Illi autem per impotentem vere noctem
et ab impotentis inferni speluncis supervenientem,
eundem somnum dormientes,
14 Ma essi, durante quella notte veramente impotente e uscita dai recessi degli impotenti inferi, addormentati di un medesimo sonno,14 aliquando a monstris exagitabantur phantasmatum,
aliquando animae deficiebant proditione:
subitaneus enim illis et insperatus timor infundebatur.
15 ora erano agitati da spettri mostruosi, ora erano paralizzati per l'abbandono dell'anima, poiché li colse un improvviso e inaspettato timore.15 Itaque, si quisquam illic decidisset,
custodiebatur in carcere sine ferro reclusus.
16 E così chiunque, cadendo là dov'era, si trovava rinchiuso in un carcere senza catenaccio:16 Sive enim rusticus quis erat aut pastor
aut agri laborum operarius praeoccupatus,
ineffugibilem sustinebat necessitatem,
una enim catena tenebrarum omnes erant colligati.
17 chiunque fosse, agricoltore o pastore o operaio che si affatica nella solitudine, sorpreso dalle tenebre, subiva l'ineluttabile destino,17 Sive spiritus sibilans
aut inter spissos arborum ramos avium sonus suavis
aut numerus aquae decurrentis nimium
aut sonus durus praecipitatarum petrarum
18 perché tutti furono legati all'unica catena delle tenebre. Il sibilo del vento, o il melodioso canto di uccelli tra i rami degli alberi frondosi, o il mormorio dell'acqua che scorre con forza,18 aut ludentium animalium cursus invisus
aut mugientium ferissimarum bestiarum vox
aut resonans de cavitate montium echo
deficientes faciebant illos prae timore.
19 o il forte fragore di massi cadenti, o la corsa invisibile di animali saltellanti, o la voce di selvagge fiere ruggenti, o l'eco ripercossa dalle cavità dei monti, li paralizzava per lo spavento.19 Omnis enim orbis terrarum limpido illuminabatur lumine
et non impeditis operibus continebatur;
20 Tutto il mondo era illuminato da una splendida luce e si dedicava senza impedimento ai lavori;20 solis autem illis superposita erat gravis nox,
imago tenebrarum, quae illos recepturae erant:
ipsi ergo sibi erant graviores tenebris.
21 solo su di essi si stendeva una notte profonda, immagine delle tenebre che stavano per avvolgerli. Ma essi erano a se stessi più pesanti delle tenebre.