Scrutatio

Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Osea 8


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Samaria sarà distrutta col suo vitello d'oro. Non sono accetti i sagrifizj di quella gente. Anche le città di Giuda saranno date alle fiamme.

1Sia la tua gola una tromba con' aquila sulla casa del Signore, perchè costoro han violata la mia alleanza, han trasgredita la mia legge.2Mi invocheranno, dicendo: Dio nostro: noi popolo d'Israele ti abbiam conosciuto.3Israele ha ripudiato il bene: e i suoi nemici lo strazieranno.4Quelli regnarono, e non per me; furon principi, e io non li riconobbi. Del loro argento, e dell'oro si formaron degl'idoli per loro morte:5Il tuo vitello, o Samaria, è stato gettato per terra. Il mio furore è acceso contro costoro. E sino a quando sarà impossibile la lor guarigione?6Opera d'Israele fu pur quel (vitello), e formollo un artifice, ed ei non è Dio, e il vitello di Samaria sarà come tela di ragno.7Semineranno del vento, e raccoglieranno tempesta: non vi sarà spiga, che stia in piedi, i suoi granelli non daranno farina, e, se ne dessero, la mangerebbero gli stranieri.8Israele è mangiato vivo: egli è divenuto adesso tralle nazioni come un vaso d'immondezza.9Sono ricorsi agli Assiri: Ephraim asino salvatico, che vive a se, ha offerti doni a' suoi amatori.10Ma dopo che avranno a caro prezzo proccurati gli aiuti delle nazioni, io adesso li riunirò; e respireranno alcun poco dalle gravezze, che pagano al re, e ai principi.11Perchè Ephraim moltiplicò i suoi altari per fare il male; e i suoi altari furon principio de' suoi delitti;12Moltiplicherò io per lui le mie leggi, le quali hanno stimate come se non fosser per essi.13Offriran sagrifizj, immoleranno, e mangeranno delle vittime non gradite al Signore. Egli adesso ha in memoria le loro iniquità, e punirà i loro peccati. Si rivolgeranno verso l'Egitto.14Si è scordato Israele del suo fattore, ed ha eretti dei templi. Giuda si è fatte molte fortezze; ma io appiccherò il fuoco alle sue fortezze, da cui saran divorati anche i suoi palazzi.

Note:

8,1:Sia la tua gola una tromba. Per annunziare a tutto il popolo che verrà il nemico com'aquila, e si getterà repentinamente sopra la casa del Signore. Questo nemico non può essere se non Salmanasar, quando queste parole si applichino al solo regno delle dieci tribù, come sembra doversi applicare per quello che segue; ma siccome il nostro Profeta parla dipoi anche della distruzione di Giuda, e dall'altro lato col nome di casa del Signore si intende ordinariamente il tempio di Gerusalemme, possiam perciò dire, che egli voglia qui in una parola accennare il tema di tutto il suo discorso, e riunisca insieme Salmanasar, e gli Assiri, e Nabuchodonosor co' suoi Caldei, de' quali il primo distruggerà Israele, il secondo menerà schiavo Giuda, e incendierà il tempio.

8,2:Ti abbiam conosciuto ec. Siamo figliuoli anche noi di Giacobbe, e suoi eredi, e della sua fede; e ti abbiamo adorato come nostro Dio, non siamo popolo profano, e incirconciso. Non è da dubitare, che nelle dieci tribù fosse costante lo strano mescolamento della idolatria col culto del vero Dio, almen quale potea serbarsi in un popolo privo di legittimi sacerdoti, di tempio ec.

8,4:Quelli regnarono, e non per me; ec. I re d'Israele, cominciando da Jeroboam autore dello scisma delle dieci tribù, furono usurpatori. Il regno di Jeroboam fu predetto da un Profeta (3. Reg. XXII. 22.) e il regno di Jehu da un altro Profeta (4. Reg. IX. 2.); ma con questo non venne Dio ad approvare quel nuovo regno, come neppure ap provò lo scisma.

8,5:E' stato gettato per terra. Dio ha gettati per terra i tuoi dei, i tuoi vitelli d'oro, o Samaria. Gli Assiri presa quella città si portaron via que' simulacri.

8,6:Sarà come tela di ragno. Questo ricco vitello adorato come un dio avrà la sussistenza che ha una tela di ragno, che si dissipa con un soffio della bocca di un uomo: così ad un soffio di Dio sarà gettato a terra, e ridotto in polvere quel vostro dio, o Israeliti.

8,7:Semineranno del vento, e raccoglieranno tempesta: ec. È una maniera di proverbio, la quale generalmente significa, che di mal seme non può mietersi frutto se non cattivo, e adattata al caso presente vuol dire che dall'inutile, ed empio culto de' lor simulacri non mieteranno gli Ebrei se non tempeste, e turbini come effetti del vento, cui seminavano.
Non vi sarà spiga, che stia in piedi; ec. È qui una bellissima gradazione in questo nuovo proverbio, col quale il precedente si spiega: le spighe dei campi magre, e stentate non avran vigore per reggersi; se avranno qual che granello, non se ne caverà niente di farina, e se farina se ne traesse, la mangeranno i nemici: e vuol dire: rimarranno privi d'ogni sostegno, d'ogni consolazione, di ogni bene.

8,8:Egli è divenuto adesso tralle nazioni come ec. Egli è talmente sprezzato, e vilipeso nel concetto degli altri popoli come s'ei fosse un vaso sordido, e immondo. Anche prima della loro cattività gli Israeliti furono stranamente vessati e dai propri tiranni, e dalle vicine nazioni.

8,9:Asino salvatico, che vive a se, ec. Ephraim così superbo, che non volle giogo nè di Dio, nè di legge, si è avvilito fino ad offerire grandiosi doni a quelli, che egli credeva suoi amatori, e dovean essere suo flagello. Phul ebbe da Manahem mille talenti, onde questi dovette imporre a' sudditi cinquanta sicli per testa.

8,10:Io adesso li riunirò; e respireranno, ec. È qui una amara ironia. Dopo che gli Israeliti per pagare gli Assiri sono stati aggravati da' loro principi di eccessivi tribùti, io li solleverò, li riunirò tutti insieme, e li condurrò nell'Assiria, dove respireranno dalle gravezze, che pagano al loro re, e ai principi.

8,11-12:Perchè Ephraim moltiplicò i suoi altari ec. A proporzione della moltiplicità degli altari eretti da Ephraim alle gentilesche divinità, moltiplicherò io le mie leggi cioè le leggi penali contro di lui, moltiplicherò i severi decreti di mia giustizia stimati, e temuti da lui così poco, come se per lui non fossero fatti. Allude alle terribili pene minacciate ai trasgressori della legge. Deuter. XXVII. XXVIII.

8,13:Si rivolgeranno verso l'Egitto. Dopo espugnata Samaria molti Israeliti fuggirono nell'Egitto, dove morirono. Vedi cap. IX. 3., e s. Girolamo, Teodoreto ec.

8,14:Giuda si è fatte molte fortezze; ec. Giuda confida nelle sue città ben fortificate, e non in me, ma io desolerò le sue città forti, e i suoi palazzi col fuoco, che vi metteranno i Caldei.