Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Marco 8


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Sazia con sette pani, e pochi pesci quattro mila uomini. Ordina a' discepoli di guardarsi dal fermento de' Farisei. Risana a poco a poco un cieco. Chiede a' discepoli quel, che pensasser di lui: e Pietro confessa, che egli è il Cristo. Poco dopo Gesù lo chiama Satana, perchè, predicendo quel, che dovea patire, Pietro lo sgridava. Del portare la croce. Niuna cosa deve essere più cara, che l'anima.

1Di que' giorni essendo di nuovo grande la folla, né avendo quelli da mangiare, chiamati a se i discepoli, disse loro:2Mi fa compassione questo popolo: perché sono già tre giorni, che si trattiene con me, e non ha da mangiare.3E se li rimanderò alle case loro digiuni, verran meno per istrada: perocché taluni di essi son venuti da lontano.4E i discepoli gli risposero: E come potrà alcuno qui in una solitudine satollarli di pane?5Ed egli domandò loro: Quanti pani avete? Risposero: Sette.6E ordinò alle turbe, che sedessero per terra. E presi i sette pani, rese le grazie, gli spezzò, e gli diede a' suoi discepoli, perché gli ponesser davanti alle turbe, come li posero.7E avevano ancora alcuni pochi pesciolini: e questi pur benedisse, e ordinò, che fossero distribuiti.8E mangiarono, e si satollarono: e raccolsero degli avanzi, che rimasero, sette sporte.9Or quelli, che avevano mangiato, erano circa quattro mila, e li licenziò.10Ed entrato immediatamente in barca co' suoi discepoli andò dalle parti di Dalmanuta.11E andaron da lui i Farisei, e cominciarono a disputare con esso, chiedendogli, per tentarlo, un segno nel cielo.12Ed egli, gettato dal cuore un sospiro, disse: Perché mai questa generazione chiede ella un segno? In verità dicovi, che non sarà dato a questa generazione tal segno.13E rimandatigli, entrò di nuovo in barca, e passò il lago.14E si scordarono di pigliare del pane: e non avevan seco in barca, se non un pane.15Ed egli istruivagli, e diceva loro: Guardatevi, e state lontani dal fermento de' Farisei, e dal fermento d'Erode.16Ed essi si bisticciavano tra di loro, dicendo: Non abbiam pane.17La qual cosa conosciuta avendo Gesù, disse loro: Perché v'inquietate del non aver pane? Non avete voi ancora conoscimento, né intelletto? Ed è accecato tutt'ora il cuor vostro?18Avete occhi, e non vedete? orecchie, e non udite? né avete memoria.19Allorché cinque pani io divisi tra cinquemila uomini: quanti canestri furono gli avanzi, che raccoglieste? Gli risposero: Dodici.20E quando poi sette pani io divisi tra quattro mila persone: quante sporte furono gli avanzi, che raccoglieste? Risposero: Sette.21E diceva loro: Come non ancora intendete?22E giunsero a Betsaida, e gli fu presentato un cieco, e lo supplicavano, che lo toccasse.23E preso il cieco per mano, lo menò fuora del borgo: e avendogli sputato negli occhi, e impostegli le mani, gli dimandò, se vedeva nulla.24Ed egli, alzati gli occhi, disse: Veggo uomini camminare simili ad alberi.25Indi Gesù impose di nuovo le mani sopra gli occhi di lui, e principiò a vedere: e fu sanato in guisa, che vedeva tutte le cose distintamente.26E rimandollo a casa sua, e disse: Vattene a casa tua: e se entri nel borgo, non dir nulla a nissuno.27E Gesù sen andò co' suoi discepoli per le castella di Cesarea di Filippo: e per istrada interrogava i suoi discepoli, dicendo loro: Chi dicono gli uomini, che io mi sia?28Essi risposero: Chi dice Giovanni Batista, chi Elia, chi come uno de' profeti.29Allora disse loro: E voi chi dite, che io sia? Pietro risposegli: Tu se' il Cristo.30E proibì loro strettamente il dir ciò di se con alcuno.31E cominciò a spiegar loro, come doveva il Figliuolo dell'uomo patir molto, ed esser riprovato dai seniori, e dai principi de' sacerdoti, e dagli Scribi, ed essere ucciso: e risuscitare tre giorni dopo.32E parlava di questo fatto apertamente. E Pietro, presolo in disparte, cominciò a rampognarlo.33Ma egli rivoltosi, e mirando i suoi discepoli, sgridò Pietro, dicendo: Va lungi da me, satana; perché non hai la saggezza di Dio, ma degli uomini.34E chiamate a se le turbe con i suoi discepoli, disse loro: Se alcuno vuoi tenere dietro a me, rinneghi se stesso, e prenda la sua croce, e mi siegua.35Imperocché chi vorrà salvare l'anima sua, la perderà: e chi perderà l'anima sua per me, e pel Vangelo, la salverà.36Imperocché che gioverà all'uomo l'acquisto di tutto il mondo, ove perda l'anima sua?37Oppure che darà l'uomo in cambio dell'anima sua?38Cionciossiachè chi si vergognerà di me, e delle mie parole in questa generazione adultera, e peccatrice; si vergognerà di lui il Figliuolo dell'uomo, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli Angeli santi.39E diceva loro: Vi dico in verità, che degli astanti vi sono alcuni, i quali non gusteranno la morte, sino a tanto che veggano venire il regno di Dio con maestà.

Note:

8,12:Gettato dal cuore un sospiro. Deplorava la cecità orribile dei Farisei, i quali dopo tanti miracoli che avean veduti, divenivano sempre più duri, ed increduli.
Non sarà dato... tal segno. Non dice di non voler più fare miracolo alcuno, ma di non voler farlo quale essi il volevano; dappoichè pretendevano un segno particolare, e nuovo nel cielo. Vedi s. Matth. XII. 30.

8,15:Dal fermento di Erode. Erode era (secondo alcuni) quasi capo, e protettore della setta de' Sadducei. Vedi s. Matth. XVI. 12. Gli effetti del lievito sono di far gonfiar la pasta, e di farla inacidire; così sono accennati i due vizi principali de' Farisei, e de' Sadducei, la superbia, e l'asprezza verso de' prossimi.

8,24:Veggo uomini camminare ec. Gesù Cristo sana questo cieco non tutto ad un tratto, sia per dimostrare come egli è libero dispensator de' suoi doni, sia perchè fece agire la sua potenza a proporzione della fede del malato, la quale essendo piccola da principio, non ebbe egli, se non in parte la sanità; cresciuta di poi, e perfezionata la fede, fu egli pure perfettamente sanato. Finalmente col sanarlo in tal guisa veniva a fargli meglio conoscere il beneficio, onde ne facesse maggiore stima, e ne fosse più grato. Lo stesso ordine, e pe' medesimi fini è sovente tenuto da Dio nella guarigione delle malattie dell'anima.

8,26:Non dir nulla a nissuno. La incredulità de' cittadini di Bethsaida, i quali non aveano creduto a tanti miracoli fatti sotto i loro occhi da Cristo, li rendeva indegni di essere testimoni del nuovo prodigio.

8,30:Proibi loro strettamente il dir ciò di sè con alcuno. Non era ancora il tempo di dichiarare pubblicamente questa verità; bisognava, che egli prima col trionfar della morte facesse piena fede dell'esser suo.

8,38:Chi si vergognerà di me, ec. Chi avrà rossore di seguir me per le vie, che io batto dell'umiltà, de' patimenti, e della croce, si merita, che io mi vergogni di lui, quando nel mio stato di grandezza, e di gloria verrò a domandar conto agli uomini della mia legge, de' miei esempi, e di tutto quello, che ho fatto, e patito per essi.
Generazione adultera. L'abbandonamento di Dio è sovente figurato nelle Scritture col delitto della sposa infedele, che per altro amatore abbandona il legittimo sposo.

8,39:Veggano venire il regno di Dio. Predice la sua trasfigurazione, nella quale era per dare a' suoi più diletti discepoli un saggio della gloria, e della maestà del futuro suo regno.