Scrutatio

Mercoledi, 8 maggio 2024 - Madonna del Rosario di Pompei ( Letture di oggi)

Genesi 37


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LA SACRA BIBBIABIBBIA MARTINI
1 Giacobbe si stabilì nella terra dove suo padre aveva soggiornato.1 Giacobbe adunque abitò nella terra di Chanaan, dove fu pellegrino suo padre.
2 Questa è la storia della discendenza di Giacobbe. Giuseppe, all'età di diciassette anni, pascolava il gregge con i suoi fratelli. Siccome era giovinetto, stava con i figli di Bila e i figli di Zilpa, mogli di suo padre. Giuseppe riportò al loro padre la mala fama che circolava sul loro conto.2 E questa è la genealogia di lui: Giuseppe essendo di sedici anni pasceva ancor fanciullo il gregge insieme co' suoi fratelli: e stava co' figliuoli di Bala, e di Zelpha, mogli del padre suo; e accusò presso al padre i suoi fratelli di pessimo delitto.
3 Israele amava Giuseppe più che tutti i suoi figli, perché era il figlio della sua vecchiaia, e gli fece una tunica con le maniche lunghe.3 Or Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figliuoli, perché lo aveva avuto in vecchiezza: e gli fece una tonaca di vari colori.
4 Ma i suoi fratelli videro che il loro padre amava lui più che tutti i suoi figli, e presero a odiarlo e non potevano parlargli amichevolmente.4 Ma i suoi fratelli veggendo, com'egli era più di tutti gli altri figliuoli amato dal padre, l'odiavano, e non potevano dirgli una parola con amore.
5 Or Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai fratelli, ond'essi lo odiarono ancor di più.5 Avvenne ancora, ch'egli riferì a' suoi fratelli un sogno, che avea veduto: la qual cosa fu un semenzaio di odio maggiore.
6 Disse dunque a loro: "Ascoltate questo sogno che ho fatto.6 E disse loro: Udite il sogno veduto da me:
7 Ecco, noi stavamo legando dei covoni in mezzo alla campagna, quand'ecco il mio covone si rizzò e restò diritto, e i vostri covoni stettero tutt'attorno e si prostrarono davanti al mio covone".7 Mi pareva, che noi legassimo nel campo i manipoli, e che il mio manipolo quasi si alzava, e stava diritto, e che i vostri manipoli stando all'intorno adoravano il mio manipolo.
8 Gli dissero i suoi fratelli: "Dovrai tu per caso regnare su di noi o dominare?". E continuarono a odiarlo più che mai, a causa dei suoi sogni e delle sue parole.8 Risposero i suoi fratelli: Sarai tu forse nostro re? o sarem noi soggetti alla tua potestà? Questi sogni adunque, e questi discorsi somministraron esca all'invidia, e all'avversione.
9 Poi fece un altro sogno ancora, lo raccontò ai suoi fratelli, e disse: "Ecco, ho fatto ancora un sogno, sentite: il sole, la luna e undici stelle si prostravano davanti a me".9 Vide pure un altro sogno, e raccontandolo a' fratelli, disse: Ho veduto in sogno, come se il sole, e la luna, e undici stelle mi adorassero.
10 Lo narrò a suo padre e ai suoi fratelli, e suo padre lo rimproverò e gli disse: "Che sogno è questo che hai sognato! Dovremo, forse, io e tua madre e i tuoi fratelli venir a prostrarci fino a terra davanti a te?".10 La qual cosa avendo egli raccontata al padre, e ai fratelli, suo padre sgridollo, dicendo: Che vuol egli dire questo sogno, che hai veduto? forse che io, e la tua madre, e i tuoi fratelli prostrati per terra ti adoreremo?
11 I suoi fratelli furono dunque invidiosi di lui, ma suo padre conservò in mente la cosa.11 I suoi fratelli pertanto gli portavano invidia: il padre poi considerava la cosa in silenzio.
12 Una volta i suoi fratelli andarono a pascolare il gregge di loro padre a Sichem.12 E dimorando i suoi fratelli a pascere i greggi del padre in Sichem,
13 Israele disse a Giuseppe: "I tuoi fratelli non stanno forse alla pastura a Sichem? Vieni, ti devo mandare da loro!". Gli rispose: "Eccomi!".13 Israele disse a lui: I tuoi fratelli sono in Sichem alla pastura: vieni, vo' mandarti verso di essi. E avendo egli risposto:
14 Gli disse: "Va', per favore, a vedere se i tuoi fratelli stanno bene e se va bene il gregge, e poi torna a riferirmi la cosa". Così lo fece partire dalla valle di Ebron, ed egli arrivò a Sichem.14 Son pronto, gli disse: Va', e vedi, se tutto va bene riguardo a' tuoi fratelli, e ai bestiami; e riportami quello che ivi si fa. Spedito dalla valle di Hebron arrivò a Sichem:
15 Mentr'egli andava errando per la campagna, lo trovò un uomo che gli domandò: "Che cosa cerchi?".15 E un uomo lo incontrò, mentre andava qua e là per la campagna, e domandogli, che cercasse.
16 Rispose: "Cerco i miei fratelli. Indicami, per favore, dove siano a pascolare".16 Ma egli rispose: Cerco i miei fratelli: insegnami, dove sieno a pascere i greggi.
17 Quell'uomo disse: "Hanno tolto le tende di qui, perché ho sentito dire: "Andiamo a Dotan!". Allora Giuseppe andò sulle tracce dei suoi fratelli e li trovò a Dotan.17 Colui gli disse: Si sono partiti da questo luogo: ed hogli uditi, che dicevano: Andiamo a Dothain. Andò adunque Giuseppe in traccia dei suoi fratelli, e trovogli in Dothain.
18 Essi lo videro da lontano e, prima che fosse arrivato vicino a loro, macchinarono contro di lui per farlo morire.18 Ma questi vedutolo da lungi, prima che ad essi si accostasse, disegnarono di ucciderlo:
19 Si dissero l'un l'altro: "Ecco che arriva l'interprete dei sogni!19 E dicevano gli uni agli altri: Ecco il signore dei sogni che viene:
20 E adesso, su, uccidiamolo e gettiamolo in qualche cisterna! Poi diremo: "Una bestia feroce l'ha divorato!". Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!".20 Su via, ammazziamolo, e gettiamolo in una vecchia cisterna: e diremo: Una fiera crudele lo ha divorato: e allora apparirà, che giovino a lui i suoi sogni.
21 Ma Ruben ascoltò e lo volle liberare dalle loro mani; perciò disse: "Non togliamogli la vita!".21 Ma Ruben udito questo si affaticava di liberarlo dalle loro mani, e diceva:
22 Poi aggiunse: "Non versate del sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo di vostra mano", per liberarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre.22 Non gli date la morte, e non ispargete il suo sangue: ma gettatelo in questa cisterna, che è nel deserto, e pure serbate le vostre mani. Or ei ciò diceva con volontà di liberarlo dalle loro mani, e restituirlo a suo padre.
23 Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica dalle maniche lunghe ch'egli aveva indosso;23 Appena adunque giunse presso a' fratelli, lo spogliarono della tonaca talare a varii colori,
24 poi lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz'acqua dentro.24 E lo calarono nella vecchia cisterna, che era al secco.
25 Poi si sedettero per mangiar pane; quand'ecco, alzando gli occhi, videro una carovana di Ismaeliti proveniente da Galaad, e i loro cammelli erano carichi di gomma, di balsamo e di resina, che andavano a scaricare in Egitto.25 E postisi a sedere per mangiare il pane videro dei passeggieri Ismaeliti che venivan di Galaad co' loro cammelli, e portavano aromi, e resina e mirra stillata in Egitto.
26 Allora Giuda disse ai suoi fratelli: "Che vantaggio c'è che noi uccidiamo nostro fratello e ne nascondiamo il sangue?26 Disse adunque Giuda a' suoi fratelli: Qual bene ne avremo noi, se ammazzeremo un nostro fratello, e celeremo la sua morte?
27 Su, vendiamolo agli Ismaeliti, e non sia la nostra mano a colpirlo, perché è nostro fratello e carne nostra". I suoi fratelli lo ascoltarono.27 È meglio che si venda agl'Ismaeliti, e che non imbrattiamo le nostre mani: perocché egli è nostro fratello e nostra carne. Si acquietarono i fratelli alle sue parole.
28 Frattanto vennero a passare alcuni mercanti Madianiti. Allora essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento lo vendettero agl'Ismaeliti. Così fecero pervenire Giuseppe in Egitto.28 E mentre passavano quei mercanti Madianiti, avendolo tratto dalla cisterna lo venderono a certi Ismaeliti per venti monete d'argento: e questi lo condussero in Egitto.
29 Quando Ruben ritornò alla cisterna, non trovò più Giuseppe nella cisterna! Allora egli si stracciò le vesti,29 E tornato Ruben alla cisterna non vi trovò il fanciullo.
30 ritornò dai suoi fratelli e disse: "Il ragazzo non c'è più, e io, dove andrò io?".30 E stracciatesi le vesti, andò a trovare i suoi fratelli, e disse: Il fanciullo non si vede, e io dove anderò?
31 Presero allora la tunica di Giuseppe, scannarono un capro e intinsero la tunica nel sangue.31 Ma quelli preser la tonaca di Giuseppe, e la intriser del sangue di un agnello che aveano ammazzato,
32 Poi mandarono la tunica dalle maniche lunghe facendola pervenire al loro padre con queste parole: "L'abbiamo trovata; vedi tu se sia la tunica di tuo figlio o no".32 Mandando persone a portarla al padre, e dirgli: Questa abbiamo trovato: guarda, se è, o no, la tonaca del tuo figliuolo.
33 Egli la riconobbe e disse: "La tunica di mio figlio! Una mala bestia l'ha divorato... Giuseppe è stato sbranato!".33 E il padre avendola riconosciuta disse: Ella è la tonaca del mio figliuolo: una fiera crudele lo ha mangiato, una bestia ha divorato Giuseppe.
34 Giacobbe si stracciò le vesti, si pose un cilicio attorno alle reni e fece lutto sul suo figliolo per molti giorni.34 E stracciatesi le vestimenta, si coprì di cilizio, e pianse per molto tempo il suo figlio.
35 Allora tutti i suoi figli e le sue figlie vennero a consolarlo, ma egli ricusò d'essere consolato e disse: "No, io voglio scendere in lutto dal figlio mio nella tomba". E il padre suo lo pianse.35 Ed essendosi raunati tutti i suoi figliuoli per alleggerire il dolore del padre, non volle egli ammettere consolazione, ma disse: Scenderò piangendo a trovare il mio figliuolo nell'inferno. E mentre egli perseverava nel pianto,
36 Intanto i Madianiti lo vendettero in Egitto a Potifar, eunuco del faraone, capo dei cuochi.36 I Madianiti in Egitto venderon Giuseppe a Putifare eunuco di Faraone, capitano delle milizie.