Scrutatio

Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Neemia 6


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Sanaballath co' suoi compagni invita fraudolentemente colla sue lettere Nehemia a far seco alleanza, e lo minaccia di accusarlo di ambire il regno, cercando così d'impedire la fabbrica. Ma non intimidisce, nè ritrae dal suo proposito Nehemia. Terminate le mura, le confinanti nazioni s'intimoriscono.

1Ma avendo udito Sanaballath, e Tobia, e Gossem Arabo, e gli altri nostri nemici, com'io avea fabbricate le mura: e come non vi restava più apertura (non si eran però ancora messe le imposte alle porte;)2Sanaballath, e Gossem mi mandarono a dire: Vieni, e facciamo alleanza, tra noi in qualcheduno de' villaggi della campagna di Ono: ma eglino pensavano a farmi del male.3Io pertanto mandai gente a dir loro: Ho per le mani un gran lavoro, e non posso venire, aftinché non resti trascurato, s' io parto per venire a voi.4Ed ei mandarono per ben quattro volte a dirmi la stessa cosa: e io risposi loro, come da prima.5E Sanaballath mi mandò per lo stesso fine di prima la quinta volta un suo servo, che portava una lettera di questo tenore:6Si è divulgato tralle genti, e Gossem lo afferma, che tu, e i Giudei meditate ribellione, e per questo tu rialzi le mura, e vuoi farti loro re: e che a questo fine7Tu hai pronti de' profeti, i quali ti vadano encomiando per Gerusalemme, e dicano: Egli è il re della Giudea. Queste cose il re le saprà: per questo vieni tosto, affinchè consultiamo insieme.8Ma io gli mandai a dire: La cosa non istà, come tu dici: perocché tu crei in cuor tuo queste cose.9Conciossiachè tutti coloro ci mettevano degli spauracchi, sperando di ritrarci dal lavoro, e di farcelo abbandonare. Ma io per questo stesso mi animai maggiormente,10E andai di nascosto a casa di Semaia figliuolo di Dalai, figliuolo di Metabeel. Il quale disse: Andiamo a discorrerla tra di noi nella casa di Dio nel mezzo del tempio, e chiudiamo le porte: perocché coloro sono per venire a ucciderti, e verranno di notte per darti morte.11Ma io dissi: Forse un uomo come me si dà alla fuga? e un uomo qual son io, potrà entrare nel tempio, e salvarsi? io non vi anderò.12E io compresi, ch'ei non era mandato da Dio, e mi avea parlato quasi fosse uomo ispirato, ma Tobia, e Sanaballath lo aveano comperato:13Perocché egli era stato pagato per atterrirmi, e farmi peccare, onde quegli avesser ragione di rimproverarmi.14Ricordati di me, o Signore, per riguardo ai raggiri di Tobia, e di Sanaballath, e anche di Noadia profeta, e degli altri profeti, i quali mi facevano paura.15Or le mura furon condotte a fine ai venticinque del mese di Elul, in cinquantadue giorni.16Or quando ebber saputo questo tutti i nostri nemici, s'intimorirono tutte le nazioni circonvicine, e si sbigottirono in cuor loro, conoscendo che questa era opera fatta da Dio.17E per quel tempo andavano, e venivano lettere molte de' magnati Giudei a Tobia, e di Tobia a quelli.18Perocché molti erano nella Giudea, che gli avean giurata amistà, perchè egli era genero di Sechenia figliuolo di Area, e Johanan suo figliuolo avea sposata la figliuola di Mosollam figliuolo di Barachia:19Ed ei ne facevano encomi in mia Presenza, e a lui riferivano quel, ch'io diceva. E Tobia scriveva lettere per atterrirmi.

Note:

6,2:Della campagna di Ono. Ella era nella tribù di Beniamin. XI. 35

6,3:Ho per le mani un gran lavoro, ec. Nehemia dice una delle ragioni, che non gli permettevano di andare, tacendo quella del giusto sospetto, che avea di Sanaballath.

6,10:A casa di Semaia ec. Semaia era sacerdote della stirpe di Dalaia capo di una delle famiglie sacerdotale, I. Paral. XXIV. 18. Egli era un falso profeta venduto a Sanaballath e ai Samaritani. Si vede, che da principio Neheemia lo aveo tenuto per uomo giusto e per vero profeta.
Andiamo... nella casa di Dio... e chiudiamo le porte. Un tal consiglio di chiudersi nel tempio, potea screditar Nehemia, nel cospetto del popolo, e accreditar le calunnie de' nemici, i quali dicevano, ch'ei volea farsi re; e finalmente può essere ancora, che Semaia cercasse di separar Nehemia dalla sua gente, per potere piu francamente darlo in patere de' Samaritani.

6,11:Un uomo qual son io, potrà entrare nel tempio, e salvarsi? Nemmen per salvare in vita non è lecito a un uomo, che non è sacerdote, di entrare nel tempio e io sarei degno di morte, se tal cosa facessi. La più comune opinione si è, che Nehemia era della tribù di Giuda. Quelli, che credono, ch'ei fosse della tribù di Levi, e sacerdote, espongono queste parole in tal guisa: mi credi tu tanto vile, che io sia capace di pensare a salvare la vita col rinchiudermi nel luogo santo.

6,12:Compresi, ch'ei non era mandata da Dio. Il consiglio ch' ei mi dava essendo contrario al bene della nazione, io compresi, che Dio non poteva esserne autore. Potè ancora Nehemia riconoscere l'impostura di Semaia per mezzo de' veri proieti che viveano allora. Aggeo, Zacharia, Malachia.

6,15:Del mese di Elul. Sesto dell'anno sacro, ultimo dell'anno civile.
In cinquantadue giorni. Ha certamente del prodigioso, che un si gran lavoro fosse fatto in si breve spazio di tempo; ma la sollecitudine di Nehemia, l'amor della patria, che impegnava tutta la nazione a mettere quanto prima al sicuro la città dominante, lo stesso continuo sospetto di invasione acceleri il compimento dell'opera, e Dio stesso secondo lo zelo del popolo e del governatore. Aggiungasi, che le fondamenta delle antiche mura sussistevano, i materiali erano alla mano, parte ancora delle stesse mura era tutt'ora in piedi, come si è notato di sopra. Finalmente abbiamo nelle antiche storie esempii di opere eguali, e forse anche maggiori fatte in pochissimo tempo. Le muta della nuova Alessandria sul Thanai furono alzate in soli diciassette giorni da Alessandro, benché avessero circa otto mila passi di circuito.