Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Giosuè 7


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Dopo aver fatta riconoscere la città di Hai, il popolo d'Israele volge le spalle a' nemici a causa del furto commesso nella roba anatematizzata di Gerico. Lamento di Giosuè, tirate le sorti, Achan vien lapidato per ordine del Signore.

1Ma i figliuoli d'Israele trasgredirono il comando, e si appropriarono dell'anatema. Imperocché Achan figliuolo di Charmi, figliuolo di Zabdi, figliuolo di Zare della tribù di Giuda prese qualche cosa dell'anatema: e il Signore si adirò contro i figliuoli d'Israele.2E Giosuè mandando gente da Gerico verso Hai che è vicina a Bethaven all’oriente della città di Bethel, disse loro: Andate, e osservate il paese. E quegli adempiendo il comando considerarono la città di Hai.3E al loro ritorno dissero: Non si muova tutto il popolo: ma due, o tre mila uomini vadano a distruggere quella città: perchè defatigar tutto il popolo inutilmente per pochissimi nemici?4Andarono adunque tre mila combattenti. Ma questi voltaron presto le spalle,5Avendo lor dato addosso gli uomini della città di Hai; e moriron di essi trentasei persone: e i nemici gl’inseguirono dalla porta (di Hai) fino a Sabarim, e uccisero quei che fuggivano per luoghi declivi: e il cuore del popolo s'intimidì, e si scioglieva come acqua.6Ma Giosuè stracciò le sue vesti, e stette prostrato per terra dinanzi all’arca del Signore, fino alla sera si egli, che tutti i seniori d’Israele: e si gettavan polvere sulle teste;7E disse Giosuè: Ahi, Signore Dio, perchè mai volesti tu trasportare di qua dal fiume Giordano questo popolo per darci nelle mani degli Amorrhei, e sterminarci? Fossimo noi rimasi di là dal Giordano, come avevam cominciato.8Mio Signore Dio, che dirò, veggendo io Israele volgere le spalle a' suoi nemici?9Lo sentiran dire i Cananei, e tutti gli abitanti di questa terra, e uniti insieme ci stringeranno, e sperderanno il nome nostro dalla terra: e che farai tu del nome tuo grande?10E il Signore disse a Giosuè: Alzati, perchè stai tu prostrato per terra?11Israele ha peccato, e ha trasgredito il mio patto: e si sono appropriati dell’anatema, e hanno fatto furto, e hanno mentito, e l’hanno nascosto tra le robe loro.12Non potrà Israele stare a petto co' suoi nemici, e li fuggirà; perchè è contaminato a cagion dell'anatema: io non sarò più con voi, se prima non isterminate colui che è reo di tale scelleraggine.13Alzati, purifica il popolo, e di' loro: Santificatevi pel dì seguente: perocché queste cose dice il Signore Dio d'Israele: L'anatema è in mezzo a te, o Israele: tu non potrai stare a petto de' tuoi nemici, sino a tanto che sia tolto dal tuo ceto colui che è macchiato di tal delitto.14E domane vi presenterete ciascuno nelle vostre tribù, e la tribù che sarà tirata a sorte, si presenterà famiglia per famiglia, e casa per casa, e uomo per uomo.15E chiunque sarà scoperto reo di tal delitto, sarà abbruciato con tutte le cose sue, perchè egli ha violalo il patto del Signore, e ha fatto cosa nefanda in Israele.16Alzatosi adunque Giosuè la mattina, fece venire Israele tribù per tribù, e venne la sorte della tribù di Giuda.17Ed essendosi presentata questa divisa nelle sue famiglie, venne la sorte della famiglia di Zare. E questa essendosi presentata casa per casa, venne la sorte della casa di Zabdi:18E presi di questa casa gli uomini ad uno ad uno, venne la sorte sopra Achan figliuolo di Charmi, figliuolo di Zabdi, figliuolo di Zare della tribù di Giuda.19E Giosuè disse ad Achan: Figliuolo mio, dà gloria al Signore Dio d'Israele, e confessa, e dimmi quello che hai fatto; nol celare.20E Achan rispose a Giosuè, e dissegli: Veramente io ho peccato contro il Signore Dio d'Israele, e feci così.21Io osservai tra le spoglie un mantello di scarlatto assai buono, e dugento sicli d'argento, e una lamina di oro di cinquanta sicli, e per bramosia li presi, e gli ascosi sotto terra nel mezzo della mia tenda, e ricopersi l’argento colla terra che io avea scavata.22Giosuè adunque spedì i ministri, i quali essendo andati di corsa alla tenda di lui, trovarono ogni cosa nascosta nello stesso luogo, e insieme l'argento.23E messe fuor della tenda tutte quelle cose, le recarono dinanzi a Giosuè, e a tutti i figliuoli d'Israele, e le gettarono al cospetto del Signore.24Allora Giosuè, e con lui tutto Israele presero Achan figliuolo di Zare, e l'argento, e il mantello, e la lamina d'oro, e anche i figliuoli di lui, e le figlie, e i bovi, e gli asini, e le pecore, e a sua tenda, con tutte le sue robe, e li condussero nella valle di Achor:25E ivi disse a lui Giosuè: Dappoiché tu hai dato disturbo a noi, il Signore sturberà te in questo giorno: e tutto Israele lo lapidò, e tutte le cose di lui furon date alle fiamme.26È ammassaron sopra di lui un gran mucchio di pietre, che è restato sino al dì d'oggi. E da lor si ritrasse il furor del Signore. E fu chiamato quel luogo la valle di Achor sino al dì d'oggi.

Note:

7,1:Trasgredirono il comando. Il solo Achan disobbedì; ma non è cosa nuova, che il peccato di un solo si attribuisce al corpo tutto, di cui quegli è membro. Ma perché Iddio pel peccato di un solo punisce il popolo? I giudizi di Dio debbono adorarsi da noi come sempre giusti e santi, senza indagarli. Contuttociò noi possiamo raccogliere da quello, che egli ci mostra nelle Scritture, che ciò egli fa per varie ragioni: primo, affin di accrescere in tutti l'orror del peccato, veggendosi, come egli è quasi un fuoco, che divora, non solo il peccatore, ma anche chi a lui sta vicino: secondo, affin di animare la sollecitudine, che dee avere l'un prossimo per l'altro prossimo, col riflesso che il male dell'uno può essere rovina anche dell'altro. In terzo luogo per tener viva l'attenzione e la vigilanza di chi presiede alla società, la quale ogni superiore dee considerare come soggetta ad essere sconvolta e messa in disordine per un sol peccatore. Finalmente nel fare Dio provar il suo sdegno a quelli, che non ebbero parte al peccato, non fa loro ingiustizia: perocchè o sono rei di altre colpe dinanzi a lui, e non han da dolersi se son puniti; o son giusti, e la pena temporale serve per essi di prova, e si converte in merito mediante la pazienza.

7,2:Verso Hai, ec. Hai era poche miglia distante da Gerico. Bethel è il celebre luogo pell'avanti chiamato Luza, dove Giacobbe ebbe la visione in andando verso la Mesopotamia Bethaven non doveva essere molto lungi da Bethel. Bethel fu poi detta Bethaven ( casa dell'Idolo ), dopo che Jeroboam vi ebbe messo il vitello d'oro, Osea IV. 15., X. 5., Amos. V. 5. La qual cosa diede forse occasione ad alcuni di credere, che Bethel e Bethaven siano la stessa città, o luogo, ma qui e nel capo XVIII. 12. elle sono evidentemente distinte l'una dall'altra.

7,5:Fino a Sabarim. Luogo, che può aver avuto questo nome a causa della rotta degli Ebrei.

7,6:Dinanzi all'area. Dinanzi al tabernacolo, o sia al santo. Egli non era sacerdote.

7,9:E che farai tu del nome tuo grande? Come se dicesse: La mia afflizione, o Signore, non e per la sorte di questo popolo, e mia, ella è pel decoro e la gloria del nome tuo, il quale verrà così ad essere esposto alle bestemmie di queste nazioni infedeli.

7,11:E hanno mentito. Non han mantenuta la parola data di nulla appropriarsi del bottino di Gerico.

7,13:Purifica il popolo. Ordina al popolo, che si purifichi col lavare le vesti, e colla continenza; così si prepari a piangere e far penitenza del sacrilegio, che è stato commesso da uno di essi, affinchè il reo si discuopra, e sia punito, e col suo gastigo si plachi il mio sdegno.

7,14:E la tribù che sarà tirata a sorte, ec. Si tirarono a sorte prima la tribù, di poi le famiglie, di poi i diversi nomi di ogni famiglia, e finalmente tutte le persone componenti la casa, della quale doveva essere il reo, come la sorte avea dimostrato. Avendo Dio stesso ordinato, che per tal via si procedesse nella ricerca del reo, veniva insieme o promettere, che sarebbe sua cura di regolare le sorti in tal guisa, che si giungesse si discoprimento della verità. Senza di quest'ordine di Dio non sarebbe stato permesso l'uso delle sorti, e sarebbe quella maniera di superstizione conosciuta sotto il nome di sorte divinataria.

7,21:Una lamina d'oro. Ovvero una verga' d'oro. In quel tempo non v'era moneta di oro e d'argento; e l'uno e l'altro serbavasi in verghe.

7,24:Nella valle di Achor. Valle del turbamento: perocchè ivi fu messo a morte Acham che era stato di grandissimo disturbo e tutto Israele col suo sacrilegio.

7,25:E tutto Israele lo lapidò. Su queste parole si fondano alcuni per dire, che il solo Achan fu messo a morte, e non i figliuoli e le figlie: ma perché furon eglino condotti anche questi nella valle di Achor come è detto, vers. 24.? E di più l'Ebreo, i LXX. e il Caldeo cospirano a unire al supplizio del padre quello ancora de' suoi figliuoli. Alcuni hanno creduto, e e gli stessi figliuoli di Achan fossero complici del suo sacrilegio, sembrando veramente ma difficile a concepire, che ci potesse nascondere tutta quella roba nella sua tenda, senza, che la gente di casa se n'accorgesse. Ma quand'anche ci fossero stati in ciò senza colpa, Dio' che è l'assoluto padrone della vita e della morte delle sue creature, poté con giustizia ordinare, che ad esempio e terrore di tutto il popolo perissero col padre ingiusto anch'gl'innocenti figliuoli: onde la pena di lui divenisse maggiore, e s'imparasse da tutti a temere la severità de' giudizi divini. Vedi Aug. quaest. 8. Sembra assai verisimile l'opinione di molti interpreti i quali credono. che Achan co' suoi figliuoli fu prima lapidato e di poi bruciato con tutta la sua roba, e sopra le ceneri fu alzato, per memoria quel molte di pietre. Altri hanno creduto, che nel tempo stesso, che fu acceso il fuoco intorno a lui, il popolo lo lapidasse; onde egli sarebbe stato bruciato e lapidato nel tempo stesso.