Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Giosuè 14


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Caleb ottiene Hebron per suo retaggio promessogli da Dio, perchè mentre gli altri esploratori parlavan male della terra di promissione, egli ubbidì al Signore.

1Ecco quel che possedettero i figliuoli d'Israele nella terra di Canaan, secondo la distribuzione che ad essi ne fecero Eleazaro sommo sacerdote, e Giosuè figliuolo di Nun, e i principi delle famiglie di ciascheduna delle tribù d'Israele,2I quali il tutto distribuirono a sorte alle nove tribù e mezzo, conforme aveva ordinato il Signore per mezzo di Mosè:3Imperocché a due tribù e mezzo avea Mosè data la loro porzione di là dal Giordano: tralasciando i Leviti, i quali non ebber parte veruna alla distribuzione fatta tra i loro fratelli:4Ma subentrarono nel luogo loro i figliuoli di Giuseppe divisi in due tribù, Manasse, ed Ephraim: e i Leviti non ebbero altra cosa nel paese, se non delle città da abitarvi, e i loro sobborghi per mantenere i loro armenti, e i greggi.5Come aveva ordinato il Signore a Mosè, così fecero i figliuoli d'Israele nella divisione del paese.6Ma si presentarono a Giosuè i figliuoli di Giuda in Galgala, e Caleb figliuolo di Jephone Cenezeo gli disse: Tu sai quel che il Signore disse di me e di te a Mosè uomo di Dio in Cadesbarne.7Io avea quarant'anni, quando Mosè servo del Signore spedimmi da Cadesbarne a visitare la terra, e io gli riferii quello che mi parve essere la verità.8Ma i miei fratelli, che erano venuti con me, misero spavento nel cuore del popolo: e con tutto questo io ho seguito il Signore Dio mio.9E Mosè fece giuramento in quel giorno, e disse: La terra, sopra la quale hai messi i tuoi piedi, sarà posseduta da te, e da' tuoi figliuoli in perpetuo: perocché tu hai seguito il Signore Dio mio.10Il Signore adunque mi ha conceduto vita fino a questo dì, conforme promise. Sono quarantacinque anni che il Signore disse quella parola a Mosè nel tempo che Israele andava girando pel deserto: io ho oggi ottantacinque anni,11E sono così forte, come lo era in quel tempo, quando fui mandato a prender lingua: la robustezza d'allora continua in me fino al giorno d'oggi tanto per combattere, come per viaggiare.12Dà adunque a me questo monte (il quale di tua sentita fu promesso a me dal Signore), sul quale sono gli Enacimi, e delle grandi e forti città: così il Signore sia meco, e possa io distrugger coloro, come egli mi ha promesso.13E Giosuè lo benedisse, e gli diede Hebron per sua porzione:14E da indi in poi Hebron fu di Caleb Cenezeo, figliuolo di Jephone fino al dì d'oggi: perchè egli seguì il Signore Dio d'Israele.15Hebron avea pell’avanti il nome di Cariath-Arbe: Adamo il massimo tra gli Enacimi ivi è sepolto: e la terra ebbe riposo dalle guerre.

Note:

14,2:I quali il tutto distribuirono a sorte. Dio volle, che in questa guisa si dividesse la terra di promissione; primo, affinché assegnato così da Dio stesso il suo luogo a ciascheduna tribù, si togliesse ogni cagion di disgusto e di altercazione; secondo affinché fosse più manifesta la verità delle promesse di Dio, e la sua Providvnza verso il suo popolo: imperocchè in veggendo come la sorte viene ad assegnare alle tribù le porzioni stese, che erano state predette dugento cinquant'anni prima da Giacobbe e da Mosè prima della sua morte nel famoso suo cantico, chi è, che possa non riconoscere e lo spirito di Dio, che agiva e parlava in quei due grandi uomini, e il decreto di Dio nella sorte, e la cura del sovrano padrone del regni verso d'Israele, e finalmente la verità della religione?

14,4:Subentrarono nel luogo loro i figliuoli di Giuseppe. A compiere il numero di dodici tribù; perocchè levandone la tribù di Levi, a cui non davasi veruna porzione, sarebbon rimase undici tribù. Ma Giuseppe succeduto ne' diritti di primogenito a Ruben ebbe doppia porzione, una per Ephraim e una per Manasse. Si cominciò a prendere i mezzi per fare questa divisione in Galgal, e ivi furono assegnate le porzioni a Giuda e a Giuseppe; ma alle altre tribù fu fatta la distribuzione a Sila. cap. XVIII. 10.

14,6:Si presentarono a Giosuè i figliuoli di Giuda. Come fautori di Caleb, che era della loro tribù.
Tu sai quel, che il Signore disse di me e di te a Mosè. Nei numeri, cap. XIV. 25., e Deuteronomio, 1. 36. si travede, che Dio voleva, che a Caleb fosse data nella terra promessa una porzione distinta; onde quello, che ivi è solamente accennato, dovette Mosè spiegarlo più chiaramente a voce, destinando a Caleb la città di Hebron la quale gli esploratori increduli rappresentavano come inespugnabile, perché vi avevano veduti de' giganti; onde Dio per confonderli dichiarò, che di quella città farebbe padrone Galeb in premio della sua fede.

14,12:Sul quale sono gli Enacimi. Questi erano stati vinti da Giosuè e cacciati da Hebron e dal paese; ma nel tempo, che Giosuè era impegnato in altre guerre lontane, dovettero quelli uniti con altre genti riprendere le antiche loro sedi; ma furono poi sterminati da Caleb. Vedi cap. XV. 13. 14. Jud. 1. 10. 13.